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Autore: Itsamess    06/12/2012    4 recensioni
STORIA DA REVISIONARE
A novembre, nonostante fossero stati dichiarati illegali da Brittany, numerosi tornado colpirono il Midwest, devastando tutto ciò che incontravano sul proprio cammino.
La maggior parte della popolazione decise di andare il più lontano possibile, nella speranza che il nero uragano non li seguisse.
Altri rimasero - li chiamavano I Sotterranei: furono creati dei rifugi - stretti cunicoli che si snodavano al di sotto della città, ora segretamente dilaniata - perchè potessero trovare un riparo.
Perchè era tutto ciò che desideravano:
salvarsi.
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Jessie St. James, Rachel Berry, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt, Jessie/Rachel
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Jesse
Blaine
Both
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«Come si chiama Rachel di cognome?» domandò Jesse, facendo scivolare l'indice sull'inchiostro un po' sbiadito.
«Cosa?»
«Il cognome di Rachel»
«Berry... sì con la b»

Nome: Rachel Barbra Berry
Anni all'ingresso nel rifugio A: 18
Giorno di ingresso nel rifugio A: 13 novembre 2012
Residente a: Lima, Wallis street 24 (edificio crollato)

Segni particolari: nessuno
Malattie infettive: nessuna
Affidata a: William Shuester

Sebbene avesse appena scoperto la reale identità della creatura della notte, Jesse non sorrrise.
Quel nome - Shuester - poteva voler dire due cose: o Rachel si era sposata con tale Mr Berry (e questo avrebbe infranto il loro sogno d'amore), o aveva perso i genitori ed era sotto la custodia di un pazzo ossessionato dai glee club.
Entrambe le alternative non promettevano nulla di buono.

Estrasse dalla tasca la fototessera: mora, occhi scuri, carnagione olivastra.
Proprio come la ragazza seduta al tavolo davanti al loro, se non fosse per i capelli, nascosti da un cappello blu di lana.
«Chi è quella ragazza seduta da sola?»
«Quella? Un tempo era Rachel Berry, ego immenso, ma proporzionato al suo talento» ammise Tina
«Veramente credo che si chiami ancora Rachel...» puntualizzò Brittany
«Pessimo gusto nel vestire» le fece eco Kurt
«Pessimo senso dell'orientamento» aggiunse Tina
«Pessimo senso dell'equilibrio»
Brittany tentò di far rimanere in bilico sull'orlo del bicchiere due stuzzicadenti, senza riuscirci.
«Pessimo senso dell'umorismo» commentò Kurt
«Mediocre senso del ritmo»
«E il senso di colpa?» chiese Jesse, sarcastico
«Oh, sì. Melodrammatica, una vera Drama Queen. Non dimentica tanto facilmente i suoi errori, anzi, fa in modo di rimproverarseli giorno per giorno»
«Perfetto» disse «Vado a parlarle»
Così Jesse St James scelse la ragazza più sbagliata del rifugio A - quella che avrebbe potuto ferirlo più in profondità - e decise di salvarla.

«Hey, creature of the night, posso sedermi?»
Rachel annuì.
Basta che non canti.
«Non posso fare a meno di notare che sei sempre lontana dalla choir room, se così possiamo definire quella stanza dalle pareti di cartongesso...Non hanno abbastanza talento» indicò con un cenno un tavolo poco distante dal loro « O non apprezzi l'acustica di questo posto?»
«Non mi piace la musica» tagliò corto lei, fulminandolo con lo sguardo
«No. Non è vero»
Come puoi saperlo?
«Lo sguardo nei tuoi occhi, quando da lontano ti arriva l'eco di un'armonia a quattro voci o il timido accordo di un pianoforte dimenticato non è di fastidio, o ribrezzo. E' terrore. Ti nascondi dalla musica, come se non potesse raggiungerti, trovarti, sedurti»
Non può, infatti.
«Sembri il depliant di un conservatorio a luci rosse. Cosa ti dice il mio sguardo, ora?»
«Che sei spaventata. Te l'ho detto, riconosco la paura quando la vedo, la trovavo sempre negli occhi degli avversari quando ero nei Vocal Adrenaline»
Il passato, ancora una volta.
«Eri uno dei Vocal Adrenaline?» chiese in un sussurro
«Ti ricordi di me?»
«No»
Dovrei?
«Semplicemente ho sempre pensato che Vocal Adrenaline fosse un nome orribile. Non esiste l'adrenalina vocale»
«Se è per questo, le Nuove Direzioni sembrano un po' spaesate, qui nel rifugio»
Due tavoli più in là, Brittany chiese confusa perchè il riso non le mettesse allegria.
«Siamo sottoterra, è difficile orientarci»
«Mai sentito parlare delle talpe?»
«Sarebbe sarcasmo, questo?»
«In teoria...»
Lei sbuffò, spazientita «Lo vedi il corridoio oltre quella porta, St James? E' la mia prossima, nuova direzione»
E quella che era stata Rachel Berry fece una delle sue melodrammatiche, inopportune uscite di scena.

«E così sei rimasto solo soletto»
Jesse non ebbe bisogno di alzare lo sguardo: avrebbe riconosciuto fra mille quella sua vocina acuta e fastidiosa.
«Kurt, giusto?» gli fece segno di sedersi accanto a lui «Sai, i rifugi sono fuori dalla giurisdizione del distretto in cui si trovano: quindi, se teoricamente io ti uccidessi, non sarei perseguibile legalmente»
A parte per la velata minaccia, aveva ragione: sebbene il Piano di Costruzione del Sottomidwest fosse stato approvato e realizzato dal Pentagono, il governo statunitense se ne era rapidamente disinteressato. Nessun presidente desiderava una catastrofe naturale in campagna elettorale. Così i rifugi erano diventati dei non-luoghi, posti privi delle caratteristiche del mondo reale. Senza luce solare, senza nome, senza contatti con l'esterno, senza leggi, senza pace.
Kurt fu sul punto di dire qualcosa, ma Tina, temendo che il suo amato St James venisse coinvolto in una rissa che ne avrebbe certamente alterata la bellezza, lo trascinò via.

Will entrò nella stanza radioso, accompagnato da un ragazzo riccio e leggermente spaventato.
Kurt diede una gomitata alla ragazza accanto a sè, bisbigliando: «Moccassini senza calze e papillon giallo canarino? Gay gay gay sono gay!»
Tina soffocò una risata e rivolse lo sguardo al nuovo arrivato.
In effetti era vestito in modo abbastanza appariscente e non aveva un espressione molto sveglia, ma sembrava a posto.
Se non si consideravano i moccassini, ovvio.
«Ok, Glee Club! Un bell'applauso per un nuovo membro, Blaine Anderson, che ha spontaneamente deciso di unirsi a noi!»
«Veramente...» Blaine tentò di dire che Shuester l'aveva letteralmente pedinato e supplicato di partecipare al loro coro, ma poi ci ripensò.
Il gruppo esplose in un boato di gioia.
Ecco, ora ho veramente paura pensò il ragazzo
«Allora, Blaine, mi sembrava di aver capito che volevi presentarti agli altri con una canzone»
«Sì, av-»
«Signor Shuester, posso unirmi anch'io?»
La testa di St James fece capolino dalla porta.
«Ma certo Jesse, ne saremmo felici! Potreste cantare in duetto, se per te non è un problema»
Blaine scosse la testa e sorrise.
«Conosci Wide Awake?»

 


 I'm wide awake 

 

                                                     Yeah, I was in the dark
                                                      I was falling hard
                                                     With an open heart

 
I'm wide awake

                                                     How did I read the stars so wrong

                                                    I'm wide awake
And now it's clear to me
That everything you see
Ain't always what it seems

                                                    I'm wide awake
Yeah, I was dreaming for so long


I wish I knew then
What I know now
Wouldn't dive in
Wouldn't bow down
Gravity hurts
You made it so sweet
Till I woke up on
On the concrete

 

Falling from cloud nine
Crashing from the high
I'm letting go tonight
Falling from-

Fu un attimo.
Jesse che si scagliava sull'altro baciandolo con violenza, Blaine che non faceva nulla per fermarlo e lo avvicinava di più a sè.
Mentre la maggior parte del Glee manifestò il prorpio apprezzamento con gridolini e applausi, tutto quello che Kurt Hummel pensò fu Prendetevi una camera. O anche due, separate.
«Ok, ok, ragazzi, sembra che abbiate fatto amicizia!» mormorò Will, dividendoli.
I due si sedettero abbastanza distanti, pur continuando a divorarsi con gli occhi.
«Bello il vostro duetto» considerò il ragazzo seduto accanto a Blaine «Soprattutto il finale»
Il moro sorrise, radioso «Adoro Katy Perry. L'altra scelta sarebbe stata Blow me, di Pink»
«Perchè?»
Il moro si strinse nelle spalle «Per il titolo, credo. Mi sembrava adatto, in tempi di tornado»
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Ahahahah ma quanto mi piace ogni ship con jesse   la St Anderson!!
Scherzo, dubito che voi la apprezzerete quanto me, ma...
oggi mi dovete volere bene per forza, è il mio bortdei, anche detto (volgarmente) compleanno.
Adios cari.
mess

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