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Autore: suinogiallo    21/06/2007    5 recensioni
- Ribota è un comune spagnolo di 35 abitanti situato nella comunità autonoma di Castiglia e Leon... - lesse l'unica riga della pagina.
Solo trentacinque abitanti? Pensa che noia!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ribota
Ribota
script by: Robert Autore (suinogiallo)

Passa il tempo sulle macchine bruciate ed i calzoni corti
passa il tempo sulle barbe sui cappelli e sui capelli lunghi
mai nessun video mai mi potrà ricordare...Oh oh oh oh
Passa il tempo sui violini, i sindacati e le Ferrari rosse
passa il tempo sui sorpassi dell'estate e le invasioni russe
mai nessun video mai mi potrà ricordare.
Passano cent'anni nel mio cuore
come uno sparo dentro me questo schermo azzurro è ancora il cielo
e sullo schermo ci sei tu
nasce da lontano il suono nuovo sugli ideali dei ragazzi di ieri
sulle speranze e le paure adesso viene Natale... Oh oh oh oh

La sindrome del foglio bianco.
Chi, come scrittore, non l'ha mai provata?
Quella sensazione strana che si prova di fronte al foglio bianco, o alla pagina bianca di Open Office, o di Word, o di qualunque altro mezzo si usi per scrivere, con il cursore che lampeggia e nessuna idea in testa. Anzi, idee in testa ce ne sono, è solo che non ne vogliono sapere di sistemarsi per uscire e mettersi in fila, ordinate, a comporre una storia che sia e non decente almeno leggibile.
E allora si prova ad aggredire la storia da più parti.
Si inizia a buttare giù un incipit, una frase ad effetto per aprire la storia e sperare che poi il resto venga da se. Si prova prima dall'inizio, poi in medias re, e alla fine, anche dall'ultimo capitolo, andando poi a raccontare tutto il resto, quello che viene prima, quasi come un immenso flashback.
Se poi anche tutti questi sistemi falliscono, lasciando sul campo monconi di storia senza ne capo ne coda, si tenta con la presentazione di uno o più personaggi.

Il colonnello Gard (il nome non mi piace, vedere poi qualcosa di meglio) era la persona più insignificante della base (cercare poi un nome da dare alla base). Non aveva nessun segno particolare che lo distinguesse dalla massa. Altezza normale, peso normale, capelli neri, occhi neri, non balbettava e non aveva una voce ne squittente ne profonda, ma una voce del tutto normale. Si presentava al suo posto di lavoro a volte puntuale, a volte in ritardo e qualche volta anche in anticipo.
Insomma, l'apoteosi della normalità e la persona sicuramente meno indicata per entrare nella storia come l'uomo che informò il mondo dello sbarco degli alieni sulla Terra.

- No! - sbuffò Robert Autore allontanando con un gesto stizzito della mano la tastiera - Non va! -
Adagiandosi sullo schienale della poltroncina che lo accolse delicatamente rimase a fissare le sei righe in Times New Roman 10 punti poi sbuffò di nuovo. Anche quella storia sembrava destinata a finire nella cartella in lavorazione, in attesa di tempi migliori. Attesa che sarebbe potuta durare anche anni.
C'era stata una storia che era rimasta ferma in quella cartella per cinque anni. Ogni tanto l'apriva, se la rileggeva, aggiungeva uno o due paragrafi e poi la chiudeva. Un bel giorno invece l'aprì, iniziò a scrivere e, due mesi dopo aveva terminato il suo nuovo romanzo.
- Niente! - mormorò tra se rileggendo le sette righe e baloccandosi mentalmente con questo personaggio. Non aveva in mente nulla di particolare per questa storia, solo il colonnello Gard, al quale avrebbe cambiato nome, e poco altro.
Meccanicamente prese il pacchetto di sigarette che teneva accanto alla tastiera, ne tirò fuori una e se l'accese con uno zippo da poco che aveva comprato un paio d'anni prima in una tabaccheria italiana durante una breve vacanza con sua cugina.
Una copia. Non era uno zippo originale. Di quelli ne aveva una piccola collezione, tutti regalati, che però non usava mai ostinandosi ad usare, invece, la copia che, per di più stentava sempre ad accendersi, consumava più benzina di un auto di formula uno e che lo costringeva a cambiare la pietrina una volta a settimana.
E rimase a fissare lo schermo per tutta la durata della sigaretta facendo muovere la freccetta del mouse a tempo con la musica.
- Che palle! - sussurrò impercettibilmente concludendo poi la frase con un nuovo sbuffo, passandosi una mano tra i capelli e tirandosi su gli occhiali sul naso. Tutti gesti quasi ritmati che, quando era nervoso diventavano cosi frequenti da sembrare quasi un tic.
Non era a corto di idee, anzi, ne aveva davvero tante che gli frullavano in testa, e non aveva neanche una data di scadenza entro la quale consegnare un nuovo romanzo alle stampe.
A parte il discorso che ormai era arrivato al punto di decidere lui quando e come consegnare i suoi nuovi lavori, il suo ultimo romanzo era stato dato all'editore il giorno prima e, conservati su di una penna usb ne aveva almeno tre già pronti per la consegna.
Insomma, poteva anche spegnere tutto e andarsene da qualche parte per i prossimi quattro anni, ma la sola idea di essere davanti al suo computer, con una idea in testa e la pagina che stentava a riempirsi lo faceva star male.

Di solito quando si verificava questa situazione cercava di perdere tempo in tutti i modi, pur di tenersi occupato.
Controllava la posta, dava uno sguardo a quei due o tre forum sui quali scriveva, leggeva le ultime notizie ed infine si metteva a giocare.
Tutte cose che aveva già fatto e che, però, non gli avevano fatto passare la voglia di mettersi a scrivere.
Aveva controllato cinque caselle di posta, aveva eliminato tutto lo spam che gli era arrivato, aveva letto i nuovi post ed aveva giocato per una mezz'ora, poi era tornato a guardare le sette righe che, beffarde, rimanevano sempre sette e poi, si accese un'altra sigaretta.
- Questi alieni che fanno? Vengono in pace? Vengono per rapire le donne e ingravidare le pecore? - si iniziò a domandare cercando un filo conduttore per continuare la storia - Come sono? Alieni dai costumini succinti e tigrati? Con le orecchie a punta? Dicono lunga vita e prosperità e poi ci bombardano con armi al plasma? E noi come ci difendiamo? Oppure, se vengono in pace che cavolo sono venuti a fare sulla Terra? Per portarci sulle stelle? Per darci la conoscenza dell'universo? -
- Al diavolo! - decise all'improvviso - Oggi non è giornata! -
Ci sono i giorni no. Quei giorni in cui qualunque cosa si intraprenda sembra destinata al fallimento su tutti i fronti.
Rapidamente aprì di nuovo il browser e richiamò dai preferiti la pagina principale di Wikipedia. E di nuovo si trovò di fronte al un foglio bianco.
Cioè, per carità, non che la pagina non si aprì come si doveva aprire, però, c'era sempre qualcosa da scrivere.
Cosa cercare.
Il cursore che lampeggiava nel form del motore di ricerca.
- E adesso che cerco? - si disse quasi ipnotizzato dal lampeggiò del cursore. Una cosa semplice in fondo, doveva solo scrivere una parola e dare enter.
Ma non gli venne in mente nulla. Neanche una keyword da inserire per iniziare una ricerca e poi saltare da una pagina all'altra usando i link interni. Parti da satrapo e arrivi alla traviata, due cose che non hanno niente in comune se non che, passando per varie pagine, non si sa come, si finisce li, o anche oltre se poi si continua. Fino ad arrivare a Sansone e Dalila, un film del 1949 diretto da Cecile B. DeMille.
Ma Wikipedia ha una opzione anche per chi, come Robert, non ha nulla da cercare ma solo un bel po' di tempo da perdere. E, oziosamente cliccò su una voce a caso, terzo link a partire dall'alto, sotto il logo della grande enciclopedia virtuale. Ce l'avete presente no? Quella specie di planisfero fatto a puzzle con varie lettere dei vari alfabeti. Ma si, sicuramente ce l'avete presente!
- Ribota è un comune spagnolo di 35 abitanti situato nella comunità autonoma di Castiglia e Leon - lesse l'unica riga della pagina. Solo trentacinque abitanti? Pensa che noia!
Incuriosito, continuò a leggere le informazioni demografiche. Densità, uno virgola cinquantanove abitanti per chilometro quadrato. Praticamente la pubblicità di quell'acqua minerale in cui c'è una particella di sodio che grida c'è nessuno? Solo che li erano gli abitanti di quel posto che, se li immaginò, di tanto in tanto, mettersi a gridare c'è nessuno?
Un serial killer poteva eliminare un intero paese anche solo ammazzandone uno al giorno. Tanto, chi se ne sarebbe accorto? Un abitante lì, un altro di là, magari due da un'altra parte. Eh si, due. Pure fortunati. Almeno non erano soli.
D'altronde se la densità è circa un abitante e mezzo per chilometro quadro, e non essendo possibile dividere in due una persona, da qualche parte ci doveva essere per forza un chilometro quadro con due persone.
Chi lo sa se gli nasce un figlio che fanno, si domandò. La culla la metteranno nel chilometro quadro adiacente, presumo.
- Vediamo che altro mi da! - mormorò poi sorridendo e, muovendo il mouse cliccò di nuovo sul link di una voce a caso.
- La Galerina marginata è uno dei funghi velenosi più pericolosi che esistano... - lesse guardando la foto che appariva a lato. Un fungo velenoso. Una cosa tutto sommato utile, si disse salvando la pagina. Lo si scambia facilmente con varietà commestibili, lo si mette nel cestino della persona che vuoi eliminare ed ecco che l'assassinio è servito. Manca solo un detective che si intende di funghi per risolvere il caso e assicurare alla giustizia il colpevole. Però, quante cose utili si imparano. Come si diceva? Prendi l'arte e mettila da parte?
Prendi l'idea e mettila da parte che non sai mai quando ti può servire. Magari per una qualche nuova saga dedicata ad un detective privato sullo stile di Poirot o di Sherlock Holmes. Elementare suino.
- Federico Guglielmo III (Potsdam, 3 agosto 1770 - Berlino, 7 giugno 1840) è stato re di Prussia, figlio di Federico Guglielmo II e Friederike von Hessen-Darmstadt - continuò poi sempre seguendo le voci a caso.
Harry Potter? No, quello era Durmstrang non Darmstadt. Non sono proprio la stessa cosa, però chi lo sa se anche alla Rowling il nome è venuto in mente sentendone un qualche altro simile?
In fondo il percorso delle idee a volte segue canali decisamente tortuosi e inspiegabili.
- Sancho II Garcés di Navarra (m.994),re di Navarra dal 970 al 994, figlio di Garcia I Sanchez , a cui successe. Fu costretto a riconoscere la supremazia del dittatore di Cordova , Almanzor , dandogli in matrimonio la figlia - su questa voce non poté trattenersi da una risatina. Almanzor, che razza di nome. Sarebbe andato benissimo per un personaggio di Jacovitti, magari nei fumetti di Zorry Kid insieme ad Alvaron de da Gota e a Battiston.
- La foshallasite è un minerale - trovò poi. Informazione molto utile, sogghignò cliccando subito sul link per saltare alla pagina successiva della ricerca a caso - Pomacee, Raggruppamento senza alcun valore sistematico, che include le piante da frutto che producono come frutto un pomo - ecco, questa poi è ancora più utile e interessante. Tutte le piante che fanno un pomo sono pomacee.
Doveva ricordarsela questa cosa.
Una bella frase da far pronunciare a qualche personaggio durante uno di quei momenti morti in cui sembra non ci sia nulla da dire.

Scivolò sulla terra umida cercando un appiglio trovando, però, solo la caviglia di (un nome a caso) che, sbilanciato cadde insieme a lei. Rotolarono cosi insieme, uno sull'altra, finendo alla fine la loro corsa contro il tronco di un albero che li fermò.
- Per fortuna questa pomacea ci ha fermato - declamò (nome a caso) indicando l'albero di mele contro il quale si erano arrestati.
- Meno male - sorrise lei stando sopra al ragazzo. Iniziarono poi a baciarsi e...

Insomma, non sai mai quando può esserti utile sapere che cosa è una pomacea. Un po' più difficile magari è cercare di far bere al lettore che fino a quel momento hai descritto quel bosco come una immensa distesa di castagni, solo castagni e nient'altro e poi ci infili questa benedetta pomacea.
Il lettore ti vuole bene, certo, quando diventa un tuo fan poi è disposto anche a leggere le tue brutte copie, ma se provi a fregarlo solo per infilare l'ultima parola nuova che hai imparato è difficile che te la perdoni. A meno che, ovviamente, non riesci a far sembrare tutto plausibile.
- Una pomacea in mezzo a dei castagni? Molto credibile! - ghignò Robert cliccando di nuovo sul link di una voce a caso.
- wno - codice ISO 639-3 della lingua wao - lesse - ecco, questo mi mancava! - e senza neanche starci a pensare due volte cliccò di nuovo sul solito link - E di questa invece proprio non sentivo la mancanza -
Apaticamente continuò cosi per oltre mezz'ora, poi, alla fine, stremato dalla noia si lasciò scivolare di nuovo sulla poltroncina.
Aveva vinto alla fine lei. La noia.
Tornò di nuovo sulla schermata del word processor e rilesse di nuovo le righe che aveva scritto.
Niente, non gli venne in mente nulla di nuovo da aggiungere a quanto aveva già scritto. Guardò fuori dalla porta finestra che dava sul terrazzino a picco sull'oceano, era una bella giornata tutto sommato.
Tentò un nuovo assalto, l'ultimo, alla storia e, sconfitto spense tutto rimanendo per qualche secondo immerso nel silenzio più totale, poi, quasi una folgorazione.
Riaccese il pc, riaprì il word processor ed iniziò a scrivere...

Passa il tempo sulle macchine bruciate ed i calzoni corti
passa il tempo sulle barbe sui cappelli e sui capelli lunghi
mai nessun video mai mi potrà ricordare...Oh oh oh oh
Passa il tempo sui violini, i sindacati e le Ferrari rosse
passa il tempo sui sorpassi dell'estate e le invasioni russe
mai nessun video mai mi potrà ricordare.
Passano cent'anni nel mio cuore
come uno sparo dentro me questo schermo azzurro è ancora il cielo
e sullo schermo ci sei tu
nasce da lontano il suono nuovo sugli ideali dei ragazzi di ieri
sulle speranze e le paure adesso viene Natale... Oh oh oh oh

La sindrome del foglio bianco.
Chi, come scrittore, non l'ha mai provata?
copyright © 2007 Suinogiallo

Quattro Chiacchiere Con L'Autore
Questa storia è nata per caso, in un momento simile a quello descritto. Ho aperto wikipedia ed ho cliccato su una voce a caso, e mi è venuto fuori proprio Ribota.
Ma non è che ho iniziato subito a scrivere la storia. L'ho tenuta in caldo per qualche tempo, mantenendo la finestra di Ribota aperta nel mio browser per tutto il tempo (avete presente quella utilissima funzione di Firefox che permette di riaprire tutte le finestre che si avevano aperte al momento dello shutdown, ecco, mi è stata utilissima), poi, quando mi sono sentito pronto ho iniziato a scrivere la prima parte e poi, ho seguito proprio l'itinere che mi dava wikipedia schiacciando ogni volta il link di una voce a caso.
Devo ammettere che è stato comunque divertente, soprattutto perché una volta che ho finito di scrivere questa storia ho continuato a vedere cosa mi dava, e, accanto a voci tutto sommato serie ed interessanti sono apparse voci decisamente inutili o assurde. Ve loconsiglio, quando non avete nulla da fare, aprite wikipedia e andate su una voce a caso e seguite poi il percorso che più vi aggrada. E' un ottimo modo per passare il tempo.

Credits:
Dunque, iniziamo con la canzone con la quale ho aperto e chiuso, si tratta di Mai nessun Video Mai di Antonello Venditti (album Cuore - 1984), poi passiamo per wikipedia, la famosa enciclopedia virtuale e libera dalla quale ho tratto tutte le voci enciclopediche citate e alle quali rimando per i dovuti credits..
Ringrazio tutti i collaboratori di Wikipedia per le informazioni in essa contenute.

Hasta Luego
   
 
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