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Autore: Evaney Alelyade Eve    04/12/2012    1 recensioni
Quando Sherlock vuole qualcosa sa perfettamente come ottenerla, soprattutto da John...
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Quasi tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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When the sun shines, we'll shine together 
Told you I'll be here forever
You can stand under my umbrella 






Lestrade si era scervellato un sacco per scoprire cosa regalare a Mycroft.
Insomma cosa poteva regalare ad uno che aveva jet privati e spie al suo servizio? Nulla, davvero nulla.

Secondo me” gli aveva detto John Watson, quando, in un momento di pura frustrazione, aveva spiegato la cosa al dottore “dovresti regalargli qualcosa che.. beh, qualcosa che non potrebbe mai comprare.”
Qualcosa che non potrebbe comprare?” era quello il punto, no?
Cosa non poteva comprare Mycroft?

 

Tornò a casa sconfitto un gran mal di testa, e ancora nessuna idea.
Certe volte Lestrade odiava il fatto che Mycroft fosse così ricco: non poteva fargli regali, non poteva portarlo in nessun bel posto, perchè poi Mycroft richiamava i suoi jet e qualsiasi tipo di sorpresa spariva... inoltre, lo faceva sentire terribilmente inferiore, come se stare con Mycroft implicasse la vita da “mantenuto” e per Diana, era l'Ispettore di Scotland Yard, lui!
Quindi, mentre se ne stava seduto a rimurginare sulla sua miserevole condizione economica rispetto a quella di Mycroft, Mrs Gonall, la sua vicina, bussò delicatamente alla porta.


-Salve, Greg – salutò lei radiosa – mi dispiace disturbarti.. -
-No,no, nessun disturbo davvero! E' successo qualcosa? -
Lestrade si era sempre trovato a suo agio con Lara: una donna semplice, cordiale e soprattutto molto discreta. Aveva due gemelli, Fred e George, due piccole pesti ma davvero simpatiche che avevano preso ormai l'abitudine di considerarlo come uno zio.
-No nulla...uhm, ecco, Fred e George ne hanno pensata un'altra delle loro, e vorrebbero costruire una casa di ombrelli colorati nel giardino.. mi chiedevo se avessi un paio di ombrelli che non ti servono.. vanno bene anche scuri! - mormorò imbarazzata, anticipando la sua risposta negativa.
-S-sì.. allora, credo di averne un paio, perchè non entri? Vado a prenderli, sono di sopra. -

 

Quando finalmente richiuse la porta, tornò a godersi di nuovo la morbidezza della sua poltrona.
"Ombrelli..una casa di ombrelli! Non l'avevo mai sentita! Quelle piccole pesti ne combinano di tutti i co-"  ma eccola, oh sì, eccola l'ispirazione, la soluzione a quel complicato rompicapo!
In quel momento si sentì quasi al pari di Sherlock, e capì cosa provava il detective ogni volta che risolveva un caso difficile!
- Ehi Mark! Ti ricordi quel favore che mi devi? Ecco... -

 

 

*******

 

- Greg, di grazia, posso sapere dove mi stai portando?- sbottò seccato Mycroft, bendato, mentre l'ispettore, tenendolo per mano, lo conduceva attraverso cespugli e alberi.
Per sua fortuna, Mark Rittlerspot, che aveva aiutato in un paio di occasioni, aveva una piccola casupola tra le campagne appena fuori Londra: un posto ideale per realizzare il suo piano in tutta tranquillità.
- Ancora un attimo di pazienza, Myc-  rispose, divertito.
Certo, rapire il Cane da Guardia della regina, Mycroft Holmes, era stata una vera e propria impresa ma non c'era nulla che Lestrade non potesse fare, con un po' di ingegno. Eludere la sorveglianza con una scusa qualsiasi? Un gioco da ragazzi. Convincere Mycroft a seguirlo senza fare domande e senza fargli capire nulla? Un'impresa da Titani, tuttavia, anni di allenamento con Sherlock a portare pazienza e nascondere piccole cose erano serviti a qualcosa.
Quando furono finalmente giunti a destinazione, Greg lasciò andare la mano del suo compagno, e, dopo aver sistemato gli ultimi dettagli, gli diede il permesso di sfilarsila benda.
Mycroft eseguì, e Greg mai, mai avrebbe potuto dimenticare l'espressione meravigliata e compiaciuta che incise ogni piccola ruga di quel volto che lui tanto amava.
-Greg..questo è.... -
-Il tuo regalo di compleanno, Mr Ombrello. - borbottò, visibilmente imbarazzato. L'idea era stata anche carina e riuscita ma adesso, dinanzi 

al fatto compiuto, si sentiva.. beh, si sentiva un'idiota. Se non fosse piaciuto? Se non fosse stato all'altezza...?! Oddio, quaratanni e passa, e si trovava ancora a farsi domande come unq ualunque ragazzino innamorato. Che vergogna.
Mycroft dal canto suo gironzolava intorno a.. a quella casupola fatta di tanti ombrelli colorati, col davanti quella che sembrava essere....
- Per l'amor... è una porta quella?! - domandò, sempre più sorpreso.
- B-beh, sì..... insomma... Buon Compleanno Myc. - borbottò, sempre più rosso. Okay, aveva inserito una porticina in legno - che aveva trovato nella casupola - come accesso alla "Casa degli Ombrelli" e allora? None rano più ragazzini, ma aveva ancora il diritto e il dovere di sorprendere quel ghiacciolo del suo compagno! E sì, aveva dato unn ome a quel piccolo rifugio multicolor, e no, non se ne vergognava affatto. Giusto un po', forse.
- Grazie. - borbottò impacciato Mycroft, e Greg potè capire,d al modo in cui stringeva il suo solito ombrello nero, che, proprio come un moccioso, stava morendo dalla voglia di entrarci. Mycroft era proprio un maniaco degli ombrelli, e quel comportarsi da moccioso gli fece venir voglia di ridere.

L'uomo in completo grigio se ne stava lì, in piedi, col suo ombrello stretto tra le mani, meditando: era abituato a trattare con le persone, persuaderle, convincerle di quello che voleva.. eppure Lestrade era l'unico, a parte sua fratello, a lasciarlo costantemente senza parole. L'unico che riusciva a sorprenderlo ogni qualvolta, regalandogli cose che lui non avrebbe mai pensato di comprare. Regalandogli cose che erano effettivamente impossibili da ottenere con i soldi.
Adesso cominciava a capire come si dovesse sentire suo fratello quando era in compagnia di John Watson. Dopotutto, per quanto se ne parlasse o ne fossero convinti, gli Holmes non erano dei, ma semplici uomini, e ogni tanto capitavano nelle loro vite persone importanti, persone che ricordavano loro cos'erano: umani. Umani con un cuore.


Fu impossibile nascondere la sorpresa quando entrarono finalmente in quel piccolo rifiugio: i raggi del Sole che riuscivano a filtrare tra le nuvole colpivano gli ombrelli colorati, illuminandoli di rosso, blu, verde, giallo, viola... ed era uno spettacolo molto più bello e significativo di quanto tutte le vetrate solenni e colorate di altrettanto solenni cattedrali avrebbero mai potuto offrire.
Non erano opere d'arte, ma erano il regalo di Greg, e questo per Mycroft, era mille volte più importante.
"Chissà se non dovessi proporre di istituire il "Giorno degli Ombrelli" come festa nazionale" pensava, già meditando su quali persone fare leva affinchè la proposta venisse accettata.
Ci pensò su per circa una manciata di minuti, prima di decidere che no, non voleva che tutto il Regno poi costruisse "case" simili a quella.
Preferiva che quella meraviglia restasse esclusivamente sua e di Greg.

 












































Spazio Autrice:
Oh mamma! Era davvero da uns acco di tempo che non aggiornavo questa raccolta! Spero che molti di voi, tra quelli che hanno sempre commentato, non mi abbiano abbandonato, ma ho attraversato mille oceani prima di giungere a trovare questa bellissima, ma dico bellissima, immagine! *^*
E perchè non riprendere con una bella Greg/Mycroft?! >////<
In verità speravo di riprendere a scrivere qualcosa su questi pairing appena iniziava la terza o giù di lì, volendo distrarmi dall'ultima puntata della seconda serie che sì, mi deprime ancora a morte, ma all'ispirazione non si comanda!

Ev

   
 
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