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Autore: AlyTae    07/12/2012    1 recensioni
Jessica, di ritorno a casa da una vacanza, scopre qualcosa di terribile riguardo a sua sorella Krystal. Disperata, non può far altro che chiudersi in sé stessa, comportandosi freddamente con chi le sta attorno... e il suo comportamento da Ice Princess farà star male le persone che ama.
**Due voci narranti: Jessica e Hyoyeon**
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hyoyeon, Jessica
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Bussai alla porta. Niente. Bussai di nuovo. Nulla.

Suonai il campanello e sentii una voce:-Sto arrivando!-

Sbuffai

-Dai Changmin. Muoviti!-

-Impaziente eh?-

-Certo! Mi hai chiamata e hai detto che avevi una sorpresa per me. Come faccio a non esserlo.-

-Bhè… sappi che mi sono addormentato sul divano e mi devo ancora vestire… Non posso uscire in mutande non credi?-

Ehm…

-Ok, ma fai in fretta per favore.-

-Tranquilla, arrivo subito.-

Erano le quasi le sei. Tra un po’ sarebbe stata notte. Changmin certe volte è davvero strano. Ma è forse per questo che mi piace tanto?

-Fatto.- usì. Vestito.

-Dai, andiamo. Voglio vedere la sorpresa. –

-Ok, ok, stai calma. Adesso andiamo.-

Credevo avessimo fatto una passeggiata… invece mi portò fino alla sua macchina.

-Sali.- mi disse, notando il mio sguardo interrogativo –Ti porto in un posto.-

-Dove?- dissi curiosissima.

-Non te lo dico per ora. Dai, sali.-



Krystal. Krystal, dove sei? Sei pazza ad uscire dall’ospedale quando non puoi vedere nulla? Ma cosa ti salta in mente? Sei proprio una stupida. Devi crescere, sorellina mia…

Queste cose le pensavo, perché non potevo né dirgliele né mandargliele per messaggio. Ho provato a chiamarla ma è staccato. La polizia la sta cercando, tenendo comunque la cosa segreta.

Dove poteva essere andata! Lei… lei era cieca! E se le fosse successo qualcosa?

Krystal, mi vuoi dire dove sei?

E quel biglietto ‘’Sono cieca ma non sono sorda’’ che cosa poteva significare.

Dopo un po’, decisi di asciugarmi le lacrime e chiamare qualcuno. Sì, ma chi?

Presi il cellulare e telefonai a Victoria. In quel momento era la persone più vicina a me.

-Pronto?-

-Vic… Victoria sono io.-

-Sica… oh mio Dio, stai piangendo? Hai saputo vero?-

Anche la sua voce era un po’ rotta a causa del pianto.

-Victoria, ti prego vieni. Ti devo parlare.-

-Arrivo subito Jess… aspetta solo qualche minuto.-



-Changmin… dove accidenti mi stai portando? Sarà un ora che viaggiamo!-

-Tranquilla siamo quasi arrivati.-

Certo, come no…

Cominciavo a scorgere la spiaggia, guardando fuori dal finestrino. Possibile che la sorpresa fosse una piccola vacanza al mare? Oppure una cena a base di pesce sulla spiaggia? Magari una passeggiata sul lungomare a guardare le stelle…

Che romantico! Pensai.

Chiusi gli occhi continuando a fantasticarci su, mentre lui continuava a guidare.



-Ecco, siamo arrivati.-

-Finalmente.-

Feci per scendere dalla macchina ma lui mi bloccò.

-No, no fermati. Prima chiudi gli occhi.-

-Che?-

-Chiudili. Ti guiderò io.-

Li chiusi. Lui mi prese la mano e mi guidò. Mi sentii avvampare.

-Non aprirli per nessuna ragione, ok?-

-Ok, ok.-

Dopo un po’ che camminavamo lui mi disse:- Ora togliti le scarpe.-

Lo feci, sempre tenendo gli occhi chiusi. Feci un passo in avanti e sentii la sabbia massaggiarmi il piede nudo. Una sensazione meravigliosa. Changmin continuava a camminare in avanti.

Cosa voleva fare, buttarmi in mare ? Finalmente si fermò.

-Non farlo!- disse mentre stavo per aprire gli occhi.

-Perché?- chiesi.

-Non è ancora il momento.-

-Cosa vuol dire?.-

-Che devi aspettare un po’-

-Ma…-

Mi sentivo un idiota a rimare lì, in piedi con gli occhi chiusi… però ero abbracciata a Changmin e ne valeva decisamente la pena.

-Ecco…- disse lui dopo un tempo che mi sembrava interminabile

–Ora puoi aprire gli occhi.-

-…-



-Guarda questo.- dissi porgendo il biglietto a Victoria. –Secondo te cosa vuol dire?-

Lei prese il pezzo di carta e lo lesse. Divenne bianca come un morto. Cadde sul mio divano. Le ragazze erano al lavoro e Hyo era all’appuntamento. Eravamo sole.

-Victoria, che hai?- dissi, preoccupatissima, cercando di farle aria con un ventaglio.

-Nulla Jessica.- mormorò lei – Ho solo perso l’equilibrio… Ma…-

-Victoria… tu hai capito di cosa sta parlando.-

-Credo di sì, Sica.- disse asciugandosi il sudore sulla fronte.

-Spiega dove si trova Krystal?-

-No. Ma spiega il motivo per cui se ne è andata.-

-Q… quindi? Parla, per favore…-

-…-



-Parla, ti prego, voglio saperne di più-

-Credo… credo sia colpa mia e di Amber.-

-…-

-Vedi, prima che tu arrivassi è venuta Amber. Voleva parlare con Krystal riguardo all’operazione. Io l’ho presa in disparte e le ho detto che avremmo lasciato perdere. Lei non era d’accordo. Diceva che era il meglio per il nostro lavoro. E io le ho detto che in quel momento non dovevamo pensare al lavoro ma a Krystal, a Krystal soltanto! Il litigio continuava. Lei, presa dalla rabbia, ha fermato un dottore e gli ha detto che avrebbe confermato l’operazione.-

-Cosa? E perché non me lo hai detto?-

-Perché non avevo nulla da dirti: il dottore ha detto che bisognava avere l’autorizzazione di Krystal ed è andato avanti, ignorando Amber… però…-

-Però..?-

-Però Krystal non ha sentito quella parte.-

-…-

-…-

-Krystal ha sentito tutto???-

-Ha sentito solo che fissava l’operazione.-

-Perché non le hai detto che si sbagliava?-

-Io… non l’ho sapevo! Mi è venuto in mente adesso leggendo il tuo biglietto.-

Mi abbracciò e cominciò a piangere. Avrei voluto piangere con lei, ma spesso il dolore è talmente forte che asciuga tutto.



-Ecco, ora puoi aprire gli occhi.-

-…-

Lo feci. Aprii gli occhi. E quello che vidi fu forse la cosa più bella che abbia mai visto. Il sole, arancione, rosso e rosa si tuffava nel mare, colorandolo con tante sfumature fantastiche. Il cielo era a strati; dal basso all’alto: giallo chiarissimo, arancio, rosa pallido, rosa, azzurro indaco, blu. In più era coperto di nuvole bianche e spumose, dai contorni violetti.

-Allora? Ti piace?-

Non sapevo cosa rispondere. Changmin aveva dovuto fare chissà quale fatica. Tra calcolare l’orario perfetto e tenermi davanti alla spiaggia con gli occhi chiusi finché non sarebbe arrivato il tramonto perfetto. Nessuno mi aveva mai fatto una sorpresa più dolce.

-È… è bellissimo.- sospirai. Lo abbracciai. -Grazie!-

-Prego… in fondo non è nulla.-

-Stai scherzando? È meraviglioso. Non me lo aspettavo, davvero.-

-E non è finita.-

-Ah, sì?-

-Adesso ci aspetta una bella cena a base di ottimo pesce. Sei pronta?-

-Eccome!-

Questo sì che me lo aspettavo…



-Dobbiamo trovarla… dobbiamo trovarla…- gridava Victoria, senza smettere di abbracciarmi né di piangere.

-Ci penserà la polizia, Vic…-

-No! La dobbiamo cercare! Non può essere andata lontano! Io…- fece una pausa – Io le voglio bene! Io non la voglio perdere.-

-Nemmeno io, Victoria.- dissi, mentre un po’ di dolore si ritraeva per lasciare spazio a qualche lacrima.



-Hyoyeon!-

-Yuri! Cosa cavolo mi chiami adesso?-

-Dove sei?-

-Sono in un bagno di un ristorante… e sappi che hai appena interrotto il mio appuntamento.-

-Oh, mi dispiace… in che ristorante sei?-

-Non ne ho idea, non sono a Seoul.-

-Ah, no?-

-No. Changmin mi ha portata al mare.-

-Woo, che carino! E state mangiando?-

-Bhe.. stavamo…-

-L’aragosta la offre lui, spero.-

-Macchè aragosta! Mica se la può permettere!-

-I soldi non gli mancano.-

-Vuoi dire che non mancano alla S.M., mica a lui!-

Scoppiò a ridere, e io con lei. Quando non sappiamo che fare ci divertiamo sempre a prendere in giro la nostra casa discografica.

-Ah, ah… a parte gli scherzi, non è l’aragosta che m’interessa.-

-Ok, ok, vi lascio soli.-

-Ecco, brava.-

-Ciao! Fammi sapere.-

-Certo. A domani!-

   
 
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