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Autore: Fratellino    06/07/2004    7 recensioni
La Bibbia non è l'unica fonte che racconta il diluvio universale. La testimonianza biblica esaurisce l'argomento? Forse no. Di un diluvio parlarono anche i Sumeri, e i popoli mesopotamici che dai Sumeri ereditarono le tradizioni. Questo papiro, ritrovato in cattivo stato di conservazione in una colonia Copta dell'alto Egitto, getta una nuova luce sull'appassionante vicenda.
Genere: Comico, Demenziale, Parodia, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Riscriviamo la Bibbia...

Protagonisti: Noè - Una Forma di Parmigiano - Un prosciutto - Le tre fette di salame.
Non prendetemi troppo sul serio Please...


Cap.1: ANTEFATTO

Dio disse a Noè: "Costruisci un'Arca."
Noè chiese: "Grande quanto?"
Dio ci pensò un instante, e quindi rispose: "Parecchio."
"Mi costerà molta fatica" replicò Noè. "Cosa mi dai in cambio?"
"La beatitudine eterna!"
"E... e poi?" incalzò Noè.
"Ti do anche un prosciutto e una forma intera di Parmigiano. Allora accetti?"
"D'accordo. Quanto grande la vuoi quest'Arca?"
"Molto grande."
"Allora ti costerà qualcosa in più..."
"Noè, Noè, ti darò qualche fetta di salame come conguaglio... allora... è fatta?"
"Diciamo di si... per quando la vuoi pronta?"
"Facciamo un paio di settimane."
"Bene... vedo cosa posso fare."
"Ok, allora vado. Ciao."
"No, no, aspetta! Toglimi una curiosità: cosa te ne fai di quest'Arca?"
"Ci sarà un alluvione, il mondo verrà sommerso, l'umanità annientata. Questo in linea di massima... non ho ancora deciso."
"... minkia..."
"Non dire parolacce..."
"... Scusa."
"Fa niente."
"... ehm..."
"Si?"
"... senti maaaa... devo proprio crepare pur io?"
"Certo che si..."
"... Allora beh scusa ma l'arca te la fai da te..."
"Dai Noè, non fare il bambino capriccioso..."
Ma Noè voltò le spalle a Dio. E Dio si trovò in difficoltà.


Cap.2: ARRIVA IL DILUVIO! APRITE GLI OMBRELLI!

Dio riflettè per 3 giorni e 3 notti sulla questione. Noè ingannò il tempo giocando al dottore con sua moglie, che purtroppo morì di emorragia durante l'estrazione del pancreas: il gioco, tutto sommato, non le piacque...
Per consolarsi, Noè mangiò le tre fette di salame donategli da Dio. Le fette di salame escono così di scena clamorosamente, lasciando alle spalle uno splendido ricordo del loro genuino sapore.
Alla fine, Dio cedette. Concesse a Noè di sopravvivere.

"Però quest'arca fammela grande, con tutto quello che mi costa!".
"Certo, certo... grandissima, immensa... Ma dentro cosa ci devi mettere?"
"Tutte le specie viventi del mondo."
"Perbacco! Ma tutte tutte?"
"Mmm... no, anzi no. Gli Uniceronti no. Non mi sono mai stati simpatici."
Così gli Uniceronti si estinsero.


Cap.3: SI SALPA! IN MARE APERTO!

Fu l'apocalisse. Le nubi si ammassarono sulle Terre Emerse. Lampi, tuoni, fulmini e saette illuminavano il cielo di un mondo sconvolto dal Diluvio universale. Noè, però, si attardava sulla Terraferma, o quel che ne rimaneva, perchè far salire tutte quelle coppie di animali sulla sua arca si stava rivelando un'impresa titanica. Le operazioni si sveltirono parecchio quando Noè decise di togliere alle tartarughe il compito di guidare la fila. Finalmente, Noè salpò.

N.D.R. Vengono qua omesse molte vicende che non sono direttamente attinenti alla trama, anche se sono contenute all'interno dei manoscritti originali in mio possesso. Ad onor del vero, alcune di esse sono storie estremamente affascinanti; possiamo citare, tra le altre: "L'Ipotenusa che amava il Cateto", tragica storia d'amore ostacolato dalle rispettive famiglie, "Essere carota oggi", saggio esistenziale sull'esser carota in quel di Palestina, o ancora abbiamo "un salto nel vuoto", romanzo ermetico che si conclude con la morte del protagonista, scivolato mentre passeggiava sul ciglio di un burrone.

Così Noè, dalla sua Arca, osservò la fine del mondo. Del suo paese natio, Castagnaccia Maggiore sul Lago, non rimaneva alcuna traccia. All'orizzonte, le colline vennero inghiottite dai flutti. Un topolino disse "Annego!" e annegò.

"Dio, perché tutto questo?"
"Così."


Cap. 4: GRAN FINALE!

Sentendosi solo, Noè si rifugiò nella cabina e, fingendo d'esser di fronte ad un vasto uditorio, prese a parlare al prosciutto. Ma il prosciutto non aveva nulla da dirgli, e non rispose. Scossa dal rollio dell'Arca, la Forma di Parmigiano vomitò sul pavimento.

Da molti giorni il nostro Noè viaggiava con la sola compagnia degli animali. Con alcuni aveva fatto amicizia. Guardò il vasto ponte, occupato da ogni sorta di animale. La capretta gli fece l’occhiolino.

Ormai l'acqua scendeva e non restava che sbarcare.


  
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