Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn
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Autore: PrideWrath_Rose    05/12/2012    3 recensioni
Salve a tutti! ^^
Premetto dicendo che a questa Fiction ci tengo particolarmente, e che è la prima che scrivo **
La storia è incentrata tutta su un mio OC, ma la trama non è stata modificata rispetto al manga, se non per qualche problema che ho avuto con i periodi temporali della storia, quindi in molti casi ho "allungato" le pause (se non capite andando avanti con i capitoli ve ne accorgerete). Spero di aver fatto un buon lavoro con l'immissione di un nuovo personaggio nella storia e accetterò qualunque critica! ^^
Ovviamente non voglio farla girare tutta su una pairing, ho cercato in tutti i modi di rendere le scene "sentimentali" una cosa piuttosto secondaria, spero vi piaccia, in futuro vorrò anche disegnarla ^^
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Superbi Squalo, Tsunayoshi Sawada, Un po' tutti, Xanxus
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
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(Riferimento temporale della trama originale: KHR cap. 84)
 

  Capitolo 3 – Frammenti del passato

   
Continuò a correre fino a perdere il fiato, dopodiché proseguì camminando senza una meta precisa.
 I vicoli si assottigliavano, cambiavano spesso direzione, un paio di volte si ritrovò in vicoli ciechi ma infine decise di fermarsi davanti un enorme edificio apparentemente in disuso poiché i piedi gli dolevano in modo insopportabile.
Di quel palazzo un'unica stanza era illuminata, e da essa si potevano udire varie voci maschili, ma tutto questo a lei non importava, perché aveva un disperato bisogno di riposarsi al sicuro in un luogo nascosto, ed è quello che fece: oltrepassò il cancello e si diresse verso l’entrata, scoprendo che quello era in realtà un ospedale abbandonato.
Entrata in quella che un tempo era la sala d’attesa della clinica si diresse immediatamente nel luogo più buio della stanza, scivolò contro il muro fino al sedersi sul pavimento, dove si portò le gambe al petto e le cinse con le braccia.
Chiuse gli occhi e tirò un forte sospiro, cosa avrebbe fatto adesso? Avrebbe indagato sul suo passato partendo dal ragazzo di nome Dino? Avrebbe continuato la ricerca dell’uomo misterioso? Oppure sarebbe partita alle tracce dello spadaccino dai capelli argentati? La sua mente era una mescolanza di incertezze e perplessità, per un momento ebbe persino voglia di tornare alla Terza Strada e cercare il gruppo di ragazzi che conobbe quella mattina, ma poi ripensò al bambino in smoking quindi scosse la testa e tornò a tormentarsi con milioni di incognite, fino a quando non si assopì sulle proprie ginocchia.
 
Sognò casa, ma non la serie di luoghi dove fu costretta a vagabondare a partire dalla sua adolescenza, l’enorme dimora in Italia: la gigantesca villa ormai vuota. Un numero indefinito di rampicanti aveva invaso sia l’interno che l’esterno della casa,  le decorazioni e il mobilio erano lasciati a marcire nel più totale caos, mentre i vari tendaggi un tempo scarlatti venivano lentamente ricoperti di aloni, strappi e muffa. Una parte della parete era crollata, e pigri raggi di sole colpivano diagonalmente il pavimento ornato di mattonelle ingiallite dal tempo.
Lei era in piedi al centro del salone principale, indossava un elegante vestito bianco e si guardava attorno impaurita, come se fosse andata indietro nel tempo fino a tornare la bambina di 7 anni che viveva in quella casa. Chiamava suo padre e sua madre, gli amici e conoscenti della sua Famiglia, ma i suoi richiami si dispersero rimbalzando sulle pareti dell’enorme salone. Il suo viso fu avvolto dalle lacrime quando improvvisamente qualcuno rispose alla suo disperato appello: “il soggetto presenta varie anomalie nel ceppo del D.N.A. introdotto” era una voce maschile, quasi meccanica, un brivido le percorse la schiena sentendo quelle parole che, in qualche modo, le ricordavano qualcosa che lei aveva rimosso; si girò di scatto e assisté ad una scena raccapricciante: tutte le persone che un tempo erano i suoi amici e parenti erano stese sul pavimento in un lago di sangue. Erano anche loro vestiti eleganti, come se stessero celebrando una festa prima di essere assassinati probabilmente da una scarica di proiettili, dato che tutti presentavano vari fori all’altezza del cuore o sulla fronte da dove continuava a sgorgare il sangue purpureo.
Voleva urlare ma la sua gola non riusciva ad emettere suono.
“Guarda cosa hai fatto” proprio di fronte a lei una bambina la fissava sorridente. Indossava il suo stesso vestito, con la differenza che il piccolo abito era macchiato di sangue; impugnava una pistola ancora fumante nella mano destra, solo che il fumo che fuoriusciva dalla canna dell’arma era un denso filo di miasma violaceo che si disperdeva nell’aria circostante.
“Sei stata cattiva, hai ucciso un sacco di persone…non provi risentimento?” la tetra bambina chinò la testa da un lato, e sogghignò in modo cupo. Reiko non riusciva a capire di cosa stesse parlando quella versione di se stessa da fanciulla, e le lacrime continuavano a solcare il suo volto ma lei non voleva piangere, voleva scappare il più lontano possibile da quella follia, solo che non poteva.
Una forte vampata di calore le invase il petto, quello che doveva essere un inaspettato impulso di coraggio riuscì a toglierle il panico che provava; si asciugò le guance e le parole le uscirono quasi automaticamente:
‹‹Non li ho uccisi io, loro sono morti a causa della Famiglia…››
 
Si svegliò di colpo udendo delle voci maschili avvicinarsi verso il luogo dove si era rifugiata. Immediatamente si strinse il più che poteva nell’ombra, trattenendo il respiro e cercando di espellere dalla mente quell’incubo mostruoso, molto presto si accorse che le voci appartenevano ai ragazzi che aveva conosciuto nelle ore precedenti: infatti Tsuna, Yamamoto, Gokudera ed il piccolo Reborn attraversarono la stanza senza accorgersi della sua presenza ed uscirono dall’edificio dialogando perplessi, ed intimoriti nel caso del ragazzino dai capelli castani. Attese che si fossero allontanati abbastanza e poi si alzò in piedi, e scrollandosi di dosso la polvere del pavimento iniziò ad avviarsi verso il corridoio da dove erano sbucati i ragazzini…ma si ritrovò inaspettatamente di fronte lo stesso ragazzo da cui era scappata, il suo coetaneo dai capelli biondi.
‹‹Tu!…sei fuggita prima che potessi domandarti chi sei!›› e lei lo avrebbe fatto una seconda volta, se solo gli scagnozzi del tipo non si fossero posti ad ostacolare l’unica via d’uscita nello stesso momento in cui lei schizzò in quella direzione. Rassegnata, lei si girò nuovamente verso di lui, e lo guardò dritto negli occhi:
‹‹Che cosa vuoi da me?›› si sentiva in trappola, ma in qualche modo percepiva che quel ragazzo non le avrebbe fatto del male.
‹‹Io ti ho già visto, in Italia ai tempi del liceo. Chi sei? Cosa ci fai qui? Sei stata mandata a pedinare il successore della Famiglia Vongola? ››
“Famiglia Vongola” Reiko sussultò. Quelle parole le rimbalzarono nella mente come un’eco infinito. A chi si riferiva? Al ragazzino impacciato contro cui lei andò a sbattere quella mattina?
‹‹Io…non sono una spia, mi sono imbattuta in questo ospedale per caso, così come stamattina ho conosciuto quei ragazzi per sbaglio›› perlomeno quella era la verità, le parole seguenti le uscirono dalla bocca d’impulso, proprio come le successe nel sogno:
‹‹Dino…il tuo nome è Dino Cavallone›› Il ragazzo non fu sorpreso che lei conoscesse il suo nome, come se ad ogni sua parola lui la stesse trasformando in una vecchia amica ritrovata dopo tanto tempo.
Tutto quello che aveva fatto finora: partire per il Giappone, incontrare quei ragazzi, battersi contro lo spadaccino dall’uniforme nera, ricordare il nome del ragazzo che aveva davanti in quel momento… che il misterioso mittente della lettera l’avesse spinta a partire per Namimori prevedendo tutti quegli eventi?
‹‹Io conosco il tuo nome, tu sei So-››
‹‹No, qui il mio nome è Reiko, Yamada Reiko›› fu grata a se stessa per essere stata abbastanza svelta da interromperlo, in risposta lui fu inizialmente sorpreso, poi si sforzò di comprendere la sua reazione e sorrise. La sua espressione riuscì a placare i nervi di Reiko, tesi come una corda di violino; Dino fece un paio di passi in avanti per avvicinarsi a lei, e lei fu subito pronta ad indietreggiare nel caso il suo interlocutore avesse compiuto una mossa azzardata; ma nel momento in cui il ragazzo alzò inaspettatamente il braccio lei non si tirò indietro, e lui le posò la mano sulla testa, accarezzandola affettuosamente come un fratello maggiore farebbe con sua sorella.
‹‹Ora mi ricordo, tu eri la timida ragazza della classe accanto alla mia››
‹‹Io… ›› Memorie, memorie che lei non riusciva a raggiungere.
Eppure erano assestate nella parte più remota del suo cervello, la stessa in cui immagazzinava i ricordi più belli della sua infanzia ed adolescenza. Le uniche immagini del suo trascorso periodo scolastico furono varie scene sconnesse e offuscate: non parlava con nessuno, non conosceva nessuno, fatta eccezione dell’avvenente ragazzo dai capelli dorati, a volte lui la faceva ridere e l’aiutava a risolvere i piccoli problemi scolastici di tutti i giorni. Non erano soli, conosceva altri due ragazzi, ma non riuscì a ricordarsi anche di loro.
“Chi sono io?” Le lacrime tornarono, pronte più che mai ad uscire; ma Dino fu fortunatamente più svelto di loro e disse:
‹‹Vieni nella mia residenza, abbiamo molte cose di cui parlare››.




Salve a tutti! Vi presento il terzo capitolo della mia saga ^w^
Creo questa postilla perché voglio aggiungere varie note per quei pochi lettori che mi seguono *sobsob*
Parto col dire che mi dispiace che la storia ha così tanti misteri sul passato di Reiko, ma personalmente spero che così facendo vi stuzzico un po' di curiosità ;3 e mi scuso per aver dedicato questi tre capitol interamente al passato del mio OC >^< nei capitoli successivi finalmente accadrà qualcosa di speciale, ovvero inizierà la vera e propria trama della Fan Fiction poiché devo ammettere che...IL TUTTO DEVE ANCORA AVERE INIZIO! çAç
Ringrazio i miei lettori per sostenermi e non dimenticate di fare passaparola! Mi piacerebbe tantissimo che molti appassionati del manga leggessero questa mia storia <3
Ci si vede al quarto capitolo!! Chu -<3
   
 
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