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Autore: AlyTae    05/12/2012    1 recensioni
Jessica, di ritorno a casa da una vacanza, scopre qualcosa di terribile riguardo a sua sorella Krystal. Disperata, non può far altro che chiudersi in sé stessa, comportandosi freddamente con chi le sta attorno... e il suo comportamento da Ice Princess farà star male le persone che ama.
**Due voci narranti: Jessica e Hyoyeon**
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hyoyeon, Jessica
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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-Jessica, finalmente sei arrivata!- disse Sunny, appena mi vide entrare nel ristorante.

-Dov’eri finita? È mezz’ora che ti aspettiamo.-

-Ero…

-Probabilmente ha sbagliato strada e si è persa.- disse TaeYeon venendomi incontro. – Vieni, ti sei sporcata la maglia… vieni in bagno.-

Non mi diede nemmeno il tempo di finire che mi spinse in bagno, chiuse la porta a chiave a mi diede uno schiaffo.

-Ah! E questo perché?- urlai io, massaggiandomi la guancia.

-Perché te lo meriti, ecco perché.- gridò TaeYeon con un tono di voce talmente alto che quasi mi spaventò. –Si può sapere che cazzo combini? Come ti viene in mente che ti vai ad ubriacare nei bar? Ma sei pazza? La prossima volta potrebbe succederti qualcosa di brutto, lo sai?-

-Ma non è successo, no?- mormorai, cercando di trovare una via per uscire da quel discorso.

-Ma cosa dici? Sei pazza? Jessica, ti prego, sono preoccupata per te! Ti prego, ti imploro… la prossima volta pensa prima di agire.-

- Devo parlare con Amber…- pensai ad alta voce, mentre prestavo poca attenzione alla mia leader.

- Che cosa centra ora? Mi ascolti?-

- Devo andare da Amber. E dalle f(x). Devo parlare con loro.-

- Adesso?-

- Immediatamente!-

Taeyeon sarà sicuramente rimasta sconvolta da come mi stavo comportando. Ma io sentivo una rabbia ribollire insieme ad una giusta dose di preoccupazione. E dovevo liberarmi di queste emozioni così sgradevoli.

-Le vedrai domani al lavoro…-

-No! Tu non capisci, non capisci!-

-Jessica, aspetta…-

Uscii dal bagno e raggiunsi gli altri che stavano aspettando.

-Scusate, ma oggi non cenerò con voi. Devo fare una cosa.-

-Ora?- chiese Sooyoung

- Sì. Mi dispiace.- e corsi via senza nemmeno salutare. Riuscì a sentire Yunho che chiedeva a Taeyeon cos’era successo poi più nulla. Il sole era calato ed era già buio. Un leggero venticello notturno cominciava a soffiare. M’incamminai.



-Sicura? Lo devo fare?-

-Hyo, fidati… mica deve fare tutto lui.-

-Lo so ma…-

-Buttati! Cos’hai, paura?-

- Io no. –

-Allora che aspetti?-

-Intanto che la smetti di stringermi così forte il braccio, Yuri.-

Lei mi lasciò. Stavamo salutando i ragazzi.

-Bene, allora ci vediamo domani!- disse Yunho prima di entrare in macchina. Changmin stava per imitarlo, ma io lo presi per il braccio.

- Changmin, aspetta un attimo.-

-Dimmi Hyoyeon.-

-Volevo solo dirti… grazie del pomeriggio. Davvero da rifare.-

-Sul serio?-

-A me piacerebbe molto.-

-Anche a me.-

-Allora ci sentiamo, va bene?-

-Va benissimo.-

Lui salì in macchina e io tornai da Yuri soddisfatta.

-Ora ti sembro una che ha paura?-

Lei scoppiò a ridere.

-Funziona sempre sai?-

-Yuri, comincia a correre… te lo dico perché ti voglio bene.-

-…-



Bussai alla porta con violenza. Avevo fretta di parlare, urlare. Mi aprì Luna.

-Ah, ciao Sica… come mai a quest’or…-

-Krystal non farà quell’operazione!- dissi, fredda.

Luna dovette pensarci un po’ su prima di capire.

-Ah… hai saputo.-

-Certo che ho saputo! E sai cosa penso?-

-Sica…-

-Penso che voi dovreste riflettere a quello che pensano Victoria e Krustal prima di prendere delle decisioni.-

Luna si morse le labbra.

-Jessica, capiscici…-

-No! Io non voglio nemmeno provare a capirvi. Voi dovreste capire me! Io sono sua sorella.-

-Cosa succede?- disse una voce dentro la loro casa. Era Amber.

-Ah, ecco…- disse appena mi vide. – So perché sei qui.-

- Sempre molto perspicace Amber, davvero.-

- Jessica, se quella operazione riesce, non servirà dare spiegazioni inutili.-

- Quali spiegazioni? Quali? Krystal ha avuto un incidente ed è cieca. Cosa c’è da spiegare?-

-Potrebbero preoccuparsi.-

-Ma è successo. Non potete scappare dalla verità.-

- Lo so… ma se Krystal guarisse non…-

-E se Krystal muore? Eh? Se l’operazione non dovesse riuscire?-

Amber fece per rispondere. Ma poi, non sapendo cosa dire, non disse nulla.

-Risposta esatta Amber.- conclusi, e me andai.



-Ciao Hyo!- urlò una voce dietro di me. Mi girai.

-Ciao Changmin.- risposi a voce alta. Era piuttosto lontano. Lui mi salutò un’altra volta con un cenno e se andò. Sunny mi diede una gomitata.

-Ahi! Fai piano…- dissi io, massaggiandomi il braccio.

Lei rise.

-Lo rivedrai?- mi chiese.

-Oh, sì.-

-Quando?-

-Presto.-

Il cellulare squillò. Un messaggio. Guardai il display e lo lessi.

-Sunny…- dissi

-Sì?-

-Potresti ripetere la domanda di prima?-

-Ok… Lo rivedrai?.-

-Sì…-

-Quando?-

-Oggi pomeriggio.-



Durante la pausa pranzo fuggii dalla S.M. ed andai in ospedale. Non entrai subito. Rimasi seduta su di un muretto a pensare a quello che mi aveva detto Amber. Lei non scherzava. Faceva sul serio. E faceva la cosa sbagliata.

Krystal, pensai non voglio perderti. Non lo voglio e non lo permetterò.



Entrai nell’ospedale e subito notai un certo caos. Non capivo. Chiesi in giro ma tutti mi risposero che non avevano l’autorizzazione per dirmelo. Mi chiesero perché ero lì. Quando risposi che volevo fare una visita a mia sorella, un’infermiera diventò pallida e mi sussurrò qualcosa all’orecchio. Mi sentii il sangue gelare.

No, non poteva essere, NO!

Corsi verso la sua stanza, nonostante la dottoressa mi avesse pregato di non andarci. Quando aprii la porta vidi il letto vuoto. Allora era vero. Non volevo crederci, ma era vero.

Krystal era scappata.

Si era alzata da letto ed era uscita dall’ospedale. L’infermiera mi raggiunse.

-Le telecamere hanno registrato tutto.- disse, con un po’ di fiatone – Ma i controllori stavano sonnecchiando sul lavoro. Mi dispiace…-

Mi avvicinai al suo letto e abbracciai il cuscino, sperando, in qualche modo, di riuscire a sentire il suo profumo, e che questo mi guidasse fino a lei.

Spostando il cuscino notai che lì vicino c’era un foglietto di carta. Lo presi. La grafia di Krystal era cambiata. Era più disordinata, insicura e tremante. Lo lessi:

Sono cieca, ma non sorda.

Cosa… cosa significa? Pensai.

-Va tutto bene, signorina Jung?- mi chiese l’infermira.

-Sì,- dissi, mettendomi velocemente il foglietto in tasca

- Volevo dirle che è venuta qui la signorina Victoria… e si è già accertata che questa notizia non esca dall’ospedale. Voleva che lei lo sapesse, se fosse venuta qui.-

-Grazie.- risposi. Appena uscii, caddi sulle ginocchia e piansi per un tempo che mi sembrò interminabile.

   
 
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