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Autore: Inu_Ran    03/12/2012    2 recensioni
“Non dire stupidaggini. A me non dai nessuno disturbo e se ho scelto di rimanere qui e perché ti amo." Piccola One-shot su Nami e Rufy e sul loro amore... se vi ho incuriosito entrate. Buona lettura:3
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami | Coppie: Rufy/Nami
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti ^.^ oggi mi sentivo molto ispirata e molto Runami.
volevo precisare che nella mia storia ogni componente della ciurma ha una propria stanza.
Ringrazio in anticipo coloro che recensiranno, leggeranno o metteranno la storia in una
delle tre liste. Non vi rubo altro tempo, grazie e buona lettura =).

                                   
 «Amare non vuol dire impossessarsi di un altro per arricchire
      se stesso, bensì donarsi ad un altro per arricchirlo.»
                                                                                                                                                                                                                                         (M.  Quoist)
 

I love you

Le prime luci dell’alba entrarono dalla finestra illuminandola solo in parte la stanza.
La  navigatrice, da un’ora sveglia, fu lieta di sapere che il mattino era sopraggiunto e che la notte era finalmente  giunta al termine.
Non era riuscita a chiudere occhi per colpa del caldo e quando finalmente i suoi occhi si erano chiusi e stava per lasciarsi cullare da Morfeo il suo compagno l’aveva buttata giù dal letto. Era risalita e gli aveva tirato tanti di quei pugni da fargli gonfiare la faccia ma nonostante questo lui non si era svegliato. Poi, come ormai da tempo, aveva assistito al tormento di Rufy a causa del suo incubo. Ogni volta che la rossa vedeva il suo capitano in preda agli incubi il suo cuore le si chiudeva e un enorme tristezza l’attanagliava. Voleva aiutarlo, ma l’unica cosa che poteva fare era svegliarlo e farlo tornare alla realtà. I suoi pensieri furono interrotti non appena  due possenti braccia cinsero la schiena di Nami costringendola a girarsi.
“Buongiorno.” La salutò un allegro capitano. Erano passati due anni era rimasto sempre lo stesso sebbene ancora si portasse la cicatrice della guerra.
“Ma quale buongiorno. Io sono stata sveglia tutta la notte, per colpa del caldo e per colpa tua.”
“ Mi dispiace.” Il suo tono cambiò e Nami comprese che come al solito il suo capitano non aveva capito niente.
“Non sto parlando del tuo incubo ma che ieri notte mi hai buttato giù dal letto.” Il volto prima triste del capitano riacquistò la sua solita allegria e una fragorosa risata invase la stanza.
“Cosa ridi? Mi sono fatta molto male.” La sua risata per le orecchie della rossa era come un musica che avrebbe ascoltato per tantissimi minuti. E senza che se ne accorgesse anche lei era stata contagiata dalla sua spensieratezza. Il viso di Rufy però tornò serio e così anche quello della navigatrice.
“Mi dispiace molto.”
“Figurati non è la prima volta che mi  fai cadere dal letto.” Sapeva che il suo ‘mi dispiace’ non si riferiva alla sua caduta ma non voleva vedere il ragazzo soffrire.
“Sai a cosa mi riferisco.” Si giro portando il suo sguardo verso un punto indefinito del soffitto, prese un enorme sospiro e continuò” vorrei solo che tutto questo finisse presto e non voglio essere la causa della tua insonnia.”
“Ma tu non se..” ma fu prontamente interrotta e si ritrovo un dito del suo capitano sulle labbra. Si era di nuovo girato verso di lei ed adesso i suoi occhi castani si specchiavano in quell’infinita pozza nera.
“ Per favore non mi interrompere. Io sono cosciente cosa significa non dormire e quanto questo sia importante. Affrontiamo continuamente molte battaglie e il nuovo mondo non è da sottovalutare per questo il sonno è importante. Io non voglio che tu stia male quindi perché non ritorni nella tua stanza così potrai riposare meglio?” a Rufy  dispiaceva non poter avere tutta la notte la sua compagna o risvegliarsi senza  il suo sorriso ma l’amava troppo e l’avrebbe sempre anteposta alla sua felicità anche se questo significarla mandarla via dalla sua stanza.
“Non dire stupidaggini. A me non dai nessuno disturbo e se ho scelto di rimanere qui e perché ti amo.” Adesso i ruoli si erano scambiati, Nami fissava il soffitto mentre Rufy ascoltava attentamente.
“Anche io come te ho sofferto  ed ho visto le mie profonde paure e momenti a me dolorosi farsi vividi nei miei sogni. E passato molto, anche troppo, tempo prima che tutto finisse.” Vide il viso di Rufy farsi sempre più cupo e dopo aver preso un enorme sospiro continuò.
“Ma vedi nella mia battaglia verso gli incubi ero sola. Ti prego Rufy rendimi partecipe di questa battaglia, in due riusciremmo a far finire tutto prima.”
“Ma..” Nami bloccò la frase del moro poggiando un dito nelle labbra. Sorrise e poi riprese il suo discorso.
“Stavolta sono io a chiederti di farmi finire. Io ti amo e voglio solo il meglio per te e se tu mi allontanerai io ne soffrirò.” E concluse il tutto con un bacio dolce sulle sue labbra. Un bacio che era riuscito a far riacquistare la fiducia a Rufy. Il ragazzo strinse come poc’anzi la navigatrice e le sussurrò all’orecchio “ti amo” e la ribacio.
Nami  decise di staccarsi da Rufy e quest’ultimo parve molto dispiaciuto.
“Anche io ti amo, ma la prossima volta che mi butti giù dal letto vai a dormire sul prato della Sunny.” I due scoppiarono a ridere per poi eliminare la distanza tra le loro labbra. Si amavano e nessun nemico avrebbe potuto distruggere il loro legame.
  
  
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