07/12/2012
0 recensioniLe aspettative di una lettera
Il piccolo Sirius quella mattina si era svegliato con un grande sorriso sul volto; finalmente era giunto il giorno del suo undicesimo compleanno, lo aveva atteso con impazienza per anni e finalmente era giunto. Era un giorno davvero speciale perché finalmente avrebbe ricevuto la sua lettera da Hogwarts, fin da bambino aveva sognato quel momento nei minimi dettagli, infondo sua madre non aveva fatto altro che ricordargli dalla sua nascita quanto fosse importante rendere onore alla razza dei maghi. Mai e poi mai avrebbe dovuto confondersi con i babbani. Infondo lui era un purosangue, non poteva di certo mescolarsi con la feccia. Scese le scale correndo ed in cucina trovò Kreacher intento a preparare una gustosa colazione, ma all’udire dei suoi passi spostò lo sguardo sul signorino per porgergli i suoi auguri con un sorriso un po’ forzato. Sirius aveva sempre pensato che l’elfo non fosse in grado di sorridere, lo aveva sempre visto con un grugno imbronciato, o perlomeno così si rivolgeva a lui, mentre venerava totalmente l’intera casata Black a cui aveva giurato eterna fedeltà; forse non considerava il ragazzo all’altezza di quel nome, ma poco gli importava, infondo era solo uno stupido elfo domestico che un giorno sarebbe diventato parte dell’arredamento della casa, né più né meno. Walburga scese lentamente le scale con un aria fiera, strinse a sé il figlio mantenendo comunque un certo distacco, come se le dimostrazioni di affetto potessero farla apparire meno dignitosa. Spostando lo sguardo su un punto indefinito sopra la testa di Sirius iniziò “Ambizioso, di talento, astuto ma soprattutto purosangue. So che porterai onore alla tua famiglia, sei un degno Serpeverde, perfino Salazar sarebbe fiero di te.” Ma Sirius questa storia di dover seguire le orme della sua famiglia non gli era mai andata a genio, amava distinguersi e mettersi in mostra e quale sarebbe stato il miglior modo se non entrare in una Casa differente? Però sembrava destinato a continuare la tradizione familiare. Era sicuro che a sua madre sarebbe venuto un attacco di cuore se il cappello lo avesse assegnato a Corvonero o Grifondoro, per non parlare di Tassorosso, Walburga li aveva considerati come degli scarti, maghi privi di qualunque talento, indegni di trovarsi nella scuola. Per non parlare del fatto che i fondatori, eccetto Salazar, accettavano perfino i nati babbani! Quale disonore per il mondo magico essere contaminato da persone col sangue sporco! In realtà Sirius non ci trovava niente di male, infondo se possedevano poteri magici avevano il suo stesso diritto di essere accettati. Inoltre non avrebbe sopportato l’idea di ritrovarsi nella stessa Casa della cugina, non erano mai andati d’accordo, era sicuro che gli avrebbe reso la vita impossibile. Ma poco importava, bastava poter andare ad Hogwarts e dopo la decisione sarebbe spettata solo al cappello. I suoi pensieri furono interrotti da un rumore improvviso, era un vecchio barbagianni che aveva preso male le misure e si era schiantato contro grande finestra della cucina. Sirius si riempì di gioia ed aprì esultante la lettera squarciando il sigillo della scuola.
Angolo di Padfoot:
Salve a tutti Potterheads :)
è giunto il giorno che io provassi a scrivere una FF potteriana, non potevo fare altrimenti.
è il mio primo tentativo ed ovviamente il protagonista è Sirius ( <3 )
Ho provato ad immaginare i suoi dubbi di giovani ragazzo, beh almeno io l'ho sempre immaginato così, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate, ma siate clementi :3
Un salutone e a presto (spero)