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Autore: BlueWhatsername    05/12/2012    2 recensioni
Lei lo guardava, attenta e sorridente, e pensava che non ci fosse nulla di più bello al mondo. Cosa esiste di più esaltante, eccitante, frastornante nell'universo della segreta consapevolezza di amare ed essere amati?
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Non so nemmeno io cosa sia, in realtà.
:)
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo sentiva addosso come la condensa su un vetro.
Lo vedeva parlare, socchiudendo di poco le labbra, agitando le parole nell'aria come fossero state coriandoli... Piccoli e penetranti coriandoli volteggianti, solo che pesanti come marmo e taglienti come schegge.


Poteva sentire il suo profumo, lì vicino.
Un odore buono e muschiato, inebriante... Che fosse lo stesso che usava suo nonno quando si faceva la barba? Ricordava ancora la boccetta quadrata sullo scaffale del bagno, l'etichetta dorata che elencava sapientemente le essenze e le quantità di quel liquido verde chiaro. Sì, doveva esere proprio quello.


Lo guardava inarcare le sopracciglia, costernato, mentre gli occhi scuri, quelle due magnifiche pozze di ossidiana, lanciavano scintille contro il nemico immaginario della sua esistenza.


Parlava filato, senza interruzioni, sicuro e diretto.
Le vibrazioni della sua anima si riflettevano sulla sua voce, alterandola con fare scherzoso e quasi provocatorio.


Lei lo guardava, senza riuscire a togliergli gli occhi di dosso.


Sentiva di nuovo quell'odore adesso, più forte... Come se ad ogni nuova parola, la fragranza crescesse, riempendo l'aria, i polmoni, ogni più piccola fibra del suo essere.


Le mani si spostavano nervose, lungo il bordo del tavolo, molto simili a spire contorte che non sanno trovare una giusta direzione, radici di alberi secolari che ormai hanno perso il sentiero giusto verso le profondità della terra.


Lei lo guardava, attenta e sorridente, e pensava che non ci fosse nulla di più bello al mondo.
Cosa esiste di più esaltante, eccitante, frastornante nell'universo della segreta consapevolezza di amare ed essere amati?


Lo guardò fisso, senza curarsi del fiume di parole che di lì a poco avrebbe infranto le dighe delle sue labbra, dischiudendole inesorabilmente... Ma mai con la grazia che aveva lui di dischiuderle, no.


Vedeva indistintamente i contorni delle sue ciglia, una a una, fili di carbone e antracite.


Era come stare a guardare un lieto paesaggio: partendo dai crateri vuoti, ma ancora incandescenti, degli occhi si scendeva, lieti, lungo le vallate floride delle sue guance, che ospitavano il dolce e diritto avvallamento del naso. Sì, quel suo delizioso nasino all'insù. E certo, come dimenticare le sponde fini della sua bocca, molto simili a spiaggette sabbiose di chissà quale lago incantato.
Lei conosceva bene quel paesaggio, visto che ci si era persa spesso.
Ma dopotutto, dolce è la perdizione nel luogo dei più profondi desideri.


Lui parlava, e lei ascoltava.
Così era, così sempre sarebbe stato.  




[Non chiedetemi che diavolo sia perché non ne ho idea. Amen.] 
  
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