Fanfic su artisti musicali > Lady Gaga
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Autore: shadowsymphony    03/12/2012    2 recensioni
le mie fantasie sulla coppia più stupenda del mondo, Lady Gaga e Taylor Kinney.
penso a loro spessissimo, e mi capita di immaginarli in situazioni molto romantiche che posso essere accadute. leggo le notizie su di loro e poi mi immagino tutto ciò che non è riportato... le cose romantiche, piccanti, dolci, i "retroscena" :D lo so, sono pazza. ma mi piace così.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La suoneria del cellulare ruppe il silenzio mattutino. Lo schermo s’illuminò e il telefono iniziò a vibrare sul comodino, e il rumore interruppe il sogno di Gaga, che si svegliò. Per un attimo non riuscì a capire cosa fosse quel suono, poi si accorse che era il telefono e allungò il braccio verso il comodino per prenderlo. Strizzò gli occhi annebbiati e guardò lo schermo: “T – accetta/rifiuta”. Sorrise e sfiorò la cornetta verde, mise in vivavoce e appoggiò il cellulare sul cuscino, vicino a sé, e chiuse gli occhi. “pronto” disse, avvicinando la testa al telefono. “buongiorno, piccola” e la voce che più adorava le entrò nelle orecchie, quel tono così tenero e profondo allo stesso tempo “ti ho svegliato?”. “adoro quanto mi svegli tu” sorrise, sentendo la sua voce così chiara, come se lui fosse lì nel letto con lei. “allora… come sta la mia bellissima principessa? Come va laggiù?” chiese Taylor. Lei ridacchiò deliziata, come sempre quando la chiamava principessa “va tutto bene, dai, ma fa un caldo… non dirmi che a Chicago fa freddo”. “sì, fa un freddo cane. Mi sto congelando” rise lui. “vieni qua da me” sorrise lei, aprendo gli occhi e fissando il telefono come se riuscisse a vederlo attraverso lo schermo. “non posso, tesoro, sennò sarei venuto subito” rispose lui, rigirandosi nel letto. Anche lui l’aveva messa in vivavoce e aveva appoggiato il telefono sul cuscino. Anche lui fissò lo schermo del cellulare come se riuscisse a vederla. “quanto puoi venire?” chiese Gaga, quasi impaziente “dai, sono quasi 2 mesi che non ti vedo…”. Lui sospirò, poi disse “appena ho un momento libero vengo subito, non ti preoccupare… fosse per me, sarei già su un aereo in questo momento.”. ci fu un momento di silenzio, in cui l’uno sentiva solo i sospiri dell’altro gracchiare attraverso il telefono. “manca poco, dai, poi abbiamo il Natale tutto per noi” sorrise Taylor, rannicchiandosi sotto le coperte. Lei s’illuminò al pensiero e fissò il soffitto della stanza, ricordando il giorno di Natale dell’anno prima, a New York. Solo lei e lui, sdraiati sul divano davanti alla tv, sotto le coperte, mentre fuori faceva freddo… e il magnifico pranzo che avevano preparato insieme, e poi i regali… lui aveva nascosto tanti piccoli regali dappertutto per la casa e lei si era così divertita a trovarli tutti!

“bene, ne mancano ancora tre!” disse Taylor, appoggiando la scatoletta con dentro un piccolo peluche sul tavolo della cucina, su cui c’erano tutte le altre scatole con i regali. “tre??? Ma ho cercato dappertutto!” sbuffò Gaga, ritornando in salotto “ma dove diavolo li hai messi?”. “se te lo dico, non è più una sorpresa! Su, dai, cerca bene…” rise lui.  Lei si guardò attorno, in alto e in basso; sotto l’albero di natale aveva già controllato, anche sotto ai cuscini del divano e dentro i cassetti dei comodini. Si girò verso di lui e chiese “un indizio, dai! Sono qui o di sopra?”. “uno è qui, gli altri di sopra” le disse il ragazzo. Lei sbuffò di nuovo e, spostando i capelli che le erano caduti sul viso, ricominciò a cercare dappertutto. Taylor la guardava dalla porta della cucina, sorridendo; la sua ragazza si stava divertendo come una bambina, e lui adorava farla felice. Bastava anche un giochino come questo. Si stava divertendo da matti, anche se non lo dava a vedere e sbuffava impaziente ogni volta che non riusciva a trovare l’ennesimo regalo. Lì, davanti al caminetto, la sua piccola figura avvolta da un enorme golfino grigio, i pantaloni del pigiama e le calze di lana… sembrava proprio una bambina eccitata che non vedeva l’ora di aprire i suoi regali di Natale. La ragazza s’inginocchiò vicino al mobile della tv e guardò su tutti i ripiani, dietro all’apparecchio, spostando i telecomandi… ma non c’era niente. “uffa! Ma sei sicuro che è qui?” esclamò, rialzandosi in piedi. “fidati! Ci sei vicinissima, guarda bene!” disse lui, avvicinandosi. “ma dove?” chiese lei, guardandosi intorno. All’improvviso, vide qualcosa di rosa tra le riviste impilate sotto il tavolino del salotto. Si chinò per guardare e tirò fuori un’altra scatoletta. “SIIII! L’HO TROVATA!!!” esclamò, euforica. Taylor la abbracciò ridendo e disse “e brava la mia piccola! Aprilo”. Gaga iniziò a sfilare il nastrino rosa della scatola e chiese “che cos’è?”. “le solite cose… che ti piacciono sempre” sorrise lui, guardandola mentre apriva l’astuccio. Alzò il coperchio ed ecco comparire un braccialetto pieno di ciondoli brillanti. “dopo tutte quelle collane e quegli orecchini, mancava un braccialetto!” disse il ragazzo. “ooh T, mi stai sommergendo di gioielli, non sono mica una principessa! È magnifico, grazie!” esclamò lei, baciandolo sulla guancia e guardando attentamente tutti i pendenti ricoperti di cristalli e pietruzze colorate. “ma tu sei la mia principessa, ti meriti questo e altro” e ricambiò il bacio.

Sospirò felice, guardando il braccialetto di pendenti che aveva al polso, facendolo scintillare alla luce che entrava dalla finestra. “non vedo l’ora che arrivi Natale” disse, rigirandosi verso il cellulare. “ti riempirò di sorprese anche questa volta!” sorrise Taylor, sistemandosi nel letto “a proposito… quando ti alzi, guarda fuori dalla porta. Dev’esserci qualcosa per te”. “oddio, ancora? Ma che cosa?” esclamò lei, stupita, alzandosi a sedere sul cuscino e prendendo in mano il telefono. “le solite cose, che ti piacciono sempre” disse lui, poi sbadigliò “mi dispiace, ora devo lasciarti, sto morendo di sonno, è l’una di notte… ci sentiamo questo pomeriggio! Buona giornata, amore!” e schioccò un bacio. “buona notte!” rise lei, baciando il microfono del telefono. Riattaccò. Appoggiò il cellulare sul comodino e scese dal letto, avviandosi verso la porta. Girò la chiave e la aprì, poi guardò di fuori. Ai suoi piedi c’era un magnifico mazzo di rose. Lo tirò su, e nella plastica che lo avvolgeva c’era il biglietto. Aprì la busta, sorridendo come sempre ogni volta che leggeva i suoi messaggi infilati tra le rose, e dentro c’era un cartoncino rosato con scritto “buongiorno, mia principessa”.


(scusate la sdolcinatezza del capitolo, ma dopo 2 mesi che non li vedo insieme non so più cosa fare, mi escono solo queste storie improntate di romanticismo puro... dai che manca poco alle vacanze di Natale, e li rivedremo *_*)
   
 
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