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Autore: This is smile_baby    05/12/2012    2 recensioni
Sara Jacobsen fissava l’uomo che le stava accanto con uno sguardo stralunato, chiedendosi il motivo per cui non lo aveva ancora preso a calci. Il riccio non si sentiva attratto da lei? Non era una donna desiderabile? Non la vedeva come una donna, ma bensì come un… meccanico? Una rabbia cieca le esplose dentro.
Era stanca di essere sempre umiliata e sminuita. Liam Payn avrebbe pagato per tutti. Era giunta l’ora della vendetta.
Genere: Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Today is gonna be the day 
That they're gonna throw it back to you 
By now you should've somehow 
Realized what you gotta do 
I don't believe that anybody 
Feels the way I do about you now 
[Oasis-Wonderwall]

 

“Oddio Liam, non ci credo!” disse la ragazza mora cercando di trattenere le risate mentre il riccio accanto a lei la guardava tralice.
“E’ una cosa seria, Sara” disse Liam facendo un sospiro “Questa cosa mi sta uccidendo, non ho più vita sociale da più di un mese!” La ragazza dopo aver ascoltato le parole dell’amico non riuscì più a trattenere una risata, non poteva crederci. Liam aveva accettato una sfida con il suo migliore amico, Connor: Niente sesso per entrambi per tre lunghi mesi, al primo che avrebbe ceduto gli sarebbe stata inflitta una pena dolorosa che era ancora sconosciuta agli occhi della mora.
“Per l’amor del cielo, Liam, chi ti ha detto di accettare quella banale scommessa?” Liam alzò un sopracciglio lanciando un’occhiataccia all’amica.
“Hai mai visto, per caso, Liam Payn che si tira indietro di fronte a una qualunque sfida?” L’amica alzò gli occhi al cielo guardando il riccio che iniziava di nuovo a pavoneggiarsi. Non sarebbe mai cambiato.
“Oddio, quale eresia!” Esclamò Sara sogghignando.
“Tu non capisci. Lo sai che mi sono ritrovato a nascondermi per strada? Quando vedo una donna qualsiasi che potrebbe essere attraente mi nascondo. È una tortura!” esclamò l’amico passandosi una mano fra i capelli.
“Poverino” Disse Sara mettendosi una mano sul cuore come fosse amareggiata.
“Evitami il tuo sarcasmo, grazie” Disse l’amico in risposta alzando gli occhi al cielo.
“Però non capisco una cosa, Liam. Dici di voler evitare le donne eppure ogni giorno sei qui con me” Disse la mora mentre infilava le mani nel motore di una macchina: Sara aveva ereditato una vecchia officina dal padre ormai deceduto, e da quando ne era in possesso aveva usato ogni momento della sua vita per quello.
“E’ questo il punto” disse l’amico lanciandole un’occhiata mentre le passava un pezzo di stoffa per pulirsi le mani “Io con te mi sento al sicuro di poter vincere quella scommessa. Siamo amici, possiamo parlare di donne e motori” disse indicando l’automobile con il cofano aperto “Non ti aspetti mai che mi presenti alla tua porta con dei fiori o dei cioccolatini, e poi” Aggiunse l’amico squadrandola da capo a piedi nella sua tuta blu che non evidenziava nessuna delle sue forme “Ti conci peggio di un maschiaccio. Insomma, Sara, io non ti vedo come una donna. Per me sei solo… un meccanico”.
 
Sara Jacobsen fissava l’uomo che le stava accanto con uno sguardo stralunato, chiedendosi il motivo per cui non lo aveva ancora preso a calci. Il riccio non si sentiva attratto da lei? Non era una donna desiderabile? Non la vedeva come una donna, ma bensì come un… meccanico? Una rabbia cieca le esplose dentro. Nemmeno per una volta, in quei sette anni che si conoscevano, aveva pensato a Liam Payn come un uomo da conquistare. Non che non fosse un tipo attraente, tutt’altro. Solo che Sara non aveva mai pensato a lui in termini romantici, per via della loro amicizia. Ora, ringraziava tutti i santi a disposizione per non essersi mai fatta vanti, di non aver mai provato a sedurlo: lui le avrebbe di sicuro riso in faccia. Quel pensiero per Sara era come benzina sul fuoco per come ardeva di rabbia dentro.  Appena tra anni prima aveva permesso ad un altro uomo di entrare nel suo cuore e farlo a pezzi, e quell’idiota di Liam senza saperlo, si era appena aggiunto alla lista di maschi che l’avevano umiliata. Questa volta però Sara non aveva intenzione di farla passare liscia all’amico, era stanca di essere sempre umiliata e sminuita.Liam Payn avrebbe pagato per tutti. Era giunta l’ora della vendetta. Anche dopo che Liam aveva lasciato l’officina, Sara non era riuscita a togliersi dalla testa le parole dette dall’amico, e in men che non si dica si ritrovò a discutere della situazione al telefono con la sua più cara amica.
“Ti rendi conto Emma?” Disse Sara con voce alterata dall’ira. Una volta arrivata a casa la rabbia si era trasformata in risentimento, e il risentimento in dispiacere, finchè non si era riaccesa l’ira.
“Che hai intenzione di fare, Sara?” Chiese con un tono pacato all’amica. Un punto a favore di Emma era che in tutti i casi riusciva sempre a calmare Sara. Non c’è stata una volta in cui la mora abbia visto l’amica arrabbiata.
“Quindi, se non lo vuoi morto, che cosa vuoi?” disse l’amica con un sospiro sapendo che questa volta non sarebbe riuscita a dissuadere la mora.
“Voglio che si penta amaramente di quello che mi ha detto. Che si penta di avermi data per scontata. Anzi, di avermi incontrata. Gli voglio fare perdere la testa, e oltre alla testa gli voglio far perdere la scommessa” disse Sara pregustandosi già la faccia dell’amico una volta che dovrà pagare lo scotto per una scommessa persa.
“Andando a letto con lui?” Sara poteva chiaramente sentire la voce preoccupata dell’amica. Sapeva esattamente cosa stava pensando:  avrebbe finito per innamorarsi di Liam e il suo cuore sarebbe finito a pezzi esattamente come tre anni fa. Ma ora le cose erano diverse: lei non era innamorata dell’amico, e mai lo sarebbe stata.
“Esattamente”.
 
Quella sera Liam aveva voglia di divertirsi, di non pensare a quella stupida scommessa e cercare di non guardare le donne come se avesse voluto strapparle di dosso i vestiti. Quella sera sarebbe uscito, e avrebbe saputo trattenersi. Entrò nel locale vicino casa e andò diretto al bancone ordinando una birra. Ne prese un lungo sorso mentre si girava verso il tavolo da biliardo per vedere se qualcuno avesse voglia di fare una partita tranquilla. Il respiro gli si mozzò in gola quando vide una mora con i capelli lunghi che le ricadevano sulle spalle e una minigonna che era quasi al limite della decenza. Era china sul tavolo da biliardo mentre di preparava a colpire una palla con la stecca. Indossava un top celeste che le aderiva al corpo come una seconda pelle e la minigonna in Jeans, che le copriva a stento il fondoschiena, si sollevava sempre di più mentre lei si curvava sul tavolo da biliardo. Indossava dei tacchi vertiginosi e le caviglie, come le cosce affusolate, erano incredibilmente sexy.  L’unica cosa che Liam riuscì a pensare era che quella donna trasudava sesso da tutti i pori. Poi, la ragazza ruotò il capo all’indietro e la birra gli sfuggì di mano schiantandosi sul pavimento andando in mille pezzi portando tutti gli occhi su di se compresi quelli della mora. Ma Liam non si accorse di nulla, non riusciva a staccare gli occhi da quelli della mora.
Sara?” Liam si avvicinò piano all’amica mentre lei si stava infilando dieci dollari nella sua evidente scollatura, e l’amica, notando lo sguardo perso dell’amico che seguiva ogni suo movimento si fece scappare un risolino.
“Tutto bene, Liam?” disse quest’ultima sorridendogli maliziosamente portando la testa di lato e facendo in modo che una parte del collo rimesse scoperta.
“E’ uno scherzo, vero?” disse l’amico con uno sbuffo mentre lasciava correre lo sguardo su tutta la sua figura.
“C’è qualche problema?” disse l’amica non curante mentre sfregava lentamente le dita lungo la stecca.
“C’è qualche problema, dici?” lui trasse un respiro profondo e scosse la testa “per la miseria, Sara, non vedi che non c’è un solo uomo in questo locale che non ti sta guardando?”
“E questi li ritieni affari tuoi?” lo rimproverò l’amica.
“Beh, siamo amici no? Mi stavo solo preoccupando per te” disse il riccio facendo finta di niente e incenerendo tutti quelli che posavano lo sguardo sulla sua amica. Era forse gelosia? No, erano gli ormoni che giocavano un brutto scherzo, si disse Liam.
“Davvero? Beh, ti ringrazio” replicò inumidendosi le labbra e sorridendo languida.
“Non c’è di che. Ti porto a casa, vieni” disse lui digrignando i denti.
“Ti ringrazio, ma ho voglia di restare ancora un po’ qui” disse l’amica infilandosi tra il suo corpo massiccio e il tavolo da bigliardo piegandosi lentamente per colpire la palla con l’asta, e si lasciò scappare un sorriso quando lo sentì trattenere il fiato.
“Ascolta, Sara, io non credo sia il caso che tu ti trattenga oltre in questo posto, non vestita così” Lei inarcò un sopracciglio perfetto mentre prendeva la giacca da una sedia lì vicino.
“Accompagnami a casa, prima che cambi idea” disse l’amica tentando di nascondere un sorriso mentre Liam si affrettava ad uscire dal quel locale.
 
Una volta arrivata a casa Sara sfidò la sorte e chiese a Liam se gli andava di entrare per bere una birra, e sorrise sornione quando lo vide annuire continuando a fissare il suo esile corpo.
“Tutto bene, Liam?” Disse l’amica vedendo il suo sguardo perso.
“Sì, solo che sei… diversa” Disse Liam alzandosi e andando in contro all’amica.
“Davvero?” Disse quest’ultima appoggiandosi al lavandino mettendo in mostra il seno prosperoso e le gambe sexy.
“Sara, ho un’idea fissa che mi sta facendo perdere del tutto la testa” Disse Liam in tono dimesso mentre gli si avvicinava di più.
“E sarebbe?” disse lei trattenendo il fiato nell’attesa.
“Se non ti bacio entro i prossimi dieci secondi, credo che impazzirò” Sara si sentì mancare l’aria, e pervadere da un fuoco ardente. La voce però era calma, quando con un sorriso lo sollecitò: “Che stai aspettando, allora?”
In meno di tre secondo le braccia di Liam circondarono l’esile corpo dell’amica e si ritrovò a baciarla disperatamente mentre entrambi si dirigevano a passi veloci verso la camera da letto. Quella notte si lasciarono trasportare dalla passione, e nella mente di Liam passò più volte la frase: ‘che fai, questa è Sara, la tua amica’, ma prontamente il riccio aveva scacciato quei pensieri concedendosi solo al corpo nudo che si trovava sotto di lui. Non avrebbe mai pensato che sarebbe finito a letto con la mora, eppure ora che era tra le sue braccia dopo aver fatto sesso, pensò che non c’era niente di più bello nella vita.
“Allora, non sono proprio un maschiaccio, no?” La voce dell’amica lo distrasse dai suoi pensieri facendogli corrugare la fronte e si appoggiò sui gomiti per guardarla meglio.
“Come un maschiaccio?” dall’espressione dell’amico, Emma capì che non ricordava di averla etichettata così, e lei non perse tempo per rinfrescargli la memoria.
“Hai detto chiaramente che mi concio come un maschiaccio. Che tu non mi vedi come una donna ma bensì solo come un meccanico” Lui fece un verso che Sara non capì e iniziò a lasciarle una scia di baci infuocati mentre si riposizionava tra le sue gambe.
“Liam, sto cercando di dirti che ti ho raggirato. Portarti a letto era un mio intento fin dall’inizio, e tu ci sei cascato, perdendo anche la scommessa” Disse la mora cercando di parlare normalmente mentre lui la toccava in quel modo eccitante.
“Ah si?” Disse Liam non curante mentre continuava a baciarla.
“Non… non sei arrabbiato?” Disse l’amica trattenendo un gemito di piacere.
“Dovrei quando ho tutto questo tra le mie braccia?” Diede un bacio fior di labbra all’amica e poi continuò “Non sono arrabbiato, anzi, ti ringrazio per avermi inflitto questa pena”
Tornò a baciarla con passione e in quella notte continuarono ad amarsi. Quella notte, come una delle tante che sarebbe venute in seguito. 


Hola!!
Eccomi qui con un'altra OS.
A questa OS ci tengo parecchio, è completamente diversa da quello che ho scritto fino ad ora, sia dal modo di scrivere, sia a quello che c'è scritto dentro.
Spero immensamente che vi piaccia, e se ve lo state chiedendo sì, sto sfornando OS a tutto andare, solo che ho idee sempre piccole, non abbastanza da farci proprio una Long.. oppure Mini Long.. dovrei provare anche se non credo.
Beh, fino a quel momento, se mi vengono piccole idee le metterò giù come OS, e magari poi in futuro, prendendo spunto da esse ci farò una Long.
Beh, fatemi sapere cosa ne pensate.
A presto, Sara <3

  
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