NON SARò
“L’aria
si potrebbe tagliare con un coltello per l’afa che c’è oggi...”.
I pensieri che passavano nella mente di Harry erano tutt’altro che
allegri in quella giornata di luglio. Era scappato da casa dei suoi zii anche
col tutto il caldo che c’era,nauseato di sentire
sua zia Petunia viziare suo cugino Dudley,che ogni giorno che passava
assomigliava sempre di più ad un grosso e robusto maiale. “Daddyno
vuoi un’altra fetta di torta? Ma che belle guanciotte che hai,mi vien voleva di mangiarle tanto che sembrano dolci!vuoi
andare in vacanza con gli amici?certo Duddy della mamma!” queste ed altre
frasi doveva subirsi ogni volta che era nelle strette vicinanze della famiglia
Dursley. E quel giorno non aveva retto più ed era uscito fuori di casa
sotto quel sole cocente inseguito dai richiami di zio Vernon. E non aveva neanche
toccato cibo dannazione. Non che i suoi pasti fossero sufficienti a soddisfare
i bisogni di un adolescente in crescita come lui. Già, lì in
quella gabbia di matti non era come alla Tana,la casa
del suo migliore amico,Ron Weasley. Dette un calcio ad una lattina mandandola
sotto un’auto mentre pensava a quella casa che si reggeva in piedi per
magia, le abbuffate a quella tavola che gli costringevano ad allargare la cinta
ai pantaloni(roba straordinaria,se si pensa che la
maggior parte dei suoi vestiti era roba smessa del cugino). In quella casa ha
tra i più bei ricordi della sua vita,assieme ai
suoi due amici,il suo fedele Ron, un ragazzo alto dai capelli rosso cresimi e
dalle lentiggini sul viso non lo abbandonava mai ed era sempre dalla sua parte,
e Hermione, una ragazza senza peli sulla lingua e di un’intelligenza
straordinaria che l’hanno aiutato sempre a tirarsi fuori dei guai e con
un sorriso dolce e pieno d’affetto che gli faceva capire come tenesse a
lui;assieme a Ron sono state le prime persone cui ha voluto davvero bene e con
le quali ne ha passate davvero di tutti i colori. Il loro terzetto era una
calamita per i guai e forse era per via dell’infanzia di Harry,ma non l’avevano mai abbandonato, tutt’altro. E
allora come mai da quando erano scesi dal treno non si erano fatti più
sentire? Se le ricordava ancora le loro parole,la loro
promessa di rimanere in contatto, tutte balle. Ormai il suo compleanno era
l’indomani e loro non si erano fatti minimamente vivi. Non che si
aspettasse un regalo, non aveva mai chiesto questo, ma si era aspettato quello
scambio di notizie. Anche se lui alla fine viveva in casa dei suoi zii una vita
monotona e noiosa quando invece loro erano sempre pieni di novità, ma
non credeva che questo glielo avrebbe fatto divenire noioso,in fondo sapevano
della sua situazione. Inizialmente si era preoccupato, quando la sua candida
Edvige tornava dai suoi viaggi alle loro case senza una risposta,credeva che gli fosse successo qualcosa,ma poi aveva
abbandonato questa ipotesi sapendo che l’amico fosse sempre pieno di
maghi attorno e che l’amica se la sapesse cavare benissimamente. Quindi
ora ostentava sul viso un broncio che lo rendeva più tenero,pensando che gli amici si sentissero e che magari si
vedessero escludendo lui. Questo pensiero era un tarlo nella sua mente tanto
che non riusciva a pensare ad altro...
Andò
a sedersi sull’altalena del piccolo e perfettamente pulito parco giochi
del quartiere dimenticatosi del caldo che gli aveva fatto incollare la maglia
al petto e si perse nei suoi pensieri e tra i ricordi quando verso sera,col fresco iniziarono a uscire le prime coppie per la
strada,si rese conto di dover tornare in casa.
Entrando
dalla porta vide sempre la solita scena: suo cugino stravaccato sulla sedia
appoggiava i gomiti sul tavolo, mentre mangiava con gusto l’ennesima
fetta di dolce con la panna che sua zia preparava ogni sera,zio
Vernon beveva il suo the freddo intento a guardare la tv e a commentare il
notiziario come se lui solo sapesse come il mondo dovrebbe andare e con zia
Petunia seduta accanto a lui che sorseggiava anche lei del the. Con un sospiro
profondo entrò nella stanza. La zia senza neanche alzare lo sguardo gli
proferì: “La tua cena è in cucina,ormai
si è fatta fredda,ma per te solo quello c’è”, Harry
rassegnato all’ennesima giornata di digiuno totale prese il piatto e
andò vicino al cestino per buttare il suo contenuto. Stette due minuti lì
in cucina ad osservare il luccichio del lavello appena pulito quando poi decise
a salire in camera sua per buttarsi sul letto. Guardò il suo orologio,
erano le 10 passate e fra poco avrebbe avuto 17 anni. Fissava il soffitto,
mentre si ricordava del suo undicesimo compleanno, quando la sua vita ebbe una
svolta cambiando completamente, ricordò, quando andò a comprare
la sua civetta, il viaggio in treno nello stesso scompartimento di Ron... non
doveva pensare a lui. Si alzò e si mise a pulire la gabbia di Edvige
priva della sua padrona che era a caccia. Non aveva altro da fare ormai. Si
rimise a letto ancora vestito deciso a dormire, anche se i brontolii dello
stomaco glielo rendeva molto difficile. Si era appisolato, quando sentì
dei rumori vicino alla finestra, aprì gli occhi speranzoso,
ma trovo Edvige con un topino nel becco e nient’altro che lo fissava
ricambiata dal suo sguardo malinconico. Affondò la testa nel cuscino e
così prese a dormire e a sognare. Lui e i suoi amici erano in pericolo,
sentiva le urla di Hermione che lo chiamavano, Ron che gridava dal dolore lui
che si manteneva la testa per il bruciore alla cicatrice,quando
sentì una risata che metteva i brividi, piena di soddisfazione e di
cattiveria...
“HOUCH!
Cazzo che male...!”. Era caduto dal letto
sbattendo la testa a terra. Si alzò liberandosi dal groviglio delle
lenzuola e si accorse di aver sudato freddo, meno male che era solo un sogno...
Andò
in bagno a sciacquarsi il viso per poi tornare a dormire ma
ormai era completamente sveglio. Pensava a quella risata che gli metteva i brividi.
Tanto era un sogno no? La cicatrice non gli faceva neanche male e i suoi amici
erano a divertirsi per cazzi loro e magari insieme... se ci pensava gli
venivano ancora i nervi. Si rigirava nel letto per il caldo e si riuscì
dopo molto tempo ad appisolarsi di nuovo...e a ricominciare a sognare. In una
stanza in penombra si intravedevano grandi specchi e solo in uno riusciva a
scorgere la sua immagine riflessa negli altri due vi erano forme strane,era bianco in volto e ansimava...quando quella risata ricominciò
terrorizzandolo talmente che comincio a tremare.....
“Harry
cazzo svegliati!ma sei un koala che dormi senza che ti si può svegliare?
Muoviti prima che ci trovino Harry!”.
La risata
si faceva sempre più fioca...”Harry! non
credevo fosse così difficile cacciarti dal letto! Amico sveglia hai 17
anni!”. Aprì gli occhi appena per vedere due figure su di lui e
sentire quelle strane voci,strane ma familiari.
“Chi
sei?”chiese ancora insonnolito. “Come chi sono! Non riconosci
più il tuo migliore amico?”. Migliore amico?possibile che era Ron?
“Ron?sei davvero tu? Che ci fai qui?”. Ora si mise a sedere
completamente sveglio cercando di riconoscere la fisionomia dell’amico.
Era davvero lui,non riusciva a crederci! “Certo
che sono io! È un’ora che ti chiamo assieme ad
Hermione per svegliarti ma tu niente non ti smuovevi!cosa prendi per dormire
pozioni soporifere?”
Hermione?anche
li? Si girò verso l’altra figura e scorse il suo dolce sorriso che
gli faceva tornare sempre il buon umore. I suoi amici li
di notte!ma che ci erano venuti a fare?
“Ciao
ragazzi,scusate...ultimamente ho il sonno agitato. Ma
mi spiegate che ci fate qui?”. Questa volta fu la sua amica a parlare.
“Siamo
venuti per portarti via da qui!oggi è il tuo 17esimo compleanno! A proposito
auguri! Comunque oggi come sai poi maghi diveniamo maggiorenni e quindi abbiamo
deciso di portarti via da casa dei tuoi zii,sappiamo
come ti trovi male qui...Io e Ron ci siamo messi d’accordo che ci siamo
messi d’accordo che passeremo la fine delle vacanze per il nostro ultimo
anno a Hogwarts alla Tana...” non riusciva a
credere a quello che stava sentendo “... Molly è felicissima di
averci ancora una volta li e anche gli altri non hanno fatto storie,ci
aspettano entro domani mattina tarda”.
Li guardava stranito da questa faccenda,ma piano piano guardando le loro espressioni sorridenti si
mise a sorridere contento anche lui,poi si ricordò.
“Come
mai non vi siete fatti proprio sentire in tutto questo tempo? Eppure vi ho
inviato Edvige in cerca di una lettera...”
“Volevamo
che fosse una sorpresa! Se non ci fossimo fatti
sentire per tutto il tempo sicuramente ti saresti preoccupato e non saresti mai
andato a pensare che stavamo organizzando un’impresa simile!”
Infatti
non ci aveva minimamente pensato ad una cosa del genere. Allora i suoi amici
non si erano dimenticati di lui,anzi si erano
impregnati per passare queste ultime vacanze ancora assieme...erano stati
fantastici.
“Grazie
ragazzi, non mi sarei mai aspettato una cosa simile...siete pazzi”. Si
guardarono tutti sorridenti per un po’. “beh ora è meglio
che fai le valige Edvige è gia nella gabbia, oh usa la magia!sei
maggiorenne ora! Il biglietto per i tuoi zii lo scrivo non preoccuparti, Ron dagli una mano! Dobbiamo fare in fretta fra meno di due ore
farà giorno e non possiamo farci vedere dai babbani svolazzare in cielo
non credi? E non fate troppo
rumore!”.
La civetta
del ragazzo leggendario li guardava attenta nei loro movimenti silenziosi e
frettolosi mentre Harry e Ron misero apposto con un bagaglius! Tranquillamente
nel baule di Harry mentre Hermione finì di scrivere il biglietto agli
zii pur essendo anche lei convinta che i parenti del suo amico avrebbero
festeggiato per esserselo tolto davanti prima del previsto,pazienza!
“Ragazzi
avete fatto?Harry prendi la tua scopa e andiamo!” il baule era legato per
magia alla scopa di Harry mentre il ragazzo al settimo
cielo guardava i suoi amici,Hermione che non ha mai amato volare si era fatto
un viaggio dalla Tana a li su di una scopa assieme al suo fedele Ron, quei due erano
fuori di testa ed era contento che fossero così!
Mentre
seguiva la scia delle loro scope ricordava tutte le avventure che avevano
passato in quei sei anni assieme e quante ne avrebbero passate ancora, no,
sicuramente non era solo come aveva pensato. Ora si sentiva uno stupido ad aver
dubitato di loro, erano un gruppo inossidabile niente li avrebbe potuti
separare. D’improvviso la sua mente si direzionò improvvisamente
sulla risata gelida che sentì quella notte per ben due volte nei sogni e
decise di parlarne con loro,
“Ragazzi
come avete notato ci ho messo molto a svegliarmi...”
“Molto?
Cazzo Harry ero da venti minuti a chiamarti!possibile che entri
in letargo? Eppure è luglio!”
“ Non
è questo.. è che non dormo bene in
questi giorni,per esempio sta notte ho fatto due sogni...il primo voi due
urlavate dalla paura e dal dolore e io mi mantenevo la testa per il bruciore
alla cicatrice,poi mi sono svegliato cadendo dal letto e sbattendo vicino al
comodino. Quando mi sono riaddormentato dopo molto tempo ho sognato di nuovo, questa volta ero da solo, ero terrorizzato. Mi
trovavo in un grande salone semi vuoto con solo tre grandi specchi. Non vedevo bene ma avevo una cazzo di fifa. In quello di centro vedevo
appena il mio volto sbiancato dal terrore e tremante mentre negli altri due
c’erano delle forme,ma per i troppo buio non
sono riuscito a capire cosa fossero. Poi ho iniziato a sentire una risata
gelida. La stessa risata che si mescolava alle nostre urla di dolore del mio
primo sogno...poi ho sentito la tua voce Ron e mi sono svegliato”.
I due amici
lo guardarono straniti. “forse erano solo dei sogni Harry...tutti in
fondo sognano” gli dissero anch’essi poco convinti di quelle parole.
“E la
cicatrice? Ti ha fatto male la cicatrice?” chiese Hermione ansiosa.
Non ci
aveva pensato. Era talmente in tensione che non aveva sentito nessun dolore.
Mise una mano sul marchio a forma di saetta sulla fronte e senti qualcosa di
ruvido intorno alla cicatrice. Croste di sangue. “Beh ha sanguinato senza
che neanche me n’accorgessi cazzo”. Si
guardarono tutti e tre preoccupati ma Hermione se ne uscì: “ forse
non è nulla Harry, non ingigantiamo una bolla d’aria in un
tornado, forse erano solamente incubi per una volta tanto... ma se dovessero ricapitare
tu informaci ok? Non aspettare niente. Se questi sogni dovessero
ripresentarsi andremo subito da Silente a parlarne,lui certamente saprà
cosa fare,per ora godiamoci il tuo compleanno va bene?”.
L’espressione
di Hermione era così stanca. Lo guardava dispiaciuta e ansiosa.
“Per
la barba di Merlino! Vero Harry mi ero dimenticato! Eccoti il nostro
regalo!”
E dalla sua
borsa cacciò un pacchetto lungo e sottile che dovette prendere con
entrambi le mani per non farselo sfuggire. Dopo vari tentativi riuscì a
scartarlo senza cadere dalla sua firebolt,
un regalo di una persona a lui molto cara, o meglio dire che gli era molto
cara...
Aprì
il cofanetto e vi trovò un braccialetto nero di pelle senza chiusura con
uno strato di argento con delle scritte sopra : Ron a destra.Hermione a sinistra. Alzò
gli occhi suoi suoi amici che lo guardavano divertiti.
“ti piace Harry?io e Ronald siamo andati qualche giorno fa da un
artigiano magico suggeritoci di Arthur e ci siamo fatti fare questi tre
bracciali... basta che lo metti al polso e non si toglie più, la cosa
curiosa è che ti avvisa dove sono le persone che sono scritte li
portandoti da loro e se sono in pericolo la scritta diventa rossa e il
bracciale caldo, geniale vero? Abbiamo sul tuo il mio e di Ron e sul mio il suo
e il tuo e su quello di Ron i nostri. Che te ne pare?”
“È
fantastico ragazzi! Non dovevate!” e lo pensava davvero. Questa era una
dimostrazione che loro amicizia non era fittizia ma concreta.
“E
non è finita qui! Eccoti un altro pacchetto anche questo da
parte nostra! Buon compleanno Harry!”. Questa volta Hermione gli
lanciò un pacco sottile ma più largo del
primo lo aprì e vi trovò un libro di fotografie,quasi vuoto.
Sfoglio le prime pagine e si sorprese di vedere i personaggi che lo salutavano
tutti felici, c’erano sempre loro tre, il mitico terzetto come lo
chiamavano alcuni. Alcune foto dei primi anni quando erano solo dei ragazzini e
andando avanti foto del quarto anno al ballo per il torneo tre maghi, Hermione
in vestito da sera era stupenda e lui e Ron sembravano due damerini. Altre foto
fatte in momenti divertenti o anche imbarazzanti lo fecero un po’ ridere.
Della rabbia di quei giorni non era rimasto nulla.
“Grazie
ragazzi! Dove avete trovate queste foto? Alcune non le avevo mai viste!”
“Secondo
te dove le abbiamo trovate? Quel pestifero di Colin e la sua macchina
fotografica ha scattato più foto di quante ce
ne immaginavamo,almeno sono risultate utili! Ti piace? Oh meno male! Io personalmente
credevo che lo trovassi una cosa un po’ ridicola ma Herm invece era
tutta convinta,beh aveva ragione anche questa volta! Il resto
delle pagine tocca riempirtelo da solo però eh? Ovviamente non
escluderci!”
“Che
stronzi che siete, non vi siete fatti sentire per un mese, vi ho maledetto in
tutti i modi sapete? Ed ora mi sento un’idiota,grazie
tante!”. Mise un finto broncio che li fece scoppiare a ridere
mentre i primi raggi del sole mattutino serpeggiavano in quel cielo ancora invaso dalla notte dormiente.
Finalmente
di nuovo di buon umore e non più solo. Non pensava ad altro, tutto gli
passò di mente in quelle ore di volo. Anche quei sogni che li avevano
allarmati. Cazzo aveva 17 anni era il momento di godersela no? Andava a passare
l’ultima parte delle vacanze in un luogo che amava con gente che amava!
Era l’ora
di divertirsi come si deve! E lui certamente non si sarebbe tirato indietro!