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Autore: _Elizabeth_    07/12/2012    1 recensioni
La storia parla di una giovane dottoressa,Elizabeth..lo stesso personaggio di cui ho parlato più volte nelle mie storie originali. Nella storia,Elizabeth è sposata da tre anni con un suo collega,un neurochirurgo di nome Mark Freedman.
E' una grigia giornata di inizio dicembre,Elizabeth si sveglia e si prepara a quella che crede sarà una giornata di lavoro normale,come tante. Non sa quanto si sbaglia...
Ho scritto un'altra storia con questi personaggi,ma non è necessario che la leggiate per leggere questa,ho spiegato tutto ciò che dovete sapere per capire nell'introduzione.
Recensioni e critiche sono ben accette.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 Emma mi accompagnò da Laura. Le spiegai come stavano le cose,le feci vedere il mio emocromo.
- Sì…-sorrise- L’ HCG è alto.
- Non ci posso credere…non ci posso credere…- ripetei per l’ennesima volta- Non posso credere di…
- Liz…- Emma mi guardò dritto negli occhi- E’ una cosa bellissima. Calmati. Va tutto bene.
- Emma ha ragione. Ti sta succedendo una cosa bellissima- Laura mi si avvicinò- Ma per  sicurezza ti faccio fare un paio di controlli. Ripetiamo l’emocromo e facciamo le analisi delle urine.
-Va…va bene. Ho già  fatto portare in laboratorio un campione di urina.- mi scoprii un braccio- Per…per favore può pensarci una di voi due a prelevarmi del sangue? Non lo so…mi sento più a mio agio se è una di voi due a farmi questo prelievo…
-Ci penso io –Emma mi prelevò un altro campione di sangue- Lo faccio portare in laboratorio,ok?
-  Grazie- le dissi.
-Di niente- si diresse verso la porta- Torno subito.
Mi sistemai meglio lo stetoscopio intorno al collo,così,tanto per fare qualcosa.
-Come ti senti?-mi domandò Laura- Emozionata?
-Moltissimo.-tentai di sorridere- Non riesco neanche a crederci.
Laura mi sorrise,a sua volta.
- E fisicamente come stai?
-Ho avuto nausea e vomito stamattina. E vertigini. Ma questo te l’ho già detto. E ora sto molto meglio.
-Bene Sono contenta.- mise in ordine qualche foglio sparso sulla scrivania- Oltre a emocromo e analisi delle urine,vorrei farti un’ecografia. Soltanto per stare più tranquilli.
- Va bene.
-Appena Emma torna dal laboratorio iniziamo,ok?
-Grazie mille,Laura. Per tutto quello che stai facendo per me.
- Non devi ringraziarmi.-sorrise e mi diede un camice da paziente- Indossa questo per favore.
Emma entrò nella stanza pochi minuti più tardi.
-Devo farle un’ecografia.- Laura mi si avvicinò- Credo che abbia bisogno che tu le stia vicino.
-Certo.
-Ok…- prese il gel per le ecografie- Elizabeth,per favore,puoi stenderti sul lettino?
Mi sdraiai sul lettino e mi tirai su il camice,con il cuore che mi batteva all’impazzata. Ero emozionatissima. Emma era in piedi accanto a me.
- Emma…
-Sì?
-Tu…per favore puoi restare qui con me?
Emma mi prese la mano e me la strinse forte. Ero sicura che l’avrebbe lasciata andare solo alla fine dell’esame. Ero fortunatissima ad avere un’amica come lei e le volevo un bene dell’anima.
- Certo che resto qui con te, Liz. - mi guardò-  Vuoi che chiami Mark?
- No,non c’è bisogno. Starà sicuramente operando in questo momento. Se va tutto bene…se è vero che…
-…aspetti un bambino… -completò la frase al posto mio e sorrise- Non ti sembra vero,eh?
-No…non riesco neppure a dirlo.-arrossii e poi sorrisi- Glielo dirò stasera a casa,quando torneremo dal  lavoro. Con calma.
-Ok.
- Liz…- Laura mi si avvicinò- Sei pronta? Posso iniziare?
-Sì.
-Il gel potrebbe essere un po’ freddo. Ma per il resto,come sai,non sentirai nulla.
Laura mi spruzzò un po’ di gel sulla pancia e cominciò a muovere il trasduttore sulla mia pelle. Lo spostava avanti e indietro,da una parte e dall’altra.
-Le immagini cominciano ad arrivare-continuò a spostare il trasduttore- Guarda sullo schermo.
Girai il viso verso lo schermo e Emma,continuando a stringermi forte la mano,fece lo stesso.
-Ecco qui,guarda. Questo qui è il sacco amniotico e…
Laura sorrise e mi indicò un punto preciso  dell’immagine,un’insieme di cellule che si trovava all’interno dell’amnios-  …e questo puntino qui,riesci a vederlo?
Annuii,emozionatissima.
-Questo qui è il tuo bambino.
 Non riuscivo a crederci. Era bellissimo. Non potevo crederci. Era tutto vero. Sarei diventata mamma qualche mese più tardi. Due lacrime mi rigarono le guance.
- Liz…tesoro…- Emma mi strinse più forte la mano-  Stai piangendo? Non devi piangere. Va tutto bene.
- Lo so.-replicai,asciugandomi le lacrime- Sono lacrime di gioia. Non riesco a crederci. E’ una cosa bellissima.
Laura mi sorrise una seconda volta e poi tornò ad osservare attentamente lo schermo.
- Congratulazioni Liz . - mi disse- Direi che sei…mmm…  quasi alla quinta settimana. Non riesco ancora a sentire il battito ma…-Laura mi guardò- Liz,va tutto bene?
Senza accorgermene,mentre Laura esaminava l’ecografia, avevo continuato a piangere silenziosamente,e le lacrime mi stavano rigando le guance. Ero quasi alla quinta settimana,secondo quanto mi aveva appena detto Laura. Una vita si stava sviluppando dentro di me in quel momento e otto mesi più tardi sarei diventata mamma. Cioè…io…la timida Elizabeth… proprio io sarei….non riuscivo a crederci. Era una cosa bellissima. Provai ad asciugarmi nuovamente le lacrime e a rassicurare Laura e Emma,che mi stavano guardando preoccupate.
-Sì. Sì,sto..sto bene.-dissi- E’ solo che…non riesco a crederci…
Emma,rincuorata,mi sorrise.
-Tesoro…su,calmati.-mi strinse più forte la mano- So che sei sorpresa…ma è una cosa bellissima. Calmati.
-Ci…ci proverò- mi asciugai le lacrime rimaste- Mi dispiace avervi fatto preoccupare…io…
- Liz,non scusarti con me - Emma mi accarezzò i capelli- Non serve.
- Non devi scusarti neanche con me. Sono abituata a reazioni simili alla tua. E’una cosa normale,Liz. - intervenne Laura sorridendomi come aveva fatto Emma - Dicevo che non riesco ancora a sentire il battito,ma non c’è nessun problema…
- Si può sentire a partire dall’ottava settimana.-precisai d’impulso,quasi come se stessi rispondendo ad una domanda- E’ difficile trovarlo prima dell’…ops!- mi misi le mani sulla bocca- Laura,ti ho tolto le parole di bocca…
- Non c’è problema,tranquilla. Il battito si può sentire a partire dall’ottava settimana,come hai appena detto. Di conseguenza,non è un problema se non riesco ancora a trovarlo.- mi passò una lunga striscia di carta assorbente- Rivestiti pure.
Mi ripulii la pancia dal gel con la striscia di carta che mi aveva dato Laura.  Poi mi rivestii,senza ancora riuscire a credere a ciò che avevo appena visto e a ciò che mi stava succedendo in quel momento. Tremando a causa dell’emozione e molto probabilmente anche a causa della grande paura che sentivo,mi sedetti  su una sedia di fronte alla scrivania. In quel momento si sentì un cercapersone suonare.  Presi il mio cercapersone e lo controllai. Nessuna chiamata.
-E’ il mio.-disse Emma,bloccando la suoneria-  Il signor Kane è di nuovo in ipercortisolemia a causa del Cushing…
Il morbo di Cushing era una malattia endocrina che causava un malfunzionamento delle ghiandole surrenali e le induceva a produrre più ormoni rispetto alla normale quantità fisiologica. Il Cushing causava quindi un’eccessiva produzione di un ormone in particolare,il cortisolo. Questo ormone  veniva prodotto dalla parte più interna delle surrenali,stimolate dall’ACTH,ormone prodotto dall’ipofisi. L’ipercortisolemia,inoltre,  portava ad iperglicemia dato che il cortisolo stimolava la gluconeogenesi epatica,facendo produrre quindi una maggiore quantità di glucagone rispetto al normale e aumentando la percentuale di glucosio presente nel flusso sanguigno.
- Morbo di Cushing?- non potei fare a meno di intervenire nel discorso- Cosa sta alterando la normale attività delle surrenali?
- Un microadenoma localizzato nell’ipofisi. Glielo rimuoveranno domani mattina.-sospirò- Nel frattempo devo tenere sotto controllo i suoi livelli di cortisolo.
- Vai pure,tranquilla- la rassicurai- Sto meglio adesso.
Emma mi si avvicinò.
- Liz..ne sei proprio sicura?- mi chiese,preoccupata-  Sei sicura di potertela cavare da sola? Posso chiamare la Smith e chiederle di occuparsi del signor Kane al posto mio…
- Emma,stai tranquilla.- sorrisi- Vai pure.
-Puoi andare.- intervenne Laura- Mi occupo io di Liz.
- Vado,allora.-si avvicinò alla porta- Chiamami se hai bisogno di me,ok?
-Ok. Vai e non preoccuparti per me.
Emma uscì dalla stanza e si chiuse la porta alle spalle.
 Pochi minuti più tardi,Laura si sedette  di fronte a me e mi porse una cartellina azzurra in cartoncino sottile. La aprii,curiosa. Al suo interno c’erano i referti dell’ecografia che lei stessa mi aveva appena fatto.  Guardai ancora una volta le immagini,attentamente,una per una. Accarezzai delicatamente la superficie di una di esse e concentrai la mia attenzione sul quel minuscolo puntino bianco, su quella piccola massa di cellule che già amavo più di ogni altra cosa al mondo. Non riuscivo ancora a crederci,mi sembrava troppo bello per essere vero…troppo…beh…troppo assurdo. Infatti non avevo mai creduto possibile che mi potesse accadere ciò che mi stava accadendo in quel momento. Non riuscivo a credere che stesse succedendo proprio a me…nonostante l’ecografia testimoniasse che era tutto vero,che in quel momento c’era…c’era una vita che stava crescendo dentro di me…io..io ancora non riuscivo a crederci. Dopo aver dato un’ultima occhiata alle immagini,chiusi  la cartellina.
- Ti vanno bene?- Laura mi sorrise- Così ogni tanto puoi dare un’occhiata alle immagini e convincerti che è tutto vero.
 Sorrisi a Laura
-Grazie Laura,davvero.  Grazie mille.
- Non devi ringraziarmi,te l’ho già detto.-mise in ordine un paio di fogli sparsi sulla scrivania- Hai già un ginecologo che ti segua durante la gravidanza?
 Non ci avevo ancora pensato. Non avevo ancora pensato  a chi avrei voluto fosse il mio medico per i successivi otto mesi.  Dovevo ancora capire che tutto mi stava succedendo per davvero e che di lì a poco più di trentacinque settimane avrei avuto un bambino…che di lì a poco meno di otto mesi io e Mark…dovevo ancora metabolizzare la cosa. E,inoltre,essendo medico,era sempre molto strano e difficile per me immaginarmi nei panni di una paziente.
Arrossii.
- Non ne hai uno? –mi chiese Laura
- A dire la verità,no.-ammisi- Devo ancora abituarmi all’idea…non…non riesco ancora a credere che…-e mi accarezzai la pancia,con infinita delicatezza.
- Non preoccuparti. Da una parte,il fatto che tu non abbia ancora un medico che ti segua è un bene.
Non capivo dove Laura volesse arrivare:perché era un bene?
-Perché?
- Perché speravo tanto di poterti seguire di persona…se vuoi.
Laura era una bravissima ginecologa,un’ottima ostetrica e un’eccellente chirurgo neonatale. Aveva qualche anno più di me,ma l’avevo  da sempre ammirata,sia come persona,sia come medico e chirurgo.  Non credevo che lei,con tutte le procedure complesse che doveva eseguire,con tutti gli impegni che aveva,con tutte le pazienti che ogni giorno visitava e seguiva scrupolosamente,si offrisse volontariamente di prendersi cura di me per un periodo tanto lungo.
La guardai,con gli occhi colmi di gratitudine.
- Mi piacerebbe moltissimo averti come ginecologa e ostetrica,Laura.  Mi sentirei…-mi posai nuovamente una mano sulla pancia-…entrambi ci sentiremmo in mani super sicure,se fossi tu a prenderti cura di noi. Grazie,grazie ancora.
- Di niente,Liz .-mi sorrise nuovamente- Allora,per ora puoi andare. Ci vediamo fra tre settimane per una visita. Quasi sicuramente,la prossima volta che ci vedremo,riuscirò a sentire il cuore del piccolo.
 Un’altra lacrima di gioia mi rigò una guancia,senza che io potessi fare niente per fermarla. Laura stava dicendo che in poco tempo si sarebbe potuto sentire il battito cardiaco del bimbo. Il battito del cuore di mio figlio…o di mia figlia. Fin da quando ero una ragazzina,infatti,avevo sempre avuto il vago desiderio di avere una bimba un giorno,di avere una piccola principessina di cui potermi prendere cura,alla quale poter insegnare tutto quello che sapevo,una bimba da poter coccolare quanto più potevo e da poter stringere forte a me.
Asciugai in tutta fretta quella lacrima argentea.
-Hai  indicazioni da darmi?
- Beh,credo che tu le conosca già tutte.-mi si avvicinò- Non fare sforzi inutili,non lavorare troppo e riposati ogni volta che puoi. Mangia sano,bevi molta acqua e,soprattutto,chiamami a qualsiasi ora se hai bisogno di qualcosa,se ti servono chiarimenti o se avverti fastidi strani,oltre a quelli normali che già sai che si verificano durante la gravidanza. A qualsiasi ora.
-Ti ringra…
- Non ringraziarmi- mi interruppe lei- Liz…
-Dimmi tutto.
 E Laura mi abbracciò forte,come aveva già fatto Emma un’ora prima.
  
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