BALLA CON ME
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“Balla con me, Aragorn, e fammi sentire viva per l’ultima volta”. Una oneshot su Arwen alla morte di Aragorn. È una mia visione del perché lei ha deciso di aspettare la morte (oltre al fatto che non ha più senso vivere senza Aragorn e che il tempo degli Elfi è finito), angosciante e triste. Ma con una fievole luce nelle tenebre che si accende alla fine.
E'
la mia prima ff sul SdA.
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“<
Allora
in lui si rivelò una grande bellezza, e tutti coloro che vennero a guardarlo
l’osservarono con meraviglia, perché videro che la grazia della sua gioventù,
il coraggio della virilità e la saggezza e maestà della vecchiaia erano fusi in
uno. Egli giacque a lungo là, immagine
dello splendore dei Re degli Uomini immersa nella gloria raggiante precedente
al crollo del mondo.
...e
Arwen partì e la luce nei suoi occhi era spenta; al suo popolo parve che ella
fosse diventata fredda e grigia come la notte d'inverno senza una stella.
disse addio a Eldarion, alle sue figlie e a tutti coloro che aveva amato e
lasciò la città di Minas Tirith. si recò nella terra di lorien, ove dimorò sola
sotto gli alberi fino al giungere dell'inverno. galadriel era partita e anche
Celeborn se n'era andato e tutto era silenzio.
alla fine, mentre cadevano le foglie del marllon e la primavera era ancora
lontana, ella si distese sul Cerin Amrot e quella sarà la sua verde tomba
finchè il mondo non cambierà e i giorni della sua vita saranno del tutto oblliati
dagli uomini che nasceranno e l’elanor e il niphrendilnon fioriranno più a est
del mare.
qui finisce la storia giunta a noi dal sud e dopo la scomparsa di Stella del
Vespro questo libro non narra più nulla dei tempi passati"
-Professor
Tolkien-
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Silenziosa dama avvolta in un nero
mantello cammina Arwen Undomiel per le foreste.
Le immagini di Aragorn scorrono per
la tua mente, lungimirante bellezza di queste terre.
E con te se ne va anche l’ultimo seme
della bellezza e dell’immortalità Elfica.
L’aveva sempre detto tuo padre re
Elron, che il tempo degli Elfi era finito, ancora tanti anni addietro.
Ma ne aveva dette di cose quel saggio
Mezzelfo. Aveva anche predetto questo momento, alla morte di Aragorn, nel quale
tu avresti iniziato a trascinarti nell’ombra e nell’incertezza.
Ma non hai ripensamenti o rimpianti,
luce nelle tenebre, perché hai vissuto a pieno la vita. Hai vissuto il vero
amore e provato sentimenti imparagonabili e qualunque male attraversi il tuo
cammino non li cancellerà mai dalla tua mente.
Eppure non puoi negare a te stessa
che daresti tutti i tuoi gironi per rivivere, anche solo per un secondo,
insieme a lui.
Non riesci a focalizzare la sua
faccia e questo fa più male di mille pugnalate, perché ti colpisce il cuore ma
senza ucciderti. E ti rende fredda, mentre ti accorgi che è il dono degli
Uomini non è così male se paragonato a quella meschina imitazione della vita.
Daresti anche quella minima speranza
di riprovare felicità per poter vedere ancora una volta il viso di Aragorn,
anche solo con l’occhio della mente.
Se ce una remota possibilità che i
Valar ti permettano di tornare a vivere veramente, tu la doneresti per
focalizzare ancora quegli stupendi occhi e sorridere, provare ancora una volta
il brivido dell’amore.
Tu non stai vivendo, Arwen Undomiel,
tu esisti e come un ombra ti trascini per il mondo.
E improvvisamente davanti agli occhi
appare il viso dell’unica persona che tu hai amato.
E la tua luce torna a brillare mentre
il fantasma di un sorriso solca le tue labbra.
“Balla con me, Aragorn, e fammi
sentire viva per l’ultima volta”.
Ti fermi e lo osservi e chiunque ti
veda in quel momento capisce perché le tue Genti ti hanno sempre chiamata “Stella
del Vespro”, vede la tua luce chiara come una guida.
Il viso di Aragorn splende ammezzo
agli alberi, si gira e ti sorride,
tu lo fissi e i tuoi occhi si illuminano,
per l’ultima volta, per un unico secondo ti è stato concesso di tornare a
vivere.
Il tuo cuore ha un tuffo mentre
riprovi il brivido dell’amore, rivivi la felicità passata.
Poi il viso di Aragorn inizia a
sbiadire e con un ultimo cenno di saluto se ne Va.
Raggiungi
Lorien, Nonna Galdriel se n’è
andata e anche Celebron è partito.
Il tempo degli Elfi è davvero finito.
Una lacrima dura e fredda solca la
tua pelle bianca, come una pianta che da troppo tempo non vede la luce.
Tutto è silenzio e paura e
incertezze.
Hai promesso di donare ogni speranza
per un ultima visione del tuo amore e rispetterai la promessa, come hai sempre
fatto, come una volta come un tempo.
Ti distendi sul Cerin Amroth e aspetti
la tua fine. Una fine che sarà più dolorosa della morte, perché la morte non è
un Dono degli Elfi e tu non morirai.
Aspetterai la tua fine, mentre le
foglie volano leggere, trasportate da un vento con un amaro sapore.
Un sapore di passato, di un amore
sciupato e di qualcosa che non sarà più.
E aspetti, mentre la tua luce
impercettibile si spegne e il tuo cuore impara a sopportare dolore e angoscia,
mentre le tue vene imparano a piangere, poiché i tuoi occhi hanno dimenticato
come si fa.
E rimani li, come un involucro ormai
freddo e morto, senza stimoli, ma con un cuore che batte e questa è la fine più
brutta di tutto.
E aspetti finche i giorni della tua
vita non saranno obliati dagli uomini che nasceranno.
E quando l’ultimo ricordo del tuo
nome svanirà il tuo cuore smetterà di battere e l’angoscia sparirà dal tuo
corpo.
E la morte ti accoglierà. Chissà,
magari nella morte incontrerai Aragorn.
Non hai raggiunto le Terre Immortali
per amore ma chissà, forse la morte è meglio di quei luoghi al di la del mare.
chissà.
Fine?