*dlin dlon* si informano le gentili lettrici che è consigliata la lettura di Road To Ninja per una miglior comprensione della fanfiction. Grazie per l'attenzione!
-Dai unisciti a noi!- protestò Omoi della Nuvola cercando
inutilmente di smuovere il capitano Darui dalla sua decisione.
Gli undici di Konoha avevano deciso di portare tutti alle
terme per festeggiare la fine della guerra. Proprio tutti tutti, quindi non
solo c’era la combriccola di casinisti e gli inseparabili fratelli della
Sabbia, ma anche le nuove conoscenze di Iwa e Kumo. Un bel gruppone significava
uno sconto maggiore da parte del gestore delle terme, ma non dovevano per forza
esserne tutti a conoscenza.
-Mi dispiace, ma sarebbe una seccatura. In più ho promesso a
Bee-san di andare insieme a lui- Detto questo voltò le spalle al povero Omoi
che spostò il bastoncino dall’altra parte della bocca in segno di disappunto.
-Non rompere!- Karui gli tirò un pugno in testa: -Possibile
che non ti rilassi mai!?-
Anche Shikamaru, che
stava entrando nella zona per gli uomini avrebbe voluto seguire il
capitano Darui e i generali “più anziani”. Nei loro programmi c’era solo quello
di ubriacarsi con le scorte di sake del miglior locale di Konoha al posto di vedere
la speranza di poter rilassarsi distrutta da Kiba o Naruto, era ancora indeciso
su chi avrebbe avuto il primato questa volta, dopo solo pochi secondi.
Le ragazze, già in un numero minore e per di più molto più calme, entravano chiacchierando
spensierate. Incrociò lo sguardo di Temari della Sabbia che si stava già
sciogliendo i rigidi codini. Gli ghignò in risposta e chissà come mai
quell’espressione sembrava volesse dire “Non vorrei essere al posto tuo”.
Neanche lui avrebbe voluto essere al posto, l’ultima volta
avevano distrutto qualche parete del bagno pubblico.
Kiba e Naruto si era lanciati contemporaneamente nella vasca
d’acqua bollente facendo uscire metà del suo contenuto e provocando un “Naruto
rifallo e ti ammazzo!” da parte di Sakura dall’altra parte del divisorio in
legno. Kankuro li aveva raggiunti facendo un po’ di conversazione con Sai,
ovvero lui parlava, mentre l’altro si era costruito un’espressione interessata
che lo faceva sembrare un intellettuale concentrato sulla discussione dei
massimi sistemi dell’universo. Gaara si era sistemato in un angolo sommerso
fino al naso nell’acqua bollente e fu proprio lì che Shikamaru si andò a
mettere per evitare gli spruzzi di Akamaru che aveva saltato la siepe e si era
tuffato nella vasca nello stesso modo del padrone. La stazza di Akatsuchi aveva
fatto salire di nuovo il livello dell’acqua e sembrava che tutto potesse
protrarsi senza altri problemi, ma…c’è sempre un ma.
-Ma che cazzo! Sono entrata nel club delle Felici
Maggiorate?- la voce di Kurotsuchi risvegliò nei maschietti ,che si erano
limitati a tentare di affogarsi vicendevolmente, i bassi istinti animali che
solo le terme possono risvegliare.
Di là non c’era solo la tavola rabbiosa di Sakura o l’asse
da stiro da ragazzino di Kurotsuchi o la landa desolata di Ten Ten o la pianura
di Karui, ma un vero e soffice e voluminoso paese dei balocchi.
La vasca si svuotò eccetto che per Gaara, Shikamaru e
Akatsuchi, mentre gli altri uomini si
addossarono alla parete cercando buchi o appigli.
Una decina di ragazzi ignudi, appiccicati ad un pezzo di
legno con espressione da cani in calore con relative botta in testa, stavano scandagliando
ogni centimetro quadro come forsennati.
Il Kazekage coglieva nel frattempo l’opportunità di far
quattro bracciate in santa pace.
-Direi di scalare- propose Naruto seguito da gesti di
assenso e sguardi impassibili di Sai e Shino che li avevano semplicemente
emulati.
Come enormi scarafaggi rosa gli intrepidi eroi si
attaccarono alla superfice lignea.
-Non riusciremo mai a sbirciare – sussurrò Omoi che come al
solito mostrava la sua fiducia nel futuro con tanto di espressione da
disperato. –Karui ci ridurrà in alberi di Natale, tutti quanti-
-Eh?-
-Bernoccoli tondi come palline di Natale- spiegò Shikamaru
alla platea che si guardava con espressioni che rasentavano l’idiozia. Tutto il
sangue si era concentrato nelle narici che sarebbe state pronte ad esplodere
una volta riuscita la missione.
-Io so che il capitano Samui ha due belle bocce- commentò
Kiba.
-Anche Hinata- aggiunse Naruto.
-Ino non è messa mica male- difese Chouji risentito.
Mancava qualcuno alla conta, almeno ancora un paio degli
oggetti presi in considerazione e la loro proprietaria.
-Kankuro, guarda che c’è anche Temari di là- spiegò serafico
Gaara che stava tentando di fare il morto.
-Cooosa? Voi non guarderete mia sorella!!!- il marionettista
si mosse con così tanta forza che il semplice pannello che divideva uomini e
donne cadde in avanti causando il caos generale.
Le ragazze non erano state con le mani in mano: non avevano
di certo continuato il loro bagno sentendo i piani malefici, sbandierati ad
alta voce tra l’altro, dei loro compagni di squadra.
Si erano andate a coprire con striminziti asciugamani bianchi
e li attendevano al varco con i pugni alzati. Appena il tonfo cominciò a echeggiare,
si lanciarono sulle loro prede.
Gli innocenti se n’erano andati da un pezzo tranne Shikamaru
che dietro ad una colonna con la braccie conserte, stava osservando la scena
divertito.
Vedeva giovani e forti shinobi supplicare per un po’ di
clemenza, alcuni tentavano di fuggire ma kunai spuntati da chi sa dove finivano
a pochi centimetri dal loro naso.
Ino, non sapendo più contro chi infierire, seguì lo sguardo
del suo compagno di squadra e dopo aver fatto due più due, sul suo viso comparve
un sorrisino assai compiaciuto.
Shikamaru non stava esattamente osservando la scena
disinteressato.
Qualche giorno più
tardi…
-Shikamaru-
Era passato in
fioreria per prendere le stelle di Natale che sua madre gli aveva chiesto per
la decima volta in un giorno.
-Hm?-
-Ti piace Temari della Sabbia?- glielo chiese così, a
bruciapelo, sperando di coglierlo alla sprovvista.
-Cosa te lo la pensare?-
-Allora è un sì-
-No, è un no-
-Beh quella volta che avete distrutto il bagno pubblico per
spiarci, tu non ti sei mosso mentre tutti gli altri sono accorsi. Questa volta stranamente sei rimasto in zona-
illustrò pregustando la vittoria. Erano mesi che cercava delle prove per quella
che chiamava “l’età della primavera di Shika”, ma ogni volta era riuscita a trovare
solo scuse inconsistenti. Queste erano prove inconfutabili!
-Devo andare. Fai gli auguri ai tuoi da parte mia-
La sera del 25
dicembre
-Grazie, Ino-chan questo profumo ha davvero un’ottima
fragranza-
-Si figuri signora Nara. Dai Shika apri il tuo regalo!-
esortò Ino sedendosi sul bracciolo della poltrona dove Shikamaru stava cercando
di raggiungere uno stato di morte apparente.
Aprì con scarsa energia il pacchetto, a cui Ino per vendetta
o semplice cattiveria aveva messo più nastri, per ritrovarsi davanti un
sacchettino di carbone.
Guardò stranito la bionda che non smetteva di sorridere.
-Ai bambini cattivi che dicono le bugie, Babbo Natale può
portare solo carbone…-
-…di zucchero!- Chouji euforico si lanciò verso i blocchetti senza fregarsene del fatto che la compagna di squadra avesse capito dove erano effettivamente finite le stelle di Natale per Yoshino.
---------------------
Buon 5 di dicembre soprattutto a coloro che oggi hanno dovuto affrontate il rigido rigore dell'inverno!
Brrr
Eccomi con questa fic, poco natalizia devo ammettere, ma non ho cominciato a cantare Jingle Bells quindi non sono ancora entrata nel pieno spirito della festività. Ho voluto rappresentare questa volta anche un po' degli altri personaggi non appartenenti a Konoha che riempiono gli ultimi capitoli, perchè da loro, ne sono convinta, si potrà ricavare qualcosa di buono. In più, quelli di Kumo mi fanno troppo ridere solo per il fatto che tutti i loro nomi sono aggettivi come seccante, leggero, pesante, caldo, freddo e sono tutti messi in opposizione l'uno all'altro come Omoi e Karui.
Ovviamente la fic appartiene al Calendario dell'Avvento della Black Parade e il prompt che ho scelto è "carbone di zucchero" che ho sempre voluto regalare a Shikamaru (basti guardare il capitolo di oggi), che non ci dice tutta la verità secondo meXD.
Alla prossima!