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Autore: Aura    05/12/2012    3 recensioni
C'è un principio d'ironia...
Hermione e Fred: due nomi che insieme suonano veramente ironici, specialmente ai loro occhi, fino a quando inizieranno a crederci davvero.
Qualcosa di impalpabile, così sottile che passa inosservato sul momento: può essere una leggera accelerazione del cuore, un rossore appena accennato o un respiro trattenuto; ma in seguito, il ricordo della causa scatenante, è impossibile da dimenticare.
Così era successo a Hermione: non c'era un motivo preciso, non sapeva perché quella sera mutò tutto, o meglio, diventò l'inizio del cambiamento.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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C'è un principio di magia
fra gli ostacoli del cuore
che si attacca volentieri
fra una sera che non muore
e una notte da scartare
come un pacco di Natale.
Gli Ostacoli del Cuore, Elisa feat Ligabue



Qualcosa di impalpabile, così sottile che passa inosservato sul momento: può essere una leggera accelerazione del cuore, un rossore appena accennato o un respiro trattenuto; ma in seguito, il ricordo della causa scatenante, è impossibile da dimenticare.
Così era succe
sso a Hermione: non c'era un motivo preciso, non sapeva perché quella sera mutò tutto, o meglio, diventò l'inizio del cambiamento.

Era stato un giorno come tanti, nessun evento particolare che potesse fare presagire qualcosa, niente che fosse degno di nota. Si trovavano a Grimmauld Palace per le vacanze e lei, Ron, Fred e George stavano passando la sera in soffitta; mentre, come stava diventando solito, tutti gli adulti partecipavano a una riunione dell'Ordine.
– Cosa dite, riusciranno a portare qui Harry? – chiese Ron, dopo che George ebbe finito di riferire quello che era riuscito a origliare.
– Certo che sì, – disse lei, sicura, – ricordiamoci che i membri dell'Ordine non sono degli sprovveduti, anzi.
– Potrebbero però far fare qualcosa anche a noi, sto morendo di noia a stare qui intrappolato. – si lamentò Fred, sdraiandosi sul pavimento. – E se penso che finita questa tortura dovremo tornare a scuola, non so cosa sia peggio. – aggiunse, in tono melodrammatico.
– Buone notizie! – disse Ginny, facendo capolino dalla botola, – Guardate che cosa ho trovato!
Appoggiò sul pavimento un grosso volume, si issò e richiuse la botola dietro di sè.
George lo ispezionò, dubbioso.
– Sorella, sia mai che una certa saputella di nostra conoscenza ti ha contagiato, e inizi a pensare anche tu che studiare è un ottimo modo di passare il tempo? – disse, ignorando il borbottio di Hermione a quell'allusione.
– Guardate di che cosa si tratta e poi mi direte se è noioso: sono i racconti più paurosi e raccapriccianti che io abbia mai visto, vengono dalla biblioteca di Sirius.
La spiegazione destò subito l'interesse dei fratelli, che guardarono il libro con occhi diversi.
– Aggiudicato! – esclamò Fred, – Serata dell'orrore sia. Inizio io, passamelo.
Spensero tutte le luci tranne una piccola lanterna, che illuminava le pagine del libro e il viso del lettore, lasciando tutto il resto nella penombra, e il temporale che imperversava fuori rendeva l'atmosfera ancora più cupa.

Si era fatto tardi quando scesero uno alla volta dalla scala a pioli, e il silenzio e il buio della casa richiamavano fin troppo bene il clima dei racconti.
Hermione rimase per ultima, aspettando pazientemente che Ron scendesse.
– Ragni? – chiese lui, spaventato, sentendo qualcosa camminargli sul polpaccio.
– Sono Fred e George, la trovano una cosa divertente. – lo tranquillizzò Hermione, lanciando un'occhiata ammonitrice ai due che pizzicavano la gamba del fratello, prima di girarsi e scendere a sua volta. – E vedete di non combinare scherzi a me, sono stata chiara? – disse, cercando di usare il suo miglior tono inflessibile.
Si bloccò, e guardando oltre la sua spalla vide Ron scappare via, inseguito da George.
– Che state facendo?
– Se proprio dobbiamo lasciare stare te dobbiamo pur sfogarci su qualcuno. – ridacchiò Fred, – Muoviti, Granger, o ti lascio qui. – l'avvisò, poi.
Nello sbrigarsi Hermione scivolò su un piolo, o forse fu uno strano rumore a farla spaventare, ma prima che potesse cadere fu fermata dalle mani di Fred, che le cinsero i fianchi e la bloccarono, poi le fece passare un braccio intorno alla vita e la staccò di peso dalla scala, posandola a terra.
– Certo che sei proprio scoordinata, eh? – la canzonò, prima di scioglierla da quello strano abbraccio.
Sollevò la scala, chiudendo la botola, poi, mentre tornavano verso le rispettive stanze, Hermione notò che si stava studiando il palmo della mano.
– Cosa c'è? – chiese, sporgendosi verso di lui.
– Niente, deve essere una scheggia, uscirà da sola. – liquidò la cosa Fred, sventolando la mano.
– Aspetta, vieni con me: ci penso io.
Lui fece una smorfia sospettosa,
– Non è che non mi fidi, ma...
Hermione lo spinse nella sua stanza, senza sentire ragioni.
– Non essere infantile, è una cosa da un minuto. Siediti lì. – disse, indicandogli una sedia accanto al suo letto. Frugò nel comodino fino a che non trovò una busta, da cui estrasse una pinzetta, accese il lume ed esaminò la mano del titubante Fred. – Strano, che sei così mansueto. – osservò.
– Sei tu, che sei più spaventosa del solito. Sarà colpa di quelle storie di prima, chi mi dice che in realtà non sei una pazza assassina? – disse, fingendosi serio, ricevendo in risposta una pizzicata energica. – Ehi, è la mia mano quella!
– Dovresti imparare a non darmi della pazza. – disse lei, prima di concentrarsi alla ricerca della scheggia. Alzò la fiamma, per vedere meglio, poi una volta trovato il problema si impegnò per estrarla con la maggior delicatezza possibile, per non dare modo a Fred di prenderla nuovamente in giro.
– Eccola, è praticamente una trave! – esclamò, esultante, sollevando la scheggia per fargliela vedere.
Lì, al di là della pinzetta, incontrò i suoi occhi, e fu quello il momento stupido e insignificante di Hermione, dove per qualche strano motivo il cuore mancò un battito, il respiro accelerò un poco e sentì le guance imporporarsi.
Lasciò cadere la mano di Fred, come se scottasse, ma probabilmente lui non ci fece caso, perché se ne andò come se niente fosse.
– Bene, uno pari allora. Buonanotte, e non fare troppi incubi!




***



Un altro tuono rimbombò nella sua stanza, Hermione si rigirò tra le lenzuola per l'ennesima volta, prima di arrendersi al fatto che il sonno non sarebbe venuto senza un aiuto esterno, con quel fracasso, e infilatasi la vestaglia scese in cucina per prepararsi una tisana.
La luce era accesa, entrò guardinga e scoprì Fred seduto al tavolo, chino su quella che sembrava una lettera. Arricciò il naso, da qualche settimana a quella parte trovava un particolare disagio a stare con lui, dalla serata dei racconti dell'orrore per la precisione; e quella strano imbarazzo era dovuto dal fatto che i ricordi di alcuni attimi particolari di quella serata continuavano a tornarle alla mente, provocandole una sensazione decisamente fuori luogo, quasi piacevole. Ripensare all'attimo in cui aveva alzato lo sguardo e aveva incrociato i suoi occhi, quando gli aveva estratto la scheggia dalla mano, le faceva battere il cuore; ed Hermione non capiva perché: era fuori da ogni logica che Fred Weasley le provocasse simili sensazioni.
Lo studiò, rimanendo nascosta dallo stipite: era un ragazzo come tanti, forse più grande rispetto alle suoi soliti amici che per lo più comprendevano Harry, Ron e altri del loro anno; e non rientrava assolutamente nella categoria di ragazzi da cui era convinta di essere attratta, ovvero non era il classico tipo gentile e mansueto, intelligente e affascinante.
Soppesò il fatto che nemmeno Krum rientrasse appieno in quella categoria, ma per lei era decisamente più comprensibile essere stata attratta da Viktor, provare un epico ed eterno “qualcosa” per Ron, piuttosto che essersi fatta venire una cotta per Fred.
Fred, che in quel momento alzò gli occhi e la vide. Hermione sgusciò svelta nella cucina, schiarendosi la voce.
– Ho bisogno di una tisana, ne vuoi un po' anche tu?
– Come vuoi. Anzi, sì, la voglio, aggiungici anche un filtro che mi faccia capire voi ragazze, grazie. – borbottò.
– Scusa? – per un istante Hermione ebbe paura che Fred si stesse riferendo al fatto che l'aveva scoperta spiarlo, ma lui aveva altro in mente:
– Ho ricevuto un gufo dalla Spinnet, che vanvera qualcosa sul fatto che non ho scritto ad Angelina per tutta l'estate. E perché mai avrei dovuto scrivergli?
Hermione pensò inizialmente che fosse una domanda retorica, ma poi incontrò lo sguardo di Fred, in attesa di una sua risposta.
– È la tua ragazza?
– Alicia Spinnet? Ma come ti viene in mente?
– Ma no, Fred: Angelina!
– Bho, no. – fece lui. Hermione gli appoggiò malamente la tazza fumante davanti, come indispettita dalla sua risposta.
– Il tuo “bho” dice molto, – osservò, – e quello che dice è che sei colpevole. Innanzitutto capire se è o non è la tua ragazza sarebbe una grande cosa, e poi sarebbe il caso di informare anche lei. Infine una misera lettera potevi anche... ti diverto tanto? – si interruppe, mentre Fred ridacchiava.
– È che te che ti metti a pontificare su queste cose è poco credibile, andiamo.
– Ti ho dato un consiglio in qualità di ragazza. – disse, ignorando fermamente la nuova risata che era scaturita dalla sua frase. – E almeno puoi avere la certezza che quello che ti ho detto non ha a che vedere con il fatto che sono amica della Jhonson, come magari può esserlo la Spinnet. Fatti tuoi, se quando torni a Hogwarts ti beccherai una fattura. – dichiarò, uscendo dalla cucina con portamento da maestà offesa.
Prima di quella notte solo un altro Weasley era stato capace di farla indispettire così tanto.

Non parlarono apertamente di quella notte, né tanto meno vi accennarono, ma Hermione cercò di mantenere le distanze con il ragazzo, facendo in modo di evitare di rivolgergli nuovamente la parola, mentre Fred, pur non scusandosi né facendo capire che il suo comportamento fosse una specie di ammenda, aveva iniziato a mostrarle una strana gentilezza, come un'offerta di pace, che lei si impuntava a ignorare.
Le risate di Fred l'avevano offesa più del previsto, e combinate col precedente evento, che l'aveva reso protagonista non gradito di alcuni suoi pensieri, la beffa era maggiore.
L'estate era finita, ed Hermione era particolarmente contrariata perché quella mattina Fred aveva preso le sue difese con Ron, facendo notare al fratello come spesso si dimenticasse che Hermione era una ragazza. Lei l'aveva sentito, e invece che un ringraziamento aveva rivolto a Fred un'occhiata ironica, come a dire: “da che pulpito!”.
Erano sul treno, e non fu felicissima quando, uscendo dal bagno, si trovò davanti proprio Fred.
– Ehi, non ti sembra di avermi tenuto il muso abbastanza? – le chiese.
– Prendi nota: delle scuse non si iniziano così. – disse, cercando di sorpassarlo. Fred glielo impedì, sbarrandole la strada.
– Dai, scusami. Ma perché poi te la sei presa così tanto?
– Mi hai offeso! – esclamò, con ovvietà.
Fred la stupì, sorridendo, costringendola per qualche strano motivo a guardare altrove per un istante, come per riprendere fiato.
– Questo si era capito. Senti, sono stato un bruto, ma facciamo pace, eh? – disse, continuando a sorridere. – Sennò mi sento costretto a continuare a essere gentile con te, e poi non posso farti degli scherzi, e questo non è per niente divertente.
Il piede di Hermione tamburellò veloce sul pavimento,
– Va bene Fred, pace. – lo assecondò, cercando nuovamente di superarlo.
Fred la trattenne per un braccio,
– Ehi! – la ammonì, guardandola insistentemente. Hermione aggrottò le sopracciglia, senza capire, e lui le diede un piccolo strattone, – Ehi! – ripeté, sorridendo.
Lei sbuffò,
– Va bene. – disse, lasciando comparire un sorriso imbarazzato sul suo volto, e lui la lasciò finalmente andare, soddisfatto.
Fred Weasley era... era strano, pensò Hermione, tornando nello scompartimento dove l'aspettavano Harry e Ron, mordendosi l'interno della guancia per scacciare via il sorriso che continuava a rimanerle impresso.














Nda:  L'ho riascoltata casualmente, Gli Ostacoli Del Cuore, e non ho potuto fare a meno di pensare a Hermione e Fred, credo che sia davvero perfetta per loro.
Così ho iniziato a scrivere questa fiction, ancora una volta, per l'ennesima anzi, una storia basata su una canzone.
Un po' mi sento in colpa perché sto scrivendone un'altra, che non ho ancora postato perché non la reputo ancora pronta, mentre questo capitolo, finito ieri e corretto oggi, lo sentivo pronto.
Passo e chiudo, spero che vi piaccia, fatemi sapere!

Ps: scusate per l'aberrazione di banner, io sono davvero una capra ignorante con i programmi e non sono mai riuscita a fare di meglio, anzi, questa in confronto ai miei precedenti tentativi è un po' passabile, così mi sono buttata.
Se vi faccio pena (e spero di farvela!) fatemi sapere se qualche anima pia mi vuole aiutare,  non aspetto altro!
   
 
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