Ebbene
gente eccomi qui di nuovo a voi per presentarvi un altro capitolo della mia
storia…siamo già al 13° capitolo!Non ci credo neppure io!XD
Basta
con le parole,passiamo al mio capolavoro (oggi sono
modesta =D!! ndA).
Quando Hiei tornò nel mondo demoniaco
tutto gli parve diverso. Non sapeva cosa fosse cambiato ma qualcosa di
differente c’era.
Andò come avrebbe dovuto fare in quei giorni di assenza al varco che insieme ad altri demoni doveva
sorvegliare.
Hiei-Eccomi tornato al mio obbligo.-
Lo disse a se stesso ma una guardia,udita quell’affermazione,gli fece notare un fatto rilevante
di cui evidentemente non era al corrente.
Guardia-Ehi Hiei ma non te l’hanno detto?Ora che
hai contribuito alla distruzione dalla Sacra Porta non sei più costretto a svolgere
questo servizio. Sei stato sciolto dal tuo obbligo anche se puoi comunque decidere di…restare.-
Hiei-Mh…interessante. E la stanza che mi è stata
concessa all’interno del palazzo del re dei demoni?-
Guardia-Ah mi hanno detto di dirti che se la vuoi
tenere puoi farlo.-
Hiei-Va bene. Allora me ne vado.-
Guardia-Ah si?E dove?-
Hiei-Al
campo di allenamento. Vado a combattere adesso. Ma ho comunque intenzione di rimanere al mio posto,porterò a
termine fino in fondo la mia penitenza.-
Detto questo voltò le spalle all’altro demone che
fece spallucce riguardo alla sua affermazione tornando verso il suo posto di
vigilanza.
Lo youkai raggiunse
lesto un ampio campo in cui numerosi demoni provvisti per lo più di armature che di armi si battevano tra loro.
Quando
arrivò tutti lo notarono ed in molti accogliendo con sorpresa il suo ritorno
vollero competere con quello che pareva essere uno dei demoni più forti nel
loro mondo in quel momento. Lui ovviamente accettò ogni sfida avanzatagli.
*****
La ragazza si rigirò nel letto
tutta la notte.
Continuava a dormire più per la stanchezza che per
l’effetto della polvere ormai.
Tuttavia il suo era un assopimento
molto agitato e sognava inquieta. Più che un sogno
quello era di sicuro un incubo del quale il soggetto era sempre lo stesso:Hiei.
I suoi occhi rossi così dolci la fissavano e
mentre lei cercava di avvicinarsi anche solo per sfiorarlo,questo
cominciava improvvisamente ad allontanarsi rendendosi così irraggiungibile. La
fine era sempre la stessa,spariva semplicemente nel
nulla.
Venne mattina e la sveglia suonò insistente.
Miki-Che c’è?!Che c’è?!Ah…la sveglia.-
La spense e sedendosi con aria confusa sul letto
cominciò a ricordare tutti gli ultimi avvenimenti ritrovandosi così con aria
angosciata a guardare fuori dalla sua finestra.
Si controllò la divisa accorgendosi che ormai era
logora e decise quindi di andare a farsi una doccia veloce.
Si mise poi l’uniforme scolastica invernale che
rispetto a quella estiva aveva in più solo le calze
nere e la giacchetta azzurra in tinta con tutto il resto.
Il tempo tuttavia era piuttosto mite
e decise così di non mettersi ne la giacca ne tantomeno le calze.
Una volta lavata,vestita
e sazia della buona colazione che si era preparata,prese la cartella e uscì.
Con la mente vuota camminò meccanicamente verso la
strada che conduceva alla scuola ricordando in punti particolari i momenti in
cui Hiei era stato con lei.
Rivisse perfino il momento in cui pronunciando
lieve il suo nome se lo era ritrovato di fianco,apparso
così dal niente.
Kiara-Miki!Ciao!Che hai fatto ieri pomeriggio?Ti
ho chiamata ma non hai risposto.-
La fanciulla alzò
sorpresa lo sguardo ormai spento per sempre e,appena vide l’amica,le corse
incontro abbracciandola forte.
Kiara pur non sapendo cosa fosse
accaduto l’abbracciò a sua volta cercando in qualche modo di dare
conforto all’amica.
Kiara-Cosa ti è successo?!-
Miki-Ti dovrei riferire la storia più lunga e
assurda che tu abbia mai sentito. Forse non è il caso
adesso. Tranquilla ora sto bene.- Ma lo sguardo vuoto non dava
prova della sua affermazione.
Kiara-Vorrà dire che invece di andare a studiare
storia stamattina ascolterò con più interesse ciò che ti è accaduto.-
Fu così che invece di entrare in classe come ogni
altro studente,le ragazze girarono per la città per un
po’ fino a che sedutesi su una panchina del parco nel quale erano sempre solite
andare,Miki cominciò dal principio a raccontare la storia della sua avventura.
Non tralasciò nulla e raccontò a Kiara tutto
quello che era successo compresi…i suoi sentimenti.
Raccontò inoltre di essere venuta a sapere che nel
suo sangue scorreva quello del suo antenato ossia un angelo del mondo
spirituale che per di più le aveva lasciato in dono un
pugnale piuttosto particolare.
Passò così l’intera mattina per le due.
Kiara ascoltò tutto,ogni
singola cosa facendosi spiegare punti nei quali il racconto cominciava a
diventare un avventura dei film di fantasia.
Aveva piena fiducia in Miki e ascoltando seria
scoprì verità a cui non avrebbe mai pensato né creduto se fosse stato un
estraneo a raccontargliele.
Il resoconto poi finì…
Miki-Mi sono risvegliata stamattina nel mio letto
e malgrado in quel momento io stessi dormendo sotto
l’effetto della polvere mi ricordo perfettamente le sue ultime parole “Addio
angelo guerriero”.-
Kiara-Miki.- Lasciò crescere il silenzio e poi
ricominciò. -Perché?Perché non mi hai detto tutto subito?-
Miki-Non potevo e poi temevo non mi avresti
creduto.- La guardò con occhi rattristati e l’amica le
sorrise.
Kiara-Tranquilla. Ora sono qui,so
tutto e cosa più importante ti credo.- L’abbracciò. –Avresti mai detto che ti
saresti innamorata di un demone?Io no.- Scherzò lei. -
Anzi pensavo che alla fine saresti finita con mio fratello.-
Ci fu un altro attimo di silenzio.
Miki-Cosa?!?Hitoshi?No!Lo
vedo veramente come un fratello maggiore!E invece lui…dal primo momento in cui
ho incontrato il suo sguardo…non so cosa sia successo ma…da quell’attimo ho
avuto in testa soltanto lui.-
“Si proprio lui che non
tornerà più. Non hai neanche avuto il fegato di dirmi un addio secco in faccia,sei stato un codardo.”
Facendo la strada Miki si
toccò più volte il collo rimanendo delusa del fatto che lì non ci fosse più il
ciondolo che per lungo tempo aveva indossato.
Arrivate davanti casa della giovane,Miki trovò con sorpresa la macchina dei suoi genitori nel
vialetto e in un attimo spinse Kiara nella direzione opposta.
Miki-Via andiamocene!E dire che Thiberius mi aveva detto che
sarebbero arrivati oggi. Me ne ero proprio
dimenticata.-
Kiara-Bè
guardando l’orologio da scuola usciamo circa adesso. Riuscirai a nascondere il
male per Hiei?- La ragazza la guardò per un attimo seria.
Miki-Devo. Non preoccuparti tanto ormai sono
costretta ad accettare la situazione. Hiei non tornerà è
non c’è niente da fare per questo.- Finse un sorriso.
Si abbracciarono e si salutarono.
Miki rientrò in casa e Kiara sostò un attimo sul
posto pensando che se solo avesse avuto tra le mani quell’essere
che aveva spezzato il cuore di Miki,avrebbe fatto di lui una poltiglia. Poteva
essere forte fin che voleva ma lei bramava distruggerlo proprio come lui aveva
distrutto Miki.
La giovane entrò velocemente in casa e trovò i
suoi genitori in compagnia della nonna in cucina che parlavano. Li salutò,li abbracciò uno per uno e insieme mangiarono.
Grazie all’arrivo della sua adorata nonna riuscì a
passare un pomeriggio abbastanza spensierato con la sua famiglia fino a che la
nonna non le chiese facendole l’occhiolino,di portarla
in quel nuovo parco di cui lei al telefono le aveva parlato spesso.
Miki non capì esattamente le sue intenzioni ma
l’accompagnò comunque e ritrovandosi così sedute su
una panchina un po’ distante da tutti,iniziarono a chiacchierare.
Nonna-Miki sono veramente orgogliosa di te. Ho
saputo tutto ciò che hai fatto e quando prenderò posto nel mondo spirituale mi
vanterò di te con Thiberius!-
Miki-Mi piaceva molto il palazzo del guardiano
peccato non poterci tornare.-
Nonna-A riguardo avrei
una scelta da farti fare.-
Miki-Una
scelta?-
Nonna-Certamente. Avrai sicuramente notato il fatto che al centro del tuo palmo vi è rimasto una
cicatrice sferica.-
Miki-Mh?A dir la verità no.- Si guardò il palmo
destro. –Si!Hai ragione!Che cos’è?!-
Nonna-La tua arma anche chiamata luce astrale.
Miki tu hai dei poteri mai usati e contando il fatto che
tu possegga il leggendario pugnale di Dargonius puoi
diventare una guerriera del mondo astrale.-
Miki-Fantastico!Sarebbe stupendo ma…come funziona
il mio potere e come dovrei usarlo esattamente?-
Nonna-Belle domande!Vieni con me.- La portò in un luogo coperto da numerosi alberi in modo che
occhi indiscreti non vedessero le loro azioni. –Stendi il braccio davanti a te,apri la mano e grida “luce astrale!”-
“Tutto qui?Mah per me non funziona.”
La ragazza puntò la mano aperta verso un albero lì
vicino,chiuse gli occhi,prese un respiro profondo,li
riaprì e gridò ‘luce astrale’.
Dalla sua mano uscì un raggio argenteo che
scontrandosi con l’albero generò un piccolo scoppio e del fumo che quando si
dissolse lasciò Miki senza parole.
L’albero non c’era più,sradicato
dalla sua forza astrale.
Miki-Potente!-
Nonna-Certo!E pensa che rischiava
di non venire neanche sfruttato. Per fortuna che hai ritrovato il ciondolo di
quel demone com’era destino che fosse di modo che alla fine hai scoperto il tuo
potere nascosto.-
Miki-Si…-
Nonna-Il
tuo ruolo consisterebbe nel difendere,insieme ai
demoni sconfitti nel torneo,il mondo umano da altri demoni malvagi che tentano
di invadere la Terra.-
“Chissà magari lo potrei anche rincontrare.”
Miki-Nonna c’è la possibilità di rivederlo?-
Nonna-Hiei dici?Non so.
Non credo poiché per la missione importante che ha portato a termine insieme a te ho saputo che è stato sciolto dal suo obbligo.-
Fu una fitta al cuore.
Miki-Capisco. Accetto comunque
l’incarico.-
Nonna-Va bene anche se non credo che tu debba
entrare in azione presto perché quei demoni stanno già svolgendo un efficiente
lavoro.-
Miki annuì.
Tornarono verso casa e dopo un lungo abbraccio i suoi genitori riportarono la nonna a casa
promettendole di partire dall’abitazione dell’anziana appena possibile per
ritornare presto a casa,il che voleva dire che come minimo sarebbero arrivati
il pomeriggio del giorno dopo.
Da quel giorno passò per Miki molto tempo che le
sembrò un eternità…
Le settimane si susseguivano….divennero mesi…i
mesi diventarono un anno e giunse l’estate.
E
lei…bè lei era sempre lì con lo stesso peso nel cuore che in qualche modo
celava ormai non più solo agli altri ma anche a se stessa.
Buffo il tentativo è vero,ma
nonostante ciò la ragazza seguitava a mentire a se stessa dichiarando che ormai
non solo gli era passato l’innamoramento per Hiei ma anche che in realtà egli
non gli mancava affatto.
Si,ripensare al demone
del fuoco che le aveva sconvolto la vita ora non le dava più nessuna emozione.
Continuava a ripeterselo certo ma lo sguardo spento e l’amarezza che aveva nel
cuore restavano comunque…
Per sua fortuna non era sola.
Kiara,Hige e Hitoshi
erano sempre rimasti al suo fianco e lei dopo aver raccontato la storia anche
ai due ragazzi (escludendo i particolari su Hiei in particolare a causa di
Hitoshi) aveva fatto si che l’amicizia si rafforzasse facendo divenire il loro
quartetto un gruppo molto affiatato.
Miki inoltre aveva già svolto con successo anche i
primi incarichi da guerriera del mondo astrale anche se solo su demoni di
scarsa abilità nel combattere.
Un pomeriggio estivo come tanti si ritrovarono
tutti a casa di Hige e poiché i genitori erano fuori Miki parlò anche di un
ultimo avvenimento.
Miki-Mi è successa una cosa strana la scorsa sera.
Attraverso un messaggio telepatico Thiberius ha
raggiunto la mia mente nuovamente.-
Hige-Non dirmelo…hai svolto un
altra missione?-
Gli occhi dei ragazzi erano tutti puntati su di
lei.
Miki-Si!!Però…questa volta è stato strano.-
Kiara-In
che senso?-
Miki-Mh…sarà meglio raccontare tutto dal
principio.-
Erano
le sei ed io stavo tornando a casa dopo aver fatto un acquisto per conto di mia mamma quando sento un leggero mal di testa che mi prende
dal nulla.
All’improvviso
riconosco la familiare voce di Thiberius e l’ascolto.
Thiberius-Che
piacere risentirti mia cara ragazza. Scusami ma si tratta di un'altra
emergenza. Ho saputo che un demone,stavolta piuttosto
pericoloso,è riuscito a penetrare nel tuo mondo e non è molto distante da lì…tu
sei la più adatta secondo me,pensi di farcela?-
Miki-Sicuro!Finalmente una vera missione!Yeah!-
Thiberius-Ehm
si certo però ora corri.-
Non
sentì più la sua presenza nella testa e così mi misi a correre verso la direzione
da cui giungeva una brutta e terrificante aura.
Non
mi ci volle molto e percorrendo la strada per qualche minuto,mi
bastò girare l’angolo per ritrovarmi davanti un demone molto simile a quei
banditi incontrati nel mondo demoniaco insieme a…bè sapete chi.
Miki-Ehi demone come sei riuscito a passare?Il tuo
viaggio finisce comunque qui.-
Demone-Ah si?Tu dici?-
Si incamminò
verso di lei lentamente senza paura. Dubitava che quella ragazza fosse
pericolosa poiché puzzava d’umana.
Demone-Ahahah!Cosa può farmi
una volgare umana?- Si mise le mani grigiastre sui fianchi fissandola
annoiato.-
Lei sorrise.
Miki-Una
volgare umana come dici tu non lo so ma io…posso fare questo.- Allungò il braccio con la mano aperta verso di lui. –Luce
astrale!!!-
Un fascio di luce uscì come capitava ormai da un
pò e colse il demone impreparato che con una enorme
ferita al fianco si accasciò a terra.
Demone-Maledetta.-
Miki si voltò disinvolta iniziando ad incamminarsi
verso casa non accorgendosi che voltare le spalle a un
demone di quel tipo che anche se ferito può essere ancora pericoloso può essere
un errore.
Poteva anche essere l’ultimo errore della sua vita
perché dopo per lei ci sarebbe stata solo la morte.
Accecato dalla rabbia il misterioso demone aprì la
sua mano preparandosi a lanciare un globo rosso.
Purtroppo per lui qualcuno che osservava la scena
già da un po’ decise di intervenire lanciandogli contro un
onda nera che lo uccise definitivamente.
Miki-Cosa?!-
Miki nel frattempo si era già girata sentendo il
pericolo del globo rosso che stava per essergli lanciato contro ma quando vide arrivare quell’attacco da chissà dove rimase
pietrificata.
…Molto,molto strano mi dissi in quel momento.
Guardai
un attimo il corpo morto del demone che poco prima aveva tentato di uccidermi e
poi guardai nella direzione da cui probabilmente poteva essere partito l’altro
attacco e non trovai nessuno.
Vidi
solo il ramo di un albero vuoto e subito ripensando a lui mi scesero le
lacrime.
Si lo so non dovevo farlo ma è stato
più forte di me anche se poi il pianto è durato poco perché sentendo un fruscio
alle mio fianco,mi sono rimessa all’erta.
Tuttavia voltandomi purtroppo o per
fortuna…non trovai nulla…
I tre ragazzi ascoltarono tutta la storia in
silenzio rimanendo particolarmente colpiti del fatto che un essere misterioso
avesse aiutato la giovane a non finire male proprio durante la sua più
importante missione.
Kiara-Miki…ma…tu pensi che sia…-
Miki-NO!Non so chi sia ma
non penso che sia lui. E non mi interessa saperlo.-
Chiusero il discorso in quell’istante iniziando a
parlare di altre cose.
*****
In un'altra città un ragazzo piuttosto
affascinante e dai capelli rossicci rientrò in casa dopo una dura giornata di
stage estivi per conto del liceo privato che frequentava durante l’anno. Chiuse
la porta di casa e la madre lo accolse.
Mamma-Suichi!Vai
a cambiarti in fretta che è già pronto in tavola.-
Kurama-Ok
vado subito.-
Appoggiò a terra la cartella e andò i camera chiudendo la porta dietro di sé.
Si accorse con disappunto che la finestra era
aperta e così la chiuse subito borbottando fra sé che l’amico avrebbe anche
potuto aspettare il suo ritorno per fargli un saluto invece di fare sempre i
suoi soliti giretti durante i quali sua madre avrebbe potuto scoprirlo.
Prima di cambiarsi si accorse di un’altra cosa,vide infatti qualcosa di nuovo sulla scrivania. Un foglio e
delle monete sopra. Le spostò e lesse il messaggio scritto in fretta.
“Non è proprio una fine onorevole quella di morire
di sete. Hiei.”
Kurama
sorrise e si sedette sul letto contemplando con lo sguardo fuori
dalla finestra quelle parole.
Kurama-Allora
ce l’hai fatta a capire perché gli umani sono così
importanti per me.-
Iniziò a ridere contento.
*****
Palazzo del regno degli spiriti.
Thiberius
giocherellava annoiato con qualche documento consegnatoli quel mattino per
essere firmato. Faceva di continuo degli aeroplanini di
carta. Non aveva proprio voglia di svolgere il suo lavoro quotidiano.
Trasalì poiché la porta del suo studio venne aperta violentemente da un calcio.
Guardia-Chi ti autorizza a
entrare qui?!E poi con quell’aria strafottente!-
“Aria strafottente?Penso di conoscerlo. Ma può essere lui?”
Evidentemente si perché
quel ragazzo davanti a lui,aveva gli stessi occhi truci come di consueto.
Guardia-Non passerai oltre!!-
Thiberius-Lascialo
stare. Lui è mio ospite e può venire a trovarmi ogni volta che vuole dopo quello che ha fatto per noi.-
Guardia-Ma…-
Thiberius-Basta!Niente
ma,esci subito.-
La guardia uscì e Thiberius
tornò solare come suo solito.
Thiberius-Ben
ritrovato Hiei.-
Davanti a lui il fiero demone se ne stava in
silenzio senza sapere esattamente che dire.
Fu proprio il guardiano che parlando per primo,lo spinse a decidersi ad esporgli il motivo per cui era lì.
Thiberius-Dimmi
demone. Tutto bene nel tuo mondo?...é un bel po’ che
non ricevo notizie da te.-
Hiei-Si tutto bene. Continuo a portare avanti il
mio compito anche se di rado perché sono perlopiù impegnato ad
addestrare nuove guardie. Guardiano delle Porte Sacre…ho
bisogno di un favore.-
Thiberius
sentendosi chiamare così si mise seduto composto e con viso serio gli fece
cenno di continuare.
Hiei-In fondo io ho combattuto
per la salvezza dei tre mondi…- Cercò quasi di giustificarsi e Thiberius sorrise.
“Non la pensava proprio così l’ultima volta.”
Thiberius-Ovviamente
hai reso un enorme servizio. Per questo ti è stato offerto l’assolvimento dal
tuo obbligo. Se c’è altro che desideri,dimmi pure.
Qualsiasi cosa.-
Hiei-Qualsiasi eh?- Lo guardò maligno.
Thiberius-Bè
c-certo qualsiasi cosa…- All’improvviso non era più sicuro di
aver pronunciato parole adatte.
Hiei-Molto bene. Allora ecco la mia richiesta.-
Fine
capitolo.