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Autore: Bellatrix Skywalker    05/12/2012    2 recensioni
Bellatrix e Jane, due donne diverse, con in comune una passione: torturare altre persone.
un giorno, non bello, accade che... si ritrovano catapultate in un nuovo posto, di cui solo le leggende più antiche parlano...
Genere: Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Bellatrix Lestrange
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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(Bellatrix)
Nel  momento stesso in cui mi risveglio mi accorgo di tre cose: ho un vuoto di memoria, il braccio destro mi fa terribilmente male e non sono sola.
L’altro sembra morto, tanto è immobile. Peggio per lui.
Inizio a guardarmi intorno.
C’è troppa luce, ma nel momento in cui lo penso questa si attenua e diventa verdognola. Ah, la Casa di Salazar Serpeverde… l’unica degna di ospitare la pura e nobile famiglia Black.

Che mi venga un colpo!
Quello che sembrava morto si è alzato in piedi con una lentezza esagerata… la mia bacchetta, santo Salazar, dove è finita? Ce l’ho sempre con me nelle pieghe dell’abito nero da strega e Mangiamorte… dove l’ho lasciata? Non è che magari me l’hanno presa mentre ero incosciente?
Non la trovo.
Maledizione. Cerco di stare immobile ma sto ribollendo.
Chiunque sia stato pagherà questo affronto con la vita! Privare una strega come me della sua bacchetta!

L’altro si guarda intorno, e nel momento in cui il suo sguardo finisce su di me noto che è una lei. È piccola, bionda, pelle pallida e occhi neri. Noto solo questo perché ha un lungo mantello in cui è avvolta. Mi fissa a lungo. Il suo sguardo è strano, mette soggezione. Ma che vado a pensare? Come posso aver paura di qualcuno? Evidentemente è un effetto della prigionia. Ritrovo il mio contegno e le sorrido. No, le faccio il miglior ghigno che mi sia mai venuto. Deve capire chi sono io, deve essere lei ad aver paura di me.
Non il contrario.

……

(Jane)
L’umana si è svegliata. Sento il suo cuore battere. La sete mi costringe a svegliarmi dall’immobilità autoimposta. Ho provato a svegliarla qualche ora dopo il suo arrivo, ma il mio potere è stato inefficace. Forse è uno scudo. Come quell’insulsa ex-umana, Bella. Ho sete. Il suo aspetto non è bellissimo e la sua pelle ha un odore… sgradevole. Tipico degli umani che sono a contatto con sangue e membra umane morte, in decomposizione. Ma ho sete. Sono settimane che non mi nutro e il suo sangue al momento è l’unica cosa che mi può servire.
Riprovo a farle sentire dolore, ma anche questa volta niente. Si accorge del mio sguardo su di lei e dopo un’espressione confusa si stampa in faccia un ghigno con la chiara intenzione di spaventarmi. Ma chi si crede di essere?

……

(Bellatrix)
Non mi sento sicura senza la mia bacchetta.
Lei mi sembra innocua, ma è straordinariamente immobile. Non riesco a capire come faccia. Solo un immobilus  ha effetti di questo tipo. Ma se io non ho la bacchetta, e nessuno è tanto stupido da autoimporselo, non so cosa sia. E poi prima si è mossa, l’ho vista bene. Maledizione! Com’è che adesso non mi servono a nulla gli infiniti studi di quelle inutili materie ad Hogwarts?

La donna (o forse ragazza, i suoi tratti sono giovanili) non ha cambiato espressione. Nemmeno per un secondo.
Forse… e se è sono un immagine della mia fantasia?
Intanto, però la mia fantasia ha visto una porta. Possibile che lei sia così stupida da non aver provato ad aprirla? Mi ci dirigo.
Se avessi con me la bacchetta non avrei questo problema.

“che cosa credi di fare, umana?” la sua voce è infantile e allo stesso tempo autoritaria. Di chi è abituato a comandare.
“chi io? Come osi chiamarmi ‘umana’? non lo sei forse anche tu?” sono stupita, in realtà. Ma chi si crede di essere?
“ti assicuro che non lo sono”
“cosa vuol dire? Forse voi Sanguesporco avete accettato la superiorità di noi Purosangue? Siete arrivati a considerarvi oggetti?” lo ritengo improbabile, non mi avrebbe risolto la parola.

……

(Jane)
Sangue. Nel momento in cui l’umana l’ha citato a me è andata a fuoco la gola.

“come anche solo osi chiamarmi ‘Sanguesporco’?” sono disgustata. Io nemmeno ce l’ho il sangue!
“è evidente che non mi conosci. Non so da dove tu venga per una simile mancanza- la sua voce è piena di indignazione e sconcerto- ma nel caso sia vero ti informo subito che il mio nome è Bellatrix Black in Lestrange. Ti dice niente?” dovrebbe dirmi qualcosa?
“assolutamente no, umana. Non  ho chiesto il tuo nome perché non mi interessava. E continua a non interessarmi, in realtà. Sappi comunque che non ho intenzione di dirti il mio”
“non mi interessa quello che pensi tu. E non avevo la minima intenzione di chiederti il nome. Non sei così importante per me”
“stai facendo uno dei più grossi sbagli della tua vita, umana”

……

(Bellatrix)
Continua a chiamarmi ‘umana’. È per caso diventata un’offesa?
“e in cosa starei sbagliando?”
“mi stai sottovalutando”
“assolutamente no. Io sottovaluto solo potenziali nemici. Non hai nessuna capacità. Che cosa sto sottovalutando?” proprio non riesco a capirla. Non mi sembra una strega. Ma allora perché è così convinta di sé quando parla? No, sicuramente finge.
“ti sbagli, umana” insiste, allora!

……

(Jane)
Povera sciocca. Io, nessun potere? Ma in che mondo vive?
“sono la migliore torturatrice degli ultimi tre millenni”

……

(Bellatrix)
Ma di cosa sta parlando, Santo Salazar?
“ti sbagli tu, ora! Sono io la migliore torturatrice di sempre!”

…..

(Jane)
Sta’ un po’ a vedere che facciamo lo stesso lavoro?

“è evidente che c’è un errore in quello che dici”
“umana, al massimo c’è un errore in quello che dici tu!”
“ma chi ti credi di essere? Dimostrami quello che sai fare, allora”
“oh, lo farei molto volentieri. Ma scoprirai presto anche tu che tra noi, al centro di questa stanza senza confini, con una porta in mezzo al nulla, c’è una barriera invisibile che non si può attraversare. La mia forza e esponenzialmente superiore alla tua, essendo io un vampiro, e non ci sono riuscita”
“aspetta, aspetta. Cosa?! Sei un vampiro? Non lo sembri assolutamente. E i vampiri sono mezzi-umani, sei quindi inferiore a me”
“ancora questa storia? Nel caso tu non l’abbia capito, qui da dove veniamo non conta più nulla”
“maledetto Godric! Ero la preferita dell’Oscuro… “
Di che diavolo sta parlando quell’umana?

......
 
 
Qualche tempo dopo (non avrebbero saputo dire con esattezza quando), le due donne vagavano senza meta in quella strana ‘stanza’, che non permetteva loro né di arrivare all’altra né di arrivare alla porta, protetta anch’essa da una barriera invisibile e invalicabile. Con il passare delle ore, i bisogni fisici di entrambe smettevano di farsi sentire. Erano al centro dell’Infinito, nel Mondo di Mezzo, dove non avevano bisogno di nulla, se non della compagnia. Ma entrambe erano troppo orgogliose per ammettere che avevano bisogno dell’altra, di una chiacchierata.
La prima a rompere di nuovo il ghiaccio fu Bellatrix, che aveva osservato la compagna  con curiosità sempre crescente.

……

(Bellatrix)
“senti, come hai detto poco tempo fa, è ovvio che qui non conta da dove veniamo. Ti ho osservata e sono mi sono convinta che veniamo forse da mondi diversi” la mia voce è roca, non sono più abituata a parlare.
“possibile. Anche io ho osservato te. Siamo diverse. Forse come hai detto tu veniamo da mondi diversi”
“sono una strega, come ti ho detto prima. Per fare magia io e quelli come me abbiamo bisogno della bacchetta. Non trovo più la mia. Qui non riesco a fare qualcosa senza, nemmeno la più semplice magia involontaria. È come se questo posto mi bloccasse la forza magica”
“sono una vampira. Il mio nome è Jane, faccio parte del Clan dei Volturi, coloro che amministrano la giustizia nel mondo, segreto agli umani. Il mio potere è far soffrire le persone. L’attacco è veloce, mi basta pensare ‘dolore’ verso una persona che questa si accascia a terra, preda della sofferenza più atroce. Molti invocano la morte”
 “c’è un incantesimo, la maledizione Cruciatus, che ha più o meno lo stesso effetto. Io l’ho leggermente modificata. Anche se la parola è la stessa, chi ne è colpito subisce danni seri a livello celebrale. La memoria si danneggia in modo irreparabile, se la maledizione viene lanciata per lungo tempo”
“carino, in effetti. Potrei cercare di farlo anche io”
“hai presente il momento in cui urlano?”

“oh, è il mio preferito. Sono sadica, lo so, ma adoro sentirmi in grado di decidere della loro vita”
“hai assolutamente ragione!- mi sto esaltando, finalmente qualcuno mi capisce- è una sensazione fantastica, la migliore di tutte. In assoluto”
“già. Ehm... gli altri lo sanno di questo tuo potere? Voglio dire, coltivi questa passione da sola o…”
“il mio Signore, l’Oscuro, lo sa, e mi lascia sempre qualcuno con cui divertirmi. Credo che piaccia anche a lui, ma non quanto piace a me”
“i Volturi, invece, mi chiedono di usarlo quando in battaglia, ad esempio, vogliono rendere qualcuno innocuo per decidere della sua vita. Se farlo entrare nel Clan (o meglio nella guardia) o se farlo a pezzi e bruciarlo, per ucciderlo”

“qualcun altro ha il tuo potere?”
“ogni persona è diversa dalle altre. So che ad esempio, alcuni possono farti provare forti scariche elettriche, ma solo se hai contatto fisico con loro. Che io sappia sono l’unica”
“interessante”

“già. Poi, nel mio mondo, c’è il mio gemello, Alec, che ha un potere quasi opposto al mio”
“cioè? Scusa, opposto al dolore cosa c’è? Non mi viene in mente nulla…”
“appunto, il nulla. È capace di togliere a più persone contemporaneamente tutte le sensazioni e i cinque sensi. Non senti più niente. Potrebbero staccarti tutte le parti del corpo, nel vostro caso essere dissanguato e squartato e non sentiresti niente. Sei nel vuoto più assoluto”
“un po’ come siamo qui”

“hai ragione. Ci stavo pensando quando tu ancora dormivi. A proposito. Tu hai una vaga idea di dive siamo?”
“forse. Ho letto alcune leggende su un posto simile”
“anche io. Le nostre sono leggende inventate da umani, ma come tutte le leggende hanno un fondo di verità. Una parla di un luogo, al centro esatto dell’Infinito, in cui potresti andare par un secondo, senza accorgertene o viverci per millenni. E scoprire, una volta tornato indietro che il tempo scorre in maniera del tutto differente”

“tra le nostre, anch’esse forse vere, ce n’è una in particolare, che farebbe al caso nostro. Non la ricordo benissimo, era tra le leggende Oscure. Parla di un Mondo di Mezzo, tra quello dei vivi e l’Oltretomba, dove tutto è fermo, come la sabbia di una clessidra rotta, né su né giù. A metà, come il Mondo di Mezzo. Dice che qui si viene una volta sola nella vita e non si rimane, o si va o si ritorna indietro. Per venire, poiché non tutti possono, serve averne bisogno, non specifica per cosa. Possono esserci al massimo due persone, provenienti da mondi diversi, perché… questo non lo ricordo”

“dice qualcosa su come tornare indietro? Le nostre dicono solo questo”
“forse sì, ma dovrei prima ricor… ora ricordo! Dice che non si può tornare indietro a comando, ma quando il Mondo stesso lo decide, come se fosse dotato di intelligenza propria. In realtà non capisco l’utilità di questo ‘mondo’”

“credo serva per chi ci viene”
“il che non vuol dire assolutamente nulla”

“forse hai ragione. Hai detto che c’è una scelta da compiere, andare avanti o tornare indietro. Chi lo decide?”
“credo il Mondo stesso, ma non ne sono sicura. E non so nemmeno in base a cosa scelga”
“davvero strano. Chissà, magari una va avanti e l’altra torna”
“possibile”

“aspetta… mi ricordo di aver letto, da umana, nella biblioteca di Alessandria, prima che venisse distrutta e io trasformata, che questa stanza serva per anche per quello. Per decidere che va e chi torna. È strano, non trovi? Sia nel tuo mondo sia nel mio ci sono leggende riguardanti questo strano posto”
“già. Hai notato che ci siamo avvicinate? E la barriera non ha fatto nulla, non ci ha respinte. Cosa facciamo adesso?”
“e se provassimo dalla porta? Magari la barriera è scomparsa pure lì…”

“guarda Jane. Non rifiuta. E se la toccassi?”
“aspetta, Bellatrix. Tu sei o eri umana. Lascia che sia io”
“insieme”
“al tre”
“uno”
“due”
“TRE!”


“si è aperta…”
“andiamo?”
“andiamo”

  
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