Hope era sdraiata a pancia in giù a guardare il paesaggio oltre la finestra di camera sua.Le piccole ed antiche case erano sotto l'assalto della pioggia che scendeva a grandi gocce,provocando un rumore che rimbombava da ore nella sua testa.Le fissava mentre cadevano in maniera assente ed estraneata.Una grossa goccia si posò proprio sul vetro della sua finestra e lei la fissò mentre la percorreva tutta.Al''improvviso fu brutalmente riscossa e riportata alla realtà presente.<< Hope!Vuoi aiutarmi sì o no? >> era sua madre che stava urlando dal piano inferiore;sicuramente stava cercando di fare l'equilibrista tra buste della spesa e qualche scatolone.Sospirò e cominciò a percepire il freddo,anche se indossava una maglia a grandi righe rosse e bianche,abbastanza larga ed a maniche lunghe.Scese e aiutò sua madre con tutta quella roba-per lei inutile-e la mise a posto.<< dai Hope,ultimamente ti vedo troppo scoraggiata >> le disse la madre sorridendo.<< Beh se tu non mi concedi mai il permesso di andare a trovare il mio migliore amico mi sembra logico che sia scoraggiata. >> ribattà Hope spazientita.Era la centesima discussione sempre uguale,con parole diverse,ma sempre lo stesso esito:NO.<< Non ti voglo nemmeno ascoltare,guarda. >> sbattè la porta della cucina e se ne di nuovo in camera sua.La madre la seguì a ruota chamandola disperatamente.<< Eddai Hope!Te l'ho detto mille volte che potrebbe essere pericoloso e per quanto mi fidi di Niall,potrebbe accaderti qualcosa. >> la madre si fermò a metà percorso,sapendo già la risposta della figlia.Infatti la dissero all'unisono.<< Ci sono circa settanta uomini della sicurezza pronti a dare la vita pur di proteggere Niall e i suoi conoscenti. >>.Era vero,verissimo;ma la madre temeva non per un danno fisico,ma per uno morale.Sapeva quanto potesse essere suscettibile sua figlia e poi circondata da cinque bei ragazzi,in estate...NO,NO E SEMPRE NO.Improvvisamente squillò il telefono.Si avviò per andare a rispondere,ma fu travolta da sua figlia che correva disperatamente verso il telefono urlando 'E' Niall!E' luiii!' e pensò che sua figlia fosse tutta matta.<< Ciao Niall!Come stai?Tutto bene?Il concerto?Dove sei?Che ore sono da te? >> Hope fece circa trecento domande in due secondi,tutte dettate dalla gioia di risentire il suo amico e dalla preoccupazione che giustamente nutriva.<< Tesoro,sono zia Selly.Mi passi mamma? >>.Un'altra gran bella figura.Sul suo volto si dipinse la tristezza,passò il telefono alla madre e risalì in camera.Trovò il cellulare che stava vibrando sul tappeto.Si fiondò su di esso e rispose:quella volta era lui.<< Ciao! >> disse contenta.<< Hei Hope!Come stai? >> gli chiese subito Niall.Che bello risentire la sua voce dolce e acuta attraverso quel telefono.Si sentì veramente bene.<< Oh,Niall!Io sto bene,ma lo sappiamo tutti che la mia vita è noiosa.Raccontami tu,invece. >> lo incitò ridendo.Si sdraiò sul morbido ed enorme tappeto arancione,ascoltando felice il suo racconto.Parlarono per ore di cose importanti,altre meno;insomma la solita chiacchierata con il suo migliore amico.<< Allora,vieni o non vieni a trovarmi? >> chiese ad un certo punto.Hope avrebbe voluto rispondere sì,ma purtroppo suguì solo il silenzio.Dall'altra parte Niall aveva già capito.<< Passami tua madre,ci parlo io e vedi che la convinco! >> disse speranzoso.Hope poco ci credeva,ma meglio provare.Scese giù e trovò sua madre ancora al telefono e le passò il suo cellulare.' Niall ' bisbigliò alla madre,che fu sorpresa.<< Ciao Ann,ti prego di accettare il mio ventesimo invito.Ann noi ci conosciamo da tanti anni,lo sai che non permetterò che accada qualcosa ad Hope,io le voglio molto bene e questo lo sai bene.Su Ann,sono ormai dieci anni che io vengo a casa tua e Hope viene a casa mia.Sarà lo stesso,solo che sarà in Australia.Ti prego Ann,lascia che due migliori amici passino del tempo insieme. >> Niall finì la sua sottospecie di supplica e calò un silenzio denso e per certi versi carico di tensione.<< Accetto >> rispose Ann,rassegnandosi.Hope saltò dalla gioia e riprese il telefono.<< A presto Niall! >> urlò al ragazzo,che intanto stava ridendo.