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Autore: dreamlikeview    04/12/2012    15 recensioni
Dal testo:
“Decidi. O me, o la fama.” – fece con la voce incrinata.
[..]
E io? Cosa avrei scelto?
“Har..”
“No, chi tace acconsente, ho capito la tua scelta. Addio Louis.”
[Contenuto Larry]
Genere: Angst, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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We say goodbye in the pouring rain
And I break down as you walk away.
Stay, stay.
'Cause all my life I felt this way
But I could never find the words to say: stay.
(Stay – Hurts)

 
 
Non avrei potuto chiedere di meglio dalla mia vita.
La relazione mia e di Harry proseguiva senza problemi da due anni, ormai. Era vero, ero costretto ad uscire con Eleanor per la maggior parte del giorno per copertura, imposta dal management, ma era un sacrificio che entrambi facevamo volentieri per non avere problemi tra di noi.
Harry era leggermente geloso di questo, ma sapevo sempre come calmarlo, e come farmi perdonare. La sera era dedicata a noi, solo a noi due. Potevamo guardare un film fino alle due di notte abbracciati sul divano, potevamo coccolarci fino a che volevano, potevamo fare l’amore fino a quando volevamo. Eravamo semplicemente noi liberi di scegliere tutto quello che volevamo fare. Eravamo solo Harry, il ragazzo di Holmes Chapel dai capelli ricci e gli occhi verdi in cui potevi tuffarti dentro senza problemi, e Louis, il ragazzo di Doncaster che tutti credevano fissato con le carote. Il bello e il burlone.
Ecco chi eravamo quando restavamo soli.
Ma di giorno no, di giorno ci nascondevamo dietro una facciata. Io dietro una relazione felice con la ragazza perfetta, e lui dietro la sua maschera di puttaniere che andava con tutte.
Nessuno sapeva la verità, nessuno viveva quello che vivevamo noi due, nessuno sapeva di noi due, nessuno sapeva cosa fosse il vero amore. Noi l’avevamo scoperto insieme, vivendo l’uno per l’altro amandoci così com’eravamo.
 Le fughe notturne erano la cosa più bella. Dovunque ci trovassimo, ogni mese il giorno in cui ci eravamo conosciuti andavamo in un parco o sulla spiaggia e ci stendevamo a guardare le stelle, l’uno stretto all’altro, il più delle volte ero io che mi rannicchiavo vicino ad Harry, cercando il suo calore, ma quando era lui a farlo con me, il mio cuore perdeva sempre un battito e speravo che lui provasse lo stesso.
Oggi era uno di quei giorni in cui fuggivamo, appunto, solo che era nuvoloso. E a me la pioggia metteva sempre una gran tristezza addosso.
Fissavo il riccio sdraiato accanto a me sul grande letto della camera d’hotel, aveva gli occhi chiusi e avrei giurato stesse dormendo, se un secondo dopo non avesse spalancato le sue iridi verdastre guardandomi intensamente. Lo vidi tremare impercettibilmente e mi avvicinai.
“Hai freddo, Harreh?” – sussurrai.
Sfregai il mio naso contro il suo collo lentamente, per poterlo sentire ancora vicino a me e respirare il suo profumo dolce.
“Piove, Loueh..”
“Lo so, è brutta la pioggia, e tu hai paura dei tuoni, vero?”
Lui annuì contro le coperte, e mi accucciai vicino a lui, iniziando ad accarezzarlo.
“Boo..?” – soffiò nel mio orecchio, mentre io mi abbassavo su di lui per lasciargli un bacio tra il collo e la spalla, il suo punto debole.
“Dimmi piccolo..” – sorrisi,  sollevando il capo e guardandolo negli occhi.  Lui proiettò quelle pozze verdi nei miei occhi azzurri, eravamo solo noi contro tutto. Lo capii da quello sguardo, stava per dirmi qualcosa su noi due. Quello sguardo spaventato, terrorizzato, insicuro.
“Lou, se.. se ci separassero? Se tutto questo fosse solo un bel sogno e domani ci svegliassimo amici come prima? E se..” – gli tappai la bocca con un dito, sorridendogli come sempre. Sapevo che quando sorridevo si rilassava lo diceva sempre.
“Harry, io ti amo, questo non è un sogno, è la realtà. Dobbiamo solo resistere. Prima o poi non saremo sotto gli occhi di tutti, e potremmo amarci anche alla luce del sole. Te lo prometto, piccolo mio.” – gli stampai un bacio sulle labbra, mentre lui si scioglieva in un dolce sorriso.
Mi stesi accanto a lui e lo feci accucciare vicino a me, in modo che si sentisse protetto.
“Non innamorarti di lei, Boo” – sussurrò chiudendo gli occhi. Lo accarezzai fino a che non si fu addormentato.
Come avrei potuto amare un’altra persona che non fosse lui? Come potevo pensare di donare il mio cuore ad un’altra? Come avrei fatto a vivere senza i suoi occhi che mi avevano catturato dalla prima volta, senza i suoi sorrisi, senza il mio Harry? Lo strinsi più forte a me, lasciandogli lenti baci sulla tempia, spostandomi tra i suoi riccissimi capelli. Accarezzargli i capelli era quello che preferivo. Erano così morbidi al tatto, e io mi rilassavo tantissimo quando la mia mano era immersa tra quei capelli bellissimi. Ridacchiai sommessamente quando ricordai quella volta in cui per prenderlo in giro gli avevo messo un piccione di plastica tra i capelli, dicendogli che i suoi capelli sembravano un nido per “Kevin”.
Mi aveva tenuto il broncio per tutta la giornata, senza rivolgermi la parola perché io avevo offeso i suoi bellissimi capelli. Beh, si. Erano bellissimi. Tutte le ragazze che ci seguivano avrebbero voluto infilare la mano tra quei ricci e saggiarne la morbidezza, ma questo era un privilegio riservato ad una sola persona. E quella persona ero io.
Sì, l’avevo sempre ammesso. Ero possessivo nei confronti di Harry, come lui lo era verso di me.
Era anche vero che ultimamente ci mettevano sempre separati, perché tra le fan dilaniava la moda del “shippare” Larry.
Loro avevano ragione, ma ce ne erano alcune che erano davvero insopportabili. Perché io ed Harry avremmo davvero voluto fare coming out, ma non potevamo, almeno per il momento, e noi continuando a leggere quelle cose stavamo male, E più loro insistevano sulla Larry, più i manager ci allontanavano. Durante le interviste ci facevano sedere molto distanti tra di noi, durante i video ci imponevano di non guardarci, anche se no di sottecchi lo facevamo, non potevamo nemmeno guardarci quasi, perché tutto avrebbe potuto far pensare ad una nostra relazione, ed era per questo che le fan non ci vedevano più come prima. Ma più esteriormente i manager ci separavano, più noi internamente ci univamo.
Io ero sempre più innamorato del mio riccio dagli occhi verdi, e speravo lui provasse lo stesso per me.
“Mai..” – gli sussurrai, rispondendo alla sua supplica di poco prima. Lo sentii sorridere contro il mio petto, e lo strinsi più forte. Sobbalzò quando un tuono squarciò il cielo, ed io mi ritrovai a stringerlo per fargli passare la paura. Mi piaceva prendermi cura di lui, quando aveva paura sembrava un cucciolo indifeso. Come potevo lasciarlo andare? Avevamo bisogno l’uno dell’altro, ne avevamo sempre avuto.
 
 
La mattina dopo mi svegliai con un fortissimo mal di testa, e probabilmente non sarei riuscito ad alzarmi dal letto, e non avrei nemmeno voluto. Guardai fuori dalla finestra, e pioveva ancora a dirotto.
Forse sarebbe stato il caso di mandare un messaggio a uno dei ragazzi dicendogli che quella mattina non ci saremmo mossi dall’hotel. Era impensabile uscire con quel tempo.
Il riccio dormiva ancora rannicchiato su di me, con quella sua espressione da angelo con quei ricci che scompostamente gli ricadevano sulla fronte, e quel suo visino da bambino. Era assurdo. Aveva quasi diciannove anni ed aveva l’espressione di un bambino. Come faceva? Non aveva un accenno di barba o altri segni che facessero capire che lui fosse un uomo. Solo la sua voce roca e sensuale, scostava dal pensiero che fosse ancora piccolo. I brividi mi percorrevano il corpo quando la sua voce e la mia si univano cantando, e il mio cuore batteva a mille quando quella sua voce cantava silenziosamente dolci parole al mio orecchio, parole d’amore, a volte anche parole di frustrazione per la situazione che dovevamo vivere, ma non ci facevamo pesare tutto addosso. Cercavamo semplicemente di sfuggire a tutto il dolore che eravamo costretti a subire, perché sapevamo che insieme avremmo superato anche questa.
Harry era leggermente più fragile sotto questo punto di vista, perché odiava essere visto come un puttaniere senza cuore, che usava le ragazze come voleva che le usava come oggetti, come spazzatura. Lui era il ragazzo più dolce che io avessi mai incontrato, e le fan avrebbero solo dovuto essere fiere di seguire un ragazzo così. Pieno d’amore, pieno di buoni valori; un ragazzo come lui, al giorno d’oggi, era un’utopia. 
Sentii il suo respiro contro il mio collo, e capii che si fosse svegliato, perché era leggermente più veloce rispetto a prima che era carezzevole, ora sembrava quasi agitato.
“Harry, che hai?” – sussurrai. Lui per tutta risposta si aggrappò al mio collo, stringendomi forte come se avesse paura di qualcosa, come se..
“Hai fatto un incubo, piccolo?” – gli chiesi accarezzandogli i capelli lentamente per calmarlo, per tranquillizzarlo, per fargli capire che io fossi qui, e non sarei mai andato via.
“Lou, ho fatto un sogno.. tu andavi via con lei.. e io restavo solo.. a piangere contro il muro.. io.. Louis non posso.. non posso stare.. senza di te.. io.. non ce la farei io..” – gli misi un dito sulle labbra.
“Harry, io sono qui, con te. Non ti lascio. Non voglio lasciarti. E non ti lascerò. Non andrò via con nessuna, e se proprio vuoi piangere lo farai contro il mio petto, così che io possa stringerti e tranquillizzarti.”
Il riccio abbozzò un sorriso, e affondò il viso nell’incavo del mio collo e mi lasciò come suo solito, un bacio tra la scapola e il collo. Un bacio lento e languido, che mi fece venire i brividi su per tutta la spina dorsale.
“Boo?”
“Si, Harreh?”
“Ti amo.. da impazzire.” – sussurrò risalendo dal collo alla mascella, fino alle labbra, facendomi percorrere da una serie infinita di brividi e sospiri. Adoravo quando faceva così, significava che gli stava passando il momento di malinconia e potevano nascere i veri momenti tra di noi. Quelli intensi, pieni di passione ed amore, quelli solo nostri, solo di Harry e Louis, nessun altro.
“Anch’io, ti amo anch’io, Harry.” – sorrisi facendo scontrare le mie labbra con le sue, per l’ennesima volta, in cui i corpi di entrambi erano scossi dai brividi, in cui ci univamo, in cui ci completavamo a vicenda, in cui entrambi eravamo finalmente pieni l’uno dell’altro.
 
 
“Boo!” – mi saltò sulla schiena.
Eravamo rimasti in camera fin ora,ed erano circa le tre del pomeriggio; ero appena uscito dal bagno. Dopo aver fatto l’amore tutta la mattina, ero andato a fare una doccia, e ora Harry mi era saltato sulla schiena, per chi sa quale assurdo motivo.
“Mi sei mancato, sai?” – sorrise nel mio collo, allacciando le gambe intorno al mio bacino, stringendomi da dietro, come se fossi stato un tronco di albero e lui un tenero koala.
Mi ritrovai a sorridere al ricordo di me e lui allo zoo, quando eravamo in Australia, circa un anno fa. Avevamo entrambi preso un koala in braccio, e quando era stato in braccio a lui, non voleva staccarsi più, e risi. Mi scappò una risata spontanea dalle labbra, nel ricordare Harry, che in un attimo di terrore aveva detto al koala,  Attento, che Louis è geloso!  e per fortuna nessuno l’aveva sentito, a parte me. Perché eravamo soli, in quel momento.
“Lou, perché ridi come uno scemo da solo?”
“Niente, Harreh, è che mi hai ricordato un koala e mi son ricordato di quella volta che eravamo allo zoo in Australia.. dio, Harold conquisti anche i koala, dovrò incatenarti in camera per averti tutto per me.” – sentenziai ancora ridendo.
“Oh, Boo è geloso!” – rise spingendomi. Non sapevo come faceva, e non capii come fece, mi fece cadere sul letto, e mi inchiodò sotto di sé. Mi lamentai impercettibilmente, perché riusciva sempre ad avere la meglio su di me, e iniziò a massaggiami la schiena fin sopra le spalle, cosa che mi faceva venire brividi e mi eccitava oltremodo.
Ma non arrivò nemmeno al collo che qualcuno bussò alla porta della nostra camera, facendoci sobbalzare e ritornare nelle nostre posizioni.
Harry si alzò da me, e mi tirò su, spingendomi in bagno, poiché avevo ancora l’asciugamano attorno ai fianchi. Una volta chiusa la porta del bagno urlò un sonoro Arrivo! e corse alla porta, ne sentii i passi, e che la spalancò.
“Oh ciao!” –sentii con l’orecchio appoggiato alla porta, per capire chi ci avesse disturbato in un momento così intimo. Non che fosse un problema, ovviamente. Magari erano i ragazzi che avevano bisogno di una mano, o..
Ciao, Harry!” – questa era chiaramente la voce della nostra truccatrice Lou, chissà cosa le serviva.. –“devo uscire, non è che tu e Louis potreste tenere la bambina? Farò in fretta, promesso!” –adoravo quella bambina. Era un angioletto. Quegli occhioni blu che scrutavano tutto ciò che la circondava, quel piccolo codino in mezzo alla testa che raccoglieva i suoi pochissimi capelli biondi la rendevano ancora più adorabile di quel che fosse. Sorrisi tra me e me. Harry era dolcissimo quando era in sua compagnia, chissà come si sarebbe comportato in futuro con un nostro figlio..
Infilai velocemente una tuta, ed uscii dal bagno. Feci finta di nulla, come se avessi davvero appena finito di fare la doccia.
“Oh buongiorno Lou!” – esclamai vedendo la donna, sorridere con la piccola in braccio,alla quale mi avvicinai e verso cui allungai le braccia, per prenderla.
“Ecco si ragazzi, per voi non sarebbe un problema?” – guardò anche me, riferendosi alla richiesta fatta ad Harry poco prima, e sorrisi.
“Se si tratta di tenere questo angioletto, puoi contare su di noi, vero Harreh?” – mi voltai verso di lui sorridendo, e lui si sciolse in un dolce sorriso, guardandomi negli occhi ed annuì.
“Allora mi fido, ve la lascio un po’, ciao piccola fa la brava!” – sorrise la donna dando un bacio alla figlia ed uscendo dalla nostra camera, lasciandoci con la piccola. Il riccio chiuse la porta, e portai la bambina sul letto, dove l’adagiai ed Harry piombò sul letto, mettendosi accanto a lei e iniziando a giocarci in modo affettuoso. Sorrisi spontaneamente e li osservai. Il ragazzo era un perfetto papà. Lo sarebbe stato davvero. Era dolce, era divertente e la bambina con lui non smetteva mai di ridere, segno che non la faceva annoiare. Come avrei potuto pensare che lui non fosse stato un bravo padre? Come avrei potuto dubitare della sua bravura con i bambini? Sebbene io avessi delle sorelle minori, e fossi abituato ai bambini, sapendo anche come comportarmi con loro, Harry aveva quel qualcosa in più, quella cosa speciale che faceva in modo che fosse perfetto in tutto quello che faceva.
Stupido, sono gli occhi dell’amore a farti parlare così!
Mi dissi internamente, e sorrisi come un ebete. Beh, magari erano anche gli occhi dell’amore, ma Harry aveva davvero qualcosa di speciale dentro di sé, per avermi conquistato mente, cuore e corpo in una volta sola.
Perché la cosa certa, in tutta quella confusione dentro di me, era che amavo Harry Styles, lo amavo davvero.
 
 
La pioggia era leggermente diminuita, e la piccola Lux si era addormentata tra le braccia di Harry, dopo aver giocato tutto il pomeriggio. Sorrisi avvicinandomi silenziosamente a lui e gli rubai un bacio a fior di labbra.
“Usciamo stasera? Quando tutte le luci saranno spente?” – chiesi con i miei occhi puntati nei suoi, e i suoi nei miei, mentre lui annuiva sorridendomi complice. Guardai Lux tra le sue braccia e gli sorrisi.
“Sarebbe bello..” – mormorai.
“Cosa?” – chiese immediatamente, puntando i suoi occhi di nuovo nei miei.
“Avere un figlio tutto nostro.. che scorrazza per la casa, ti immagini?” – mi morsi le labbra guardandolo, mentre lui sorrideva facendo spuntare quelle adorabili fossette, in cui avrei affondato più volte le dita, ai lati delle guance.
“Davvero? Tu vorresti?”- chiese con la voce speranzosa, mentre mi guardava.
“Si che vorrei..” – fu un attimo. Harry mise la bambina sul letto, dietro di sé, e mi lanciò le braccia al collo, baciandomi con trasporto subito dopo, stringendosi forte a me. Io sorrisi contro le sue labbra e gli misi una mano dietro al collo, proprio sotto l’attaccatura dei capelli, sentendo il piacevole solletico dei suoi ricci sul dorso della mano e lo avvicinai di più approfondendo il bacio, che casto non era. Gli morsi il labbro, rammentandogli che avevamo la piccola in camera e non potevamo esagerare e lui annuì. Si lasciò scivolare contro il mio petto, posizionandosi proprio all’altezza del cuore.
“Ti amo, ti amo, Boo..”
“Anch’io, Harry..”
 
 
Il nostro pomeriggio da babysitter era finito, e la pioggia diminuita.
 Ci stavamo preparando per uscire. Non avrebbe fatto male prenderci un paio d’ore solo per noi, dato che a causa della pioggia eravamo rimasti chiusi dentro tutto il giorno corrente e anche il precedente, e non eravamo riusciti ad andare da nessuna parte insieme per festeggiare il nuovo mese insieme, e non vedevo l’ora di farlo. Con l’odore della pioggia a circondarci, il nostro calore che si fondeva. Eravamo solo noi contro il mondo, solo noi contro tutti, eppure c’eravamo. Eravamo solo noi due e ci amavamo più di prima. Lo guardai mentre chiudeva il suo felpone blu, e feci scendere lo sguardo sui pantaloni leggermente larghi, che, nonostante fossero larghi, lo fasciavano alla perfezione.
“Boo, non hai freddo solo con quella camicia?”
“Sì, infatti sto prendendo il maglione”
“Quello arancione che a me piace tanto?”
“Esattamente!” – sorrisi. Mi avvicinai all’armadio ed estrassi il maglioncino arancione di lana, che Harry adorava, perché dopo una decina di minuti che l’avevo tenuto addosso, lui poteva infilarci le mani sotto e scaldarsele quando aveva troppo freddo. Lui era così, gli bastavano le piccole cose, le piccole accortezze per strappargli un sorriso su quelle sue labbra perfette da baciare. Lui mi sorrise compiaciuto e mi incitò ad indossarlo, perché la sera era già scesa da un po’ e non potevamo fare troppo tardi, il giorno dopo avremmo avuto un importantissimo concerto, quindi dovevamo riposare, in teoria. In pratica stavamo uscendo alla volta della notte – perché sapevamo che non saremmo tornati se non di notte inoltrata - da soli avvolti e scaldati dal nostro amore profondo.
Passammo per le camere dei ragazzi, annunciando loro che saremmo usciti, e dopo un confortante state attenti di Liam, un non fate cazzate di Zayn e un divertitevi di Niall, eravamo usciti stringendoci l’uno all’altro.
 Quando fummo nel centro della città, investiti dalle luci colorate natalizie – perché il Natale si avvicinava – e dal profumo della pioggia appena caduta, ci staccammo, prendendo a camminare come due bravi amici. Andammo in una piccola pizzeria e cenammo insieme, tra risate e sguardi colmi d’amore. Optammo poi per una passeggiata all’aria aperta, fino a che non giungemmo in un piccolo parco, dove le luci dei lampioni erano soffuse e dove non c’era anima viva.
“Lou, ho freddo..” – fece Harry, voltandosi verso di me, con i suoi occhi languidi, come a chiedermi il permesso di abbracciarmi. Non ci pensai due volte, avvolsi un braccio attorno alle sue spalle e lo attirai a me, mentre lui infilava le mani sotto il mio giubbotto e sotto il maglione arancione, sorridendo sornione e baciandomi leggermente le labbra.
“Voglio uscire allo scoperto, Lou.. non ce la faccio più a nascondermi, io ti amo..”
“Ti amo anche io, Harry, ma non possiamo, lo sai..”
“Perché? Perché lo dicono i manager?”
“Harry, ti prego, non roviniamo quest’uscita..” – sussurrai, sfiorandogli le labbra. Lui mise una mano sulla mia bocca, e si allontanò bruscamente da me, fronteggiandomi. Sembrava arrabbiato.. e deluso.
“Perché non vuoi? Dì la verità! Sei innamorato di lei? Vuoi lei?!” – urlò.
“N- no, ma come puoi pensarlo..?”- balbettai. Non riuscivo a pensare quando Harry sbottava in questo modo. Era vero che da stamattina era un po’ strano, però sembravamo aver messo tutte le paure da parte, perché ora questa arrabbiatura nei miei confronti? Non era di certo colpa mia, visto che evitavo caldamente uscire con lei se non per stretta necessità, ed eravamo sempre sotto gli occhi di tutti, nemmeno io sopportavo questa situazione, ma cosa potevo farci?
Eravamo costretti, ero costretto. Non potevo sottrarmi agli ordini.
Era frustrante per me, ma non potevo mettere a repentaglio la mia reputazione, la sua e quella di tutta la band. Non potevamo essere così egoisti.
“Harry, ti prego, ragiona.. calmati..”
“Non mi calmo! Voglio sapere perché non vuoi fare coming out! Fallo per me, Louis, è frustrante passare per il puttaniere, quello senza sentimenti, quello che non pensa agli altri, quello che usa le persone.. Louis non ce la faccio più, voglio che tutti sappiano che anche io so amare, che anche io darei la vita per qualcuno, e quella persona sei tu, Louis. Non vorrei la mia vita con nessun altro, se non tu. Ma dobbiamo uscire allo scoperto, mi affibbiano una ragazza diversa ogni settimana, se non giorno, ti prego..” – e la sua era una vera e propria supplica.
Un tuono squarciò il cielo, illuminandolo. Deglutii sobbalzando, e la stessa cosa fece Harry.
Una lenta pioggerella iniziò a cadere su di noi. Proprio ora doveva iniziare a piovere?
Sembrava che il cielo si rispondesse alle emozioni di Harry, i suoi occhi erano arrossati, segno che stava trattenendo le lacrime, e che queste volevano uscire. Il cielo aveva risposto a questa sua esigenza, facendo venire giù una lenta pioggia, mentre i tuoni percuotevano l’aria, così come i singhiozzi avrebbero percosso il suo petto, non appena sarebbe scoppiato a piangere. Lo sapevo, lo conoscevo. Avrebbe pianto, mentre la pioggia scendeva su di noi.
Eravamo in piedi, l’uno di fronte all’altro. Harry con gli occhi rossi, da cui le lacrime avevano appena iniziato a scorrere, ed io ad un metro di distanza da lui, e sembrava fossimo distanti chilometri. Più la pioggia aumentava, più il petto di Harry si alzava velocemente, segno che forti singhiozzi lo stavano percuotendo in quel momento. Deglutii. Non sapevo cosa fare.
“Harry, ti prego.. non fare così..” – dissi sbattendo le palpebre, per far cadere via la pioggia, che colava giù sul mio viso, dai miei capelli e dai miei vestiti. Ero fradicio di fronte a lui.
“Decidi. O me, o la fama.” – fece con la voce incrinata.
Spalancai gli occhi. Ora le sua lacrime erano ben visibili, si mischiavano alla pioggia, e cadevano pesantemente a terra, i suoi pugni erano chiusi lungo il fianchi e la sua mascella contratta, per evitare di far sentire quello che realmente stava accadendo dentro di lui, stava piangendo. Lui non piangeva mai se non per un reale motivo. Lo stavo facendo soffrire, non me ne rendevo nemmeno conto.
“Louis..” – chiamò, vedendo che non rispondevo minimamente. Non sapevo cosa dire. Mi stava davvero chiedendo di scegliere? E io? Cosa avrei scelto?
“Har..”
“No, chi tace acconsente, ho capito la tua scelta. Addio Louis.”
Voltò le spalle, iniziando a correre.
Non riuscii a realizzare subito cosa avesse detto, mi sentivo frastornato. Era come se fossi entrato in una bolla, dove non ero toccato nemmeno dalla pioggia. Non riuscivo a capire le parole che lui mi aveva rivolto. Cosa significava?
Addio, Louis.
Addio.
Addio.
Addio..
Mi aveva.. lasciato?
Dopo tutti quei ti amo, tutte le promesse, tutte le belle parole.. Harry mi aveva detto addio, perché non mi aveva dato il tempo di rispondere. Io non potevo scegliere. Non potevo scegliere tra lui e la musica. Non potevo scegliere tra il sogno di una vita e l’amore di una vita. Come potevo scegliere?
Sì, senza dubbio Harry era la cosa più bella che mi fosse mai capitata, ma non potevo essere egoista, non potevo mettere il bene mio e di Harry davanti al bene di tutti e cinque.
Come avrei mai potuto essere egoista io verso tutti gli altri? Come potevo scegliere qualcosa solo per il mio bene?
Scegliere Harry e dire addio alla fama, era la soluzione più semplice. Non c’erano mezze misure, ma gli altri? Come avrebbero fatto?
Per un vostro capriccio, mandate a puttane il nostro sogno avrebbero urlato, facendoci sentire in colpa.
Siete due sconsiderati, come potete pensare solo a voi stessi?! Avrebbero continuato, facendoci sentire sempre più uno schifo di come stavamo.
Avete rovinato tutto, con noi avete chiuso! Se ne sarebbero andati sbattendo la porta,e noi due ci saremmo sentiti in colpa come non mai, perché avremmo rovinato una grande amicizia, come quella che si era formata tra noi cinque e..
Harry mi aveva lasciato. Questa era la realtà.
Mi lasciai cadere in ginocchio per terra, in una fredda pozzanghera, mentre la pioggia continuava a cadere su di me, mentre Harry era lontano da me, mentre io sentivo la vita scorrermi via dalle vene come se ci fosse stata una ferita così profonda da lacerarmi nel profondo. Una ferita così profonda che lasciava uscire tutta la forza vitale dalle cellule, la vita mi stava scivolando via dal corpo ed io non me ne rendevo conto. La mia vita era stata spezzata da quella parola,che ancora rimbombava nella mia testa.
Addio, addio, addio..
Era come una nenia nella mia testa, e si ripeteva istante per istante.
Lente lacrime iniziarono a mischiarsi alla pioggia, mentre le mie ginocchia si inzuppavano d’acqua piovana in quella pozzanghera, mentre il mio petto veniva scosso da forti singhiozzi, così com’erano forti i tuoni che si stavano scatenando durante questo temporale invernale.
“Harry! Harry torna qui, Harry!” – urlai, con quanto più fiato avevo in gola, scosso dai singhiozzi e dagli ansimi per il dolore che provavo nel petto. – “Harry, resta con me, Harry!” – continuai ad urlare al vuoto, senza essere ascoltato da nessuno, perché c’eravamo solo io, le foglie e la pioggia.
“Harry..” – abbassai la testa,fissandomi le ginocchia, sulle quali non si distinguevano più i colori. Ero diventato tutto nero, così come il mio umore. Il maglione che tanto gli piaceva era zuppo, e dai miei capelli cadevano gocce d’acqua come se fossero un fiume, ed io mi sentivo vuoto.
“Harry, amore mio.. resta..” – strinsi i pugni sulle mie ginocchia, serrando la mascella, per evitare di singhiozzare, ma tutto ciò era impossibile. I singhiozzi uscivano dal mio petto, liberandosi dalla mia bocca come se fossero stati programmati, voluti da tutto il mio corpo, che si ribellava all’allontanamento di Harry, che si ribellavano a quello che mi ero costretto a vivere, per cosa, poi? Vivere in una menzogna. Harry aveva ragione, ma ero troppo stupido per capirlo.
Piansi tutte le lacrime che avevo in corpo, piansi come non avevo mai fatto prima d’ora, lasciando che le mie lacrime si mischiassero alla pioggia sembrando il doppio, se non il triplo di quello che erano, e non bastarono le mie suppliche, non vidi più Harry tornare indietro per riprendere tutto da capo, per ritornare ad amarci ed infischiarcene degli altri e invece no, io avevo perso Harry, l’avevo perso per sempre perché nel momento di rispondere che avrei scelto lui, sempre e solo lui, ero stato zitto come il peggiore dei vigliacchi.
Ed io avevo perso Harry, per sempre.
Addio, Louis,addio, addio, addio..
Rimbombava ancora nella mia mente, quando mi alzai stancamente e mi incamminai per quel parco e per quella cittadina che poche ore prima ci aveva visti correre mano per mano, ridere e scherzare. Ora ero solo un uomo solo, senza nessuno, bagnato fradicio, con i capelli attaccati al volto, i vestiti stretti e bagnati sul corpo e un grande vuoto nel cuore.
Avevo perso l’amore della mia vita, per sempre.
 
 
“Oh mio dio, Louis, cosa ti è successo?” – chiese Niall vedendomi in quello stato pietoso.
Non riuscii a rispondere, che crollai di nuovo sulle mie ginocchia per terra, con il viso tra le mani e mille lacrime ancora da versare. Il biondo intuì che fosse successo qualcosa con Harry, e mi tirò su, portandomi nel bagno, dove una volta dentro mi spronò a togliermi i vestiti bagnati di dosso, ed io, inerme, mi lasciai spogliare da lui, lasciai che mi asciugasse i capelli, e mi avvolgesse in un asciugamano, per poi passarmi un suo pigiama e farmelo indossare.
Io ero immobile. Come una bambola di pezza. Mi lasciavo spogliare, vestire, asciugare, senza trapelare emozioni,senza che ci si accorgesse che io fossi vivo, perché non lo ero. Harry mi aveva ucciso voltandomi le spalle, andando via in quel modo orribile da me, da noi, da tutto. Harry non poteva essere realmente andato via da noi.
Harry non mi aveva lasciato.. no, non poteva essere assolutamente così. Questo era uno di quegli incubi da cui mi sarei risvegliato sudato e poi Harry mi avrebbe tamponato la fronte con i suoi lenti e carezzevoli baci e mi avrebbe rassicurato dicendomi che questo era solo un brutto sogno e che lui era lì con me.
Guardai Niall, che mi fissava preoccupato, e gli sorrisi.
“Tanto è solo un sogno, ora mi sveglio accanto ad Harry e siamo tutti felici..” – mi alzai dal bordo della vasca su cui l’irlandese mi aveva fatto sedere e mi diressi nella stanza, appoggiandomi sul letto. Era solo un sogno, sì, un brutto sogno dal quale mi sarei svegliato. Mi dovevo svegliare per forza.
“Lou, non stai sognando. Cos’è successo..?” – chiese premurosamente, avvicinandosi a me, e coprendomi con il piumone del suo letto, mettendosi tra le coperte con me per abbracciarmi.
“No.. è un sogno Niall, lui non mi ha lasciato sul serio..” – balbettai, con la voce tremula per le lacrime, che ancora premevano i miei occhi per uscire fuori, per liberarsi, per lasciarmi sfogare.
“Ti ha lasciato? Oh Louis, come mai?”
Non risposi. Mi lasciai solo andare ancora alle lacrime. Non era un sogno..? Sì che lo era. Harry non mi avrebbe mai lasciato in quello stato. Non mi avrebbe mai fatto piangere a singhiozzi,  ma forse anche lui stava male..?
Il telefono di Niall trillò e lui si alzò di scatto.
“Zayn, sì dimmi” – fece una pausa –“è qui da me, è uno straccio, Harry è da te?” – altra pausa, nella quale scattai dal letto e mi avvicinai a lui.
“E’ da Zayn? Passamelo, passamelo ti prego, passamelo!” – urlai piangendo ancora.
“Si, ti aggiorno domani” – annuì convinto –“spostiamolo di un paio di giorni, almeno per capire cosa prende a queste teste di rapa.” – altra pausa, altri sospiri –“d’accordo, tienilo d’occhio, buonanotte Zay” – chiuse la chiamata lanciando il telefono sul letto, e prendendomi per le spalle.
“Reagisci, Louis, devi reagire non puoi continuare a piangere!”
“M-mi ha la-lasciato..” – singhiozzai –“n-no-non pos-so vi-vi-vere senza di l-lui, n-on pos-so..”
“Louis, dormi un po’, magari domani chiarite” – mi sorrise premurosamente, e mi fece stendere sul letto, tirandomi poi le coperte fin sotto il naso. Sentivo la stanchezza nelle ossa, negli arti, in tutto il corpo, ma la cosa che più mi faceva male era la consapevolezza di aver causato io l’addio di Harry, perché se non avessi indugiato, lui sarebbe ancora qui, probabilmente però ad essere infelici saremmo stati entrambi, perché senza i ragazzi.
Non sapevo più cosa pensare, cosa fare o cosa dire. Volevo solo svegliarmi da questo incubo tra le braccia di Harry e accucciarmi vicino a lui, mentre con le sue braccia forti mi stringeva, sussurrandomi che tutto sarebbe andato bene, che noi eravamo di nuovo insieme, che niente ci avrebbe separati.
Chiusi lentamente gli occhi, un po’ per la stanchezza di tutte le lacrime versate, un po’ per le carezze confortanti di Niall, un po’ perché sentivo nella mia testa Harry ripetermi andrà tutto bene, Boo, andrà tutto bene, io ti amo, usciremo insieme anche da questa, tranquillo. Ti amo, Boo. Sembrava così reale, seppur fosse nella mia testa. Mi sentivo strano, come se non avessi più voglia di vivere, come se volessi che la mia vita mi scivolasse addosso, come se volessi morire all’istante. Il dolore nel petto era troppo forte da contenere, e un paio di lacrime sfuggirono al mio controllo, riversandosi sul cuscino dietro la mia testa, e strinsi più forte gli occhi, per non piangere a dirotto, per non permettere a queste di uscire fuori, e di farmi scuotere da altri singhiozzi, avevo pianto troppo per stanotte, probabilmente domani l’avrei rifatto, e il giorno dopo ancora, e quello dopo ancora, fino a che Harry non sarebbe tornato da me o finché la mia vita non sarebbe fuoriuscita dalle mie lacrime, lasciando il mio corpo inerme in un mare di lacrime. Si poteva annegare nelle proprie lacrime? Si poteva piangere così tanto da soffocare in esse? Si poteva stare così male da non riuscire nemmeno a respirare?
Si poteva stare senza ossigeno per più di mezz’ora? Si poteva vivere senza l’aria? Perché per me Harry era aria, era vita, era tutto. Il mio ossigeno, la mia linfa vitale, era lui.
Era tutto per me, come avevo potuto pensare di farlo andare via?
Come avevo potuto..?
Scoppiai di nuovo a piangere, senza accorgermene. Non volevo piangere ancora, ma non riuscivo a non farlo.
“Louis, calmati, calmati..” – sussurrava l’irlandese,cercando di calmarmi, invano.
“Vo-voglio l-lui N-Niall.. vo-voglio Ha-Harry..”
“Dormi Louis, domani lo vedrai, davvero.”
“Pro-messo..?”
“Sì, promesso.”
Riuscii a prendere sonno, alla fine, ma i miei sogni non erano dei più felici.
Io rincorrevo Harry, cercavo di fermarlo, ma lui spariva sempre in una nuvola di fumo, dissolvendosi all’aria fresca.
 
 
“Ehi Louis!” – urlò Harry entrando nella mia camera spalancando la porta.
Eravamo andati in vacanza tutti insieme, per rilassarci e cercare di conoscerci meglio, visto che dovevamo far parte della stessa band. Non avevo mai visto un ragazzo più bello di lui in vita mia. Riccio, occhi verdi, guance tenere, bocca rosea e carnosa, labbra da baciare..
Fu allora che capii di essere profondamente attratto da Harry, e me ne innamorai dalla voce, dalla sua calda, roca e sensuale voce. Era l’essere più meraviglioso che avessi mai visto. L’ottava meraviglia del mondo.
“Dimmi, Harry!” – sorrisi, guardandolo. Era il ragazzo con cui avessi stretto più amicizia lì in mezzo, ed era solo una fortuna per me.
“Siamo soli, gli altri sono andati a comprare le pizze, perché non giochiamo alla play?” – chiese innocentemente, ed io annuii sorridendo. Insieme iniziammo a giocare alla playstation. Passarono minuti, forse ore. Non me ne resi conto. La sua risata si espandeva nelle mie orecchie, e non prestavo attenzione nemmeno al gioco.
“Ho vinto, ho vinto!” – urlò, senza sapere che io avevo fatto a posta a perdere perché volevo ancora godermi la visione di quelle belle fossette ai lati delle sue guance.
“Ah davvero?”
“Sì, guarda, il tuo giocatore è KO!” – rise buttandosi sul divano con le braccia aperte, e non resistetti. Mi fiondai su di lui e iniziai a solleticargli la pancia, prima lentamente poi sempre più forte, sentendolo ridere sempre più di gusto.
Improvvisamente mi afferrò il viso tra le mani e lo avvicinò al suo.
“Sai che mi piaci tanto, Lou?” –sussurrò ad un centimetro dalle mie labbra.
“Oh anche tu..Har..”- non mi fece finire la frase che premette le sue labbra contro le mie, iniziando a modellarle sulle sue, come se fossero fatte per stare insieme, per unirsi.
 
Al ricordo del nostro primo bacio singhiozzai nel sonno, cercando di non farmi sentire dall’irlandese.
Volevo solo che Harry tornasse tra le mie braccia, chiedevo troppo?
 
 
La mattina dopo mi svegliai schifosamente tardi. Nessuno dei ragazzi aveva osato chiamarmi e Niall mi aveva lasciato un bigliettino dicendomi che andava a fare un giro con Liam e Zayn. Harry non si era mosso da qui, quindi.
O almeno era questo quello che credevo. Io volevo far pace con lui, volevo che sapesse quanto lo amassi, che non volevo assolutamente che pensasse che io preferissi Eleanor a lui, o che sospettasse che io la amassi, perché non era affatto vero.
Mi alzai a fatica dal letto, restai in pigiama, non fottendomene del resto e corsi più velocemente possibile nella stanza di Zayn, la numero 123. Iniziai a contarle, seppur fossero poche. Dovevo trovare Harry, dirgli quello che provavo per lui, e uscire allo scoperto, no? Voleva questo? L’avrei fatto, al diavolo tutto il resto.
Corsi fino alla stanza, bussando ripetutamente su di essa. La porta si spalancò, lasciandomi la visuale sulla persona che c’era dentro. Una donna bassina con una crocchia nera sulla testa. Un’inserviente dell’hotel.
“Cerchi il tuo amico?” – mi chiese cordialmente la donna con una voce leggermente stridula e un accento fortemente americano.
“Cercavo Harry, il riccio, sa dirmi dove..?”
“Oh è uscito con un’adorabile biondina caro, tornerà tra qualche ora.”
Qualcosa dentro il mio petto si ruppe. Non sapevo cosa, avevo sentito solo un sonoro crack all’altezza del petto, dentro di me, come se qualcosa si fosse rotto, fosse stato appena calpestato da quelle parole. Mi scappò una lacrima, che mi affrettai ad asciugare immediatamente. Annuii e ringraziai con la voce, che si incrinò nel giro di un okay.
Harry era uscito con una bionda. Una ragazza. Harry era uscito con qualcuno che non fossi io.
Mi sentii lacerato dentro, mi sentii senza forza, senza vita.
Non era stato un incubo allora, Harry mi aveva davvero lasciato, ed io ero rimasto solo senza di lui.  Deglutii e mi decisi a tornare nella camera di Niall, dove mi buttai sul letto nuovamente. Non volevo uscire, non volevo farmi vedere dalla gente in questo stato. Harry mi aveva davvero lasciato.
Faticai a realizzarlo, dato che non credevo assolutamente possibile una cosa così, non era possibile, non dopo quello che mi aveva detto l’altra notte. Gli piaceva vedermi soffrire?
Certo che questa stanza fosse diventata il mio nuovo nascondiglio, raccolsi le ginocchia al petto, affondandoci il viso dentro. Non riuscivo a focalizzare l’immagine di Harry lontano da me, con un’altra ed io qui a piangere per un errore, una frase non detta. E la colpa era tutta mia.
Dondolai avanti e indietro, cercando di calmarmi. Da piccolo era l’unica cosa che mi calmava quando accadeva qualcosa di spiacevole. Ultimamente quando ero giù di morale, c’erano le braccia di Harry a proteggermi da tutto, il mio riccio mi avrebbe protetto anche da se stesso? Mi avrebbe protetto anche da questo che mi stava infliggendo?
Cos’era? Una punizione? Una punizione per aver cercato di proteggerlo dalle dicerie? Io ci passavo ogni giorno, non era bello sentirsi presi di mira da gente maleducata e ignorante.
Noi non eravamo “gay” noi eravamo diversi. Noi amavamo. Noi ci amavamo non per il nostro corpo, ma per quello che riuscivamo a trasmetterci a vicenda. Ci completavamo.
Io con lui ritornavo il ragazzo spensierato che ero sempre stato, e lui con me diventava quello fragile, quello da coccolare. Non il playboy che era fuori, era semplicemente il mio Harry. Il mio piccolo che io dovevo coccolare e proteggere, così come lui coccolava e proteggeva me. Eravamo fatti per stare insieme. Le nostre mani si intrecciavano come se fossero state fatte a posta l’una per l’altra, i battiti dei nostri cuori suonavano all’unisono ogni volta che i nostri petti combaciavano, i nostri respiri si fondevano in uno solo ogni volta che ci baciavamo, i nostri corpi aderivano alla perfezione quando ci abbracciavamo. Eravamo fatti l’uno per l’altro. Io per lui, lui per me. Non potevamo stare separati, non potevamo..
Mi lasciai andare ancora alle lacrime, rannicchiato contro il muro, con le gambe strette tra le braccia e la testa affondata lì. Pioveva anche oggi.
Magari avrebbe lavato via tutta la sofferenza, magari avrebbe portato via le cose negative, magari lei ci avrebbe fatto tornare quelli che eravamo, quelli che volevamo essere.
Magari, con lei, avrei tirato fuori il coraggio che serviva per smettere di fingere e iniziare ad amare sul serio. All’aperto, allo scoperto. Passeggiare mano nella mano con lui sarebbe stata la cosa migliore che potessi fare. Finalmente soli, senza regole, senza coperture e altro. Solo noi due, come lo eravamo in una camera d’hotel.
Ma io avevo perso Harry. Lo avevo perso la notte scorsa.
 
 
“Louis, sorridi amore!” – strillò Eleanor nel mio orecchio.
Mi avevano costretto ad uscire, sebbene non fossi dell’umore adatto a farlo. Non volevo vedere lei, fonte dei miei guai, non volevo vedere Harry mano nella mano con quella ragazza, che avevo capito si chiamasse Meredith, non volevo soffrire ancora, volevo solo.. stringere la mano di Harry alla mia, parlare con lui e basta. Volevo baciarlo, volevo renderlo mio ancora una volta. Volevo che finalmente lui mi appartenesse, che lui fosse solo mio. Perché lui lo era.
“Già Louis! Sorridi, visto che lei è la tua ragazza!” – esclamò freddamente il ragazzo dagli occhi smeraldo. Gli rivolsi un’occhiata piena di rammarico che lui non capì perché distolse gli occhi in una frazione di secondo dai miei.
“Louis! Mi dai un bacino, amore?” – fece l’oca che cercava di prendermi la mano, e quindi si aggrappava al mio braccio, cercando di tenermi stretto.
Sbuffai.
“Oh Louis, si dalle un bacino, altrimenti pensa che tu non lo ami” – fece acido Harry, facendole il verso.
No, che non l’amavo. No, che non volevo baciarla. Io volevo solo lui, e lui mi derideva in questo modo.
“Scusa, El, non ho molta voglia, non mi sento bene.”
Harry mi rivolse un’occhiata sprezzante si girò verso la biondina tutta tacchi, minigonna e vestiti scollati e si attaccò a lei come un polipo. Deglutii più volte prima di riuscire a staccare gli occhi da quella scena, e svoltare l’angolo trascinandomi dietro Eleanor che s’era attaccata a me, come se non volesse più staccarsi. Avrei voluto urlarle contro che anche se non mi stava così appiccicata i manager l’avrebbero pagata lo stesso, avrei voluto urlare ad Harry che amassi solo e solamente lui e che dovevo esserci io al posto di quella lì, ma non lo feci, come sempre scappai dalla verità, scappai da lui, e lo persi per la seconda volta.
Perché avevo accettato quella maledetta uscita a quattro? Perché mi ero fatto così male? Ero masochista.
Non riuscivo a vederlo accanto ad un altro membro della band senza provare gelosia, figurarsi vederlo pomiciare liberamente con una ragazza in piena strada. Quelle labbra erano solo mie, ed io avevo perso ancora. Sulla mia fronte sarebbe dovuta comparire una scritta a caratteri cubitali con scritto LOSER.
Mi liberai della presa della ragazza e la guardai.
“Non mi sento bene, scusami. Usciremo un altro giorno. Torno in hotel divertiti con Harry e la tro.. ehm.. Meredith.”
Voltai i tacchi e tornai velocemente in hotel. Corsi nella stanza di Niall, dove lui non c’era - probabilmente era uscito  - e mi chiusi dentro, ritornando a disperarmi per la perdita fisica e mentale del mio riccio. Inviai un messaggio al proprietario della stanza, avvisandolo che ero tornato e che mi avrebbe trovato qui al suo ritorno.
Deglutii diverse volte, prima di realizzare quello che avevo visto. L’aveva baciata, davanti a me, senza ritegno.
Io non l’avevo mai fatto. Se dovevo baciare Eleanor mi assicuravo lui non ci fosse, e non ero mai andato oltre al bacio a stampo. Che poi, non avevo nemmeno voglia di superare quel confine con lei. Perché lui l’aveva fatto? Perché non si era importato che io potessi rimanerci male..?
“Lou, sono arrivato subito, che cosa..?” –mi guardò preoccupato –“ancora a disperarti?”
“Ha-ha baciato.. le-lei davan-davanti a me.. io-io n-non so-no così for-forte..”
“Mi vuoi raccontare perché avete litigato? E’ una settimana che va avanti. Vi lanciate frecciatine, ma lui ti guarda ancora come prima.”
Annuii, era il momento di ammetterlo, di raccontare quanto accadesse tra me ed Harry. I ragazzi sapevano della nostra relazione, perché nasconderla a loro? Ci avevano sempre sostenuto, e ora ci aiutavano anche a tenerla nascosta, perché per i manager era meglio così. Perché poi? La nostra felicità non contava?
Gli raccontai tutto, la notte sotto la pioggia. Quel ricordo mi perforò l’anima, facendomi piangere ancora mille e mille lacrime. Non sembrava reale.
“Ma perché non gli hai detto che avresti scelto sempre e solo lui, Louis?”
“Non volevo che.. voi ci odiaste per un nostro egoismo.. e..”
“Noi non vi odieremo, resteremo sempre una band. Ma che band è una che ha due elementi infelici?” – chiese guardandomi negli occhi con quelle sue pozze azzurre. Ora capivo perché molte fan lo amassero. Era la dolcezza fatta persona. Non che non me ne fossi accorto in questi anni, ma in questo momento sembrava una specie di cupido.
Mi stava per scappare da ridere immaginandolo con un pannolone e un arco con le frecce a forma di cuore.
La lontananza di Harry iniziava a farmi sul serio male.
“Quindi tu credi..?”
“Stasera ci sarà il concerto, Lou. Non possiamo più spostarlo. Pensaci bene. Vale la pena perdere la persona che ami con tutto te stesso, per restare famoso? La fama se ne andrà, ma Harry resterà e tu lo sai.”
“Niall, voi.. non mi odierete?”
“Noi ti vorremo sempre bene, e penso di parlare anche a nome di Liam e Zayn. Basta che siate felici, davvero.” – sorrise.
Mi alzai e lo abbracciai, immediatamente. Mi ci voleva una chiacchierata così. Magari.. potevo tentare il tutto per tutto per riprendermelo, potevo far in modo che fossimo entrambi felici, si potevo. Ma come?
Il concerto. Il concerto di stasera forse sarebbe stata l’occasione migliore per potermelo riprendere? Per poterlo sentire ancora mio?
Dovevo solo tirare fuori il coraggio, quello che non avevo mai avuto. Dovevo farlo per me, ma soprattutto per Harry, che non voleva più nascondersi dietro la facciata di puttaniere che non era.
 
 
Mi tremavano le mani. Avevo parlato poche ore prima con Liam, Zayn e Niall, chiedendogli se fossero d’accordo con quello che stavo per fare, e loro mi avevano dato il consenso.
Ma ora avevo paura. Paura che Harry mi rifiutasse, che non mi volesse più, che quella Meredith fosse la sua nuova amante. E deglutivo, mentre sulle ultime note di “Moment” Zayn mi faceva segno che era il mio momento.
Chiusi gli occhi e avvicinai il microfono alle labbra. Avevo paura, era quasi come una presenza che aleggiava vicino a me, infondendomi ancora più ansia di quanta non ne avessi avuta.
Strinsi un pugno lungo i fianchi, e partii con la canzone. Quella che avevo scelto per lui. E piantai i miei occhi nei suoi, iniziando a cantare. E deglutii durante il ritornello, che era quello che doveva arrivargli il mio messaggio..
 
If you’re pretending from the start like this,
With a tight grip, then my kiss
Can mend your broken heart
 
Harry aveva gli occhi lucidi, ma non faceva accenni o altro. Non capivo se gli facesse piacere o meno questa mia iniziativa. E per un attimo il terrore mi prese nelle budella, e quasi non riuscii a continuare la canzone..
 
I might miss everything you said to me
And I can lend you broken parts
That might fit like this
 
Continuai comunque, fissando i miei occhi nei suoi. Ghiaccio contro smeraldo, caldo contro freddo.
 
And I will give you all my heart
So we can start it all over again
 
Confessai, finalmente tutti i miei sentimenti. Tutto quello che provavo era racchiuso in quella frase, in quelle parole.
Il mio cuore era suo, e gliel’avrei donato ancora, se solo avessimo ricominciato tutto da capo.
Harry distolse lo sguardo scuotendo la testa, ed io sentii il mondo cadermi sulle spalle.
Lasciai cadere il microfono per terra e corsi via dal palco.
“Louis!” – urlò qualcuno alle mie spalle, ma non gli diedi peso, continuai a correre, correre, correre, fino a quando le mie gambe non cedettero. Ma non mi fermai volevo farla finita. Avevo tentato di tutto. Il tutto per tutto, lo avevo guardato tutto il tempo, era palese che quello fosse un reale coming out, era ovvio che io lo amassi. Molti lo avevano capito vedendoci insieme in foto, molti avevano capito come stessero davvero le cose, e noi fingevamo. Io avevo smesso di fingere avevo tirato giù le maschere, gli avevo dichiarato tutto e lui..
Niente. A lui non aveva toccato minimamente la cosa.
Corsi a perdifiato per le strade di New York, città in cui avevamo il concerto, passai per tutta la folla correndo, passai agli occhi delle fan in lacrime, passai a tutti come un povero sfigato che piangeva correndo, fino a giungere ad un alto ponte da cui le mie sofferenze sarebbero terminate.
Basta Harry, basta manager, basta Eleanor, basta tutto. Addio a tutto.
Lui mi aveva già detto addio, ero già morto dentro.
Un tuono squarciò il cielo, e ricordai immediatamente perché fossi lì. Il suo addio sotto la pioggia aveva fatto dannatamente male, troppo male.
Mi issai su di esso e guardai di sotto. Era alto, certo che era alto.
E lentamente la pioggia iniziò a cadere su di me, aumentando sempre più la sua potenza. Deglutii, se fossi scivolato davvero non ci sarebbe stato più niente da fare, ma era per questo che ero giunto qui, no? Per farla finita. Ero stato malissimo, ma ne ero risalito, avevo cercato di rimediare al mio errore, ma non era servito a nulla, a cosa serviva restare qui? A vederlo sbaciucchiarsi con quella bionda e a camminare mano nella mano con Eleanor fingendo di amarla? A fingere di non essere innamorato di Harry? A fingere di stare bene? A soffrire come un cane? A restare per sempre solo senza amore?
No, grazie. Non avrei voluto una vita da infelice. Mai. Non l’avrei mai accettata.
Chiusi gli occhi, e feci un passo. Non bastava. Dovevo andare più avanti. Ma perché era così difficile dire addio a tutto? Perché nonostante stessi male, non volevo lasciare Harry?
 
And I will give you all my heart
So we can start it all over again
 
Sentii alle mie spalle.
Era..? La sua voce? Adesso sentivo anche la sua voce nella mia testa prima di morire?
Dovevo morire col sorriso ovvio. Non potevo buttarmi senza sorridere pensando a lui.
Sentii qualcosa o qualcuno afferrarmi la mano e issarsi con me.
“Se salti tu, lo faccio anche io.” – era lui davvero? Quella era la sua voce..
“Harry..” – mi voltai verso di lui, con il viso ancora rigato dalle lacrime. E lo vidi, con la pioggia che gli scorreva addosso, con i capelli che gli si attaccavano sulla faccia a causa dell’acqua, con lo sguardo puntato nel mio.
“Louis, non fare questa cazzata, i nostri figli non possono avere solo me, no..?” – cercò di sorridere, per farmi sorridere, per convincermi.
“Perché no? In fondo tu mi hai detto addio, no? FALLO!”
“NON LO FACCIO!” – urlò sovrastando la mia voce  e un tuono che stava squarciando il cielo –“Non lo faccio perché ti amo, stupido!”
“Però hai scosso la testa!” – urlai a mia volta, sovrastando il secondo tuono che era giunto.
“Sì, perché era per dire che sei incorreggibile! Ti pare che non abbia apprezzato quello che hai fatto? Adesso prendi la mia mano, e torna con me al teatro, abbiamo un coming out da finire.” – asserì seriamente, facendomi ridere.
“Solo se prima mi baci.”
Non se lo fece ripetere due volte, mi voltò verso di sé e mi prese il viso tra le mani facendo combaciare le nostre labbra modellando le mie sulle sue come se fossero abituate a farlo. Come se fossero nate per questo.
Il suo sapore dolce si mischiava a quello amaro dell’acqua piovana che continuava a cadere su di noi.
 
“Io amo i baci sotto la pioggia!” – sorrise allegramente.
“Allora quando litigheremo, te ne darò uno per farmi perdonare.” – risi, prendendogli il volto tra le mani e baciandolo dolcemente, con quella dolcezza che solo con lui mettevo nei baci.
 
Quello era il nostro bacio sotto la pioggia. Nessuno ce l’avrebbe tolto.
“Ti amo, stupido.”
“Ti amo, bellissimo.”
 
 
“Salve a tutti, sono Louis Tomlinson!” – urlai stringendo la mano ad Harry, per farmi coraggio.
“Ed io sono Harry Styles, ciao!” – fece il riccio sorridendo, facendo comparire quelle adorabili fossette ai lati delle sue guance, mentre teneramente mi stringeva la mano, come io facevo con lui.
“Beh ecco, come dire..” – guardai Harry, per cercare conferma nei suoi occhi, e lui sorrise annuendo. -“Siamo felici di annunciarvi che stiamo insieme.”
“Larry Stylinson è reale” – concluse lui, afferrandomi per le spalle e avvicinandomi bruscamente a lui, facendo unire di nuovo le nostre labbra in un profondo bacio pieno d’amore.
Non sapevo come sarebbe andata a finire dopo stasera, ma questo era solo l’inizio; perché con Harry al mio fianco, non potevo far altro che essere sicuro che tutto sarebbe andato per il meglio.








NO, JIMMY PROTESTED!

Eeeeh io lo sapevo che vi sarei mancata. Ma come farete senza di me che tengo vivo questo fandom? 
Vivo.. LOL Questa è.. come vive Louis la rottura con Harry, e qualcosa di simile l'avevo fatto in Your guardian angel, ma lì era Harry quello che stava male. Ma che cucciolo non è Louis? 
Qui da me piove a dirotto gente, e anche i treni sono bloccati lolololol quindi.. come ammazzo il tempo? Studiando? pff. Scrivendo ovvio.
Tanto voi mi conoscete sono un adorabile rompicoglioni.
Okay, okay smetto di sparare cazzate e veniamo alle cose serie.
C'era Ed Sheeran al Madison Square Garden.
I Rumors sulla Swift e Styles... puahahhahaha tranquille Tomlinson è geloso lol - offendentemi ancora la Taylor e giuro che vi uccido tutti così come state okay? okay -
Il ritorno della Peazer.. ci sono 
Rimasta
Di
Merda.
PAYNE CAZZO! Spero solo sia felice, se no a quella che ora s'è fatta bionda le strappo tutti i capelli.
Perald s'è fatta viola ed è una figa toh <3
Louis che esce con Eleanor ed è il ritratto della felicità.. LOL
Bene penso di avervi aggiornato sulle news.
Io mi dissolvo perchè stasera mi tocca preparare la cena.
Quindi, buonappetito mie pulzelle belle :3
Shaaao c:

P.s dedicata alla mia best ever che oggi compie gli anni. Auguri amore mio c: 
 
P.p.s amo Stay, ascoltatela è favolosa. E Over Again ha il suo perchè ovvio.

P.p.p.s (ho finito giuro) vi piace il banner? Mi sto specializzando oh pf. <3

   
 
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