Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: toasterxx    06/12/2012    5 recensioni
Una ragazza, Jane cerca di far cambiare in meglio Justin, stufa dei suoi comportamenti che in un modo o nell'altro la riguardano. Col passare del tempo scopre la causa di quell'atteggiamento menefreghista e misterioso del ragazzo, costruendone un rapporto. spero vi piaccia.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: AU | Avvertimenti: Bondage, Contenuti forti
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''Senti,volevo dirti che mi dispiace, per la tua famiglia, intendo'' dissi controllando che Lucy non mi guardasse, durante il cambio d'ora. I suoi amici idioti erano sparsi per la classe, creando confusione. Gordon in un angolo, non parlava con nessuno dal mattino, aveva cambiato il suo posto con Samuel, probabilmente, per mettersi lontano da Justin. 
Il biondo mi fissò qualche secondo, e fece un accenno di sorriso, poi arrivò da dietro di lui Jasmine, una nostra compagna di classe oca. 
Si mise a ridere, appoggiando i suoi gomiti sulle sue spalle e le sue mani sulla sua testa. I suoi capelli cadevano leggeri sui suoi pettorali.
 
''Da quando parli con..'' disse fissandomi dalla testa ai piedi. ''con lei?'' 
 
Justin rimase immobile, senza girarsi. Il suo sorriso si trasformò in una smorfia. Guardai la ragazza aprendo leggermente la bocca, inarcando le soppraciglia.
 
''Infatti, è lei che mi parla'' disse sorridendo maliziosamente, accarezzando il lato della bocca di Jasmine. 
 
Guardai prima lui e poi lei, e ripetei questo movimento poche volte. ''Cosa?'' non avevo neanche voglia di spiegarle cosa fosse successo, mi girai nervosamente verso la cattedra,  dove presto sarebbe entrato il professore di Economia.  
Sentii dietro di me i due ridere insieme. Che grandissimo stronzo.
 
Suonò la campanella delle undici, finalmente l'intervallo. Avevo passato quellle due ore a pensare a quanto fosse stupido quel ragazzo, il professore mi aveva richiamato due o tre volte perchè ero distratta. 
 
''Hey babe, come mai così distratta?'' disse Lucy avvicinandosi al mio viso, per darmi un bacio sulla guancia. La presi tra le braccia, stringendola. 
 
''Nulla di che, alla fine cosa farai al tuo compleanno?'' dissi sviando il discorso. ''E'..domani.'' 
 
''Pensavo di fare una festa, non te lo avevo già detto? Allo 'Snigh', inizierà alle nove e mezza.'' disse con un tono da saputella. 
 
Passammo il resto dell'intervallo, quei pochi minuti che ci rimanevano, a parlare di chi non e di chi avrebbe invitato. Poi suonò la campanella e tornammo in classe. 
 
 
 
 
 
 
''Ma, sabato ci sarà la festa di Lucy, la sua festa di compleanno'' dissi infilando la forchetta nella carne.  
 
''Sabato, domani?''' disse senza neanche guardarmi, tenendo lo sguardo fisso sul suo piatto pieno di insalata e pomodori.
 
''Sì'' dissi masticando. ''Alle nove e mezza, in un locale non distante da qui.'' deglutii.
 
''Locale?'' disse alzando lo sguardo su mio padre, che leggeva un giornale. Appena si accorse degli occhi puntati di mia madre, si girò verso di me. 
 
''Non bere, non fumare, non tornare tardi, undici e mezza.'' 
 
''Mezzanotte, dai, è sabato'' dissi sperando che avrebbe accettato.
 
''Undici e mezza.'' 
 
''Mezzanotte meno dieci?'' 
 
''Meno un quarto.'' disse alzandosi da tavola, seguito da mia madre.
 
Va bene, meglio di niente. Tanto loro a quell'ora sarebbero stati già immersi nei loro sogni. 
 
 
 
Pomeriggio, mi ero appena svegliata dal mio solito sonnellino pomeridiano. Oggi avevo intenzione di fare i compiti. 
Impugnai la penna fredda, e la feci scorrere lungo il foglio pieno di esercizi. Sentii il telefono vibrare, sotto l'ammucchiata di tutti i miei libri. ''E chi è ora?'' dissi sottovoce, seccata. 
 
''Da Bieber: scusami per oggi.'' 
 
Scoppiai in una risata silenziosa, che durò un po'. Che grandissimo idiota, davvero pensava di scamparla così? E poi, Justin Bieber mi aveva appena chiesto scusa?
Risposi simulando una risata come quella che mi aveva provocato poco prima con quel messaggio, per poi aggiungerci 'idiota'. 
Continuai i miei compiti, cercando di capire qualcosa di matematica, non l'avevo mai capita. 
 
''Da Bieber: Senti, ti va di vederci? Oggi ho fatto benzina.''
 
Ricordai il giorno prima, spostai leggermente la testa, controllando che non fosse già sotto casa che mi aspettava, come ieri. Oltre ad essere arrabbiata con lui, dovevo fare i compiti, non avevo intenzione di vederlo ed ogni scusa sarebbe stata buona. 
 
''A Bieber: Io non ho intenzione di vederti. Poi devo fare matematica.'' 
 
Posai il telefono sotto la pila di libri, non lo avrei piu preso, almeno se non prima di finire i compiti. 
Restai quasi un quarto d'ora sullo stesso esercizio, non ci capivo davvero niente. Così buttai la schiena all'indietro, diedi una sbirciatina alla finestra, forse un po' ci speravo, vederlo comparire nel mio marciapiede, intendo. Volevo vederlo implorare. Presi il telefono. 
 
''Da Bieber: Ti do una mano, sono quasi li'' 
 
Controllai l'ora, sette minuti fa. Il panico si impossessò di me. Mi alzai velocemente, buttando il telefono sul letto e sistemandomi i capelli allo specchio, abbassai lo sguardo, per poter notare che indossavo una canottiera e i pantaloni larghi e caldi del pigiama. Mi avvicinai a lato della finestra-balconcino, aprendo il guardaroba. Cercavo nei vestiti, sperando di trovare qualcosa di guardabile. Sentii un leggero bussare. Mi girai verso la porta, ma con la coda dell'occhio vidi una sagoma al di fuori della finestra. 
 
''Non c'è bisogno di farti bella per me, sei sexy comunque.'' disse dall'altra parte dell vetro, con un sorriso malizioso. Rimasi a guardarlo, facendo un sorriso imbarazzato. Se non gli avessi aperto la finestra, presto me lo avrebbe chiesto, così mi avvicinai a lui aprendo la porta, facendo spazio al ragazzo, per poi richiuderla. 
Si guardò un po intorno. Mi andai a sedere sulla sedia della scrivania. ''Mi aiuti?'' dissi interrogativa. 
Si avvicinò al mio letto, buttandosi comodamente sui cuscini. 
 
''Senti, non voglio che tutti sappiano di me, okay?''
''Potevi almeno difendermi.'' dissi alzando gli occhi da quell'esercizio complicato che mi trovavo davanti.
''Mi avrebbe chiesto di cosa stessimo parlando, prima o poi.'' disse gesticolando.
''Le dicevi che non erano cazzi suoi!'' 
Rimase qualche secondo immobile, a grattarsi la pancia, poi allungò una gamba lungo il bordo del letto, seguendola con lo sguardo.
 
''Senti, mi dispiace, ma loro non sanno che sono così.''  Lo interruppe un messaggio dal mio telefono, che si trovava sotto di lui. Mi alzai di scatto, ma non feci in tempo, aveva già in mano il mio cellulare.
 
''Oh, una festa'' sospirò. 
''Di che parli?'' afferrai il telefono dalle sue mani, sedendomi affianco a lui. 
 
''Da Lucy: Bellezza, il locale è chiuso sabato, la festa è a casa mia.'' 
Meglio non dirlo ai miei, pensai. Sarebbero venuti a controllare, visto che Lucy abita a mezzo chilometro da casa mia. Poi sarebbero entrati in paranoia, avrebbero chiesto ai suoi genitori informazioni. Posai il  telefono dietro la mia schiena. 
 
''Si, il compleanno di Lucy, non siete invitati'' dissi sorridendo. 
''Bene, sarò presente.'' La sua faccia seria si trasformò in un sorriso provocante.
''Solo Gordon è invitato, è amico di Lucy.'' dissi approfondendo quello che avevo appena detto, cercando scuse.
''E io con lui.'' sorrise ancora,alzandosi e avvicinandosi alla mia scrivania, afferrando il mio libro di matematica. ''Te lo faccio io'' sospirò sedendosi sul bordo della sedia. Rimasi pietrificata.




Buuu. ciao a tutte/i. Ho visto che non mi cagate poi così tanto. cc
perchè non recensite, perchè? lol vabbè, ho fatto uno strappo alla regola, si regola lol, 
e ho pubblicato questo capitolo con sole due recensioni. cc
vabbè, che ne pensate? il sei è bellissimo, il sette pure.
si, ho già scritto i prossimi, mi sono fermata al sette. lol
gentilmente potete scrivermi cosa va bene e cosa devo migliorare?c: grazie mille
recensite, vi prego cwc lkjdhgrf addddddddio. 
  
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