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Autore: kekkuccia    07/12/2012    1 recensioni
Cosa accadrebbe se Winry ed Edward si separassero perchè Winry è stanca di aspettare?
La ragazza decisa a prendere in mano la sua vita, se ne va da Resembool. Conoscendo nuove persone e nuove sensazioni, ce la farà a dimenticare colui che le ha rapito il cuore da sempre, oppure l'amore la riporterà sui suoi passi?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Nuovo personaggio, Winry Rockbell | Coppie: Edward/Winry
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Winry.2 Sono una stupida.
Voglio il suo numero, lo voglio qui, voglio dargli un bacio sulla guancia come quando era piccolo e diventava tutto rosso perchè io in fondo ho sempre saputo che era innamorato di me.
Ma la vita è andata tutta storta, lui ha perso tutto il corpo, ha perso il suo magnifico sorriso e io ho perso lui.
Una volta riacquistato, se ne è andato.. ha trovato l'amore così distante da me.
E adesso? Pretende di sentirmi, di sapere come sto.. e sinceramente è l'unica cosa che adesso voglio fare.
Prendo il telefono in mano, un qualche modo per poterlo chiamare sono sicura che ci sia. Forza e coraggio e lo troverò.
Ma certo! Se non sbaglio Ed ha preso il mio numero dalla nonna, quindi la nonna sicuramente sa quello di Ed che è anche quello di Al dato che stanno insieme!
Chiamo Resembool. "Nonna!"
La voce della nonna sembra stanca. Che cosa ti succede? Non ti stanchi mai per niente. "Tutto bene, nonna?" chiedo preoccupata senza neanche darle il tempo di dire qualcosa in più di un 'ciao'.
Prova a sorridere. O forse era solo un sospiro quello che ha fatto, non saprei dire. "Certo che sto bene, Win."
"Una mazza! Ma non pensare che non me ne accorga, stupida!"
Allora la nonna alza i toni come sempre non mi lascia il primato. "Tu non ti accorgi proprio di niente! E anche se lo stai facendo, non so che cosa tu abbia capito! Ti dico solo una cosa: qui la vita va' avanti come giusto che sia, e so che anche per te è lo stesso. Io sto bene. Tu stai bene. Non manca niente a nessuno."
Non ci vedo più. "Ma pensi che ti chiami solo per dirti che sto male? O per sentirmi dire che stai male senza di me? Non credi che voglia semplicemente sentire la tua voce, che ti voglia dire che mi manchi anche se è vero che la vita va' avanti per entrambe?! Io credo che tu sia soltanto un'insensibile, e mi sono rotta davvero di dover sorbirmi sempre le stesse cose quando sono a telefono con te! Sai che ti dico? Che me ne sia accorta o meno, non me ne fotte niente di quello che va' o non va' nella tua vita, sono problemi solo tuoi! E adesso ti prego di dirmi il numero di casa di Alphonse se lo possiedi, se no la nostra telefonata può considerarsi anche finita."
La nonna se l'è presa, come giusto che sia, ma me la sono presa molto di più io. Proprio non riesce a pensare che io abbia bisogno di lei anche solo per qualche attimo al giorno?
Deve per forza andare qualcosa male perchè possa volere una cosa del genere, incredibile!
"Il numero è." dice soltanto. Mi appunto il numero. "Grazie mille, ciao."
La nonna attacca senza rispondere più.
Penso che adesso non la sentirò per un bel pò di tempo, almeno finchè non la richiamerò. Sempre io.
Prendo un grosso respiro.
Fa' in modo che a rispondere sia Alphonse. Mi va bene anche Mei, ma Ed lascialo fuori dalla mia vita ancora per un pò.
Il telefono squilla, sento il cuore accelerare il suo battito. Cominciamo molto bene!
"Pronto?" è Al! Sono così contenta!
"Al, mio dio, Al.." riesco a dirgli a bassa voce.
Alphonse avvicina di più la cornetta alla bocca perchè posso sentirlo più vicino. "Stupida che non sei altro!"
Mi viene da piangere, asciugo una lacrima prima che cada dal mio occhio. "Piccolo mio, sono così contenta di sentirti! La tua lettera mi è arrivata!"
"Perchè non mi hai mai risposto? Ti chiamo sempre!"
Metto una mano sul cuore, smettila di battere così forte oppure moriremo entrambi! "Lo so, ma vado a lavoro quasi tutta la giornata e per il resto.. dopo la chiamata di tuo fratello, ho preferito chiudermi in me stessa."
Respira un secondo. "Perchè stai facendo tutto questo Win?"
"Tutto questo cosa? Al, semplicemente penso che sia giusto per me." mi sono scocciata di stare male per una persona che mi lascia sempre!
"Una cosa al mondo è davvero giusta per te Win! E nessuno meglio di te sa che quella cosa è mio fratello!"
Porto una mano sugli occhi. "Pensavo anche io che fosse così, ma mi sono resa conto che il mondo è pronto per me. E' pronto a rendermi più felice di quanto possa mai fare lui."
"Stai con un altro?"
"Mi credi capace di una cosa del genere? Certo che no!" dico sicura.
Alphonse non sa che dire, forse perchè non può dire proprio niente per farmi cambiare idea. "Lo so che è tutta colpa mia, sono sicuro che se non se ne fosse andato adesso sarebbe tutto apposto."
"Non dire così, non si può sapere come sarebbe andata a finire. E poi non ho alcuna voglia di accollarti colpe che non hai. Queste sono scelte esclusivamente mie. Me ne assumo tutte le responsabilità, tutte quante. Neanche Edward è davvero colpevole, voleva solo stare con te, niente di più giusto. Ma qualcosa in me è proprio cambiato, mi ha dato la forza di dimenticarlo, di lasciare la nonna e il mio cane e di trasferirmi in una città piena di belle possibilità per me e il lavoro che amo."
Al mi sembra titubante. "Ma che male c'è ad aspettarlo? Tanto ho già deciso che deve tornare!"
"Anche se tornasse, non mi troverebbe. Allora penso che sia meglio per lui che almeno rimanga con una persona che lo ama piuttosto che da solo."
Al comincia ad irritarsi. "Non dire una cosa simile! Lui è il tuo primo amore, ed è anche l'ultimo!"
Devo dire la verità, per una persona come Al è impossibile arrabbiarsi davvero, e per quello che ha detto mi verrebbe proprio da ridere.
Ma preferisco parlare con un tono di serietà. Perchè è vero, non è uno scherzo. "Forse quando ero piccola la pensavo così, forse fino a poco tempo fa credevo che sarebbe davvero stato così. Sognavo, ogni notte, che mi dicesse di amarmi e che avrebbe voluto sposarmi.. ma Al.. quando l'ha fatto, poi se ne è andato di nuovo. E mi ha fatto capire che alla fine non è di questo che io ho bisogno. Posso vivere, forse meglio, senza di lui. E non credere che sia stata una scelta facile."
"Win.. non so che cosa dirti.. stai perdendo l'unico uomo che ti amerà sempre più della sua vita, questo voglio che tu lo sappia perchè quell'orgoglioso del cazzo lo pensa davvero ma non sarà mia in grado di dirtelo!"
Sorrido appena. "So anche questo, piccolo Al. Grazie."
"Allora visto che non posso fare proprio nient'altro per voi due, preferirei passare a te soltanto. Forse posso ancora fare qualcosa."
"Puoi fare tanto per me, eccome!"
Alphonse mi sembra spento, so che sto facendo soffrire molto anche lui. "Comincia a dirmi come stai.. dato che ormai penso di aver capito perchè hai lasciato Resembool."
"Io sto bene. Non benissimo, sono stata meglio sicuramente, ma sono stata anche peggio. Sto bene, come giusto che sia." e prendo fiato, non so perchè lo stavo trattenendo.
"Non è così che deve andare. Però adesso non posso rimanere ancora a telefono, devo aiutare Mei e mio fratello. Spero di risentirti Win, perchè sai che per me sei e sarai sempre importantissima." quelle parole mi fanno sorridere.
"Anche tu per me, piccolo mio. Ti voglio bene, davvero." e chiudo la telefonata.
In ogni caso so che ci sarà per me, ma forse anche Ed.. nonostante tutto, sono loro la mia famiglia.

Il nono giorno mi riporta nella quotidianità di Rush Valley.
Ma sinceramente ho di nuovo poca voglia di fare.
Ovviamente mi alzo, mi vesto e scendo.
Mike apre con me l'officina. "Ma dovrei venire più tardi?" chiedo, ripensando che alcune volte è un pò inutile che arrivi così presto.
Mike accena con la testa un no. "Perchè dovresti? Ti pesa arrivare alle otto qui?"
"Per niente, però dico.. se fa così presto per colpa mia, sappia che posso cambiare orario volendo."
Mike mi sorride cordiale. "Non ti preoccupare Winry, le otto vanno benissimo."
"Ok.." e sorrido anche io..
Penso che se avessi avuto modo di conoscere per bene mio padre, non sarebbe stato molto diverso da Mike.
Non solo i suoi splendenti capelli biondi, non l'età e forse neanche i suoi occhi azzurri sono quello che me lo ricordano così tanto. E' proprio il suo modo d'essere, me lo riporta alla mente.
E non so questo quanto mi faccia bene.
Nathan sbatte la porta. "Stamattina sono stanco!"
Mike lo prende per la camicia. "Non hai ancora fatto niente, Nathan! Posso sapere perchè continui a venire qui se ti scoccia così tanto questo lavoro?"
Nathan bruscamente si toglie dalla presa del padre. "Perchè è quello che voglio fare."
"Se è quello che vuoi fare, non dovrebbe scocciarti e non dovresti essere sempre in ritardo. E soprattutto non devi essere stanco ancora prima di cominciare a lavorare! Comincio ad essere stanco, figlio mio, datti una regolata che ormai sei adulto!" detto questo dopo un ultimo sguardo al figlio, si va a chiudere nello stanzino delle meraviglie.
Ho appena deciso che lo chiamerò sempre così!
Nathan mi guarda storto. "Che c'è? Andata male con Janey?"
"Perchè non ti sei fatta sentire ieri?" rimango stupita dalla sua domanda. 
"Perchè avrei dovuto farmi sentire ieri?"
"Perchè forse siamo amici noi due e gli amici si sentono quando non si vedono!" sta facendo sul serio?
"Fammi capire, che cosa avrei dovuto fare?"
Si sta davvero irritando, non posso credere che lo stia facendo per questo motivo! "Chiamare per caso? Oppure che ne so, venire a casa, fare qualcosa insomma!"
"Non so dove abiti, non so il tuo numero di casa e non avevo nessun motivo per sentirti!" dico in preda all'ira.
Nathan si calma, si siede. "Ah, ecco. Proprio questo volevo che mi dicessi per capire davvero qual'è il nostro rapporto."
Mi avvicino a lui. "Spero per te che tu stia scherzando perchè quello che dici non ha senso! Ci conosciamo da una sola settimana, non posso chiamarti l'unico giorno in cui non ci vediamo Nate, non puoi non capirlo! E' vero, possiamo dire di essere amici, anche tanto se vuoi, ma non siamo sposati, non siamo fidanzati, non possiamo vivere così!"
Nathan mi sembra amareggiato. "Non c'è bisogno di dirci che ci amiamo per chiamarci quando non ci vediamo."
Mi piace perchè crede nell'amicizia più di quanto questa si meriti.
"Nate, noi siamo amici lo stesso anche se non ti chiamo quando non ci vediamo." lo dico perchè credo che abbia bisogno di rassicurazione.
"Ma non siamo veri amici. Io ti ho pensata per tutto il giorno!"
"Allora perchè non sei venuto da me?" semplice, no?
Nathan alza le mani in segno esasperato. "Ma perchè chi sono io per venire quando voglio a casa tua?"
"E chi sono io per chiamarti quando per un solo giorno non ci siamo visti?" ma non riesce a capire quante difficoltà ci siano nelle cose che pensa?
Mi prende le mani. "Tu puoi farlo, perchè stai certa che io ti lascio tutte le libertà che vuoi!"
Ritiro le mani. "Nate, non funziona così!"
Stringe i pugni. "E come funziona allora? Perchè non riesco a capire come funziona?"
"Ma tu non hai un amico? Meglio di me dovresti sapere come funziona davvero." e come se per la prima volta avesse avuto un'amica del genere, mi sembra impossibile.
Per me è la prima volta ma non sto così in crisi per quello che posso e che non posso fare!
Per forza mi fa pensare che qualcosa non va'.
Nathan si zittisce, quasi come se fosse triste. "Che ti prende? Non c'è niente di cui intristirsi, il nostro rapporto non è intaccato per niente."
Mi guarda con uno sguardo che mi scioglie il cuore. "C'è solo una cosa che non va in tutto questo Win."
"Che cosa?" chiedo immediatamente.
"Io." dice abbassando lo sguardo.
Glielo alzo con il dito. "Ma che dici Nate? Non è assolutamente così."
Nathan evita il mio sguardo, ma che cosa gli prende all'improvviso?!
Allora prendo posizione. Gli fermo la testa con entrambe le mani e lo costringo a guardarmi negli occhi. "Che cosa c'è che non va? Dimmelo!"
Si morde il labbro inferiore. "Non ho chiamato Janey, non ho più voglia di vederla, ieri ho pensato solo a te. Non capisci che cosa c'è che non va?!"
Mollo la presa e mi allontano. "Non.. ti sarai innamorato di me?" non mi sembra neanche vero che l'abbia detto ad alta voce!
Nathan prende le chiavi della stanza nella quale ci cambiamo e ci si chiude dentro.
Rimango un attimo inerme, in mezzo alla stanza. Che cosa vuol dire questa sua reazione? Qual'è la verità?
Quando esce mi da' la chiave e si mette al lavoro senza rivolgermi una parola.
Preferisco andarmi a cambiare.
Tenterò di chiarire quanto prima è possibile, ma devo prima lavorare.
A fine giornata si cambia per primo, cosa che non ha mai fatto neanche quando dopo aveva un appuntamento.
Poso lo straccio sulla sedia. Non so che cosa dover dire, non so che fare. Non so neanche che cosa penso io a proposito di tutto questo!
Non so neanche che cosa davvero stia passando per la sua testa!
"Non ti fare molte domande, non ce n'è bisogno." dice appena uscito.
Mi desto. "No.. Nate.. davvero parlami una volta per tutte."
"Non ho niente da dirti. Non so se sono o meno innamorato di te, ma stasera vado da Janey." questa cosa, non so perchè, mi spezza il cuore.
Ma quindi quanto credevi alle parole che mi hai detto? Non so che cosa pensare con te!
"Credi che non dicendomi quello che provi oppure continuando a stare con quella, le cose torneranno a posto da sole?"
Nathan prende il suo giubbino. "Non credo niente."
"Mi deludi profondamente! Ma che razza di comportamento assumi?!" ovviamente, comincio ad arrabbiarmi.
"Nessuno."
Non lo sopporto, non posso sopportarlo ancora per molto! "Non fare l'idiota! Hai intenzione di far scegliere gli altri per te perchè tu non hai le palle?"
"Ma che cosa vuoi? Io sto semplicemente andando a casa della mia ragazza, che c'è di male? Che vuoi che ti dica? Ti devo chiedere il permesso?"
"SEI UNO STRONZO!" sono appena scoppiata di brutto.
Ma Nathan non sembra voler sentire le mie lamentele, chiude la porta dell'officina e se ne va.
Domani non credere che ande dopo questo il nostro rapporto sia sempre lo stesso. Stavolta è stato compromesso, eccome!

Sono passati due mesi da quella volta in cui ho detto a Nathan che forse si stava innamorando di me.
Non siamo mai più tornati sull'argomento perchè per ben due settimane non ci siamo rivolti la parola.
Il nostro rapporto è tornato nella normalità, non siamo più quelli di prima.
Lui quella sera stessa è andato dalla sua ragazza, hanno sicuramente scopato (perchè non credo che quei due siano in grado di fare l'amore) risanando in questo modo tutto quello che non andava, e che continua a non andare.
Ma queste sono sue scelte, per carità! Io in ogni caso non potrei stare con lui, nè con nessun altro per ovvi motivi.
Sono un pò solitaria ultimamente, ma non sto tanto male.
Con la nonna ho risanato il nostro rapporto, e addirittura l'altro ieri dopo due mesi e nove giorni che sono qui da sola, mi ha chiamata lei!
Sembrava contenta di sentirmi, e ha voglia di vedermi. Chissà potrei fare un salto a Resembool adesso che prendo le ferie per natale.
Vorrei riabbracciare anche il mio adorabile Dan, mi manca un sacco!
Adesso giro per Rush Valley in cerca di una cintura, la mia si è rotta e ne ho bisogno.
Fa un freddo cane, niente in confronto a quello che è l'inverno a Resembool, giro a maniche corte nel periodo di dicembre!
Un cappellino rosa con un ponpon bianco risalta in mezzo a tutti gli altri, anche quella ragazza si potrebbe vedere tra mille.
Ha delle treccie lunghissime e tratti molto orientali, vorrei che la mia memoria fosse intaccata pesantemente per non riconoscerla.
Vorrei che quella treccia color oro che mi fa sempre sciogliere il cuore non stesse camminando insieme a lei.. e al suo fidanzato, con una capigliatura corta da vero figo un pò più castana dell'altro.
Oddio, sto per morire. Sono loro.
Ma perchè sono qui?
Mi butto in una strada secondaria e metto una mano sul cuore, sento che presto mi uscirà dal petto.
Calmati, cazzo, Winry!
Nessuno ha detto che sono qui per te, nessuno ha detto che dopo due mesi vogliano ancora vederti. Nessuno ha detto che Edward non si sia completamente dimenticato di te.
E' vero nessuno ha detto queste cose, ma io li conosco. Io ci ho vissuto con loro, sono cresciuta con quei due! So come sono fatti, lo so meglio di me!
So che Alphonse appena mi vedrà, mi prenderà in braccio e i suoi occhi saranno lucidi per l'emozione. So che mi dirà che gli sono mancata molto, che mi vuole bene e che sono bella come sempre. Lo so come so che Ed non mi ha dimenticata, che mi ama ancora e che è venuto fin qui per dirmelo forse anche per ripartire stasera stessa insieme al fratello.
So anche che mi guarderà mentre Al fa tutte quelle cose con uno sguardo bellissimo, quello che amo con tutto il cuore, e che quando toccherà a lui al massimo sarà in grado di allungare la sua mano e dirmi 'spero che vada tutto bene'. Ma io conosco anche me, purtroppo, e so che gli andrei incontro.. lo bacerei e sarei più innamorata di prima.
Non posso gettare al vento il lavoro di due mesi, così difficile tra l'altro.
Quindi corro, più che posso, sperando solo di non vederli più e che loro non mi riconoscano.
E busso all'unica porta che spero possa essere ancora aperta per me. Sono disperata.
Nathan apre strofinandosi gli occhi. Lo abbraccio, ormai sto piangendo a dirotto.
Non dice niente, proprio come me, ma mi abbraccia e mi fa entrare chiudendo la porta dietro di sè.

"Stai meglio adesso?" la tazza di thè calda mi riscalda tutta.
Annuisco, ancora non ho detto niente. Ma lui è lì per ascoltare anche i miei silenzi.
Si siede di fronte a me, lo vedo abbastanza preoccupato. "La prima cosa che ho pensato è che ti fosse morto il cane."
Ma che razza di pensieri! "Dan sta benissimo, fortunatamente."
Sorride. "Allora bene! La seconda è.. che Edward abbia fatto qualcosa."
Ingoio difficilmente la saliva. "Ed è quella giusta." dico poi.
Sospira. "Uff, ecco che è arrivato il momento! Orgoglioso il tipetto! Non avrei aspettato tanto se fossi stato in lui, ti ha dato tutto il tempo di farti una vita."
Ma io lo conosco e posso affermare con sicurezza: "Mi ha lasciato tutto questo tempo proprio perchè voleva che io mi rifacessi la mia vita."
Nathan mi guarda storto. "Proprio strano come tizio!"
Porto la tazza e faccio un sorsetto. "Abbastanza.."
"Posso sapere che cosa ha fatto?"
Annuisco e rispondo. "Semplicemente è venuto qui, con fratello e fidanzata del fratello a seguito."
Nathan sembra abbastanza stupito. "Ah, ma vedi tu!"
Guardo il thè nella tazza. "Non so proprio che cosa fare. So che sanno sicuramente dove abito, non posso tornarci."
Nathan mi sembra calmo. "Non è questo sicuramente il tuo problema Win, sai che questa casa è aperta quanto vuoi per te."
"Non posso rimanere qui! Non so neanche per quanto tempo hanno intenzione di rimanere!"
Nathan mi sembra sicuro di quello che dice. "Per me, c'è solo una cosa che devi fare.. affrontarlo."
La tristezza mi pervade il cuore. "E' quello che vorrei fare, te lo giuro, ma conoscendomi.. so che non sono in grado di rimanergli neutrale. Manderei al diavolo tutto lo sforzo che ho fatto in questi due mesi e sinceramente non mi va."
Nathan mi prende una mano e me la stringe, mi guarda negli occhi con fare deciso. "Se pensi che da sola non puoi farcela, allora pensa che con me sarai in grado di comportarti proprio come vorresti."
Non ci avevo mai pensato, forse con Nathan potrei essere la persona che voglio!
Mi riprendo. "Saresti disposto ad aiutarmi?"
Mi sorride. "Quando mai no?"
E' vero. Ci sei sempre stato. Grazie, amico mio.

Torno a casa, ho le mani nelle tasche perchè devo essere pronta a chiamare per ogni evenienza Nathan che non ci metterebbe niente a raggiungermi.
Entro a casa, sono ansiosissima, mannaggia!
Mi vado a lavare la faccia, accendo la tv e mi butto sul letto con tutti i vestiti.
Non so che cosa fare.
E se davvero non fossero venuti a Rush Valley per me?
In fin dei conti Edward possiede ancora un automail alla gamba ed è risaputo che qui ci sono i migliori meccanici del mondo, e se fosse venuto per farsi semplicemente curare dato che io mi sono tirata indietro dal farlo?
Prendo immediatamente il cellulare e chiamo Nathan, appena risponde lo tartasso. "Nate, aiuto! Non sono più sicura che siano venuti qui per me! Edward possiede un automail alla gamba che io non curo più, e se fosse venuto per rimpiazzarmi con qualche meccanico specialistico?"
Nathan è sempre calmo, ed è la cosa che mi aiuta a ragionare di più. "Bhè, anche se fosse non farebbe altro che semplificarti il lavoro, non credi? Alla fine hai deciso di dirgli che sono io il tuo attuale ragazzo per fargli capire che tu l'hai completamente dimenticato e che non ti interessa più. Se non vi incontrate affatto, ancora meglio, non dobbiamo neanche inscenare questa farsa."
Mi guardo le mani, le sto torturando. "Sì, effettivamente hai ragione."
Nathan mi tranquillizza ancora. "Va tutto bene Win, e continuerà a farlo. Ricorda sempre che hai me. Adesso vai a dormire che si è fatto tardi e domani ti voglio all'officina alle otto."
Come se lui arrivasse mai in orario! "Dovrei dirlo io, che ti vorrei in officina alle otto.."
Sento che ride. "Non ti preoccupare, solo per te, domani mi avrai puntuale. Ciao piccola."
Mi fa sorridere. "A domani allora, grazie ancora Nate." chiudiamo la chiamata.
Porto la testa sul cuscino, la devo smettere di pensare che mi fa male!
Buona notte.

Mi sveglio ancora vestita, mi sono dimenticata di mettermi il pigiama ieri sera.
Eppure non pensavo che mi sarei mai riuscita ad addormentare o tantomeno a dormire tutta la notte senza svegliarmi. Ottimo! Faccio progressi!
Mi preparo e corro all'officina, mi fa sempre diventare ansiosa camminare per la città.
Ma in fondo sarebbe impossibile trovarli alle otto di mattina per le strade deserte di Rush Valley.
La prudenza non è mai troppa, però.
Mike mi apre e come sempre mi sorride cordiale. "Buongiorno Winry!"
"Buongiorno signor Shelly!" dico anche io sorridente.
"Ah, stupita? Prima di te sono arrivato!" non posso credere che sia lui!
"Cara mia, non so che cosa tu gli abbia fatto, ma cavoli se ha funzionato!" dice Mike contento di vedere per la prima volta il figlio alle otto.
Rido. "Addirittura prima di me! Certo che sono stupita! E anche molto lieta, a dirla tutta."
Sono felice, oltre perchè mi sta facendo capire che tiene davvero a me, soprattutto perchè il nostro rapporto sta tornando quello inziale.
Quello che mi faceva stare bene, quello che aiutava a dimenticare Ed molto più velocemente di quanto pensassi.
Adesso posso dirlo convinta che la mia cura sei tu, Nate.
Bussano alla porta dell'officina. Nathan apre e quando sento quella voce mi si ferma il cuore, letteralmente.
Nathan non sa come sia fatto Edward e neanche può immaginarlo dalla mia reazione dato che si trova di spalle.
"Sono venuto qui perchè ho sentito dire che c'è il miglior meccanico di Rush Valley, posso fargli vedere la mia gamba?"
Non so come, forse perchè gli ho detto che Edward ha un automail alla gamba, Nathan si gira verso di me perplesso e quando mi vede bianca cadaverica, ferma sul mio lavoro e che sto per collassare, capisce tutto. "Mi dispiace ma in questo momento mio padre-"
Ed si accorge di me, sposta Nathan. "Win, sei tu?"
Non mi giro verso di lui. Rimango ferma ma sento delle calde lacrime sul viso.
Nathan decide di intervenire. Gli si para davanti aggressivamente. "Non voglio essere scortese, ma stiamo lavorando qui e non c'è mio padre quindi non possiamo aiutarti, ti prego di andare immediatamente via!"
Edward lo guarda in cagnesco. "Devo solo sapere se lei è Winry e me ne vado."
Porto le mani sul viso, le lacrime sono troppe. Nathan, forse neanche con te posso essere quella che vorrei.
Nathan lo prende per le spalle e lo fa indietreggiare. "Non mi far ripetere, amico. Vattene immediatamente!"
Edward si ferma sull'uscio dell'officina e rimane inerme. "Perchè piangi Win?"                                                                    
Vorrei solo fermare il tempo e fuggire via da lì.

Penso di essere svenuta, assurdo che effetto mi faccia quel ragazzo. Perdo ogni controllo, perdo sempre e su tutti i fronti se c'è lui.
E' vero che tutto questo può anche essere recepito come vero amore, ma a me fa male e anche troppo.
Non posso rimanere ferma a piangere dopo solo due mesi che non lo vedo!
"Ti sei ripresa finalmente!" sento la voce di Nathan molto vicina, meno male che sei tu.
Provo ad alzarmi dal letto. "Nate.." appena mi alzo riconosco la stanza di Nathan, sono a casa sua.
Mi porge un bicchiere di un liquido fumante. "Bevi, è camomilla."
Non mi va per niente quella cosa adesso, ma per non essere scortese la prendo e la comincio a bere. "Posso sapere che cosa è successo? Come sono arrivata nel tuo letto?"
Si siede vicino a me. "Volando, ma che domande!"
Sorrido appena. "Smettila, dai.."
"Piuttosto, stai bene adesso?" chiede preoccupato. "Non è stato facile convincerlo ad andarsene."
Mi mordo il labbro inferiore. "Se n'è andato?"
Nathan annuisce. "Solo quando sono entrato in casa mia con te in braccio e gli ho letteralmente chiuso la porta in faccia."
Arrossisco. "Mi hai portata in braccio?"
Mi sorride. "Sei leggerissima, non ti angosciare."
Arrossisco ancora di più. "Si è fatto male?"
Riduce gli occhi a due fessure. "Ma che te ne fotte! E poi non credo."
Annuisco abbastanza convinta, non è fatto di ceramica anzi, ha avuto modo di rafforzare non di poco il suo corpo durante questi anni.
"Grazie.. ancora Nate." dico sottovoce.
Nathan si alza e mi prende da mano il bicchiere, non ho bevuto nulla alla fine. "So che non ti andava, ma volevo essere carino."
"No, ma se me la lasci me la finisco! Sei stato carinissimo!"
Ma la porta di là. "Non sei costretta a fare niente Win."
Mi ristendo, mi porto le coperte fin sopra il naso. Adesso che ci faccio caso, la coperta è completamente piena dell'odore delizioso di Nathan.
Proprio mentre odoro per bene torna Nathan dalla cucina. Ha una faccia perplessa. "Che cosa stai sniffando lì sotto?"
Gli sorrido un pò in imbarazzo. "Che profumo usi? Mi piace, molto."
Porta una mano nei capelli per spostarli. "Nessuno."
"Il tuo odore è bello, anche se non usi profumi allora." dico odorando un altro pò.
Mette la fascia nei capelli. "Bene, mi fa piacere. Io il tuo lo amo."
Mi ritorna in mente quando ha preso la mia bandana e se l'è sniffata tutta. Ovviamente divento rossa.
Aggiusta la tuta da lavoro. "Comunque riposati per quanto tempo vuoi, ma devo aiutare papà con l'automail del cuore e non posso rimanere con te anche se vorrei molto. Stammi bene, ci vediamo dopo."
Mi rialzo. "No! Vengo anche io a lavoro, mi sono assentata anche per troppo tempo! Portami con te, Nate, ti prego!"
Scuote la testa. "Non mi sembra il caso, anzi penso che adesso che aprirò la porta di casa ci sarà il tuo principe azzurro fuori. Non è il caso, riposati."
E chiude la porta.
Vorrei dirgli che non me ne frega niente, che voglio lavorare. Ma niente, mi manca la forza anche di fare questo.
Continuo a deprimermi.
Si fa sera. Nathan entra nella stanza silenziosamente, sono nella stessa posizione in cui mi ha lasciato cinque/sei ore fa. "Tutto bene?" mi chiede.
Lo guardo senza dire niente. Posa il giubbino sulla sedia. "Non c'era dietro alla porta quando sono andato via, comunque."
Sono sollevata? Bah, non saprei. "Vorrei solo che smettesse di esistere." non so come mi sia venuto da dire una cosa simile, non la penso neanche.
Nathan non fa neanche tanto caso a quello che ho detto, fortunatamente. "Non ti sei alzata mai?"
Ho voglia di prenderlo in giro. "No, il tuo odore mi ammalia troppo."
Sorride. "Rimani qui stanotte?"
Non c'è alcuna malizia nella sua richiesta, ma dopo poco capisce che la domanda potrebbe essere fraintesa. "Dormirei sul divano, ovviamente."
Mi alzo dal letto. "Ho già rotto abbastanza le palle. Me ne posso anche andare, però prima voglio sapere una cosa: per quale motivo non vivi con tuo padre o tua nonna? O magari tutti e due insieme?"
Stanco, si siede sulla sedia vicino al letto. "Perchè l'accordo con papà era questo. Avrei iniziato a lavorare per lui prendendo un normalissimo stipendio e quando avrei avuto i soldi mi sarei comprato una casa per me. Non posso vivere con loro. Anche io sento il bisogno di essere indipendente. Sono comunque vicini, eh!"
Capisco perfettamente il sentimento che lo ha spinto a spendere i suoi soldi in questo modo. "Devi sempre ringraziare tuo padre, se non ti avesse cominciato a far lavorare a diciasette anni adesso non saresti mai riuscito ad avere una casa tua a vent'anni."
Incrocia le braccia. "Certo, certo. Ho sempre detto e pensato che mio padre è uno dei pochi uomini considerabili buoni al giorno d'oggi."
Annuisco, non posso essere più d'accordo. "Un uomo d'oro." aggiungo.
Nathan comincia a prendermi in giro. "Eh, sì.. mia mamma sarebbe abbastanza gelosa di te, se solo potesse! Non ti innamorare di uomini così grandi anche se affascinanti!"
"Allora lo sai che tuo padre ha il suo fascino, eh!" lo prendo in giro anche io.
Sorride. "Tale padre, tale figlio. Quindi certo che lo so!"
Sapevo che avrebbe dato una risposta del genere. "Sei proprio un tipo." dico sorridendogli.
Mi metto le scarpe. "Grazie, ancora, per tutto. Adesso me ne vado."
Nathan si mette a cucinare. "Non mi dai alcun fastidio, sappilo."
"Lo so, per questo ti ringranzio ma non voglio fermarmi oltre. Se ti senti solo fai venire la top model." sorrido.
Anche lui mentre mette sul fuoco una pentola, distende i muscoli delle labbra. "Non ti preoccupare, mi sono assicurato che lei non potesse venire prima di dirti che saresti potuta rimanere stanotte."
Lo indico in modo canzonatorio. "Ah, dovrei essere la tua seconda scelta? Non merito questo trattamento, me ne vado!"
Mi fa un occhiolino. "Attenta ai lupi biondi, potrebbero davvero mangiarti!"
Lo guardo male. "Simpaticissimo. Ci vediamo domani a lavoro, ciao Nate."
"Notte, Win."

Cammino per la strada come se fossi costantemente seguita.
L'ansia mi sta uccidendo davvero.
Mi siedo sul letto. Mi sento distrutta, sia esternamente che internamente. Sono un vero straccio.
Il telefono squilla, ecco di nuovo l'immensa paura che possa essere qualcuno che non voglio sentire.
Mi avvicino al telefono, ma di nuovo mi manca la forza di rispondere.
Metto una mano sulla cornetta, la alzo. "Win, sono io!" la voce della nonna me la fa alzare completamente.
Non avrei mai creduto che mi potesse chiamare, quanto ne avevo bisogno! "Nonna! Che bello sentirti!" dico contenta.
"Anche a me fa molto piacere.. come stai?" chiede ma il suo tono mi fa capire molte cose.
Aspetto qualche secondo prima di rispondere. "Penso bene." mento.
La nonna mi sembra preoccupata. "E il lavoro? La casa?"
"Senti nonna, non sono domande che mi faresti tu, arriva al punto che è meglio." dico diretta non sopportando quando prova a raggirare l'ostacolo.
La nonna rimane zitta per qualche secondo poi adotta il suo solito tono duro. "So che Al e Ed sono lì."
"Lo so anche io, nonna. Anzi ho anche visto Edward oggi." dico piano.
La nonna sembra sollevata e allo stesso tempo ancora più preoccupata di prima. "E che cosa è successo?!"
"Niente, sono scoppiata in lacrime e sono anche svenuta. Un mio amico mi ha prestato soccorso e Ed se ne è andato senza che gli abbia neanche rivolto la parola. Ecco che cosa è successo."
"E.. tu?" dice ansiosa.
Io sospiro. "Io niente, nonna."
"Sei contenta di come è andata?"
"Ovvio che no, sarei stata contenta di potergli dire che vivo la mia vita perfettamente senza di lui piuttosto che svenire solo alla sua vista, sinceramente. Ma poteva sicuramente andare molto peggio." mi rassegno.
La nonna prende un grosso respiro. "E' andata, tutto sommato, bene."
"Sì, questo sicuramente." dico afflitta.
"Adesso stai da sola?"
"Sì, sono appena tornata a casa. Va tutto bene nonna, non preoccuparti di niente. Me la cavo, come sempre."
La nonna emette uno strano suono con la bocca. Sento Dan abbaiare e mi si stringe il cuore. "Nonna, Dan! Digli che lo amo sempre, che mi manca, che vorrei tantissimo stare con lui ancora."
"Perchè non torni qui?" quella domanda mi blocca il cervello per qualche secondo.
La nonna continua. "Non per rimanere. Mi avevi promesso che saresti tornata appena avresti potuto."
"Evidentemente ancora non ho potuto. Verrò nonna, sicuro. Ho bisogno di parlarti dal vivo, di riabbracciare Dan e di rivedere Resembool. Quindi non preoccuparti, appena potrò mi vedrai lì."
La nonna aspira dalla sua pipa. "Allora mi fido. Ci sentiamo presto Win, stammi bene."
"Stammi bene, nonna, a presto." chiudo la chiamata.
Mi siedo sulla sedia in cucina e penso.
Quanto vorrei poter essere almeno un pò più coraggiosa? Darei tutto per esserlo!
Per dirgli che sto bene, per dirgli tutto. Forse se fossi davvero coraggiosa non avrei neanche paura di potergli dare ancora un'altra possibilità.
Ma non è questo che voglio dopotutto. Se ho capito una cosa è proprio questa: posso vivere senza di lui, sola, ma bene.
Certo il tempo speso con lui mi faceva toccare il cielo con un dito, lo ammetto. Ma erano così pochi quei momenti che andando avanti così sono certa di poterli dimenticare tutti.
Ma è davvero così che voglio che vada?
Bussano alla porta, è tardi e non può essere Nathan.
Prendo un grosso respiro, sono sicura che quando aprirò ci sarà il suo bellissimo viso davanti a me. E va bene così.
Apro. "Stupida."
Alphonse entra senza chiedere il permesso, senza dire nient'altro che non sia quella parola. "Al.." a me manca il fiato.
Come è possibile che sia tu?
Non riesco neanche a chiudere la porta, lo fisso.. completamente inerme. Si gira verso di me, ha un viso tra il preoccupato e l'arrabbiato. "Chiudi quella porta, Win!"
Lo faccio, ma poi gli corro incontro e lo abbraccio forte. Proprio come sognavo di tempo di fare. "Al.. quanto mi sei mancato!"
Alphonse mi abbraccia di rimando ma non aggiunge niente.
Quando sciolgo l'abbraccio che credo che sia durato dieci minuti, lo guardo contenta. "Come hai fatto a sapere che abito qui?"
"Non ci vuole niente a saperlo." mi dice sedendosi dove pochi minuti prima c'ero io.
"Vuoi che ti prepari qualcosa? Hai fame? Hai sete? Stai bene? Oh.. Al!" ho gli occhi lucidi.
Alphonse scuote la testa. "Non mi fare niente, sto bene così. Win, tu come stai?"
Mi aggiusto i capelli. "Bene, adesso che ti ho rivisto."
"Sai, vero, che io ho volutamente lasciato mio fratello nell'albergo dove alloggiamo. Sai che siamo qui per te!"
Il cuore comincia a battere fin troppo forte. "Siete qui.. per me?"
Alphonse poggia le mani sul tavolo e stringe i pugni. "E per quale altro motivo se no? Non credere alle palle che mio fratello dice sempre, non credere che abbia bisogno di un meccanico perchè tu l'hai lasciato. Sinceramente, se ti fai due conti, Xing non è prioprio dietro l'angolo e prima di arrivare qui di meccanici ce ne sarebbero stati a bizzeffe!"
Mi siedo piano anche io. "Ma è anche vero che qui ci sono i migliori."
Alphonse mi guarda male. "Si è fatto curare da una ragazzina che imparava appena a maneggiare con quei cosi, e proprio adesso avrebbe deciso di recarsi dal migliore?"
Porto le mani per sorreggere la testa. "Al.. che cosa dovrei fare?"
"Prima di tutto chi era quel ragazzo che stava con te?" e adesso il tono si faceva più duro.
Che cosa devo dire?
Se dico che è un amico, allora anche Edward saprà che è solo un amico.. se invece gli dico che è il mio ragazzo, sicuramente Alphonse non capirà e si arrabbierà.
Mi prende la mano. "Win, dimmi chi è!"
Ingoio un pò di saliva. "Possono esserci dei segreti tra te e tuo fratello?"
Alphonse diventa dubbioso e si allontana. "Dipende da quanto grandi siano. E soprattutto da quanto possono ferirlo."
"Allora quello è il mio.." no, non posso dirlo! Non posso dire niente, cazzo!
Alphonse si alza. "Se non me lo dici posso solo dedurre che sia il tuo nuovo ragazzo. Ovviamente adesso dimmi che mi sbaglio, Win! Dimmelo, idiota!"
Non mi aveva mai detto una parolaccia che non fosse 'stupida' ma quando davvero era arrabbiato.
Mi viene da piangere.
"Al.. io voglio solo vivere lontana da Ed, non importa quel ragazzo che cosa sia per me!" dico esasperata.
In effetti, che cosa ti cambia se è meno il mio ragazzo se io in ogni caso non voglio rimanere con Edward?
Alphonse abbassa lo sguardo. "Win.. se tu vuoi vivere lontana da mio fratello, sai che stai rinunciando anche alla mia amicizia? Possibile che tutto quello che è stata la nostra infanzia, la nostra vita, tu voglia cancellare tutto?"
Mi alzo e mi avvicino a lui. "Non cancellerei niente, rifarei tutto da capo anche altre mille volte. Perchè vi amo, davvero, come non ho mai amato nessuno. Ma la vostra continua assenza, mi fa così male che mi manca l'aria, ed è proprio perchè vi amo sopra ogni altra cosa! Dovete mettervi anche nei miei panni, Al, non ce la faccio più. E sono giovane, e ancora in grado di poter cambiare tutto prima che questo tutto mi distrugga completamente. Non ti rendi conto di che reazione ho avuto quando ho visto dopo due mesi Ed? Sono svenuta, mi sono sentita il cuore cedere! Se non è amore questo, allora dimmi tu che cos'è! Ma se questo amore deve essere così, allora preferisco stare bene. Anche senza amore. E' il prezzo che evidentemente devo pagare. E non dire che è colpa tua, che Ed adesso torna a Resembool con me per sempre perchè io lo conosco, lui è nato per vivere così. Per vivere con te, Al. Io non sono nei suoi piani, ma va bene così. Solo che devo semplicemente eliminarlo anche dai miei. Spero che mi capirai, forse non ora perchè la questione è difficile e ti è molto cara, ma prima o poi lo farai. Io ne sono sicura."
Alphonse non dice niente, ma piange.
Gli prendo la testa, è molto più alto di me, la poggio sul mio petto. "Sarai per sempre il mio fratellino, Al."
Alphonse mi abbraccia e piange ancora di più. Qualche lacrima scalda anche il mio viso.
"Perchè rendi le cose così dolorose?" mi chiede dal mio petto.
Lo accarezzo e gli do qualche bacio sulla testa. "Non sono dolorose, sono solo quelle giuste."
Si allontana e mi guarda con quegli occhi dorati rossi dal pianto. E' bellissimo. "Quando hai intenzione di dire tutto questo anche a mio fratello? Sai che sta aspettando che gli dai qualche spiegazione."
Abbasso lo sguardo. "Non sono in grado di avere un confronto con lui , purtroppo. Sto aspettando che ne abbia la forza, anzi se tu puoi dirglielo.. se vuole che gli parli e gli racconti tutto, può tornare."
"Glielo dirò."
Gli sorrido affettuosamente. "Mi mancherai tantissimo Al, che neanche immagini!"
Alphonse asciuga le lacrime. "Ma che dici, certo che lo immagino, eccome! Quanto manchi tu a me, uguale."
Lo accarezzo. "Esattamente."
Prende un grosso respiro e si gira verso la porta. "Allora questo è proprio un addio?"
"Per niente, Al. Questa è casa mia, ed è e sarà sempre aperta per te. E' solo un arrivederci un pò più lungo."
Alphonse scuote la testa. "Sei proprio stupida."
Quante volte me l'avrà detto? "Forse hai ragione, lo sono.."
"E sei anche più stupida se pensi anche solo per un secondo di essere stupida!"
Sorrido non capendo perfettamente quello che vorrebbe dirmi.
Si gira abbastanza arrabbiato ma la sua voce è come fiera.. "Sei la donna più forte che abbia mai conosciuto dopo mia madre! Perchè ancora non credi di essere in grado di poter parlare con Ed? Perchè ancora credi di non avere il coraggio che serve nella vita? Non ti sei ancora resa conto di tutto quello che fai? Di come lo fai?"
Mi lascia perplessa e molto contenta quello che mi dice. "Ed.. è sempre stata la mia più grande debolezza, da quando siamo piccoli che lo è. Non ci posso fare niente, se non quello che sto facendo.. forse."
Alphonse apre la porta e mi guarda per un'ultima volta prima di chiuderla dietro di sè. "Un arrivederci un pò più lungo.. allora." e se ne va.
La casa torna vuota, proprio come me.

La nonna mi chiama la mattina seguente. "Win.. se ne sono tornati a Xing."
Non so se essere felice o delusa. "Va.. bene." dico soltanto.
"Devi andare a lavoro adesso, vero?" mi chiede.
Guardo l'orologio. "Sì, tra dieci minuti all'officina."
"Spero che possano insegnarti molto più di quello che avrei potuto io, e che tu diventi la migliore in questo settore. Ma in ogni caso, Win, sappi che sono fiera di te."
Quelle parole mi fanno salire gioia e lacrime a non finire. "Grazie nonna."
"Perchè hai la forza di guardare avanti, di essere sola ma forte, di credere e investire nel tuo futuro. Hai solo diciannove anni, non è facile. Non credere che solo perchè io non ti esalto come dovrei perchè non sono una tipa romantica, quello che fai non sia sopra alla media."
Provo a piangere in silenzio. "Nonna, penso che questo weekend torno a Resembool, ho la necessità di vederti."
La nonna ride. "Ecco come fai! Due complimenti e vorresti che ti abbracciassi e che ti dessi da mangiare!"
Provo a sorridere anche io, ma sono così triste dentro che mi è impossibile. "Allora ci vediamo tra qualche giorno."
"Non aspetto altro, nipotina mia." dice attaccando il telefono.
Un 'ti voglio bene' avrebbe reso questa telefonata perfetta, ma so che la mia nonna non è proprio il tipo quindi va bene così. Sono più che accontentata.
Nathan quando mi vede mi prende la testa e mi da' un bacio sui capelli.
Rimaniamo in quella posizione per qualche secondo senza dire niente.
Anche stamattina ha fatto presto, che sia davvero cambiato?
Mi lascia. "Stai male. Ma che cazzo."
Non dico niente, prendo la chiave e mi vado a chiudere nella stanza per cambiarmi.
Appena chiudo la porta dietro di me, mi scappa una crisi di pianto come poche.
Ho pianto così poco ieri quando Alphonse è venuto e non so neanche io precisamente perchè, forse per la promessa inutile che ho fatto ad Edward. Quando ci sono loro due non piango mai, anche se vorrei farlo.
Mi cambio, asciugo gli occhi anche se continuano ad essere gonfi ed esco dalla stanza.
Nathan lavora silenziosamente, lo stesso faccio io.
La giornata la passiamo così, lavorando, senza dirci nulla.
Io non ho la forza di pensare niente da poter dire e credo che neanche lui abbia tanta voglia di sentire la mia voce roca.
Si stiracchia. "Stasera che ne dici di andare a bere qualcosina per dimenticare?"
Non è questa la soluzione. "No, grazie." dico soltanto.
Nathan come se non avessi detto, va a prendere un pò di caffè che mi porge. "I miei amici vorrebbero ancora conoscerti.."
"Digli che questo non è il momento, conoscerebbero il peggio di me e non mi sembra il caso." dico sorseggiando il caffè.
Nathan sbuffa. "Sono passati due mesi e mezzo e ancora non sei mai venuta con me!"
"Non cominciare con questa storia, ti prego." lo supplico.
Prende in malo modo il caffè dalle mie mani e lo va a posare. Perchè se la prende sempre così tanto quando non vado con lui?
Perchè non capisce che me ne frego dei suoi amici e della mia vita sociale?
Torna e si rimette a lavorare senza neanche rivolgermi uno sguardo.
Sospiro e comincio a lavorare anche io.
"Posso andarmi a cambiare prima io?"
"Buona sera a tutti!" Janey è sorridente sullo stipite della porta.
Quella ragazza non fa altro che irritarmi, niente da fare. "Ciao.." dico a bassa voce.
Lei mi guarda, sembra essere felice. "Ciao!" risponde.
Nathan con le chiavi in mano indica la porta della stanza per cambiarsi. "Due minuti e sono pronto."
Janey si guarda intorno. "Sei così bello in divisa da lavoro! Con quella fascia!"
Mi verrebbe da tirarle un pugno ma mi limito a far finta di non aver sentito niente.
Nathan le sorride. "Aspetta qualche minuto, torno subito."
Rimango sola con quella scema, continuo a lavorare come se non ci fosse.
Si siede di fronte a me. "Hai proprio una brutta faccia!"
La guardo malissimo. "Si vede che dormo poco la notte."
La maliziosa che è, fa una strana faccia come per dire 'immagino che cosa fai la notte!'. Mi stizza profondamente. "Perchè succedono delle cose brutte nella mia vita, non per altro." aggiungo.
Janey si avvicina. "Ah, davvero?"
Non ti dirò niente di me, puoi anche morire!
Annuisco senza dire nulla.
Poggia una mano sulla mia spalla. Non provare a fare l'amica o la tipa che capisce quello che sto passando che ti arriva una chiave inglese dritto in faccia!
"Mi dispiace molto. Andrà tutto bene." quelle parole però non me la fanno prendere come avrei pensato.
Forse questa modella non è male come sembra. "Eh.. grazie." dico senza sapere che cosa fare.
Si alza e va alla finestra. "Spesso si sta male. Non posso dirti che capisco quello che stai passando perchè non so di che cosa si tratti, ma immagino che se ti toglie il sorriso debba essere grave."
Che ne sa che mi toglie il sorriso?
Si gira per guardarmi e vede che sono abbastanza perplessa. "Spero solo che tu non stia soffrendo per amore, quello è brutto e ti posso capire."
Mi tornano in mente le parole di Nathan che dice che si prende sempre lei tutte le colpe solo per poter fare sempre pace.
"Neanche per me è facile essere innamorata. Spesso penso che forse Nate non sia poi tanto innamorato di me, e quando mi viene in mente questa cosa mi sento di morire perchè mi rendo conto che invece io lo amo tantissimo e che senza di lui non sarei niente. Allora non ho la forza di lasciarlo anche se non mi ama, almeno non sempre."
Per quale motivo ha deciso di aprirsi con me? Io ho appena detto che la schifo!
Prova a sorridermi e si appoggia ad uno dei tavoli che usiamo per lavorare. "Non è proprio il massimo della dolcezza, ma delle volte mi fa toccare il cielo con un dito.. ad esempio quando mi dice che sono solo sua, che è geloso e che mi ama."
Poso l'automail che stavo smontando e mi siedo vicino a lei. "Se posso dire la mia, il vostro è uno strano amore. Ma sempre amore è."
Mi prende una ciocca di capelli. "Quanto amo il tuo colore.."
Divento rossa.
Lo arriccia e sorride. "Non essere tesa, ti sto facendo un complimento! Io sono scurissima, sia di capelli che di pelle. Però amo le persone così bionde. E sono immensamente gelosa di te, Winry."
Rimango inerme mentre mi tocca i capelli e mi dice quelle cose. "Non ne hai motivo.."
Scuote il capo e mi lascia il capello che stava attorcigliando sul suo dito. "Magari non ne avessi motivo. Per questo fino ad adesso non mi sono aperta con te, perchè sono gelosa, gelosissima che la prima volta che ti vidi volevo solo ucciderti con le mie stesse mani."
Addirittura! "Eh.." non so che cosa dire, come sempre.
Mi torna a guardare abbastanza sorridente. "Ma tutto sommato sento che posso fidarmi di te, potremmo essere amiche se vuoi."
Nathan esce dalla stanza, ci vede vicine e immagina il peggio. Si avvicina a passo accelerato. "Che cosa succede?"
Janey si alza e lo bacia a timbro. "Amore!"
Io mi alzo e prendo dalle mani di Nathan le chiavi. "Vi auguro di trascorrere una bella serata." e sorrido, ad entrambi.
Nathan mi guarda preoccupato mentre Janey mi saluta con la mano. "Eh?" è la reazione di Nathan.

Quando entra in officina poggia le mani violentemente sul tavolo dove sto lavorando. Lo guardo malissimo. "Che cosa pensi di fare?"
"Ma che cosa cazzo è successo tra te e Janey? Perchè improvvisamente parla bene di te e tu non me ne parli male?!"
Riduco gli occhi a due fessure. "Non ne ho mai parlato male, non in tua presenza almeno!"
Nathan scuote la testa. "Come se non sapessi quello che hai sempre pensato di Janey!"
Lo sposto dal tavolo. "Non abbiamo fatto proprio niente, mi ha detto che potremmo essere amiche perchè improvvisamente si è aperta. Mi ha detto che è tanto gelosa di me."
Nathan si siede sul tavolo. "Amiche? Ma che cosa ha nella mente quella ragazza? Mio dio, non la capisco!"
"Si tratta di tattiche, tutto qui. Ha pensato che se fossi diventata sua amica non l'avrei mai tradita provandoci con te. Ma forse la tua bella non ha capito che non sono interessata a te."
Nathan rimane molto perplesso. "Dici che è una tattica? Eppure ieri ci hai augurato di passare una bella serata, eri abbastanza convincente.."
"Certo, perchè ero sincera. Forse ancora non hai capito che a me quella ragazza non da' alcun fastidio." dico provando a toglierlo dal tavolo senza successo.
Nathan mi prende per le spalle. "Dovrei credere che potreste diventare amiche? Ma è la fine per me!"
Alzo un sopracciglio. "E per quale motivo?"
"Ma non capisci che cosa voglia dire avere la tua migliore amica, amica della tua ragazza? La mia fine, l'hai appena firmata!" sembra visibilmente preoccupato.
Mi allontano da lui. "Non hai niente di cui preoccuparti, grazie perchè mi reputi la tua migliore amica." e gli sorrido.
Ma non sembra ancora convinto. "Non credo che non avrò motivo di preoccuparmi.. sento da qui le urla per qualsiasi cosa."
Gli porto le chiavi della stanza. "Ma perchè hai paura di quelle che sono le reazioni di Janey? Fidati di lei per una volta e vivi tranquillo. Adesso cambiati e comincia a lavorare che sei nuovamente in ritardo."
Si alza e si va a cambiare, con una faccia tra il perplesso e il preoccupato.
Esce dalla stanza anche peggio. "Mi ha chiamato e mi ha chiesto di te! Win, tutto questo mi preoccupa!!"
Metto una vite nel mio automail. "Nate.. insomma, datti una calmata!"
"Ma perchè non capisci? Janey è sempre stata antipatica con le mie amiche e non è possibile che diventi dolce proprio con te! Sa quello che facciamo e ne è super gelosa!"
Lo guardo e spero che la smetta il prima possibile. "Che cosa ne diresti di vivere alla giornata? Falla fare, vediamo quali sono i suoi piani e le sue intenzioni."
Nathan si calma per qualche secondo. "E poi?"
"E poi deciderò sul da farsi, semplice. Adesso mettiti a lavoro e prova a non pensare a lei tutto il tempo! Poi dici che non ne sei innamorato!"
Nathan si siede. "No. Impossibile che non ne sia innamorato, sono due anni che ci sto insieme! Qualcosa sicuramente c'è, è che non so dire con precisione che cosa sia.."
"Sì, adesso zitto e lavora." dico aggiustando la parte finale del mio automail.

























  
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