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Autore: lilla02    03/12/2012    0 recensioni
"Ei ci si rivede , ma non pensare che ora ti faccia scappare così facilmente, sei MIA" Quelle potevano sembrare parole strane , parole usate da ... un maniaco, ma dette da lui mi facevano sentire unica mentre la mia testa continuava a ripetere QUANTO E' PICCOLO IL MONDO!
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1 Salve a tutti, mi chiamo Chiara e ho appena compiuto 18 anni. Molti mi continuano ad assillare facendomi discorsi del tipo " ora sei grande,devi farti una famiglia , trovare una casa , un lavoro, avrai molte più responsabilità e bla bla bla ". Ma io dico , sono ancora giovane e voglio vivere la mia vita, ma ora lasciamo stare. Stavo dicendo che ora ho finalmente 18 anni e ciò significa che sono maggiorenne , ALLELUIA ! Quindi coronerò (?) il mio sogno, andare via. Si proprio così , andare via da qui per trasferirmi a Londra con le mie 4 migliori amiche. ULTIMO GIORNO DI SCUOLA -DRIIIIIIIIN - La sveglia suona all' improvviso e io mi ritrovo con il culo spiaccicato a terra e un gran dolore sulla chiappa sinistra, come inizio direi che è fantastico , no ? Mi alzo e schizzo via a vestirmi e a fare colazione. Finalmente oggi è l' ultimo giorno di quello che noi alunni comunemente chiamiamo inferno, carcere, tortura o come volete voi, che i professori chiamano stalla e che i nostri genitori chiamano scuola. Come sempre in ritardo, intravedo da lontano la mie piccole 4 amiche ( e be oramai sono più grande di loro) che mi corrono in contro. A destra c' è Camilla, tutti la considerano la stronza del gruppo, be in fondo lo è, ma solo con chi nn gli va proprio giù. Sotto sotto lei è dolcissima. Si può dire che è anche la più popolare della scuola. Poi c'è Lia , che ho scoperto da poco essere mia cugina in secondo, lei è la più solare di tutti sprizza gioia da tutti i pori, anche se certe volte si può definire misteriosa e riservata. C'è Ilaria la cannata, ma non perchè si fa le canne, o almeno lei dice di no, ma solo perchè è strana, veramente strana. Non ci crederete mai ma molte volte è anche la filosofa del gruppo. Poi c'è Martina, lei è... veramente non so com'è, no scherzi a parte forse è la più pacata del gruppo ma se si deve scatenare allora vi conviene non trovarvi nei paraggi. Infine ci sono io, forse un miscuglio di tutte e 4, ma sopratutto sono rimasta una bambina, l' ho sempre detto non mi piace crescere e per questo mi comporto ancora come tale, gioco da pertutto, scherzo, guardo cartoni a tutto spiano, faccio la scema, alle volte faccio anche i capricci e sparo battute a tutto spiano, ogni contesto è buono per farsi una risata. Le 5 ore passarono velocemente grazie alle battute e le figuracce che facevamo noi con i nostri compagni di classe. Prima di uscire tirammo un ultimo schiaffo affettuoso a Giulio, ridemmo un ultima volta alle battute di Areld e a i gesti buffi e i versi strani che facevano Pietro e Riccardo, ci facemmo un ultima foto con il cappello di Nicolas e ci salutammo tutti con un abbraccio di gruppo. Oggi i nostri genitori avevano deciso di mangiare tutti insieme, ne eravamo un bel po ma ne è valsa la pena, infatti siamo andati a un ristorante. Tra battute, risate e figuracce con i nostri genitori per i commenti sul cameriere il pranzo finì e i nostri ci vollero dare una notizia che definirei stupenda. Prima del trasferimento avremmo passato una settimana a Milano, un altra città che non sappiamo perchè ci piace molto. GIORNO DELLA PARTENZA Eravamo tutti alla stazione, le nostre mamme non la smettevano di piangere e fare i soliti discorsi che ormai non ascoltavo da ben 8 anni. Si raccomandavano prima con me , visto che ero l' unica maggiorenne, ma poi capendo con chi stavano parlando, si rivolgevano alle altre. Sull' treno io ero seduta vicino al finestrino con Camilla accanto a me, mentre le altre tre erano poco più avanti di noi. Infilai le cuffie nelle orecchie e piano piano mi addormentai sulla sua spalla e lei sulla mia testa. Scese dal treno Lia ci fece vedere la foto stupenda che ci aveva fatto, ci eravamo ripromesse di immortalare ogni piccolo momento passato insieme, poi io ero completamente innamorata della fotografia. Scendendo dal treno sento il braccio che è tempestato da gomitate de perte di Ilaria. I: guarda, quello ti stà fissando da quando siamo scese. Alzo lo sguardo verso il punto indicato dalla mia amica e rimango imbambolata come... come un bambino che vede babbo natale, si ecco proprio così.
  
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