Storie originali > Thriller
Segui la storia  |       
Autore: Psichedelia    05/12/2012    2 recensioni
Non sapevo a cosa stavo andando incontro, ma era come se una presenza affianco a me mi desse la forza di andare avanti, incontro all'ignoto.
Genere: Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Un brivido mi pervase la schiena.
Non capivo il vero motivo per il quale mi ritrovavo in quella casa, ma ad avermici trasportato era stato qualcosa di più forte della curiosità, qualcosa al di sopra della mia razionalità.

Con lo sguardo ripercorsi ogni singolo angolo di quella camera.
Non sapevo cosa stessi realmente facendo, cercavo un segnale, qualcosa che mi riuscisse a far capire cosa avrei dovuto fare per sbloccarmi da quella situazione.
Attraverso il mio tocco, esplorai le pareti rosee di quella camera fino a quando la mia mente non venne occupata da alcune immagini e suoni poco chiari:

Una donna inerme sul letto di quella stanza, senza alcun segno di vita. Affianco a lei, un uomo con in braccio un bambino in fasce. Nessun suono riempiva le stanze di quella casa, tranne le urla strazianti di quel bambino.”

Ritornai subito alla realtà e mi resi conto che quello che avevo visto pochi istanti prima era accaduto lì, nel luogo in cui mi trovavo.
Continuai ad osservare la stanza e mi accorsi della presenza di una foto sopra il comodino vicino al letto.
Rappresentava una ragazza sorridente in un prato.
Come sfondo era presente un luogo a me già noto. La villa in cui mi trovavo.
Probabilmente c'era un nesso tra la visione che avevo avuto e quella foto, ma in quel momento il mio unico interesse era fuggire da quel luogo.

Passai l'intero pomeriggio seduta su quel letto assolta tra i miei pensieri, fino a quando non sentii dei rumori provenire dal piano di sotto.
Dei passi, accompagnati da un fischiettio e dal rumore di un mazzo di chiavi. Era lui.
Mi alzai subito da quel letto e la prima cosa che mi venne in mente fu quella di nascondermi.
Mi chinai di fianco al letto e mi ci misi sotto, immersa tra la polvere.
I rumori erano sempre più vicini, fino a quando una chiave non fu inserita all'interno della serratura della porta e fatta girare.
La porta si aprì .

Lui era immobile sulla soglia della porta, sentivo il suo respiro. Sentivo i suoi passi all'interno della stanza ma dopo qualche minuto non riuscii più a distinguere da quale parte provenissero.
Il tonfo improvviso della porta fece bloccare il mio pensiero.
Aspettai per alcuni minuti sotto quel letto senza emettere nessun segno di vita.
Il silenzio era piombato su quella camera, probabilmente l'uomo se ne era andato chiudendo la porta in precedenza.
Spostai leggermente un pezzo del lenzuolo situato sul letto per vedere cosa ci fosse di fronte a me. Vidi solo la porta chiusa.
Appena spostai quel pezzo di stoffa sentii una forte pressione sulle mie gambe che mi trascinò fuori dal di sotto del letto.
Lo vidi per un momento in volto, ma venni subito colpita da un forte colpo in testa che mi fece perdere i sensi.

-

Mi risvegliai in una stanza fredda e buia.
Indossavo un vestito lungo, diverso da quello precedente.
Non c'era nulla al suo interno, era totalmente vuota.
Mi rannicchiai in un angolo di quella stanza e mi riaddormentai, cercando di non pensare a ciò che mi stesse accadendo.

-

Un rumore frastornante mi riportò alla realtà, distruggendo tutto ciò che si era venuto a creare all'interno della mia mente pochi istanti prima.
Quell'uomo aprii la porta e mi fissò per qualche secondo.
Aveva due occhi quasi bianchi, piccoli come fessure. In mano aveva una una sbarra di ferro.
Sorrise, e si avventò su di me picchiandomi.
Le mie urla riempirono quella stanza, e le mie lacrime percorsero il pavimento su cui ero coricata.
Dopo lunghi minuti di agonia, l' uomo fece un ghigno e si rigirò dalla parte opposta per lasciar chiudere la porta alle sue spalle.
Il dolore mi pervase il corpo pieno di ematomi, non mi riuscivo a muovere.
Strusciai lungo il pavimento, per ritornare alla mia posizione iniziale.

L'unica cosa che potevo fare, era mettermi accucciata in quell'angolo e cercare di prendere sonno, in modo tale da poter abbandonare momentaneamente quel terribile incubo.








Salve a tutti, ed eccomi con il secondo capitolo!
Vi ringrazio davvero tanto per le visualizzazioni e per la recensione :)
Spero che questo secondo capitolo vi sia piaciuto e mi scuso per averlo pubblicato dopo così tanti giorni, ma solo ieri notte ho avuto il tempo per scriverlo :)
Detto questo, aspetto le vostre recensioni e critiche a riguardo.
Alla prossima!
Psichedelia. xx

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Thriller / Vai alla pagina dell'autore: Psichedelia