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Autore: paoletta76    06/12/2012    2 recensioni
Non sarai re, ma che t'importa..? Puoi essere un milione di altre cose.. con le tue capacità, con il potere che hai fra le dita.. puoi guarire, puoi salvare.. puoi essere più che un re.
La storia introduce un nuovo personaggio (ma quanto, nuovo?) accanto agli Avengers..
Genere: Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Thor, Un po' tutti
Note: OOC, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'A Million Other Stories'
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San Paolo, Brasile. La prima meta del dottor Lawson, a meno di due mesi dal proprio arrivo su Midgard con un taglio in mezzo al petto.
 
Faceva ancora male, un po'. Non ne aveva fatto parola con nessuno.
Cerca di evitare sforzi, dobbiamo ricordarci di controllare la ferita tutti i giorni.. gli aveva raccomandato la moglie, con sguardo complice. Le aveva appoggiato un bacio sulle labbra, prima di raccogliere la borsa, intrecciare le dita alle sue ed uscire dalla Stark Tower.
 
La luce del sole inondava la città, rendendo il caldo quasi insopportabile alla sua natura di gigante di ghiaccio.
All'uscita dall'aeroporto, Steve gli aveva passato un paio di occhiali da sole.
- Mettili. Darà meno fastidio.
 
Li aveva accettati con un filo di sospetto. Poi aveva deciso di fidarsi, e li aveva indossati, provando l'immediato sollievo di poter aprire gli occhi senza sentirli pizzicare.
 
Erano tutti in abiti midgardiani. Camicie di cotone, calzoni leggeri. Sembrava più umana anche Natasha. Thor era quasi buffo, con quella camicia a quadretti ed i capelli legati in un codino.
Ringraziò mentalmente Sif per averglieli tagliati.
 
Il quartiere era periferico, quasi sperduto nell'immensa città. 
Non aveva mai visto o sentito nominare quello che definivano favela. Niente a che fare con lo sfarzo tecnologico della Stark Tower. E ancor più lontano dall'oro di Asgard.
 
Case piccole, accatastate una addosso all'altra. Rari, i muri coperti da intonaco. Solo un paio o tre erano dipinti con colori sgargianti, a distinguersi dalla malinconica precarietà del resto degli edifici. 
 
La loro guida disse qualcosa a Tony, oltrepassò un cancello malandato e fece cenno di seguirla.
 
La base. Un cortile di fango circondato da una bassa costruzione in mattoni ancora a vista e finestre senza vetro.
Poco male.. - aveva detto Tony - qui non fa freddo.
 
Nessuno aveva risposto con smorfie schifate, eccetto quella impercettibile di Thor. L'unico mai abituato ad un alloggio precario.
L'aveva scavalcato con una pacca sulla spalla, aiutando gli altri a predisporre le attrezzature.
 
Primo giorno, esplorazione del sito e creazione dei contatti. Le ragazze s'erano occupate di dipingere una sorta d'insegna ritagliata da un lenzuolo, Steve di aiutarle a posizionarla. A Bruce e Clint era toccata la preparazione di alloggio ed attrezzature.
A lui e Tony, in qualità di presidente e vice, erano toccate le public relations.
 
Il nostro contatto si chiama Felipe Mendes, è forse il più facoltoso acquirente di sistemi energetici avanzati della Stark. E' un imprenditore molto attivo nel sociale e molto.. ricettivo. Unico punto debole, è permaloso almeno quanto un asgardiano di mia conoscenza. 
 
Loki aveva sorriso, a metà di quel briefing sui sedili di un taxi diretto alla zona elegante della città.
 
- Non riderei troppo, se fossi in te.- aveva replicato Tony, fissandolo attraverso lo specchietto retrovisore - non ama che si faccia dell'ironia sul suo patrimonio e su come lo spende.
 
Loki fu tentato di fare una delle sue battute non appena mise piede nell'immenso giardino di villa Mendes. Si trattenne a stento. Solo perché sei un amico.. disse a Tony con uno sguardo molto eloquente.
 
Era nato erede al trono, ma non aveva mai avuto un coccodrillo in piscina.
 
Ecco, questo sì che compete col palazzo di Odino.. si disse, percorrendo il salone con lo sguardo ed incontrando ori e stucchi che rasentavano il pacchiano.
 
Il signor Mendes si fece aspettare un po'. Una riunione del consiglio di amministrazione, disse il segretario che li aveva fatti accomodare su quelle scomode poltrone in midollino.
Il segretario si dileguò, lasciandoli ad un cameriere con due dolcissimi drink. Poi si dileguò anche il cameriere, e quando furono finalmente soli Loki si permise un tentativo di prendere la parola.
 
- Non dirlo neppure.- Tony lo interruppe con l'indice alzato.
- Non ho detto niente.
- Non ancora. Ma mi è parso di sentir ronzare una delle tue battute al vetriolo.
 
Il giovane sorseggiò appena il proprio drink, trovandolo maledettamente dolce.
Meglio il succo d'arancia di Pepper..
Lo depose, e si appoggiò svogliatamente al bracciolo, con un sospiro ed un'occhiata al coccodrillo.
- Non ci provare.- Tony intercettò quell'inquietante scambio di sguardi.
- Visto che tu non mi fai parlare, stavo chiedendo informazioni a lui.
- Che cos'è che vuoi sapere? - sbuffò quello.
- Da dove viene tutta questa ricchezza? Cioè.. che fa, questo Mendes, nella vita? Non credo sia un principe ereditario.
- Lo è. Come te e come me. Amministra la fortuna del suo vecchio. 
 
Loki aggrottò le sopracciglia.
- Suo nonno ha fondato una delle più importanti acciaierie del paese, proprio in questa città. Suo padre ne ha esportato la fama nel mondo, e lui prosegue nell'attività, conciliando la produzione con le tecnologie moderne e la salvaguardia dell'ambiente.
- Avanti anni luce..- replicò il giovane, con una punta d'ironia, continuando a scambiare sguardi col coccodrillo.
- Stai cercando di sedurlo?
- Eh?
- Lo stai fissando un po' troppo.
- Sto cercando di capire a cosa serva, avere un tale essere nel giardino.
- Magari fa la guardia, e addenta i ladri.
 
Le labbra di Loki si stirarono in un sorriso, mentre il padrone di casa faceva il proprio ingresso in scena, scusandosi per l'orribile ritardo e bla bla bla.
 
Ci scambiò giusto una manciata di parole di cortesia, riuscendo a percepire che il tizio, lì, sarebbe stato uno dei finanziatori-sostenitori del progetto umanitario.
La cosa che meno gli piacque fu il tono sostenuto e borioso con cui lo disse. Come se aiutare gli altri fosse stata soprattutto un'astuta mossa pubblicitaria.
 
Gente come lui mi fa sentire meno merda..
Sospirò, impercettibile, sul taxi che li riportava indietro al loro quartiere sgualcito.
 
- Beh, anche lui è coerente nei suoi gloriosi propositi.- aveva replicato Tony, con una punta di sarcasmo - e poi, simpatico o meno, il suo denaro ci serve. Come ci serve quello dell'odioso Tony Stark, il trafficante di morte.
 
Questo l'aveva detto senza ironia, spostando lo sguardo oltre il finestrino.
 
Non aveva mentito, quando s'era avvicinato al letto in cui l'avevano appoggiato, raccontandogli di come lui per primo avesse bisogno di redenzione.
 
Loki gli batté sulla spalla, leggero. E offrì la corsa in taxi.
  
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