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Autore: AngelWithoutWings    03/12/2012    19 recensioni
“Ok, basta.” Mi voltai decisa verso di lui “Perché non puoi fare come tutti gli altri?” gesticolai “Avanti, chiedimi come sto e accetta la mia bugia! Così puoi andartene e goderti la tua...”
Non mi lasciò finire, che le sue braccia furono intorno alla mia vita e il mio viso schiacciato sulla sua t-shirt.
Nessuno dei due disse niente. Rimanemmo entrambi immobili e mi lasciai cullare dal suo profumo, dal ritmo regolare del suo petto e dalle sue mani tra i miei capelli.
“Ti odio, Styles.” Brontolai, strinsi la sua t-shirt nel mio pugno.
“Lo so. Perché ti capisco meglio di chiunque altro.” La prese, aprendola per intrecciare le sue dita alle mie “Per questo hai bisogno di me.”
“Non... io sto...” la strinsi, arrendendomi “Ti odio.” Ripetei sbuffando.
Mi scostai, recuperando lo zaino. Guardai la sigaretta che mi aveva rubato ancora tra le mani e feci per riprenderla. Lui strinse il pugno, scuotendo la testa “Ho a cuore la tua salute.”
Sospirai “Fottiti.” Alzai le spalle e cominciai a scendere le scalinate.
"Lee!" mi richiamò "Manca anche a me, sai?"
Quella scena sembrava terribilmente familiare. Terribilmente dolorosa.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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30 – Our Happy Ending

Aprii gli occhi, allontanando i capelli dal viso. Le veneziane che filtravano il sole illuminavano la stanza a righe. Abituatami alla luce, aprii gli occhi.
Mi voltai di scatto, non appena riconobbi la camera in cui mi trovavo.
Il mal di testa, sintomo della sbornia della sera prima, mi colpì in pieno, ma non fu niente in confronto alla delusione di ritrovarmi in quel letto da sola. Eppure credevo di averlo sentito quella notte.
Aver sentito le sue braccia strette a me.
Aver sentito i suoi respiri sulle mie spalle.
Aver sentito il calore del suo corpo stretto al mio.
E adesso ero tornata nella realtà, alla luce del giorno.
E la realtà era che lui mi odiava.
Non mi voleva più.
Aveva deciso di dimenticarmi e sembrava anche sulla buona strada per riuscirci.
Come gli avevo detto di fare, io.
Portai le ginocchia al petto, sospirando ed abbassai la testa, nascondendo la testa tra le gambe.
Che cogliona…
Mi alzai, recuperando dalla sedia i vestiti della sera prima e lasciai quella stanza, uscendo dalla finestra perché sua madre o sua sorella non mi vedessero in giro.
Perché lui non mi vedesse ed io non incontrassi più i suoi occhi, che ormai non mi guardavano più come se fossi ciò che c’è di più prezioso al mondo.
Mai come ieri, quel verde dei suoi occhi mi era sembrato freddo e inespressivo.
 
Mi strinsi nella giacca, camminando per le strade semi-deserte come ogni domenica mattina e feci il giro più lungo per andare a casa mia.
Casualmente, mi ritrovai davanti casa del mio migliore amico.
Casualmente, mi ritrovai a suonare il campanello.
Ovviamente, fu sua madre ad aprire, sorridendomi “Niall è ancora a letto. Vuoi avere l’onore?”
Annuii, sorridendo diabolica e salii le scale fino alla sua camera da letto. La stanza era impregnata del suo profumo, segno che l’altra sera doveva essersi fatto bello per uscire. Mi avvicinai al letto a memoria, senza riuscire a vedere niente nel buio. Toccai il materasso e mi sedetti, trovando il bozzo sotto le coperte che doveva essere il mio migliore amico. Mi avvicinai, cercando a tastoni la sua faccia. Quando grugnì, capii di averla trovata e gli accarezzai la guancia, avvicinandomi per sussurrargli, accattivante “Amore?”
Lo sentii sorridere, mormorando qualcosa ancora in uno stato di sonno profondo.
“Nialluccio?” strofinai la punta del naso sotto al suo mento, con lo stesso tono di voce.
Lui si voltò a pancia in su e cominciò a strabuzzare gli occhi “Demi?”
“Dovresti smetterla di fare certi sogni su Demi Lovato, sai?” tornai a parlare con la mia voce normale.
“Lee!” esclamò, balzando a sedersi “Che cavolo…” si coprì il pigiama con i quadrifogli, tirando la coperta “Che ci fai qui?”
“Ti ho svegliato.” Alzai le spalle, accendendo la luce.
“Me ne ero accorto.” Commentò, stropicciandosi gli occhi per abituarsi “E sei venuta qui solo per interrompere il mio sonno di bellezza?”
“Non ne hai bisogno, Horan.” Risi, scompigliandogli i capelli appiccicati alla fronte “Ma io ho bisogno di te.”
Lui annuì, alzando la coperta, facendomi segno di infilarmi affianco a lui. Annuii, sfilando le Converse senza slacciarle e le lanciai sul pavimento, stendendomi affianco a lui.
Si mise su un fianco, poggiando la testa sulla mano e, sbadigliando, chiese “Styles?”
“Sicuro di non voler prima fare colazione o una doccia?” gli chiesi, per gentilezza, dopo averlo appena svegliato di domenica mattina. Annuì, sbadigliando di nuovo “Ma dopo fattela una doccia. Seriamente, puzzi.”
“Sì, grazie.” Commentò “Vuoi che ti ascolti?”
Risi, annuendo “Ieri abbiamo litigato.”
“No, ma davvero?” si finse sorpreso “Questa sì che è una novità! Sono contento che tu mi abbia svegliato per dirmelo!”
“Finiscila, zombie!” lo spinsi leggermente sulla spalla e ridemmo entrambi “E’ una cosa seria. Ha detto di odiarmi.”
“In che senso?” aggrottò le sopracciglia.
“Quanti sensi puoi intendere la parola ‘odiare’?” commentai “Ha detto che io avevo ragione, se io sto vivendo la mia vita, lui deve iniziare a fare lo stesso.”
“Ha un’altra?” chiese.
“Ha detto di no.” Risposi, scostandomi i capelli.
“Tu gli credi?” insistette “Insomma, pensi che fosse sincero?” Annuii “Allora com’è possibile che da un giorno all’altro non ti ami più?”
“Non lo so, ma è possibile.” Abbassai lo sguardo sul materasso.
“Lee, però ha ragione. In un certo senso, quello che dice è giusto.” Mi accarezzò la spalla, guardandomi.
Annuii “Lo so.”
“E tu hai Ryan. Tu stai con Ryan.” Continuò.
“Lo so.” Sussurrai.
“Non sei la protagonista di un telefilm, i due bei ragazzi non possono sempre lottare per il tuo cuore. Prima o poi uno dei due, nella vita reale, si stufa.” Continuò ad accarezzarmi, spingendomi verso di lui.
“Solo che non pensavo sarebbe stato Harry a mollare.” Mi strinsi a lui “Diceva che ci sarebbe stato sempre, che mi avrebbe amata per sempre!”
“Se è lui quello che vuoi allora che aspetti? Molla Ryan e torna da lui.” Mi scosse leggermente, enfatizzando le sue parole.
“Non posso.” Alzai lo sguardo, incontrando i suoi occhi azzurri rassicuranti “Ho paura.”
“Ma paura di cosa?” chiese, confuso.
“Ho paura di tornare con lui e soffrire di nuovo.” Cominciai “Ho paura di restare con Ryan e perdere Harry.” Sospirai “Ho paura di star impazzendo.”
“No, tranquilla.” Mi accarezzò i capelli, baciandomi la fronte “Più pazza di te non ce ne sono in giro.” Lo spinsi, facendolo ridere “Lee, la domanda che dovresti porti è semplice: di chi sei innamorata veramente?”
Non risposi, lo guardai e basta e lui annuì “E se sbagliassi tutto di nuovo?”
“Non succederà.” Disse convinto.
“Come fai ad esserne così sicuro?” sospirai.
“Si impara dagli errori e tu ed Harry ne avete commessi talmente tanti, che ormai avrete capito come far funzionare una relazione.” Alzò le spalle “Però la decisione è tua: l’illusione di essere felice o il tuo amore.”
“L’amore rende felici?” mi scostai i capelli.
“Questo dovresti saperlo da sola.” Sorrise.
Lo abbracciai “Grazie, Ni.”
“Ti voglio bene.” Sussurrò, stringendomi “Non fare cazzate, non voglio vederti soffrire.”
Annuii, allontanandomi per baciargli la guancia “Ho bisogno di un po’ di tempo per pensarci, però.”
“E’ giusto.” Sorrise.
“Ora vado a casa.” Mi misi a sedere, recuperando le scarpe.
“E io vado a farmi una doccia.” Si alzò, scendendo dall’altra parte del letto “Ah, Lee!” mi fermò mentre stavo per uscire “Fanno 50£.”
“Per cosa?” risi.
“Per la seduta psichiatrica e per avermi svegliato interrompendo il mio sogno!” rise, entrando in bagno prima che potessi tirargli una pantofola che trovai per terra.
 
 
 
Tornai verso casa, con la testa che mi scoppiava di dubbi.
Anzi, più che dubbi, erano paure.
Perché io sapevo quello che volevo, ma era la paura a frenarmi.
E quando aprii il cancelletto, se ne aggiunse un’altra: la sfuriata di Ryan.
“Sono a casa!” urlai, chiudendo la porta alle mie spalle. Mi guardai intorno, affacciandomi alle scale, aspettando di sentire qualcuno o di vedere uno dei due uomini di casa.
Nessuno.
Salii io, trovando mio fratello ancora sotto le coperte. Sorrisi, accostando la porta e lo lasciai in pace.
Mi affacciai in camera mia, trovandola vuota.
Aggrottai le sopracciglia, tornando al piano di sotto e lo cercai in cucina.
Ryan non c’era, ma sul tavolo trovai la caraffa di caffè e il suo album fotografico blu.
Mi sedetti, versandomi una tazza di caffè ed alzai la copertina di plastica blu, leggendo nella sua calligrafia ‘Your Smiles’ sulla pagina bianca.
 
“Sei bellissima quando sorridi.” Mi accarezzò il viso, allontanando i capelli che il vento si ostinava a portare al mio viso “Hai il sorriso più bello che abbia mai visto.”
“Mi fai arrossire…” lo presi in giro.
“Dico solo la verità.” Alzò le spalle, “Hai il sorriso più bello che abbia mai fotografato.” Posò la fronte sulla mia “Ma che dico uno, ne hai almeno un centinaio. Tutti diversi per ogni occasione.” Rise, guardando la mia espressione perplessa “Uno quando sei felice.” Mi baciò a stampo “Uno quando sei nervosa.” Un altro bacio “Uno quando sei acida.” Mi baciò di nuovo “Uno quando parli al telefono con Niall.” Mi morse appena il labbro inferiore “Uno quando ti faccio dei complimenti e tu arrossisci.”
“Allora dovresti scattarmi una foto in questo momento.” Sorrisi, tornando a poggiare la fronte sulla sua.
“Non posso.” Rispose.
“Ah sì?” alzai un sopracciglio “E perché?”
“Perché in questo momento ho solo voglia di baciarti.” Sussurrò, avvicinandosi di nuovo alle mie labbra.
 
Sfogliai una decina di pagine, ognuna con una mia foto in cui sorridevo e in cima ad ognuna c’era un’intestazione ‘Divertita’ ‘Annoiata’ ‘Finta gentilezza’ ‘Ubriaca’ e poi c’erano tre pagine bianche, se non fosse per i tre puntini di sospensione su ognuna.
‘Josh’s Smile’
Diceva quella dopo, con sotto una foto di me e Josh alla pista di pattinaggio, durante le vacanze di natale.
‘Sam’s Smile’
Questa l’aveva fregata dalla mia camera e sotto aveva aggiunto a penna ‘Non ho mai avuto l’onore di vederlo, ma dal vivo doveva essere ancora più bello.’
Sfiorai la foto con la punta delle dita, sospirando con nostalgia e poi voltai pagina.
‘Mine’
Sotto aveva attaccato una foto del suo compleanno. Stavamo ballando, uno stretto all’altra e ci sorridevamo.
Sfogliai, trovando la pagina dopo bianca, se non fosse per la scritta ‘E infine, quello che personalmente reputo il più bello…’
Voltai pagina.
‘Harry’s’
La foto era coperta da un post-it. Lo presi, leggendolo.
Sono alla stazione, torno a Londra. E’ inutile la mia presenza qui.
Non servirà convincerti a non venire, guarda la foto.
“No!” urlai, scattando in piedi e la sedia strusciò, facendo rumore. Strinsi il foglietto verde e lo gettai sull’album, senza fare come mi aveva detto e corsi come una furia alla porta, aprendola.
“Harry!” esclamai, saltando per la sorpresa, portando una mano al petto.
“Lee!” saltò anche lui “Che succede?”
“Non ora, non ho tempo!” mi richiusi la porta alle spalle e lo superai.
“Dove stai andando?” mi seguì. Provò ad afferrarmi il polso, per farmi fermare ed ottenere la mia attenzione.
“Harry, vattene!” gli urlai praticamente contro, divincolando dalla sua presa.
Cocciuto com’era, continuò a seguirmi “Dovunque tu stia andando, verrò con te.”
“Ha-” mi voltai, guardandolo camminare affianco a me, ma poi pensai che discutere mi avrebbe solo portato a perdere tempo “Lascia stare.”
Corremmo come matti, fino alla stazione. Lui continuava a starmi dietro, senza aver più chiesto nulla.
Corsi fino ai binari, individuando subito il mio cappello dei Red Socks. Lo stesso fece Harry, che si voltò verso di me, allarmato.
Anche Ryan si accorse di noi, voltandosi a guardarci.
Non feci in tempo a guardare che espressione avesse, perché Harry mi afferrò il polso e mi strattono, mettendosi tra me e Ryan “Che cosa siamo venuti a fare qui?”
“Tu niente.” Aggrottai le sopracciglia, guardando il mio polso stretto, che lui lasciò “Io sono venuta qui per fermarlo.”
Mossi un passo, per superarlo, ma lui mi si rimise davanti “Non farlo!”
“Harry, levati!” lo incenerii con gli occhi.
“No.” Rispose deciso.
Sospirai, contando fino a dieci.
2, 3…
Come non detto, non funziona su di me!
Alzai il braccio e la mia mano prese l’intera guancia di Harry, rimbombando per tutta la stazione.
Molti si voltarono, ma i miei occhi erano fissati sul riccio davanti a me e se avessi potuto, l’avrei incenerito.
“Mi odi a tal punto?” esclamai, quando tornò a guardarmi “Tu non mi vuoi più e l’unico che mi ama sta per partire!” Battei il piede a terra, frustrata “Possibile che mi odi a tal punto da volermi veder rimanere completamente sola!?!”
Posò di nuovo la mano sulla guancia, massaggiandola e prima che potesse dire niente lo superai, correndo verso il treno.
Ryan mi stava ancora guardando, un piede sul gradino del treno, l’altro sulla linea gialla della banchina.
Camminavo verso di lui, quando Harry mi afferrò per la terza volta il polso e mi strattonò ancora più forte, costringendomi a ruotare e ritrovarmi di fronte a lui, cozzando con il suo petto.
“Io ti amo!” mi urlò in faccia “Cazzo, Lee, come fai ad essere così cieca!?!” mi spinse di nuovo verso di sé ed io non opposi resistenza, ancora troppo frastornata dalla sua ultima affermazione “Come hai potuto credere che volessi dimenticarti? Io odiarti? Neanche se lo volessi.”
“Ma… tu… perché…” farfugliai.
“Lascia stare, è stata una cosa stupida.” Tagliò corto, frettoloso “Ma niente di quello che ti ho detto ieri è vero. Io non penso una parola di quello che ti ho detto.”
“Tu…” balbettai.
“Ti amo, Lee.” Mi interruppe, posando la mano su un fianco “Non posso smettere e non vorrò mai farlo.”
“Io non capisco…” mi scostai i capelli, confusa.
“Io ti amerò per sempre, ma tu devi scegliere me.” Mi alzò il viso, posando la mano sotto il mento.
“Devo crederti?” mi voltai appena verso Ryan, nella stessa posizione.
“Io posso renderti felice, Lee.” Continuò, prendendomi di nuovo il mento, facendomi voltare per incontrare i suoi occhi bellissimi che mi pregavano “Devi solofidarti di me.” Mi accarezzò la guancia, scostandomi i capelli “Questa volta davvero, però.”
Boccheggiai, senza riuscire a dire una parola.
Lui però non aspettò e si avvicinò, alzando allo stesso tempo il mio viso verso il suo e le mie labbra le incontrarono.
Le sue labbra.
Bellissime, perfette e dolci come sempre. Quelle labbra che riuscivano a modellare il mio cuore come se fosse di creta, a proprio piacimento.
Mi strinse da subito a sé e le sue labbra pretesero da subito le mie.
Sentivo l’elettricità del contatto tra la mia pelle e le sue dita sulla mia guancia arrossata.
Sentivo la stoffa della t-shirt sotto la giacca piegarsi tra le sue dita che mi stringevano, che mi spingevano a lui con lo stesso bisogno che avevo io di sentirmi protetta tra le sue braccia. Nella fortezza che avevano sempre costituito.
Sentivo le sue labbra bisognose delle mie, quanto le mie lo erano delle sue. E in quel momento, quel bacio mi faceva sentire viva, molto più dell’ossigeno che avrei dovuto recuperare.
Sentivo i suoi capelli morbidi tra le mie dita e i ricci che mi erano mancati solleticarle.
Sentivo i suoi occhi su di me ed aprii anche i miei, incontrando per un attimo quel verde rassicurante.
Sentivo il cuore battere all’impazzata e immaginai il suo battere sincronizzato al mio.
Ci allontanammo, ma solo di qualche centimetro e continuò a stringermi e i nostri respiri si unirono creando un’unica nuvoletta di condensa.
Posai la fronte sul suo petto e lui il mento sulla mia testa. Chiusi gli occhi, respirando il suo profumo fino a riempirne i polmoni e posai la mano sul suo petto.
Sì, il suo cuore batteva quanto il mio.
“E’ tuo.” Sussurrò, spostando la testa per baciarmi sulla tempia.
“Io…” mi allontanai, alzando il viso e sentii la sua presa sui miei fianchi farsi più salda, ansioso “Io mi fido di te.”
Il sorriso che si espanse sul suo viso, lo attraversò da guancia a guancia, lasciando comparire quelle familiari fossette.
Ve lo posso assicurare, mai visto niente di così bello.
Non aveva assolutamente niente a che fare con l’album dei miei.
E a quel pensiero, mi voltai istintivamente verso Ryan.
Che non c’era più.
Le porte si chiusero in quell’istante e saltai come una stupida, quando sbatterono.
Harry, prontamente mi strinse di più a sé ed io, come se fosse la cosa più naturale del mondo, gli cinsi il collo “Ci sono qui io.” Ricatturò la mia attenzione, facendomi voltare per guardarlo negli occhi.
“Lo so.” Gli accarezzai la guancia, guardandolo persa.
“Saremo felici, da qui all’ultimo dei nostri giorni.” Si voltò appena, baciando il palmo della mia mano ancora sul suo viso.
“Lo so.” Sorrisi, guardando le sue labbra sulla mia mano.
“Ti amo.” Tornò a guardarmi, abbassando la fronte fino a posarla sulla mia.
“Ti amo anch’io.” Lo guardai negli occhi.
Il treno partì, alzando il vento alla sua partenza.
Restammo immobili, stretti l’una all’altra.
“Ci hai messo un po’…” commentò, ammiccando.
“E adesso non ti lascerò mai più.” Promisi, accarezzandogli la nuca. Annuì, sorridendomi “Ti amerò per sempre.”
Mi baciò di nuovo. Un bacio più corto, ma intenso come quello di poco prima “Per sempre.”
Mi alzai sulle punte, mordendogli leggermente il labbro “Non ripetere quello che dico, Styles!” rise, regalandomi un’altra visione celestiale “Torniamo a casa?” annuì, baciandomi dolce, prima di cingermi le spalle “Devi ancora spiegarmi perché hai detto di odiarmi se non era vero.” Ricordai, scendendo i gradini per la strada.
“Oh, è una storia lunga…” iniziò lui “Lena mi ha detto…”
“Lena?” esclamai “Primo, devo farle un discorsetto perché ultimamente sta un po’ troppo in mezzo…”
Rise, rubandomi un bacio “Gelosa?”
“Non ti ci abituare, Styles.” Lo avvertii, tornando a camminare “Secondo. Non devi mai seguire un consiglio di Lena perché combina solo casini!” risi “Lo sanno tutti, vero signore?” mi voltai verso un tizio che si stava appisolando su una panchina.
Il vecchio mi guardò perso, aggrottando le folte e spettinate sopracciglia bianche.
Harry rise, attirandomi a sé, allontanandomi dall’uomo “Bhe, ora lo so anch’io… e quel tizio.”
Scossi la testa, voltandomi verso di lui. Mi alzai sulle punte e gli presi il viso tra le mani “Devo proprio insegnarti tutto, amore?”
Sorrise istantaneamente, avvicinandosi per baciarmi “Come mi hai chiamato?”
“Ti da fastidio?” risi, scansandomi prima che potesse raggiungere le mie labbra.
“Affatto, piccola.” Mi cinse la vita.
“Non immagini quanto mi sia mancato tutto questo...” Sussurrai, strofinandogli il naso con la punta del mio.
“Mi sei mancata anche tu,piccola.” Si avvicinò, stringendomi a sé, nascondendo il viso tra i miei capelli.
“Tu di più, amore.” Gli cinsi il collo.
Lo sentii ridere sul collo, poi si allontanò sorridendomi e posò la fronte sulla mia “Potrei farci l’abitudine.”
“Non ti conviene…” ammiccai.
“E se ti portassi fino a casa in braccio, me lo ridiresti?” propose.
“Andata!” annuii, circondandogli le spalle, aspettando che mi afferrasse.
“Eh, eh… parola d’ordine?” alzò un sopracciglio.
“Amore?” tentai.
“No, l’altra.” Rise.
“Ti amo.” Sorrisi “…Amore.”
“Questo è il giorno più bello di tutta la mia vita.” Sussurrò, mentre mi afferrava dietro le ginocchia per prendermi in braccio, camminando verso casa. Si voltò verso di me, sorridendomi.
"Che c'è?" sorrisi anch'io, automaticamente.
"Finalmente la nostra storia è arrivata ad un lieto fine." mi guardò negli occhi, intensamente.
Scossi la testa, avvicinandomi a lui per baciarlo, posando una mano sulla sua guancia "Credevo che la nostra storia non avesse fine."
Lui annuì, sorridendomi "Allora, per sempre felici e contenti?"
Risi, annuendo "Sì, suona decisamente meglio!" anche lui rise, riprendendo a camminare.
“Harry?” tornò a guardarmi “Ora sono realmente felice.”




Eccoci qui.
La storia è ufficialmente, CONCLUSA. ;')
Penso di voler dedicare questo spazio semplicemente a voi. Per ringraziarvi.
Ogni singolo lettore.
Voglio bene ad ognuno di voi e non avrebbe avuto senso scrivere questa storia senza il vostro supporto.
Siete fantastici!

Spero di sentirvi in molti,
lasciande delle recensioni.
Voglio sapere se vi è piaciuto,
se è finita come vi aspettavate o no...
Alcune di voi mi hanno detto che preferivano che Lee rimanesse con Ryan;
mi avete fatto venire una crisi esistenziale! Non sapevo più come andare avanti!
Spero di non avervi deluse.
So che vi preoccupavate per il cuoricino di Lee,
ma non dovete,
d'ora in poi Harry saprà prendersene cura! ;3

Un bacio.
Lots Of Love. <3

 


- The end. <3





Se non ne aveste ancora abbastanza di me, posso darvi il link di altre storie che sto scrivendo...




 
   e il suo seguito You're my whole word

e poi 

Oppure...

This Is What Makes Us Girls
  
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