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Autore: DoctoRose91    07/12/2012    1 recensioni
< Quante cose sono successe in quest’anno. Finalmente riuscii a trovarti sul quel ciglio della strada abbiamo combattuto nuovamente insieme,abbiamo vinto,poi mi hai lasciato su quella spiaggia con te! Oh come posso dimenticarmi quel discorso che mi facesti lì,timido e incerto;“Io ho solo un cuore…in parte sono umano soprattutto invecchierò e non mi rigenerò mai…ho soltanto una vita Rose Tyler e potrei viverla con te se ti va?!”,“Questo vuol dire che invecchieremo insieme?!”,“ Insieme!” > in quella parola c’era tutto,amore,gioia,sentimento,emozione,paura e sofferenza.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 10 (human), Rose Tyler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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XIX Capitolo

L’Uovo di Pasqua!


Erano passate due settimane e la Pasqua era ormai alle porte, infatti quest’anno cascava il 25 Aprile. Il dottore aveva prenotato un tavolo per 5 persone ; quella giornata se la presero tutti di festa per festeggiare insieme ed in armonia. Rose aveva lavato e stirato il completino che comprò ai grandi magazzini con sua madre, non vedeva l’ora di indossarlo e vedere quale effetto avrebbe fatto sul dottore. Aveva organizzato una piccola sorpresa al suo fidanzato: si era messa d’accordo con i suoi genitori di intrattenere il dottore in modo tale da poter essere a casa e sistemare il telescopio .
Nel pomeriggio il dottore con una scusa uscì di casa, aveva un appuntamento con un esperto delle uova . Si incontrò nel suo cosiddetto laboratorio , infatti quest’uomo lavorava proprio in una fabbrica per la confezione delle uova di pasqua. Appena arrivò, vide che c’erano ben 4 persone prima di lui, forse lì per lo stesso motivo. Nell’attesa fece amicizia facilmente con tutti loro.
“e tu cosa vuoi mettere nell’uovo?”domandò una donna seduta accanto a lui.
“dei biglietti per un concerto! Mentre tu?”domandò ulteriormente lui.
“chiavi di casa!” rispose lei con la luce negli occhi.
“chiavi di casa?”ribadì lui incredulo da ciò che sentì.
“io e mio marito volevamo tanto una casa , ma non la trovavamo come ci piaceva… un giorno passai per una stradina carina e vidi un cartello fuori con scritto vendesi. Era quella fatta a pennello per noi e ho deciso di comprarla; per questo ho pensato che sarebbe stato carino trovarle nell’uovo”concluse la donna emozionata per la gioia del racconto.
“complimenti! sarà una bellissima sorpresa!”si complimentò il dottore.
Prima di lui andò questa signora.
Quest’esperto faceva entrare 2 per volta; uno qualche minuto prima, poi mentre l’uovo si asciugava faceva entrare l’altro, è così accadde; dopo qualche secondo entrò  anche il Dottore.
“piacere John Smith!ho chiamato due giorni fa !”si presentò lui all’esperto.  L’uomo era a dir poco una persona strana, aveva un camice bianco macchiato di cioccolato,occhialini da taglia-legna… sembrava uno scienziato pazzo.
“si mi dia il suo regalo che glielo inserisco nell’uovo!”disse allungando la mano con dei guanti puliti per non sporcare il regalino.
“a quale gusto le piace?!”gli domandò .
“a latte!”rispose lui con molta naturalezza. Si meravigliò di come conosceva alla perfezione la sua Rose.
“anche io ho scelto a latte,invece a me piace con le nocciole!”disse la signora che gli stava affianco.
All’improvviso la macchina per compattare le uova accelerò.
“oh mio Dio le nostre uova! speriamo che non si rompano!”urlò la signora portando le mani davanti alla bocca. L’esperto diede qualche martellata pesante sulla macchina e tutto andò bene . In quel frangente il dottore si ricordò di come guidava il suo Tardis con botte e pedate e le venne un leggero sorriso sulle labbra rammentando il suo passato.
Le uova passarono nella macchina da confezionamento e arrivarono nelle mani dei legittimi proprietari. Dopo aver pagato e salutato lo strano scienziato ,il dottore si diresse al Torchwood per riprendere a lavorare. Fece molta attenzione a non far vedere l’uovo, non voleva dare spiegazioni, ma prima di entrare, alle sue spalle: “dottore buongiorno!”salutò Donna con dei fascicoli in mano.
Saltò di scatto. Era molto teso, non voleva essere scoperto,ma purtroppo non ci riuscì.
“buongiorno Donna!!”salutò anche lui con un sorriso disinvolto nascondendo dietro di sé l’uovo con molta naturalezza.
“cos’hai lì dietro?”domandò con entusiasmo la segretaria.
“dove scusa?!”cercava di prender tempo .
“lì dietro dottore!!”iniziò ad uscire la Donna Noble che conosceva, quella bisbetica Donna  che si irrita facilmente.
“ah dici questo?! È solo un uovo di pasqua!”disse con voce isterica lui tirando fuori l’uovo.
“lo vedo, ma cosa ci fa qui?! Dove lo hai preso?”continuava a persistere la rossa.
“e va bene entra dentro e ti spiego tutto!”crollò , facendola  accomodare nel suo studio.
“è l’uovo di pasqua che ho comprato per Rose!”spiegò a bassa voce.
“oh che meraviglia!” urlò di gioia lei con quel suo splendido sorriso compiaciuto.
“non urlare così forte!!”zittì lui.
“oh! si! scusa!”.
“è ovvio che di tutto ciò Rose non ne deve sapere niente!”si rassicurò lui.
“è ovvio! dalla mia bocca non uscirà nulla dottore ne puoi essere sicuro!”confermò lei , per poi uscire dallo studio .
Il dottore si sedette dietro la sua scrivania a scrivere la relazione sull’avventura a York, e mentre era immerso nelle sue scartoffie gli passò davanti l’immagine di Rose distesa sul pavimento  priva di vita,il grande dolore per la sua perdita,River,  e la consapevolezza di averla persa per sempre… il rumore lo distolse  dai suoi pensieri.
“avanti!”disse poi alzando lo sguardo verso la porta, da lì entrò Pete e il piccolo Tony.
“salve! Ehi vieni qui tu!”salutò il dottore ai due appena entrati. Tony gli saltò in braccio sedendosi su di lui.
“scusa se ti disturbo, ma avrei degli impegni e mi chiedevo se tu e Rose potevate tenere Tony per qualche ora. Il tempo che mi sbrighi per qualche faccenda. Sai quanto lui non gli piace stare con gli altri e mi ha bombardato chiedendomi di stare con voi!”chiese gentilmente il suocero.
“ma certo Pete! non ti preoccupare. Ci fa piacere tenertelo per tutto il tempo che vuoi. Va con calma! non è un problema”  rispose entusiasta il dottore.
Rimasero soli. Il dottore non continuò il suo lavoro,dopo le insistenze del bambino, che non furono troppe a dire il vero! Si mise a raccontare una delle sue avventure, per la precisione Shakespeare,mentre mangiucchiavano delle caramelle che  aveva comprato in precedenza nella fabbrica delle uova. Tutto ad un tratto Tony vide l’uovo di pasqua e subito si fiondò, il dottore lo vide e prima che potesse accadere qualcosa di irreparabile, lo tolse dalle mani del bambino,poi però si accorse che stranamente l’uovo era un po’ pesante, e disse tra sé sé: “ è strano… dei biglietti non devono pesare così tanto!!”. Lo mosse vicino all’orecchio e sentì un tintinnio di chiavi, si spalancarono gli occhi incredulo di ciò che aveva sentito. L’uovo conteneva le chiavi di casa di quella simpatica donna conosciuta prima.
“ed ora come faccio? Dove la trovo?”si domandò ad altra voce l’uomo.
Poi come un lampo di genio gli venne in mente il discorso condotto precedentemente con la signora. Si ricordò che lei gli disse dove abitava con suo marito e decise senza indugio di andare da lei a prendersi il suo , portandosi con sé anche il piccolo Tony.
Dopo mezz’ora di viaggio in bus arrivarono di fronte ad una palazzina alta 20 piani, simile al Powell Estete. Si avvicinò al citofono bussando < O. Willes > .
“chi è?”rispose una donna dall’altro lato.
“sono John Smith ! ci siamo conosciuti oggi al centro delle uova!”si fece ricordare lui.
“impossibile!”rispose la donna.
“come impossibile? Olga ti ricordi le chiavi e i biglietti per il concerto che dovevo regalare alla mia ragazza?!”continuava a spiegare lui  sperando di essere riconosciuto.
“ io non sono Olga. Sono sua sorella Olivia. Ha sbagliato, mia sorella abita all’interno 6 palazzo D”spiegò la donna .
“oh!mi scusi tanto! Grazie!!”si scusò lui con un leggero imbarazzo.
Arrivato al palazzo giusto; bussò e per fortuna questa volta era la donna giusta. Abitava al 15° piano, in un piccolo appartamento,  molto accogliente e carino. Si sedettero nel soggiorno. La donna gli offrì un bicchiere d’acqua, un succo di frutta a Tony e dei dolcetti. Il dottore raccontò la faccenda e i due si misero a ridere per la strana situazione che si era creata.
“questo è tuo figlio? Che carino è molto dolce!”tirò subito le conclusioni la donna osservando il bambino che mangiava .
“no,ma grazie! È mio cognato come si suol dice!”rispose il dottore con un leggero sorriso di imbarazzo.
“oh scusami! vedendovi ho subito pensato che fosse padre e figlio?”spiegò la donna.
“ma dimmi… un bel ragazzo come te non ha ancora figli? Non ci credo!”disse con molta naturalezza.
“beh…diciamo che ora non ho figli!”rispose indeciso lui.
“sta a sentire, i figli sono la cosa più bella che possa esserci. Io credo che diventare genitori sia la più bella tappa che una persona possa raggiungere. Se vuoi un consiglio tu e la tua ragazza non pensateci troppo. La vita passa in fretta,  come diceva il famoso Orazio < carpe diem >, e poi tu saresti un buon padre ne sono sicura”confessò la donna senza vergognarsi sul discorso serio che aveva intrapreso.
“grazie del consiglio e dei complimenti , ma dimmi di te tu hai figli?!”chiese ulteriormente il dottore visto l’argomento.
“no purtroppo no! Io e mio marito non siamo riusciti ad avere un figlio nostro e abbiamo avviato le pratiche per l’adozione, ma come ben saprai ci vuole un bel po’ di tempo; ecco perché avevamo scelto di comprare una casa nuova, più grande; per poter far crescere in armonia il figlio che verrà!”rispose la donna con una speranza negli occhi che lo commosse .
“ci riuscirete! ne sono sicuro. Io credo che sarebbero degli sciocchi se negassero te come madre,saresti un genitore fantastico!”elogiò il dottore.
“Grazie dell’ospitalità Olga , ma dobbiamo davvero andare!” affermò poi.
“grazie a voi della visita e per avermi riportato il mio uovo. Ti vado a prendere il tuo!”disse la donna assentandosi per un attimo . Ritornò con il giusto uovo consegnandolo al dottore. Si salutarono dandosi la mano .
Il dottore passò prima per casa sua a nascondere l’uovo e poi si diresse a casa di Jackie per riportare Tony, lì c’era anche Rose che lo aspettava.
“allora a che ora arriverà il telescopio?”domandò la madre a Rose. Erano sedute in salotto a vedere delle vecchie foto.
“verso le 15!penso che in quel momento staremo mangiando la frutta! credo di avere il tempo a sufficienza per sistemare il tutto” rispose Rose mentre  guardava le foto.
“allora fammi ricordare bene! Tu ti assenterai per circa 30 minuti dal ristorante con la scusa di esserti dimenticata qualcosa e che dovrai andare a casa a prenderla, mentre io e Pete dovremmo far scorrere il tempo in chiacchiere senza far accorgere al dottore della tua assenza prolungata, visto che abitate a non meno di 25 minuti!” confermò il piano la madre.
“si è così, mamma confido in voi due !” si raccomandò la ragazza.
“non ti preoccupare! Oh! Ma guarda il primo dentino di Tony. Te lo ricordi?”
“è come se non me lo ricordo! pianse per tutto il giorno. Io avevo l’esame di chimica il giorno dopo e mi ricordo che dovemmo andare all’ospedale perché la gengiva si fece tutta viola e ci preoccupammo , poi alla fine ci dissero che aveva mangiucchiato more che nascono nel nostro giardino. Te lo ricordi quella sera scoprimmo di avere delle more nel giardino!fu un disastro, ma ora a ricordarlo sembra passato così tanto tempo, una vita,e invece sono passati solo 2 anni da allora!”rammentava l’episodio accaduto qualche anno prima. Alla fine del discorso Rose usò un tono di voce più cupo del solito, infatti anche il volto rispecchiava la voce adottata, Jackie se ne accorse subito.
“sai …talmente che ti conosco ,non ti chiedo neanche il perché di quel visino triste. Ricordo ,anche io, quegli anni belli per un certo aspetto, ma anche molto dolorosi dall’altro . Ricordo come ti sforzavi per apparire tranquilla… ricordo quei tuoi falsi sorrisi che raccontavano tutta la tua sofferenza. Rammento come ti fiondavi nello studio e nel lavoro,soprattutto in quest’ultimo,la tua sola ragione di vita e di speranza nel ritrovare il tuo dottore; ma anche io vedendoli ora sembrano che sia passata una vita, ma lo sai che ti dico? per fortuna che ci sono stati, sennò ora tu non potresti sorridere di nuovo con quella luce negli occhi che non vedevo da molto tempo. Ti devo confessare una cosa, io lo avevo subito capito che tu ne eri innamorata, e lui ,parola di mamma!, non ti guardava indifferente!” confessò la madre per tirare un po’ su la sua adorata figlia.
“è quando l’hai capito?!”domandò incuriosita la ragazza,chiudendo il raccoglitore delle foto; guardando con occhi vispi la madre di fronte a sé.
“quando tornaste per quella faccenda dei professori-pipistrello nella scuola. Ci fu una sera in particolare, credo quella in cui avevate conosciuto Sarah Jane Smith. Tornaste a casa tu, Mickey e il dottore e mangiammo tutti seduti a tavola come una vera famiglia , come accadde a Natale ; te lo ricordi? beh quella sera mi accorsi di un fatto strano… durante la cena, il dottore cercava sempre il tuo sguardo, si intrometteva in tutti i tuoi discorsi, come se volesse essere al centro della tua attenzione, ma non fu solo quello a farmi insospettire… ricordo che mentre chiacchieravo sola con lui, seduti in salotto sul divano, come facevamo di solito quando venivate a trovarmi,  lui non mi ascoltava per niente; io gli chiesi un po’ infastidita <dottore ma tu pensi sempre agli alieni e ai problemi da risolvere? >  E lo sai che mi rispose?! <Non sempre Jackie, anzi ultimamente di rado!... > ”
“e allora cosa centra! Forse era immerso nei suoi ricordi! Aveva da poco rivisto Sarah ”interruppe Rose.
“si ,ma quando mi diede quella risposta aveva lo sguardo puntato su di te ,che eri fuori al balcone a ridere e a scherzare con Mickey. Fu così sincero ,che credo che non se ne accorse neanche lui. Fu spontanea la cosa,e tu lo sai bene che quando le cose sono spontanee rispecchiano sempre la verità,ma la prova definitiva fu che dopo questa risposta ,come catturato da te, si alzò e si diresse da voi due lasciandomi come una cretina, e subito dopo vi vidi uscire di casa mano nella mano lasciando me e Mickey da soli. Quale fu il pretesto per portarti via?”domandò la madre incuriosita da tanto per quell’avvenimento.
“mi disse solo che aveva bisogno di me nel Tardis!” rispose sinceramente la ragazza.
“ e che cosa faceste?”continuò a chiedere la madre.
“beh ora che mi ci fai pensare… perdemmo poco tempo vicino alla console, diciamo che per il resto della serata andammo a girare per la città illuminata da lucine per la festa del patrono, ma anche lì lui mi disse che voleva controllare una cosa. Non so dirti che cos’era , non capii bene…”
“e dimmi… camminavate mano nella mano ?”
“beh si… come sempre!”
“ e lui aveva lo sguardo distratto da ciò che lo circondava?”
“beh no! Solo per poco tempo credo. Non so dirti! Ci perdemmo nelle chiacchiere e nelle risate che non ci feci caso!”rispose la ragazza con tanta ingenuità.
“hai visto che non mi sono sbagliata!  ci ho sempre visto giusto in queste cose, solo con tuo padre ho avuto qualche problemino, ma lui è un tale imbecille!comunque visto che ho ragione!me lo sentivo!”confessò la madre con un sorriso compiaciuto.
Rose non fece in tempo a risponderle che bussò alla porta il dottore con Tony in braccio. Il piccolino si era addormentato in autobus, troppe emozioni !Lo portò subito in camera sua, Jackie gli mise il pigiamino e lo infilò sotto le coperte. Poi si diresse dai due che attendevano nel salotto con una bella tazza di the freddo di stagione.
“ma cosa avete combinato?” gli domandò incuriosita la donna.
“abbiamo fatto una bella passeggiata e mangiato dei dolcetti. Niente di alieno, non preoccuparti !”rispose ironicamente lui.
“no no! era solo per curiosità, nient’altro!”
“mamma se non ti dispiace noi andremo. Avrei lezione presto domattina; è l’ultima, prima delle vacanze pasquali” informò la ragazza.
“si va bene! Andate pure e grazie dottore per aver mantenuto Tony per noi,infatti se non ci fossi stato tu, io non sarei potuta andare alla casa degli anziani a dare una mano. Grazie mille anche da parte di Pete!”ringraziò la donna con molta sincerità
“ma non dirlo neanche! mi ha fatto molto piacere! Quando volete io sono sempre qui!” rispose allegramente lui.
Dopo aver cenato, i due si diressero in terrazzo, seduti sotto al gazebo a prendere un po’ d’aria fresca e chiacchierare prima di andare a dormire. Rose in quel frangente prese la palla in balzo per togliersi la curiosità che la madre le aveva suscitato durante il discorso…
“dottore posso farti una domanda un po’ personale?”chiese imbarazzata la ragazza.
Il dottore si stranì per il tono di voce utilizzato e  con ironia rispose: “si, certo dimmi!”.
“ quella sera in cui rincontrasti Sarah Jane,dopo che mangiammo da mia madre, tu  chiedesti il mio aiuto per quella faccenda della scuola , ma io non feci nulla! levami una curiosità… perché mi volesti? pur sapendo che mi stavo divertendo con Mickey fuori la balconata di casa mia!” chiese prendendo sempre più coraggio.
“perché ti stavi divertendo!”rispose come se fosse la cosa più ovvia ,riprendendo la frase di lei.
“non volevi che mi distraessi? Dovevo solo pensare ai problemi?”chiese retoricamente la ragazza incredula dalla risposte ricevuta.
“no! non volevo che ti divertissi senza di me!” spiegò la risposta precedente.
“  per quale motivo?”continuava a chiede la ragazza.
“non volevo che tu potevi decidere di rimanere a casa lasciandomi! E per questo che  ti chiesi di aiutarmi!”
“si ,ma se ricordo bene, non feci nulla e neanche tu facesti niente. Passeggiammo solo per le vie di Londra a chiacchierare!mi dici il perché?”
“quella richiesta di aiutarmi era solo un pretesto per uscire con te,mi inventai un problema così potevamo passeggiare per strada mano nella mano. Volevo solo rimanere con te ed avere le tue attenzioni!”
“ e per quale motivo dottore?”chiese facendo l’innocentina la ragazza.
“mi chiedi anche il perché?”domandò con quella sua voce da isterico, come se la risposta si dovesse già sapere. La ragazza annuì invitandolo a parlare.
“ perché ero innamorato folle di te! Ma la mia ragione mi frenava, mi diceva che non era possibile innamorarsi di una ragazza. Non potevo andare oltre la linea che mi ero prefissato, dovevi essere solo un’amica. Per reprimere i miei sentimenti mi invaghii di Madame de Pompadour,ma non ci riuscii. Il mio amore per te cresceva giorno dopo giorno, ma non volevo ammetterlo. Figurati che prima di buttarmi nell’abisso di satana non riuscii neanche a dire ad Aida di dirti che ti amavo,lo davo per scontato che tu lo sapessi, per me era così . Io lo davo per scontato che tu mi amavi, era lo stesso per me! , ma sai la verità Rose? tu non sei mai stata una semplice amica. Durante i miei viaggi ho avuto molte donne che mi hanno accompagnato,ma nessuna completava la parola Compagna, si! erano le mie compagne , ma non erano La compagna,solo tu Rose lo sei stata! Sei sempre stata LA MIA COMPAGNA!!”.
Rose dopo quel discorso rimase estasiata dalla serietà e la sincerità del dottore. Si emozionò sentendo quelle parole. Si alzò, non disse nulla ,si avvicinò a lui, le tese la mano e lo invitò ad alzarsi. Gli  cinse il collo con le braccia, mentre lui i fianchi.  “grazie dottore!”.
“spero di aver esaudito la tua richiesta?”chiese retoricamente lui.
“a pieno!” rispose lei con un accenno di sensualità.
“…mi chiedevo se potessi esaudire un’altra richiesta?!”domandò con tono provocante la ragazza prendendo ad accarezzargli i capelli .
“un’altra ancora? E’ cosa ?”domandò.
“vorrei aprire un piccolo discorsetto in camera nostra, che ne dici! sei disponibile?”rispose lei con lo stesso tono .
“ma certo! per questi tipi di discorsetti sono sempre disponibile!”rispose lui intuendo il doppio senso della frase della compagna.
Così i due piccioncini si diressero in camera da letto aprendo il loro adorato discorsetto . 
  
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