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Autore: _itsnickymine    03/12/2012    12 recensioni
“ha diciotto anni, Nicholas” disse Joseph guardandolo attentamente cercando di capire cosa passasse per la mente del fratello.
“e allora?” chiese il riccio interrogativo
“e allora hai già tuo figlio da crescere, non puoi perdere tempo dietro una ragazzina immatura che frequenta ancora il liceo”
“non la conosci” si difese il ragazzo
“Nick hai venticinque anni, un lavoro che ti richiede tempo e soprattutto un figlio di sei anni e mezzo da crescere solo! È vero meriti anche tu una donna al tuo fianco che ti sappia amare, che ti sappia amare veramente, ma questa donna di certo non sarà una ragazzina di diciotto anni!” disse il fratello
“..forse hai ragione”
“ho ragione, nessun forse” disse Joseph soddisfatto finendo di bere la sua birra.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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                                     'Do you believe in destiny?'



Chapter 22.

 

“buongiorno tesoro”

La voce del padre la fece svegliare dal quel meraviglioso sogno.

Quel sogno in cui era sdraiata  a terra in un enorme giardino con Nicholas che aveva la testa sulle sue gambe e mentre lei gli accarezzava i suoi meravigliosi ricci, parlavano, parlavano e ancora parlavano.

Felici, sereni, innamorati.

Strizzò gli occhi, prima di aprirli definitivamente.

“c..ciao papà” disse la ragazza con la voce ancora impastata dal sonno.

“come stai, tesoro? Ieri sera Matthew mi ha detto che stavi male, ma quando sono tornato stai già dormendo.. come mai non sei uscita? Strano da parte tua” disse il padre accarezzandole i capelli.

“abbracciami, papà” disse la mora sedendosi meglio sul letto e abbracciando il papà più forte che poteva.

“hey, piccola… cosa c’è?” chiese il padre abbracciandola “sai, che è una vita che non mi abbracci così?” continuò poi…

“m..mi dispiace se..mi sono allontanata” ammise la mora staccandosi e guardandolo negli occhi.

“avevi bisogno di tempo ed io te ne ho dato troppo poco, credendo che ti sarebbe stato bene tutto quello che decidevo…però adesso…voglio parlare di te, cos’è successo? Matthew mi ha-”

La ragazza non lo fece finire.

“nulla, papà. Sto…bene, non preoccuparti” cercò di convincerlo Sam, cercando di essere credibile.

“sei sicura?” chiese il padre guardandola

“certo, ora però devo vestirmi.. non dobbiamo andare a pranzo fuori con la nuova ‘famiglia’?” chiese la mora sorridendo

“si, vestiti, vedrai che ti divertirai tantissimo… Matthew e Krystal non sono poi così male” disse il padre sorridendole per poi alzarsi, ma prima di uscire le lasciò un bacio sulla guancia.

Una volta uscito il sorriso che aveva Sam si spense, prese velocemente il cellulare sperando di trovare una chiamata da Nicholas ma nulla.

Non una chiamata, non un messaggio, nulla.

Zero. Non l’aveva cercata, anzi l’aveva solo illusa per tutto quel tempo.

Sospirò, cercando di far rientrare le lacrime.

Il suo cellulare cominciò a squillare, lo prese velocemente e notò che era Anne.

“anne” disse la mora rispondendo

“hey, sammyna mia, come stai?” chiese Anne particolarmente felice.

“una merda. Vieni da me?” chiese Samantha mordendosi un labbro, sperando di poter contare sull’appoggio della sua amica.

“in questo momento dovrei essere a casa a studiare, ma visto che sei tu che me lo chiedi, sono da te fra tre minuti” disse la ragazza attaccando.

Sam chiuse la chiamata e si diresse in bagno per lavarsi.

Non faceva che pensare a Nicholas.

Nicholas. Nicholas. Nicholas.

Il suo nome continuava a rimbombargli nella testa.

Si fece una doccia veloce, per poi vestirsi velocemente.

“hey, tesoro, cos’è successo?” chiese Anne entrando in camera sua e abbracciandola subito.

“tuo padre mi ha detto che non stai bene e che ieri non sei uscita, perché non mi hai chiamato? Io credevo che fossi con nick” continuò la ragazza

Sam si allontanò per poi guardarla negli occhi.

Prese un bel respiro per poi mordersi un labbro e parlare.

“io e nick ci siamo lasciati…lui…lui mi ha lasciata” ammise la mora con le lacrime agli occhi

“c..cosa?” chiese Anne stupita

La mora annuì

“ieri mattina.. mi ha… detto che non ha nessun valido motivo per ..per stare con me” ammise la ragazza

“ma io a questo stronzo lo castro, giuro che lo castro” sbraitò la ragazza

“no, anne, davvero.. è tutto okay” ammise la mora cercando di essere convincente.

“tutto okay? Ma ti sei vista? Sembri uno zombie. Dov’è tutto l’amore che diceva di provare per te? Eh? Una persona innamorata non ti avrebbe mai lasciato, mai”

Sam si morse un labbro abbassando lo sguardo.

“io…non..non lo so.. mi fidavo così tanto di lui…e” sam non riusciva quasi a parlare.

“ed hai sbagliato” continuò Anne  “io te l’ho sempre detto di non affezionarti troppo, tu non mi hai mai voluto ascoltare, i ragazzi grandi sono così, prendono e lasciano, peggio dei sedicenni”

“non mi sei molto d’aiuto, Anne” disse la mora sedendosi sul letto appoggiandosi al cuscino

Anne le sorrise.

“sam, tu sei bellissima e meravigliosa, sai quanti ragazzi farebbero la fila per te? Lui non ti merita, non merita le tue lacrime, non merita che tu stia male” disse Anne

“io..sono innamorata di lui e.. non mi importa” ammise la ragazza cercando di non far uscire le lacrime.

“ti ha lasciata, sam. Ti ha detto che non ha nessun valido motivo per stare con te, ti ha preso in giro, ti ha illusa per tutto questo tempo.. come puoi non odiarlo?” chiese Anne

“n…non…non lo so” ammise la ragazza mordendosi un labbro

 

 

 

 

 

“sono le due nicholas, le due, ti rendi conto che tuo figlio è sveglio da due ore e tu no?”

Joseph entrò nella stanza del fratello aprendo tutte le finireste, in modo da poter illuminare tutto.

La luce cominciò ad entrare nella stanza ed il riccio nascose la testa sotto il cuscino.

“notte brava, eh, ieri?” chiese Joe

“per niente” commentò il riccio con la voce ancora impastata dal sonno

“nate mi ha detto che siete stati qui, come mai? La tua liceale era in punizione e non poteva uscire?” chiese Joseph sarcastico ridendo.

“smettila, joseph” commentò il riccio infastidito

“di fare cosa?” chiese Joseph, ignaro del fatto che Nicholas avesse lasciato Samantha.

“di parlare di lei, ho fatto quello che volevi. L’ho lasciata, sono stato uno stronzo colossale” ammise il riccio passandosi una mano fra i capelli.

“credimi un giorno ti ringrazierà, voi due non potevate stare insieme, eravate troppo diversi…e quindi stasera per festeggiare esci con me? Eh?” chiese il ragazzo sorridendo

“no, voglio… solo stare con Nate” ammise il riccio

“ma come? Sei tornato single! Qui fuori c’è un mondo pieno di donne, e sottolineo donne, che ti stanno aspettando.. tu cosa aspetti ad uscire?” lo incitò il fratello.

“non..non sono dell’umore adatto, okay? Facciamo che usciamo con questa tua amica la settimana prossima” disse il riccio alzandosi dal letto e dirigendosi verso il bagno.

“okay, ma non cominciare a fare il depresso, per favore.” Lo pregò Joseph

“non faccio il depresso” disse il riccio

“lo stai facendo, su vestiti che andiamo a pranzo da kev” disse poi Joe sorridendo per poi tornare in cucina dove Nate stava guardando la tv.

“allora, campione, sei pronto?” chiese guardandolo

“sono nato pronto” urlò il piccolo saltando facendo sorridere il ragazzo

“dove andiamo? Viene anche Sam?” chiese il piccolo

“sam?” chiese Joseph stupito, non aveva detto nulla al figlio?

Nicholas entrò in cucina velocemente, era ancora a torso nudo ed indossava solo i pantaloni della tuta.

“no, sam non c’è oggi, deve studiare” disse il riccio

Joseph lo guardò male ed il riccio gli fece cenno di andare in camera sua per parlargli.

“mi spieghi che cazzo fai? Perché non glielo hai detto?” chiese Joseph chiudendo la porta

Nicholas si passò una mano fra i capelli nervoso.

“nate, si..è affezionato molto a Sam e..non voglio farlo soffrire…glielo dirò più in là” ammise il riccio

“perché devi prenderlo per il culo?” chiese Joe

“non lo prendo per il culo, gli nascondo solo la verità per un po’, il tempo che lui non mi chiede più di lei e glielo dirò” disse poi il riccio

Joseph sospirò.

“perché gliel’hai fatta conoscere? Hai sbagliato, se non gliela facevi conoscere adesso non dovevi mentirgli” disse Joseph

“gliel’ho fatta conoscere per lei è una persona meravigliosa e Nate non avrebbe potuto che imparare da lei” urlò il riccio “e comunque adesso non importa, io sto bene e anche nate starà bene.. non era mica sua madre” continuò il riccio

“bene, su vestiti, andiamo a pranzo da kevin” gli disse Joseph per poi tornare in cucina da Nate.

Per Joseph il piccolo era quasi come un figlio, anzi per lui era un figlio, erano legatissimi ed adorava passare del tempo con lui.

Sembrava cattivo, ma in fondo non lo era, voleva solo il bene per suo fratello ed il figlio.

Una volta che nick finì di vestirsi uscirono ed andarono al ristorante di kevin.

Danielle era alla cassa ed una volta entrati la salutarono.

“hey, piccolo” salutò Danielle

Nate le corse incontro abbracciandola.

“come stai?” chiese danielle

“bene bene.. zio kevin?” chiese il piccolo

“è in cucina, due minuti ed arriva.. cosa vuoi mangiare di buono?” chiese Danielle

“mmm.. non lo so… panino hamburger e patatine?” chiese il piccolo

“mate, non mangiare sempre le stesse cose” gli disse nick

“ma papà, non mangio da zio kevin da tantissimo tempo, vero zia dani?” chiese Nate sorridendo

Kevin uscì dalla cucina e si diresse verso di loro sorridendo.

“finalmente, vi rendet4er conto che sono quasi le tre? E dobbiamo ancora mangiare?” chiese il ragazzo, sedendosi in un tavolo da 6 posti.

“su, mangiamo” ammsie il ragazzo divertito sorridendo al piccolo e scompigliandogli i capelli

“sam?” chiese Kevin guardando Nicholas, che cambiò espressione

“soveva studiare tantissimo e quindi non èp venuta.. lo sai che sam è una specie di presidente degli stati uniti nella sua scuola? Non so come si dice” disse il piccolo

Kevin sorrise

“si dice rappresentante, tesoro. Sam è la rappresentante della sua scuola” disse sorridendo

“ehm…kevin..posso parlarti un secondo?” chiese il riccio facendogli segno di andare fuori.

Salirono al secondo piano dove c’era un’altra sala che kevin usava per le cerimonie.

“ che succede?” chiese Kevin sedendosi su una poltrona..

Nicholas si morse in labbro e quasi istintivamente gli venne in mente Sam mentre lo faceva e come adorava questa sua ‘caratteristica’.

“io.. e sam ci siamo lasciati” ammise il riccio

“cosa? Perché? Stavate bene assieme” disse Kevin stupito

“ehm..beh… io l’ho lasciata” ammise nicholas

“cosa?” chiese kevin

“mi dispaice… ma io e lei..” nicholas non riuscì a finire che venne interrotto da kevin..

“sei uno stronzo, ti avevo detto di non farla soffrire”

“lei non sta male… da quando ci siamo lasciati non ha nemmeno provato a chiamarmi, tutto questo amore che diceva di provare io non l’ho visto” disse il riccio

Kevin lo guardò  male.

“tu l’hai lasciata e pretendi che lei ti cerchi?” chiese Kevin

Nicholas sbuffò passandosi una mano fra i ricci.

“sono uno stronzo, kevin… lo so, ma io e lei eravamo troppo diversi e Joseph e la mamma dicevano che lei non era adatta a me ed avevano ragione, ha diciotto anni ti ricordi com’ero io a diciotto anni?”  chiese poi il riccio

“ma quanti anni hai nick? Avrei preferito mi dicessi che non provavi nulla per lei piuttosto che ‘ha diciotto anni e per la mamma e joe non andava bene’, ma ti senti quando parli? La vita è la tua e devi decidere tu cosa è meglio per te. Giuro che io picchio a Joseph, lo picchio” disse il ragazzo innervosito.

“no, non è colpa di joe, io e lei non andavamo d’accordo.. sai come sono io, chiedo troppo e lei ha diciotto anni” ammise nicholas

“ma guarda che tu ne hai venticinque, questi anni di differenza, se così possiamo chiamarla, per me non contano nulla. Sono inutili, Samantha è una delle persona più matura che conosco e credimi se ti dico che lei è molto più matura di te e quello stupido di joe messi assieme, la mamma poi, davvero non commento il suo comportamento” ammise kevin

“kevin..” incominciò il riccio

“no, smettila. La vita è la tua, tu devi scegliere con chi essere felice e non loro. Smettila di farti comandare a bacchetta da quei due, io per questo me ne sono andato a vivere lontano da loro e non nella villetta accanto alla casa di mamma. Avevo bisogno dei miei spazi, dovevo fare le mie scelte e sottolineo mie, e danielle non poteva subire ventiquattro ore su ventiquattro mamma e joe chje le dicevano cosa fare, dove andare e cosa dire. Hai venticinque anni, un lavoro ed un figlio. Sei in grado di prendere le tue scelte” urlò kevin

“non è così facile, kevin.. Io e Samantha siamo… molto diversi… io sono una persona possessiva  ed ossessiva, lei non sopporta questo mio lato” si giustificò il riccio

“ ma non mi pare che lei ti abbia lasciato perché odiava questo tuo lato”

Nicholas sbuffò

“ascolta, sai che voglio solo il bene per te, se sei felice senza di lei, okay, mi sta bene.. ma se stai male, se ti manca, se ti rendi conto di provare di più, torna indietro.. ora sei ancora in tempo, tra un paio di settimane… no” gli consigliò Kevin

Nicholas sospirò guardandolo.

“scendiamo, giù.. sto morendo di fame” ammise poi Kevin dandigli una pacca sulla spalla.

Nicholas gli sorrise e seguì il fratello.

 

 

 

Saaalve bellissime<3 oggi sono particolarmente depressa e questo capitolo fa pena, il prossimo sarà migliore, ve lo giuro çç spero che qualcuno almeno recensirà e voglio ringraziarvi davvero di cuore per ogni meravigliosa recensione che mi lasciate, vi amo tutte<3

Il prossimo già l'ho scritto, quindi prima recensite, prima lo posto :) baci<3



 

SPOILER.

“sei Samantha, giusto?” chiese la donna sedendosi meglio sulla panchina e guardandola negli occhi.

“si, sono io… solo che io non vi conosco” ammise la mora

“oh.. guardami meglio, mi hai già vista una volta” disse la donna sicura di se, con uno strano sorriso stampato sul suo viso.

Samantha cercò di ricordarla ma niente, davvero non riusciva a capire chi era quella donna e cosa voleva da lei.

“Nicholas? Ti dice qualcosa?” chiese la donna e Samantha sgranò gli occhi.

  
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