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Autore: Meddi    07/12/2012    3 recensioni
'Harry Styles,ventisei anni,Holmes Chapel.' lessi sotto voce mentre sprofondavo nella mia amata poltrona rossa.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo uno. -prologue.-
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Un altro giorno di lavoro mi aspettava. Ero una studentessa e allo stesso tempo praticavo tirocinio in uno studio di psicologia gestito da una mia cara amica,Becca.
Da quando mia mamma si era suicidata per la depressione,mi ero avvicinata alla psicologia,volevo aiutare le persone malate e cercare di salvargli la vita,cosa che non ero riuscita a fare con mia mamma.
Visto che non ero ancora specializzata del tutto,seguivo dei corsi universitari di mattina e a questi affincavo una pratica pomeridiana che mi aiutava tantissimo.
Era importante dal primo momento entrare a contatto con i pazienti,capire come gestire la situazione,imparare a stare faccia a faccia con loro in una stanza. Becca mi aveva offerto la possibilità di lavorare con lei e subito avevo accettato.
Lei era di un po' più grande di me,già laureata e mi conosceva da quando ero piccola,sapeva tutto di me,era come la sorella che non avevo mai avuto,ma di cui avevo tanto bisogno.
Quando mia mamma morì avevo solo quindici anni,inutile dire che piansi per molto tempo,la amavo molto,anche lei ci teneva tanto a me. Era una scrittrice e molto del suo tempo lo trascorreva nella nostra casa al mare.
Quello non era solo il nostro posto dove andare in vacanza,ma era il suo rifugio dove si ritirava per scrivere. Diceva sempre che le onde del mare la ispiravano,le davano quella tranquillità e quella serenità che le serviva e che la città non offriva.
Io la ammiravo molto,era il mio modello perchè affrontava sempre la vita con il sorriso anche nelle situazioni negative. Ma quando la colpì la depressione cambiò radicalmente. Non riusciva più a scrivere,aveva frequenti attacchi di panico.
Difronte ad essi mi trovavo sempre impreparata,non sapevo cosa fare,piangevo,tremavo,mentre mio padre chiamava un dottore. I medici dicevano sempre le solite cose,mia mamma doveva stare a letto,libera da ogni pensiero e preoccupazione.
In casa doveva regnare la pace e doveva esserci un clima tranquillo per favorire la sua guarigione. Purtroppo non guarì mai. Un giorno mentre stavo tornando a casa vidi mio padre piangere disperato in cucina.
Mi avvicinai a lui,gli poggiai una mano sulla spalla,lo abbracciai e gli chiesi il perchè delle sue lacrime. Non lo avevo mai visto in quello stato da quando la mamma era malata,mi preoccupava. 
Non c'è più,lei non c'è più,continuava a ripetere mio padre guardando fuori dalla finestra. Non stavo capendo,non volevo capire cosa dicesse. Cercai di farlo calmare e mi raccontò tutto. Mia mamma si era suicidata,buttata giù da un ponte.
Fu un trauma per me,infondo ero solo un'adolescente che desiderava avere una famiglia perfetta con cui trascorrere le giornate felici. Da quel momento mi chiusi molto in me stessa,mio padre voleva farmi avviare una cura ma rifiutai.
Con il passare del tempo capii che se era andata via era per un motivo,dovevo cercare di andare avanti. Qualcosa animava in me il desiderio di aiutare gli altri,fare in modo che non succedesse agli altri ciò che stavo vivendo io.
Dopo il liceo mi iscrissi ad un'univeristà e contemporaneamente cominciai il tirocinio allo studio di Becca. La mia vita era sempre però in pendenza,mio padre non mi era molto vicino,era ormai anziano e colpito dal morbo di parkinson.
Ogni mese dovevo accompagnaro fuori città dal suo medico di fiducia. Ero quindi molto impegnata e,sempre disposta ad aiutare gli altri,trascuravo me stessa. Come tutte le ragazze avevo in mente di costruirmi una famiglia e di pensare finalmente un po' a me stessa.
 
Sollevai lo sguardo vero l'orologio della mia stanza e costatai che era ora di andare a lavoro. Mi cambiai velocemente,indossai un paio di jeans e una camicia rosa con una giacca nera sopra. Londra era nel pieno del suo inverno,bisognava coprirsi bene.
Prima di uscire da casa passai nella camera di mio padre,con lui c'era la sua badante Zee che avevo dovuto assumere poichè non ero sempre a casa. -Allora io vado,a stasera.- dissi salutando mio padre con un bacio sulla guancia e Zee con un cenno di capo.
Aprii la porta,afferrai le chiavi della mia auto sul mobiletto e uscii. Nel giro di mezz'ora arrivai a lavoro,quel giorno ero molto eccitata,Becca mi avrebbe assegnato un nuovo paziente. Lavoravo lì da cinque mesi e questo sarebbe stato il mio secondo paziente.
Il primo,il signor Benson,era stato il mio primo caso,ero riuscita a farlo guarire e per me era una soddisfazione grandissima,ero riuscita a mostrare che forse avevo stoffa per quel lavoro. Prima di andare nell'uffico del mio capo salutai le mie colleghe e rubai un caffè alla segretaria.
Bussai alla porta due tre volte finchè non sentii un 'avanti' provenire da dentro. -Finalmente,ho una bella sorpresa per te.- disse Becca sorridendo e cominciando a scavare in una cartellina rossa. -Dimmi pure.- dissi sistemandomi meglio a sedere.
-Come ben sai il signor Benson ora sta in piena forma,è un caso chiuso giusto?- annuii e le feci segno di continuare. -Ho un nuovo paziente per te,è una storia particolare e penso tu possa essere in grado di risolvere il problema.- disse porgendomi dei fogli.
-Qui c'è tutto quello che devi sapere,puoi andare.- aggiunse alcuni secondi dopo. -Grazie.- la ringraziai,mi alzai e con i miei fogli mi ritirai nel mio studio. Cominciai ad analizzare e leggere ciò che mi aveva consegnato Becca.
'Harry Styles,ventisei anni,Holmes Chapel.' lessi sotto voce mentre sprofondavo nella mia amata poltrona rossa.
 
 
 
 
 
 
 
 
 


 
 
SPAZIO AUTRICE:
Amo questa trama. Parto dal fatto che ho preso spunto da un libro che ho letto e che amo. 
In questa storia non si parlerà di ragazzine,amore ecc.. sarà una trama più complessa,realista e i personaggi,sono più o meno adulti.(anche Harry,provate ad immaginarlo con degli anni in più)
Penso di aver finito qua per ora,vorrei solo ricevere qualche recensione per capire se vi può piacere qualcosa del genere. :3 
Poi ora che ci sono le feste di Natale posso dedicarmi alla scrittura e di conseguenza scrivere tanti capitoli,se ci sono recensioni,haha. uu
Alla prossima. xx
  
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