Fanfic su artisti musicali > Demi Lovato
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Autore: Yuliya    04/12/2012    12 recensioni
Bella, intelligente e ricca, Demi Lovato sembrava riunire in sé alcuni dei vantaggi migliori dell'esistenza.
All'apparenza perfetta, era invidiata da tutte le ragazze e desiderata da tutti i ragazzi.
E se in realtà fosse una maschera costruita con cura e dedizione?
Se fosse una debole foglia in balia del vento?
Beh, allora basterebbe una folata leggermente più potente per farla cadere.
[Demi/Niall]
{IN REVISIONE}
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Demi Lovato, Niall Horan
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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Inizio



 



"Zayn." Avevo iniziato così la conversazione.
Un inizio per decretare una fine.
"Demi." Una risposta che esprimeva tutti i sensi di colpa sotterrati da quell’ormai lontano tradimento. Una risposta che suonava di scusa, di disperazione e di pianto. Che urlava il perdono.
Perché forse c’era stato un tempo in cui mi aveva seriamente amato, o che almeno aveva provato quanto di più simile a quell’impulso che scaturisce dal cuore. Non vi era nulla di peggio dei sensi di colpa, che dilaniavano le ossa e gli organi vitali portando alla pazzia.
E quella sera, dopo tanto tempo, potevo finalmente guardarlo negli occhi senza provare sentimenti contrastanti. Era giunto il momento di affrontare i fantasmi del passato e scacciarli una volta per tutte. Non avrei più rimandato, non riuscivo a tollerare ancora per molto quei macigni che gravavano sul petto. Miley infatti aveva solo anticipato ciò che da mesi avevo intenzione di portare a termine. Era solo un pretesto.
Nonostante l'apparente indifferenza, sentivo le mani sudare e la schiena essere scossa da pesanti fremiti di paura.
Paura di cosa, vi starete chiedendo?          
Paura di fallire anche quella volta, di essere nuovamente ferita.
Ero fragile, talmente tanto che sarebbe bastata una parola pronunciata con malcelata cattiveria a farmi crollare. Non appoggiavo più su ferree basi, bensì ero in bilico sul precipizio del non ritorno.
Percepivo pura adrenalina scorrermi pulsante nelle vene, pronta a esplodere da un momento all'altro come una bomba a mano.
Presi fiato, puntando lo sguardo nei suoi profondi occhi scuri. "E' da  tempo che desideravo incontrarti, e sai perché? Perché sono felice Zayn, ora posso giurarlo. Sono in grado di guardarti senza sentire il cuore dibattersi in preda a spasmi incontrollabili, senza avere il fiato corto. Ora posso dirti che è tornata la vecchia Demi, stronzo, e tu non mi rovinerai mai più la vita!" conclusi con un gesto stizzito, sputando le parole come se fossero puro veleno. Nonostante la palpabile agitazione, la voce non vacillò, potevo meritarmi un Oscar per l’eccellente l'interpretazione.
Se anche fosse stato stupito dal fatto che solo dopo così tanto tempo avessi deciso di affrontarlo e smetterla si scappare, non lo diede a vedere.
Il moro sorrise con amarezza, gli occhi lucidi, non seppi se per l’effetto di tutto l’alcool che si era scolato o per l’efficacia delle mie parole. "Sono contento per te, non meritavo le tue lacrime. So di essere stato un emerito coglione e..."
Lo interruppi con un gesto noncurante. "Il primo passo è sempre ammettere di essere dalla parte del torto e capire i propri errori. I tuoi neuroni funzionano ogni tanto." commentai ironica, assottigliando lo sguardo.
Scosse la testa, catturando il mio sguardo.
Nero contro nero.
Oscurità contro oscurità.
Dolore contro dolore.
Seppur con precetti diversi, eravamo simili per svariati aspetti.
"Mi merito ogni tua singola parola. Non avevo il diritto di sfruttarti e spezzarti il cuore. Ora so cosa voglia dire amare, e non lo auguro a nessuno. E' un sentimento folle, mi sento così fragile!" affermò spettinandosi i capelli e spostando lo sguardo una figura esile appoggiata a un divanetto del salotto. Seguii il il suo sguardo notando una ragazza bellissima sorridere ricambiata dal moro. Malik era innamorato gente, il mondo poteva davvero finire.
"L'amore non è stupido Zayn, accettalo." consigliai, parlando per la prima volta con dolcezza, com'ero solita un tempo rivolgermi a lui.
Stava ancora osservando la ragazza, quando si riscosse dai suoi pensieri. Un’espressione beata si distese sul volto. "Forse hai ragione. Comunque ora che si è tutto sistemato, scommetto che non vorrai lo stesso essere mia amica."
"Non pretendere più di quanto sia accettabile concederti. Un passo per volta!" ridacchiai torturando una ciocca di capelli, per poi tornare a puntare lo sguardo nel suo "Zayn, nonostante il nostro passato ti auguro ogni bene. Tutti hanno diritto ad una seconda possibilità." affermai convinta, prima di salutarlo e voltargli finalmente le spalle. Una volta per tutte.
"Grazie Demi, anche a te." Sospirò, passandosi stancamente una mano tra i capelli.
Mi sentivo per la prima volta libera da un fardello che non riuscivo più a sostenere, e senza rendermene realmente conto dovevo tutta questa vitalità a Niall Horan.
Quel ragazzo aveva stravolto la mia vita, dando inizio ad un cambiamento, una rivoluzione.
Il biondo dal sorriso contagioso aveva fatto rinascere dalle ceneri la vecchia me che pensavo si fosse estinta per sempre.
Mi sarei sentita ancora soffocare, o finalmente avrei potuto abbandonare il passato?
Dopotutto a volte un addio non era che un pretesto per un nuovo inizio.

 

Niall mi aspettava in macchina, lo stereo acceso su una stazione che trasmetteva canzoni rock dal rumore fastidioso. Sembrava che avesse acceso un frullatore.
"Hai chiarito?" domandò abbassando il volume della radio, un sorriso contagioso a illuminare il viso nel buio della sera. La luce proveniente dai lampioni circostanti filtrava leggermente colorandogli i capelli di tonalità dorate.
"Sì, ed è tutto merito tuo."
"Mi sfugge il collegamento Demi." ammise osservandomi con quel sorriso bonario che solcava ogni istante le sue labbra "Però sono contento che tu mi dia merito."
"Non sai quanto la tua presenza nella mia vita mi abbia sconvolta.” affermai  sincera, osservandolo spalancare gli occhi stupito, per poi arrossire leggermente. Era così dolce quando si colorava di quel tenue rossore, che mi veniva voglia di strapazzarlo di coccole come se non vi fosse un domani.
"Beh, non esagerare, sono semplicemente diventato tuo amico."
"A volte le azioni che ci appaiono banali sono le più apprezzate." ammisi convinta, non distogliendo lo sguardo dal suo, tanto che rischiò di sbandare e scontrarsi con una cassetta della posta per la rivelazione.
"UN ALBERO!" urlò ad un tratto per alleviare l'atmosfera imbarazzante che si era creata nell’abitacolo.
Alzando gli occhi al cielo gli diedi una leggera spinta "Imbecille. Ero seria!"
"Lo so, e che non so cosa risponderti. Mi crederesti se ti dicessi che anche te hai sconvolto la mia esistenza? Ed è strano, poiché ci parliamo solo da poche settimane, eppure mi sembra di conoscerti da una vita. Forse per la cospicua quantità di tempo che ultimamente passiamo insieme."
"Date un saluto a Shakespeare from Irlanda!" sussurrai commossa, fingendo di asciugarmi una lacrima.
"Ora sei te a sfottermi!" rise, quella risata talmente bella da mozzarmi il fiato in gola. Con Niall tornavo a respirare, ma quando rideva soffocavo nella mia stessa saliva.
Ero un assemblaggio di continui contrasti, e spesso non mi capivo neppure io fino in fondo.
E probabilmente non sarei mai giunta a una conclusione. Ma se non riuscivo a comprendere me stessa, come avrei potuto agire per il bene degli altri?
Prima dovevo imparare a conoscermi, ed era giunta l’ora di iniziare anche questo nuovo cammino.





 

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