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Autore: jawaadhugsme    05/12/2012    156 recensioni
«Tu non morirai Annabelle, non questa notte. Questa notte tu verrai al nostro concerto e domani usciremo insieme, faremo colazione, passeggeremo mano nella mano e ripenseremo a questa notte come quella notte sfortunata ma fortunata in cui ci siamo conosciuti.» sussurrò lui baciandole la fronte.«Sei così bello Zayn. Così dolce, così irraggiungibile..» sorrise lei, alzando di poco la mano che fu presto stretta tra quelle di Zayn, per poi essere baciata dalle labbra calde di lui.«Ti amo.» sussurrò lei mentre una lacrima solitaria le scendeva dal volto. «Da quando ti ho visto in televisione, su quelle scale assieme ai ragazzi, da quando ho sentito la tua voce, da quando ho visto il tuo sorriso, da quando mi hai fatto battere forte il cuore, come mai prima d'allora.» sussurrò piano, chiudendo gli occhi lentamente, senza perdere il sorriso dalle labbra.«No, no, no, non lasciarmi Annabelle, resta qui: amami, vieni al mio concerto, sorridimi ancora una volta, resta con me.» urlò tra le lacrime stringendola tra le braccia, mentre i medici entravano nel bar allontanandolo, iniziando a farle la respirazione e il massaggio cardiaco.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sparatoria a Londra.









Mercoledì 19 Dicembre 2012.


Il freddo pungente Londinese colpiva le persone in viso, facendo diventare loro il naso rosso e le labbra screpolate, così come le loro mani.
Ma a una ragazza non importava del freddo, quella sera avrebbe realizzato il suo sogno: sarebbe andata al concerto dei suoi idoli, i One Direction.
Con i capelli neri coperti dal berretto di lana bianco, quello regalato da suo padre qualche giorno prima per il suo compleanno assieme al biglietto per il concerto dei suoi idoli, il viso coperto in gran parte dalla sciarpa blu, le mani nelle tasche del giubbino che tenevano strette il biglietto che avrebbe permesso al suo sogno di diventare realtà.
Annabelle stese le sue labbra rosse in un sorriso, entrando nel bar affianco allo stadio in cui si sarebbe svolto il concerto quella sera, camminando nel piccolo caldo locale sedendosi al primo tavolo libero vicino alla finestra, togliendosi gli indumenti e strofinandosi le mani per scaldarsi.
Un cameriere le sorrise cordiale, chiedendole cosa desiderasse.
«Una cioccolata calda, per favore.» sorrise al ragazzo che le sorrise di rimando, allontanandosi da lei tornando dietro al bancone.
Voltò il viso verso la finestra, notando che aveva iniziato a nevicare e sorrise: amava la neve e, se era in un giorno speciale come quello, la amava il doppio.
Sorrise al cameriere che le portò la cioccolata da lei richiesta e iniziò a girare il cucchiaino all'interno della tazza, facendo fondere lo zucchero al suo interno per poi soffiarci piano e iniziare a berla.
Poggiò la tazza sul tavolo, estraendo dalla tasca del giubbino il biglietto, leggendo la scritta 'One Direction, Take Me Home World Tour' stampato su di esso, sorridendo al sol pensiero che avrebbe incoronato il suo sogno. Si sentì il tintinnio delle campanelline attaccate alla porta, segno che qualche cliente del bar era appena entrato:
Annabelle guardò curiosa e vide cinque ragazzi incappucciati che si sedevano a qualche tavolo distante da lei, per poi scoprire i loro volti.
Quasi smise di respirare, quasi il suo cuore smise di battere alla vista dei suoi cinque idoli a qualche passo da lei, quasi si sentiva svenire.
Annabelle incominciò a tremare, chiedendosi se tutto ciò fosse un sogno o realtà, pura realtà.
Il biondo si voltò nella sua direzione, facendole abbassare il capo dall'imbarazzo, per poi indicare la ragazza ai suoi amici che sorrisero vedendola: con un gesto del capo di Liam, i cinque si alzarono e si sedettero al tavolo di Annabelle che, ancora a testa bassa, girava la cioccolata col cucchiaino.
«Ciao.» sussurrò una voce roca e profonda, la quale diede i brividi ad Annabelle che alzò il volto per poi arrossire a vista d'occhio, bisbigliando un timido ciao.
«Come ti chiami?» domandò, ancora, Harry sorridendole dolcemente, cercando di metterla a suo agio. «Annabelle..» sussurrò timidamente sorridendo.
«Hai un bellissimo nome.» le sorrise Liam sinceramente, notando che il cameriere che prima aveva servito la ragazza, era arrivato per prendere le ordinazioni.
I cinque ragazzi, nonché popstar di fama mondiale, diedero le loro ordinazioni per poi tornare a sorridere ad Annabelle.
«Come mai qui tutta sola?» domandò Louis togliendosi la sciarpa dal collo sentendo caldo.
Annabelle prese coraggio e prese il biglietto del concerto che aveva posato sulle sue gambe quando li aveva visti, porgendoglielo poi con un sorriso a trentadue denti.
«E così sei qui per un nostro concerto, eh?» domanda sorridendo Zayn e Annabelle, all'udire della sua voce e alla vista del suo sorriso, iniziò a tremare e il suo cuore a battere all'impazzata.
«Esattamente. Mio padre me lo ha regalato per il mio compleanno, qualche giorno fa. E pensare che non ci speravo più..» sorrise malinconica ma felice.
«Sono felice che ci sarai.» sorrise il moro bevendo un po' di sprite dalla lattina, facendola arrossire. «Scusate ragazzi, vado a prendere una bottiglietta d'acqua.» sorrise loro.
Annabelle mise nella tasca del giubbino il biglietto, alzandosi cercando di non far rumore con la sedia, passando accanto a Liam, il quale si era seduto al suo fianco, dirigendosi al bancone del bar.
Successe tutto velocemente: la campanellina tintinnò avvisando che qualcuno era appena entrato e il panico si scatenò nel piccolo bar, dei ladri erano appena entrati nel locale.
«Tutti a terra! Mani dietro la testa!» urlò uno dei ladri, puntando la pistola verso i clienti e verso il ragazzo dietro la cassa.
Annabelle fece come dissero, ma uno la prese per i capelli, intrappolandola tra le sue braccia puntandole la pistola alla tempia, facendola iniziare a piangere.
«Riempa questa borsa!» urlò il più grande dei due, buttandola sulla cassa, invitando il ragazzo a riempirla, che subito incominciò a fare come gli aveva detto.
«Annabelle!» urlò Zayn alzando la testa notando la ragazza piangere. Immediatamente, il malfattore puntò la pistola verso lui, invitandolo a tacere.
Louis, steso dietro al ladro che aveva tra le braccia Annabelle e dietro a quello che si occupava dell'incasso, si alzò silenziosamente, colpendolo alla mano, facendogli buttare la pistola a terra che Zayn afferrò alzandosi.
Il ladro impegnato alla cassa, si voltò immediatamente sentendo urlare dal dolore il compagno.
«Fermi tutti!» urlò puntando la pistola addosso a Zayn, il quale impugnava la sua con decisione, le gambe leggermente divaricate e lo sguardo su di lui.
«Metti giù la pistola, o sparerò a lei.» continuò guardandolo negli occhi. «E io ucciderò te.» disse senza paura il moro.
«Coraggioso ragazzino, ma lei potrà essere in fin di vita, anche se io sarò morto.» sorrise bastardamente, convincendolo.
Zayn sospirò, buttando la pistola per terra, mettendo le mani sopra la testa. Intanto il proprietario, approfittando della situazione, chiamò la polizia, la quale era in zona e sarebbe arrivata a momenti.
«Mi hai sfidato ragazzino, quindi meriti di morire.» sorrise il ladro puntando la pistola su Zayn, pronto a premere il grilletto.
Il ragazzo chiuse gli occhi, pronto a vedere la luce del paradiso, ma tutto accadde in un tempo indecifrabile ma minimo: Annabelle urlò, dimendandosi e sfuggendo alla presa del ladro, correndo verso Zayn mentre la pallottola era già in viaggio, parandosi poi davanti al ragazzo e facendosi colpire sul fianco, gemendo dal dolore e cadendo a terra.
Zayn urlò, mentre i poliziotti entravano nel locale sparando, facendo disarmare i ladri, i quali furono presi e ammanettati.
I ragazzi si avvicinarono a Zayn, il quale stava tenendo tra le braccia Annabelle e le aveva alzato la maglietta, scoprendo il fianco insanguinato.
«Resisti Annabelle, parlami, devi rimanere sveglia.» cercò di parlare con calma mentre le lacrime scorrevano sul suo viso e mentre tamponava il fianco di Annabelle con la sua felpa che si era tolto.
«Chiama l'ambulanza Harry, muoviti!» urlò tra le lacrime e Harry sobbalzò, premendo, tremando, le dita sul display del suo IPhone componendo il numero.
«Dimmi qualcosa Annabelle, qualsiasi cosa.» parlò poi a lei, notando che stava chiudendo poco a poco gli occhi mentre gemeva dal dolore.
«Ho diciassette anni..» balbettò lei, aprendo di poco gli occhi e guardando il viso di Zayn rigato dalle lacrime. «E quali sono i tuoi sogni?» chiese Zayn, cercando di farla parlare ancora.
«Avere una famiglia.. due bambini, un marito che mi ami, una persona che mi ami. Vorrei fare l'amore con la persona che amo, visitare Parigi, la città dei miei sogni. Vorrei dire a mio padre che è tutta la mia vita, perchè non sono mai riuscita a dirglielo. Vorrei vedervi in concerto, questa notte.» sorride debolmente, pensando che non sarebbe mai riuscita a fare tutto ciò.
«Davvero? Vuoi che ti canto una canzone? Così magari ti distrai.. Flashes left in my min, going back to the time: playing games in the street, kicking balls with my feet. Dancing on with my toes, standing close to the edge, there's a pile of my clothes at the end of your bed. As I feel myself fall,make a joke of it all.» cantò tra le lacrime, vedendola sorridere debolmente mentre lo ascoltava.
«Resisti Annabelle, l'ambulanza sta per arrivare, tu sei forte, ce la farai.» sussurrò pulendole il fianco dal sangue, ne stava perdendo parecchio.
Annabelle mise gli occhi cioccolato in quelli di lui dorati, sorridendogli debolmente.
«Sai, sei sempre stato il mio punto debole Zayn, sempre. Sono felice di morire nelle tue braccia, questa notte.» sussurrò piano.
Zayn scosse la testa più volte, accarezzandole il viso bagnato da poche lacrime. «Tu non morirai Annabelle, non questa notte. Questa notte tu verrai al nostro concerto e domani usciremo insieme, faremo colazione, passeggeremo mano nella mano e ripenseremo a questa notte come quella notte sfortunata ma fortunata in cui ci siamo conosciuti.» sussurrò lui baciandole la fronte.
I quattro amici assistevano alla scena assieme a tutto il bar, attendendo l'arrivo dell'ambulanza. «Sei così bello Zayn. Così dolce, così irraggiungibile..» sorrise lei, alzando di poco la mano che fu presto stretta tra quelle di Zayn, per poi essere baciata dalle labbra calde di lui.
«Ti amo.» sussurrò lei mentre una lacrima solitaria le scendeva dal volto. «Da quando ti ho visto in televisione, su quelle scale assieme ai ragazzi, da quando ho sentito la tua voce, da quando ho visto il tuo sorriso, da quando mi hai fatto battere forte il cuore, come mai prima d'allora.» sussurrò piano, chiudendo gli occhi lentamente, senza perdere il sorriso dalle labbra.
«No, no, no, non lasciarmi Annabelle, resta qui: amami, vieni al mio concerto, sorridimi ancora una volta, resta con me.» urlò tra le lacrime stringendola tra le braccia, mentre i medici entravano nel bar allontanandolo, iniziando a farle la respirazione e il massaggio cardiaco.
«Libera, libera!» urlavano, e Zayn sperava che avrebbe riaperto i suoi occhi marroni, che gli riavrebbe sorriso imbarazzata.
«Ci spiace... Non c'è più nulla da fare...» sussurrò un uomo dopo cinque minuti che cercavano di rianimarla. Annabelle era morta.
Zayn urlò, un urlo liberatorio, mentre gli occhi erano chiusi, serrati per dimenticare, per sperare fosse solo un incubo.
Zayn Malik, vide morire una sua fan tra le sue braccia, morta per salvarlo.





Zayn Malik, partecipò al funerale di Annabella: vide il padre piangere nascosto dal braccio, vide i famigliari ricordare tra le lacrime la ragazza scomparsa.
Zayn Malik si sentì in colpa, doveva morire lui al posto suo, lei meritava ancora di realizzare tutti i suoi sogni.
Zayn Malik, va ancora ogni diciannove del mese a piangere e parlare con la tomba di Annabelle, domandandosi come sarebbe andata se fosse ancora lì, con lui.
Perché infondo, Zayn Malik, aveva provato qualcosa per quella ragazza quando gli aveva sorriso e i loro occhi si erano incontrati per la prima e per l'ultima volta.









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E via alla lacrimeeeeee (?)
Ok, questa è la mia PRIMA os drammatica, e sono davvero agitata...
Insomma, spero che vi sia piaciuta...
*prende un respiro profondo*.
Vi va di lasciarmi un vostro parere? Ci tengo :)
Più di dieci parole!
Tra l'altro penso di portarla per il concorso scolastico della scrittura,
quindi vorrei sapere se è da portare o devo segregarmi in casa e non portare nulla D:
Un bacio e alla prossima,
Elisa.

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