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Autore: Motyl    07/12/2012    0 recensioni
Parla di una ragazza particolarmente portata per le lingue che viene selezionata insieme alle sue 3 amiche e ad altri ragazzi per fare un viaggio in Francia, sogna da sempre questo viaggio e spera di poter fare nuove amicizie che la aiutino a coltivare la sua passione. Durante il suo soggiorno conosce persone nuove, impara a conescere ancora meglio persone di cui pensava di sapere tutto, ma soprattutto conoscerà un ragazzo siciliano, molto carino, che le farà battere il cuore.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 9
Una semplice domenica.

La mattina, anche se un po' frastornate dalla sera prima, ci alzammo di buon'ora per rimettere in ordine la stanza, che sembrava esser stata devastata da un uragano. Il pavimento, in alcuni punti, non si vedeva più perché su di esso c'erano calzini e scarpe sparse qua e là. Le ringhiere dei letti a castello erano diventati armadi provvisori per pantaloni e giacche, per non parlare poi delle nostre valigie, dentro le quali sembravano essere esplose delle bombe.
« Inizio a credere che non finiremo mai! » disse Jessica sconsolata.
 « Non ti lamentare e sistema và! » dissi facendole la linguaccia.
Finimmo per le dieci... Eravamo stanchissime, tuttavia ci preparammo e scendemmo dalla camera nella speranza che la mensa fosse ancora aperta, perché ovviamente stavamo morendo di fame.
Niente da fare... la mensa aveva già chiuso allora andammo a fare una passeggiata, per distrarci dalla fame che avevamo!!
 « Ragazze? » disse Vanessa seria.
 « Sì ?? » domandammo noi preoccupate.
 « Non resisto fino a pranzo!! »esclamò Vanessa disperata.
 « Solo questo ?? Mamma mia, mi ero spaventata! » dissi tirando un sospiro di sollievo. 
« Ma... Non vi sembra che manchi qualcosa oggi? » chiese Melissa.
« In che senso?? » domandai.
 « Nel senso che è troppo tranquillo e si vede qualcuno raramente! » mi rispose.
 « Già, è vero! Non avremmo mica dimenticato qualche gita vero ?? » chiese Vanessa allarmata.
 « No, mi sembra di aver controllato prima di uscire dalla camera... » affermai.
  « Ma sei sicura ? » chiese Jessica.
« Sì » le risposi.
« E' comunque strano! »  fece Melissa.
 « Staremo a vedere... » risposi.
Continuammo a passeggiare per il college deserto, dopo un po' ci sedemmo su un prato al sole per riposarci e chiacchierare.
Non vedevo l'ora che fossero ora di pranzo per poter mangiare, stare a digiuno non era per niente bello! Ma come avevamo fatto a dimenticarci della colazione!?
« Dai ragazze ci siamo quasi... Tra poco mangiamo! » disse Jessica incoraggiandoci.
« Oh... ditemi che sto sognando!!  Voglio mangiare !! » fece Melissa isterica.
« Che facciamo?? Ci incamminiamo?? Dai almeno non ci pensiamo » dissi.
« Ok, andiamo » fecero alzandosi da terra.
  Lo stomaco fece uno strano rumore, ma nulla di preoccupante solo FAME! Erano le dodici quando arrivammo a mensa e vedemmo le porte aperte !!
Gli occhi ci si illuminarono e corremmo fino all'entrata, appena varcata la soglia vedemmo i tavoli gremiti di gente... In giro non c'era nessuno però poi erano tutti a mensa ?? Che cose strane... Siccome non si ragiona bene a pancia vuota mi precipitai a prendere qualcosa da mettere sotto i denti.
Rapidamente cercammo il tavolo del nostro gruppo e andammo a sederci, c'era anche Lorenzo, perciò mi sedetti di fronte a lui
« Buongiorno! » disse lui raggiante.
« 'Giorno » dissi io in un rantolo.
« Wow , hai fame eh? » disse lui stupefatto.
« Ahahah sì ma non abbiamo fatto colazione, capisci? » chiesi.
« Capisco » disse.
Mi riconcentrai sul mio piatto, avevo una fame incredibile, sentivo che avrei potuto mangiare per ore, ma decisi di fare la persona civile e iniziai a mangiare in modo composto.
« Ma comunque, oggi fai qualcosa? » mi chiese.
« No, cioè non penso che farò qualcosa in particolare, perché me lo chiedi? » dissi curiosa.
« Ok. Mi chiedevo se ti andava di fare una passeggiata, di pomeriggio. » propose.
Sentii Jessica toccarmi il piede come per dirmi di rispondere di sì, perciò tutto d'un fiato dissi:
« Certo, per me va bene. »
« D'accordo allora ci vediamo qui davanti tra mezz'ora?? » disse alzandosi per posare il vassoio.
« A dopo » dissi sorridendo.
Dopo che lo vedemmo uscire dalla mensa Melissa si spostò di fronte a me
« Dopo, voglio assolutamente che mi racconti tutto » disse.
« Ovvio, saprete tutto tranquille! Adesso andiamo che tra mezz'ora devo essere di nuovo qui!! » esclamai.
In un lampo posammo tutto e andammo in camera.
« Secondo voi mi dovrei cambiare ? » dissi
« Sì, assolutamente » disse Vanessa schietta.
« D'accordo » sbuffai.
Presi un paio di pantaloncini e una camicia a maniche corte e me li infilai di corsa, presi un paio di Superga bianche e una collana lunga, misi un filo di mascara e scesi subito in mensa.
Non era ancora arrivato, allora decisi di sedermi e di aspettarlo lì... mentre ero intenta a giocherellare con il telefono
« Eii, sei qui da molto? » chiese con respiro affannato.
Sobbalzai « No, non da molto » gli risposi alzandomi.
« Menomale, andiamo? » propose.
« Certo, andiamo » dissi incamminandomi.
Cominciammo a camminare, parlammo un pò della serata di sabato..
« Ti sei divertita ieri sera ? » mi chiese.
« Sì, è stato bello. E tu? » risposi brevemente.
« Sì, ma la mia parte preferita era indubbiamente il nostro gioco! » disse ridendo.
« Certo! Ahahahah è piaciuto anche a me » concordai.
Camminammo ancora un pò,
« Ti va di fermarti? » mi chiese.
« Sì, va bene » confermai.
Mi sedetti su uno dei tanti prati immensi che c'erano in quel college e Lorenzo si sedette accanto a me.
Alzai la testa a fissare il cielo.
« Ti chiedi mai com'è che nelle nuvole ognuno vede una forma diversa ? » chiesi.
« Io credo che dipenda dal carattere, o da quello che ognuno vorrebbe vedere... » mi rispose « Per esempio... Quella per me è un coniglio » disse indicando un grande batuffolo bianco.
« No, ma che dici! Si vede benissimo che è un gattino! » esclamai correggendolo.
« Hai visto? Ognuno ci vede quello che vuole! »disse soddisfatto
« Quell'altra però è senz'altro una mano! » aggiunse.
« Bene, potrebbe anche essere un fiore » proposi
« Però... aspetta, quell'altra è una faccia sorridente!! » esclamai indicando un'altra nuvola alla sua sinistra.
« Ok, su quella concordo! E' inesorabilmente una faccia! » concordò.
« E poi quella cosa ti sembra? » disse indicando una piccola strisciolina bianca sullo sfondo azzurro.
« Quella?? mmmm... potrebbe essere una bacchetta magica! Sì, sì credo proprio che sia una bacchetta! » esclamai dopo un po'
« Quell'altra invece cos'è secondo te? » aggiunsi.
« Mmmmm, allora... Difficile ... » fece strizzando gli occhi per vedere meglio.
« Un cappello! Sì, un cappello, di quelli da cowboy! » esclamò convinto.
« Ahahahah sul serio? A me sembrava un petalo! » esclamai stupita io.
« Wow, che immaginazione, ma sono sicuro che sulla prossima sarai d'accordo con me... Quella non ti sembra un cuore? »chiese.
« Sì, possibile che sia un cuore... » gli risposi.
« Va bene... per ora abbiamo finito le nuvole... Ti andrebbe un gelato? » mi disse facendomi l'occhiolino.
« Ma la mensa è chiusa! » gli ricordai.
« Ehm... diciamo che conosco un posto... » aggiunse vago.
« Va bene, andiamo... » dissi incerta.
Ci incamminammo verso una struttura un po' fuori dal college, davanti c'era una porta enorme mentre, quando girammo l'angolo vedemmo una porticina bianca.
« Sono i magazzini della mensa, qui ci trovi di tutto. » disse eccitato.
« E come vorresti entrare ? » gli chiesi preoccupata.
« Guarda e impara, bimba innocente. » scherzò.
Afferrò la maniglia e tirò con un pochissima forza, ecco che la porta si spalancò,
« E' rotta, sembra chiusa, ma non lo è... » disse con un sorrisetto stampato in faccia.
« Wow... » sussurrai
 « Facciamo in fretta, non voglio che ci scoprano » mi affrettai ad aggiungere entrando.
« Certo » mi rispose.
Si aggirò tra i mille scatoloni che erano ancora depositati sul pavimento, in attesa di essere sistemati, per poi aprire una porta pesante sigillata come quella di un frigorifero... Lì dovevano esserci i gelati. Lo raggiunsi.
« Che gusto? » mi chiese « Vaniglia, cioccolato, fragola e... menta » aggiunse.
« Mmmmm... cioccolato » risposi.
« Prendi... » disse porgendomi un cono gelato al cioccolato
« Presto usciamo... Sbrigati, non voglio che ci scoprano » feci io nervosa.
« Tranquilla, a quest'ora non ci viene nessuno qui, vengono solo quando devono trasportare le cose da qui alla mensa. » spiegò tranquillamente.
« Ok ok, però usciamo! » lo pregai.
Rise e scosse la testa chiudendosi la porta alle spalle. Velocemente ci allontanammo dal magazzino con il nostro bottino in mano.
« Forse quello dovresti mangiarlo! » disse scherzoso.
« Sì sì adesso lo mangio! » gli risposi.
« Ma... aspetta un pò... Non sapevo che avessi i baffi! Ahahahahah sei tutto sporco! » aggiunsi prendendolo in giro.
« Ahahahah, peggio di un bambino vero!? » scherzò.
Con voce rotta dalle risate non riuscii a rispondere, quindi annuii soltanto. Mi stavo divertendo tropppo, la passeggiata, il tempo passato a immaginare forme inesistenti sulle nuvole, i gelati ed il momento più bello i baffi di gelato...
« Aspetta, aspetta... Sei sporca anche tu, qui sul naso » disse indicando una macchiolina di gelato sulla punta del mio naso.
« Davvero?? Ahahahaha dopotutto me lo aspettavo! » scherzai.
Ridemmo ancora un po' insieme, lo aiutai a ripulirsi dai baffi di cioccolato e mentre facemmo quattro chiacchiere.
« Quindi, aspetta fammi ripassare, hai una sorella che si chiama Miriam, ha cinque anni ed è una rompiscatole giusto? » dissi scherzosa.
« Giustissimo, le mie esatte parole... » commentò.
Guardai l'ora dal telefono
« Cavoli sono le cinque! Io dovrei già essere al dormitorio!! » esclamai.
« LE CINQUE?! Dai ti accompagno! » disse.
« Ok grazie, menomale che siamo vicini! » dissi.
Camminammo il più velocemente possibile e quando arrivammo al cancello avevamo tutti e due il fiatone
« Ciao, grazie mi sono divertita tantissimo... » dissi con un filo di voce.
« Anche io mi sono divertito tantissimo, ciao » sibilò salutandomi con un bacio sulla guancia.
Superai il cancello ed entrai dal portone, salii le scale e finalmente arrivai in camera, di fretta salutai le ragazze, che stranamente erano in compagnia dei ragazzi, e distrutta mi buttai sul letto.
« Prima o poi vi vedranno! Mi raccomando eh? » esclamai.
Ero stanchissima, però ero anche felice, avevamo passato un pomeriggio magnifico, con pochi  ragazzi riuscivo a divertirmi così tanto, strano che ci riuscissi proprio con lui, avevo iniziato a conoscerlo solo adesso, anzi proprio da sabato, ma adesso era diverso, il nostro rapporto, l'amicizia che stava nascendo era sempre più importante. Lui era strano... Strano, ovviamente in senso positivo, aveva sempre la battuta pronta, scherzava con chiunque gli capitasse a tiro, ma la cosa che mi piaceva di più era il suo sorriso spontaneo e sincero, mi piacevano le fossette che aveva sulle guance quando sorrideva ...
Però non riuscivo ugualmente a dire che mi ero innamorata di lui, non appena mi veniva in mente Lorenzo, subito spuntava fuori Luca ed era una cosa odiosa. Non potevo sopportare di continuare a pensare ad una persona che evidentemente non mi ricambiava, per cui dovevo convincermi a smetterla ma non era affatto una cosa facile...
« Tranquilla, ormai siamo esperti! » scherzò Filippo facendo l'occhiolino a Vanessa, mentre lei lo ricambiò con un sorriso.
« Va bene !! » conclusi.
« Com'è andata? » mi chiese subito Melissa.
« Bene! » le risposi sorridendo.
« Dove sei stata? » mi chiese Emanuele curioso.
« Con un amico. » conclusi.
« Voi invece? Che facevate? » indagai.
« Facevamo quattro chiacchiere, per ingannare il tempo » mi rispose Marco.
« Capisco... e il vostro quarto elemento ha deciso di non uscire più dalla stanza? » dissi come se non me ne importasse nulla.
« Ehm.... più o meno sì... » fece Filippo.
« Forse qualcuno dovrebbe parlarci... A parte noi che ci abbiamo già provato ovviamente. » propose Marco guardandomi.
« Ahahah! Non guardare me! Peggiorerei solamente le cose... » implorai.
« Ma che dici, secondo me potresti convincerlo » instette Emanuele.
« Bè... tentar non nuoce... O no? » disse Jessica.
Non ebbi il tempo di lanciarle un'occhiataccia che Vanessa la appoggiò.
« State scherzando? Avete già dimenticato come abbiamo litigato sabato? » dissi tormentandomi le mani per il nervosismo.
« E dai, capita sempre di litigare tra amici. O sbaglio ? » cercò di tranquillizzarmi Filippo.
« Non sbagli ... » dissi con riluttanza. « Lo farò! Ma se andrà male, sarà solo colpa vostra! » aggiunsi.
« Sì sì... Andiamo! » fecero con non curanza i ragazzi.
Scendemmo con prudenza le scale per essere sicuri che nessuno ci vedesse nessuno, per fortuna riuscimmo a uscire dal cancello prima che la professoressa uscendo, ci vedesse.
« Mamma mia... Per poco... » dissi tirando un sospirò di sollievo.
« Andiamo... » disse Emanuele facendo strada.
In pochi minuti arrivammo al loro dormitorio,
« Entri solo tu nella stanza ok ? » disse Marco.
Provai a dire di no con la testa, ma non ne ebbi il tempo, che mi ritrovai su per le scale...
« Eccola, è questa. » disse Filippo fermandosi davanti ad una porta bianca.
« Vado? Se va male lo capirete ... » disse veloce.
Aspettai che scendessero dalle scale, presi un respirò e aprii la porta.
« Posso? » dissi affacciandomi oltre la soglia.
« Ormai che sei qui sì » disse freddo.
Entrai nella stanza, c'era la finestra aperta, ma l'ambiente era ugualmente un po' buio,
« Che ci sei venuta a fare qui? » disse senza distogliere lo sguardo dal suo libro.
Presi una sedia e la misi accanto al suo letto.
« Che leggi? » chiesi ignorandolo.
« Non ignorarmi... con me non funziona. » ribatté freddo.
« Allora... diciamo che sono qui per qualcuno. » risposi con aria di sfida.
« E cos'ha fatto questo qualcuno per meritarsi le tue attenzioni? » mi rispose, facendomi capire che voleva "giocare".
« Tante stupidaggini! » risposi secca.
« Allora non ne vale la pena, è un consiglio... da amico » replicò.
« Ma dato che io sono testarda continuo a provare, nella speranza che cambi, ma lui non lo fa... » continuai ignorando la sua frase precedente.
« Forse è così stupido che non lo capisce, oppure ha paura di sbagliare. » fece contrariato.
 « Sbagliare cosa? Niente è sbagliato se si decide da se! » dissi esasperata.
« Magari lui non la pensa così... » disse.
« Bene! Allora è solo stupido, niente di preoccupante. » conclusi
Mi guardò negli occhi.
« Gli diresti questo? » fece serio.
« Probabilmente sì » dissi sincera.
« Deve capire che non sbaglia se fa ciò che vuole fare, se le sue azioni sono determinate solo dalle sue scelte e non da stupide preoccupazioni. Come ho detto prima, secondo me, niente è sbagliato se é quello che si desidera. » aggiunsi .
« Già probabilmente hai ragione. » fece alzandosi.
« E adesso che fai? » gli chiesi.
Non mi rispose. Fece due giri a vuoto nella stanza, senza dire niente, poi uscì dalla porta.
« Eiii! Ma che... » dissi lanciandomi fuori dalla porta dimenticando che in teoria non mi sarei dovuta trovare lì.
« Ho capito ok? » disse irritato.
« Davvero? » chiesi, sbarrandogli la strada.
« Perché non mi sembra che tu abbia capito! » aggiunsi, contraddicendolo.
 « Toglimi una curiosità allora... » disse con tono arrabbiato.
« Dimmi. » dissi calma.
Poteva farmi qualsiasi domanda, avrei detto semplicemente LA VERITA'! Anche se avesse capito che c'era qualcosa sotto, tanto prima o poi doveva capire qualcosa.
« Perché sei venuta ? Perché te lo hanno detto loro!? » chiese ancora più arrabbiato.
« N-no, insomma sì... loro mi hanno detto che non volevi uscire, allora ho pensato che tra amici ci si fa compagnia anche così... » dissi. « P-perché noi... siamo amici vero? » aggiunsi, anche se dentro speravo che dicesse che non eravamo solo amici.
« Sì.. siamo amici... Allora credo di doverti chiedere scusa per la lite di sabato... » disse passandosi una mano tra i capelli.
Ecco, non lo ha detto, mi facevo solo stupide illusioni che non servivano a niente, non lo avrebbe mai detto, a che serviva sperare ancora? A niente .
« Già, credi bene! Non mi piace litigare. »  dissi facendogli l'occhiolino.
Mi abbracciò. Non eravamo mai stati tanto vicini, da quel giorno all'aeroporto, il massimo che avevamo fatto era stato salutarci, tuttavia quell'abbraccio fu un momento bellissimo.
« Bene, e adesso.... » dissi staccandomi.
« Adesso usciamo! Cavolo ero stufo di stare lì dentro! » continuò scherzando.
« E dovevi per forza farmi venire fin qui? » chiesi.
« Sì! » disse facendomi la linguaccia.
« E va bene adiamo! » dissi.
I ragazzi era seduti su un piccolo muretto di fronte al cancello.
« Adesso ditemi che sono un genio! » scherzai indicando Luca che camminava accanto a me.
« Nooooo! Guardate un po' chi c'è??!! Come hai fatto? » chiese Filippo.
« Ahahahaha, diciamo che gli ho parlato di un mio amico. » dissi guardando Luca.
Jessica mi trascinò accanto a se e mi disse:
« Ci sono nuovi sviluppi? »
« No. » le risposi abbassando lo sguardo.
« Mi dispiace... » rispose.
« Già, anche a me. » dissi.
« Sapete che sono le sette e che noi dovremmo già essere a mensa? » chiese Luca.
« Sì sì andiamo » gli rispondemmo.
Camminammo, io controllai il cellulare e nello stesso tempo arrivò una chiamata di mia madre...
« Pronto, mamma... » dissi.
« Tesoroooo!!!! » la sentii esultare.
« Tutto ok?? » aggiunse.
« Certo, sì tutto ok e voi? »  chiesi io.
« Tutto bene... Adesso ti passo tuo fratello. » disse.
« Ciaoooo!!! Arianna !!! » disse una voce squillante.
« Ciao!!!!!!! » gli risposi.
« Come te la passi lì in Francia?? » mi chiese.
« Benissimo... » risposi.
« Mi manchi! Ma quando torni ?? » chiese
« Tra poco. » dissi incoraggiandolo.
« Ok... mamma dice che papà non c'è per ora e che ti scriviamo questa sera. Ciaoooo!!!! » mi comunicò.
« Ah, va bene, ciao! » affermai.
Chiusi la chiamata,
« Erano i tuoi? » mi chiese Luca.
« Sì, mia madre e mio fratello. » precisai.
« Capito, comunque ti volevo ringraziare, in pochi lo avrebbero fatto... » disse, lasciandomi intendere per cosa mi stava ringraziando.
« Bhè... se non altro adesso sai che io lo farei. » gli risposi.
Mi sorrise. Quant'era bello quando sorrideva, quella curva favolosa che riusciva a farmi cambiare umore in un secondo, mi bastava vedere le sue fossette e i suoi occhi verdi, che non avevo più motivo di essere triste.
Gli sorrisi a mia volta e quando entrammo in mensa ognuno raggiunse il proprio gruppo. Io e le ragazze, dopo aver riempito i piatti, andammo a sederci al tavolo dove c'era parte del nostro gruppo.
Adesso che mi ero fermata un pò, dopo tutto il pomeriggio che stavo in giro, la stanchezza iniziava a farsi sentire. Mangiammo, restammo un po' a chiacchierare con i nostri compagni e poi uscimmo dalla mensa.
In un baleno tornammo in camera, a quanto pare le altre erano più stanche di me... non avevano fiatato da...
« Che stanchezza, ragazze! » esclamò Melissa.
mai parlare troppo presto!
 « Eh già, non va bene stiamo prendendo le abitudini quando torneremo a casa sarà dura!  » commentai.
« Ma non ci pensare adesso! Io vorrei restare qui per sempre... E tu vuoi tornare!? » chiese Vanessa.
« Ahahahahah, con-calma. Non ho detto che voglio tornare! Vabbè lasciamo perdere questo discorso, che se no finisce male! » esclamai.
« Hai ragione! » commentò Jessica.
Finalmente arrivammo al dormitorio e salimmo in camera nostra, Melissa si buttò sul letto,
« Oh che bello ! Ditemi che non sto sognando... » scongiurò.
« No, é tutto verissimo... ADESSO FILA A METTERTI IL PIGIAMA » scherzai.
Indossammo il pigiama e aspettammo la professoressa come sempre erano circa le dieci e mezzo quando qualcuno aprì la porta, fortunatamente era lei,
« Ragazze, sta sera non posso restare, io e la professoressa dobbiamo fare una cosa, per cui buonanotte... » disse gesticolando.
« Oh, va bene, buonanotte allora. » esclamai alzandomi per chiudere le porta.
Bene, adesso finalmente il mio sogno si poteva realizzare, andare a dormire!! Lo so, sono pigra, lo sono sempre stata...
« Va beeeeeene, io andrei a dormire, buonanotte ragazze... » disse Melissa.
« 'Notte » le rispondemmo.
Io accesi la lampada del comodino, presi il "Diario della vacanza" e feci un po' un riassunto di quello che era successo in quei giorni, visto che avevo dimenticato di scriverlo ogni giorno.
Appena finii di scrivere le altre già dormivano, così  spensi la luce, mi infilai sotto le lenzuola e cercai di addormentarmi.

Spazio Autrice: Ma buona sera!!! Oggi ho scritto tutto il pomeriggio e sono abbastanza stanca, in più ho gente a cena -_- 
Vabbè mi vado a preparare che è tardi ! Scappoooooo! Mi raccomando aspetto le recensioni e tante visite;)
P.S. In bocca al lupo è un po' lunghetto.
  
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