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Autore: Aleptos    22/06/2007    2 recensioni
Attenzione! Lettura sconsigliata a cardiopatici e malati di cuore. Può causare infarto. Può avere effetti collaterali quali svenimento, vomito, schizofrenia e impulsi omicidi ossessivo-compulsivi. Non somministrare al di sotto dei 12 anni.

Neurone fuori uso. Aggiornamento spostato al 20/06/07.

Genere: Romantico, Triste, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nuovo capitolo, sperando che vi piaccia un tantino di più del precendente. Giusto quel che basta per ricevere un parere.

 

Capitolo 14- Bleed

"You bleed just to know you’re alive"

Goo goo dolls, ‘Iris’.

Ryo Saeba fissava una macchia d’umido sul muro, immobile, da quasi un’ora. Tre settimane e otto giorni, tre settimane e otto giorni, tre settimane e otto giorni…

Quando la mente ha lottato e sofferto a lungo sembra intorpidirsi, ripetendo le stesse conclusioni senza trovarvi più alcun senso. E quando la sofferenza da insopportabilmente acuta si fa profonda e costante, non puoi che insistere su quel pensiero, e sanguinare solo per sapere se sei ancora vivo.

Erano passate esattamente tre settimane e otto giorni, e ogni singolo giorno che Dio, sempre se ce n’era uno, mandava in terra rivedeva quella sera per trovare un senso alla vendetta che tanto bramava. Per non abituarsi al dolore con cui conviveva da tre settimane e otto giorni.

Sognava particolari che non ricordava nemmeno di aver notato. L’arancia che rotolava sull’asfalto, intatta.

La lattina di aranciata che qualcuno aveva abbandonato in un angolo del marciapiede.

La piccola pozzanghera sotto il lampione.

Si girò bruscamente, facendo cigolare pericolosamente le molle della branda, che a stento lo reggeva. Dall'altra stanza, o meglio dall'altra parte del mucchio di cianfrusaglie ammassate come a formare una parete, provenivano imprecazioni, tonfi, rumori di vario genere. Chiunque fosse il bastardo a capo della Fujiko avrebbe pagato anche per questo.

Costretto a convivere con tre pazzi, uno peggio dell'altro, in una fabbrica abbandonata sistemata alla meno peggio. Aveva sperato di non vederli più, dopo il tragicomico incontro nel retro del locale, e invece si erano ritrovati tutti lì a osservare un edificio altrettanto malandato, ma da cui uscivano regolarmente camion da trasporto. L'unico appiglio, per arrivare alla Fujiko.

Mentre la branda cedeva con un tonfo, sollevando una nuvola di polvere, Ryo si ripromise di non ucciderli troppo velocemente.

 

Eva non era mai stata amichevole come Charlie, quindi nessuno stupore se odiò subito Dimitri, tra l'altro perfettamente ricambiata. Si erano sputati addosso frasi velenose dal primo minuto passato nella stessa stanza; lui aveva detto di non avere remore a picchiare una donna, se irritante come lei, quindi nessuno stupore se vennero alle mani piuttosto velocemente. Charlie sapeva bene che Eva detestava le intromissioni, quindi nessuno stupore se continuarono indisturbati ogni volta che potevano.

Colpivano entrambi forte.

Intendevano fare male.

Eva lo sapeva, che non aveva alcuna possibilità, ma non si arrendeva. Anche perchè Dimitri non ne era mai uscito illeso, e ogni livido era ripagato quando l'ombra di un ematoma andava ad intaccare la perfezione della pelle candida e quando un breve lampo gli attraversava gli occhi.

Rabbia, odio.

Sorpresa.

-Credevi forse che non sarei riuscita a colpirti? Illuso.-

La settimana finì senza che ci fossero novità. I turni di guardia alla finestra erano stati pressoché inutili: nessuno usciva di lì, e l'unico ad entrare era stato un omone con l'aria da bodyguard e tanto di occhiali da sole.

Jay divenne improvvisamente bisognoso di lavoro.

E un per ex-marine con le spalle che sembrano due tronchi di quercia non è difficile trovare lavoro come addetto alla sicurezza.

Eva è infuriata. Dimitri ci era andato leggero, come se improvvisamente la ritenesse qualcosa di fragile, capace di rompersi da un momento all'altro.

E lei non lo tollerava.

"Sono un assassino, e tu lo sai. Potrei ucciderti adesso, senza problemi, e non te ne ho mai fatto mistero. Smettila di provocarmi!" Aveva sibilato in un inglese dall'accento marcatamente russo.

Il dolore al braccio, torto in una posizione innaturale, la rendeva ancora più consapevole della cosa.

"Avresti potuto altre volte, ma non l'hai mai fatto"

"E' la tua fortuna" aveva risposto, secco.

E le aveva lasciato il braccio.

 

In un primo momento, Jay aveva provato antipatia per Ryo. Aveva capito la natura di tutti quelli che, in un'altra situazione, avrebbe definito suoi nuovi amici, tutti tranne Ryo. Se Charlie era amichevole, Eva attaccabrighe e Dimitri freddo, Ryo era un'incognita assoluta.

L'unica cosa di cui era certo era che doveva aver provato un grande dolore, cosa peraltro comune a tutta l'insolita compagnia. Ma un'altra cosa di cui era assolutamente certo era che non bisognava fare domande.

Il capo della sicurezza, un uomo di un metro e novanta per l'ampiezza di un armadio a quattro porte, gli aveva chiaramente fatto intendere di doversi guadagnare la sua fiducia prima di avere la possibilità di buttare anche solo un occhio oltre la pesante porta di ferro. Per un paio di volte delle persone, che aveva chiaramente riconosciuto come gli autisti che facevano il turno di mattina, gli si gettarono contro, nel tentativo di simulare un'aggressione o un tentativo di irruzione. Li cacciò senza troppe cerimonie.

Vide lo sguardo del capo e capì che c'era quasi.

Era solo questione di pazienza.

 

 

22/06/07

Ritardo di due giorni causa virus. Come li odio.

Comunque: ritorno delle parti in grassetto, anche se un ritorno piuttosto in sordina, e l'esordio di un terzo nuovo personaggio. Mi sono fatta prendere la mano, direte voi. Probabile. Però Dimitri è quello che preferisco, anche se ora non si capisce quasi niente di lui, se non che è senza scrupoli. Nel prossimo capitolo avrà più spazio, credo. Una recensione per capire se devo darmi all'ippica o continuare sarebbe gradita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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