Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: L Change the World    05/12/2012    0 recensioni
La storia parla del primo vero amore di Tyrion Lannister, che salvò la ragazza da due stupratori quando aveva tredici anni. Andando in una locanda per rifocillarla e tranquillizzarla per lo shock subito, i due, anche per effetto del vino, finiscono a letto insieme, e scatta una passione travolgente. Tyrion, così, la sposa seduta stante con l'aiuto di un septon, ma appena la notizia giunge alle orecchie del padre Tywin, la vicenda assume una piega decisamente inaspettata... Recensite in tanti!! Anche le critiche sono bene accette!
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I giorni che seguirono furono i più belli che Tyrion avesse mai passato. Lui e Tysha non si erano mai separati da quando, ubriachi, erano finiti a letto. Quel ricordo era ancora vivido nella mente del Folletto, e questi non voleva che se ne andasse, che scomparisse senza più tornare. Era  stato così bello, intenso, così improvviso. I due ragazzi giunsero a Castel Granito con gli occhi di tutti puntati su di loro, gli sguardi perplessi e divertiti, ma forse anche inorriditi e compassionevoli. Ciò che rese felice Tyrion, però, fu che nessuno contestò il fatto che anche lui avesse diritto ad una ragazza con cui stare insieme, nessuno gli rise in faccia, nessuno lo prese in giro. Jaime, sorridente come sempre, corse dalla sorella e non furono più visti per un bel po’. Lord Tywin, a differenza dei cupi pensieri di Tyrion, parve compiaciuto della nuova fiamma del figlio. Certo, non lasciò trapelare nemmeno un sorriso o un accenno, ma la sua espressione neutra significava approvazione. E così, lungi da ogni problema, Tyrion si godette a pieno la sua nuova realtà. Tysha lo trascinava da una parte all’altra del castello, curiosa di vedere ogni singola stanza. Correvano per i corridoi come bambini, rincorrendosi e facendosi scherzi, prendendosi gioco delle septe e delle dame che passeggiavano per il giardino. Ridevano per la maggior parte del tempo, che fossero sotto effetto del vino o meno, ma veniva un momento in cui, al tramonto, Tyrion la portava nelle torri alte della sua dimora e insieme guardavano il sole scomparire oltre l’orizzonte, in silenzio, vivendo quel romantico momento come se quel tramonto fosse stato l’ultimo, e, alla fine, si baciavano. Baci lunghi, teneri e appassionati di cui Tyrion non era mai sazio. La notte era una tortura abbandonarla tra il candido abbraccio delle coperte del letto e andarsene nella propria camera, spinto solo dal fatto che l’indomani lei sarebbe stata ancora lì, con lui, a divertirsi e a baciarsi. Un giorno stavano sdraiati sull’erba, circondati dal profumo inebriante dei fiori e cullati dal suono del mare che si infrangeva sugli scogli. Si guardavano negli occhi, ognuno perso nello sguardo dell’altra, come per leggersi nella mente. D’un tratto Tyrion si alzò.
“Che c’è?” chiese Tysha leggermente allarmata. Nessuna risposta giunse al suo orecchio, poiché Tyrion si mise a cogliere quanti più fiori avrebbero contenuto le sue piccole mani tozze. “E’ successo qualcosa?”
“Nient’affatto!” esclamò Tyrion, intento nel suo lavoro “Ho solo una delle mie pazze idee.” Quando ebbe creato un mazzo abbastanza grande di fiori, si mise in piedi di fronte alla ragazza, la quale nel frattempo si era seduta studiando ogni mossa del Folletto.
“Bhe, ora mi dici cosa hai in mente?” disse Tysha divertita.
“Questa è la cosa più folle che io abbia mai fatto, e ne sono spaventato. Dico davvero, ho avuto paura un sacco di volte, ma non come questa volta.” il volto di Tyrion era serio, venato da una leggera inquietudine. “In realtà non mi sarebbe permesso farlo, ma so che è la cosa giusta, lo so per certo. Tysha, sei una ragazza strabiliante, sei ciò che ho desiderato per tutta la vita. Mi sposeresti?” D’un tratto, il cuore di Tyrion parve fermarsi. Non riusciva a respirare, le mani tremavano visibilmente, un rivolo di sudore gli scese sulla fronte, il labbro inferiore che agonizzava sotto la morsa dei suoi denti. Tysha, il volto completamente sorpreso, strabuzzava gli occhi e rideva e piangeva e rideva ancora.
“Oh, Tyrion!” e, gridando cose senza senso, gli buttò le braccia al collo, baciando le sue guance rosse e sorridendo a trentadue denti. “E’ una cosa che non mi sarei mai aspettata, ma sì, sì, lo voglio con tutto il cuore!”  
Il Folletto, finalmente liberatosi dall’ansia e dalla tensione che lo stavano strangolando, strinse Tysha più forte che potè, sentendosi il ragazzo più felice dei Sette Regni. Il cuore riprese a pulsare, più vivo e ardente che mai, il suo respiro tornò regolare, anche se l’emozione fece delirare entrambi.
“Ma come faremo?” chiese Tysha quando rientrarono al castello.
“Ssssh!” fece Tyrion, mettendole un dito sulla bocca e trascinandola verso un luogo più nascosto “Ascolta, non parlarne con nessuno, capito? Nessuno. Guardami: mio padre non approverebbe mai e poi mai ciò che stiamo per fare, quindi bocca chiusa. Penseremo a tutto, ma faremo da soli, ogni singola cosa vivente dentro questo castello dovrà esserne all’oscuro, chiaro?”
“Chiaro.”
“Bene. Andiamo a cena. Poi decideremo il da farsi.”
 
  
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