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Autore: Red Rope    06/12/2012    2 recensioni
Andò in cucina e prese le forbici, delle fottute forbici da cucina, affilate e appuntite, e tornò in bagno, davanti allo specchio. [...]
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aprì con lentezza la porta del bagno, passandosi il dorso della mano sotto l'occhio. Accese la luce con estrema calma – non aveva assolutamente voglia di vedere il proprio viso distrutto dopo quelle ore di pianto – e chiuse gli occhi, posizionandosi davanti al grande specchio sopra il lavandino. Si prese il proprio tempo, respirando regolare e strusciando gli occhi con i polpastrelli – sicuramente quel poco trucco che si era messa, mescolato ai rimasugli di lacrime, le aveva impiastricciato gli occhi, facendola assomigliare più a un panda che a se stessa.
Aprì gli occhi, finalmente.
La prima cosa che la colpì fu che gli occhi, arrossati dallo sfregamento e dal pianto, non erano sporchi di trucco – doveva essere scivolato via con le lacrime. Meglio così. Si osservò, osservò le guance arrossate e bagnate, il labbro inferiore che sporgeva – glielo faceva sempre quando piangeva – la curva della bocca, triste. Si morse l'interno della guancia, in un gesto di nervosismo che la caratterizzava fin troppo, e passò a guardarsi i capelli. Sentì un disperato bisogno di tagliarli, di dimostrare qualcosa. Ma cosa, e a chi? Un impeto di rabbia la colse dall'interno. Doveva trovare delle fottutissime forbici, in quel preciso istante.
Li avrebbe tagliati, avrebbe dimostrato a tutti che non era la stessa timida ragazzina, che potevano pure andarsi tutti a farsi fottere, lei era forte, non aveva bisogno di nessuno. Sarebbe stata drastica, ma chissene. Era quello che voleva.
Andò in cucina e prese le forbici, delle fottute forbici da cucina, affilate e appuntite, e tornò in bagno, davanti allo specchio. Passò per un'ultima volta le dita tra i capelli lunghi – le arrivavano quasi a metà della schiena, ormai – poi li raccolse con una mano e tagliò all'altezza della mascella. Guardò i capelli caduti per terra e poi il risultato allo specchio.
Ancora troppo lunghi, non era per nulla soddisfatta del risultato. Non era abbastanza drastico.
Partì da dietro, e tagliò, tagliò più corto che poté, e piano piano fece ogni ciocca corta abbastanza. Guardò i capelli. Guardò quello che ne rimaneva, le ciocche scomposte e l'effetto che quel taglio faceva sul suo viso.
Sembrava un'altra persona, e in quel momento seppe di aver fatto il primo passo per scappare da se stessa – perché in fondo era da questo che voleva scappare. 


Angolino dell'autrice:

Ehm..ciao? Non so che dire di preciso, è uno sfogo, tutto incentrato sulla mia smania di tagliarmi i capelli (associo fottutamente la cosa ai cambiamenti della mia vita, e ora ne sto passando uno). 
Siate simpatici e recensite :3

bacetti e biscottini per tutti!

 

   
 
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