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Autore: bambi88    25/06/2007    16 recensioni
Quando un noioso e afoso pomeriggio d'estate si trasforma grazie solamente ad un mazzo di carte. - cosa vuoi scommettere?- - quello che vuoi!- Poker: Quando il gioco è davvero un azzardo. Scusate ma io Shikamaru, sarà l'estate, non riesco proprio a tenerlo vestito! Breve ficcy, spero vi piaccia.
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Temari, Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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poker

L’aria era particolarmente secca e pale del ventilatore acceso la scuotevano sempre troppo poco, per i suoi gusti.
Sospirò rumorosamente mentre, con la mano che non era impegnata a trattenere la sua pesantissima testa, muoveva il fante.
- baka, è il tuo turno…- mormorò alla ragazza che gli sedeva di fronte.
Lei sollevò lo sguardo sulla scacchiera, poi lo riabbassò sul piccolo capolavoro che aveva creato con i pezzi in eccesso.
Due fanti ballavano una strana danza, mentre altri continuavano imperterriti a saltare un cavallo.
E lei, da brava direttrice d’orchestra, teneva in piedi l’assurdo spettacolino, canticchiando una canzoncina infantile.
Come si era ridotta l’orgogliosa Temari!
- mi sono stancata di giocare…- mormorò, mostrandogli un’espressione buffamente imbronciata.
- Non è vero. Ti sei stancata di perdere!- rispose lui, constatando che la mossa della ragazza era inutile. Aveva già vinto da un pezzo.
Lei mugugnò qualcosa di incomprensibile, prima di gettare le braccia dietro il collo, sollevando lo sguardo al soffitto.
- mi annoio- annunciò, scuotendo la testolina bionda
- …strano…- biascicò lui, riordinando la scacchiera
- siamo 30 a 1…e quell’unica vittoria te l’ho concessa dopo una tuo tentato omicidio- continuò, afferrando il blocco dei risultati e mostrandole il bernoccolo sulla fronte
- baravi…e comunque, non mi sembra il caso di puntualizzare, Shikamaru…- rispose lei, con il volto improvvisamente acceso di un’intensa colorazione rossastra.
- Ma ieri non sei stata tu a ripetermi, almeno un centinaio di volte, di avermi battuto nel lancio dei kunai?- l’interruppe Shikamaru, sorridendo di quel sorriso sornione che lei detestava. E che lui sapeva lei odiasse. Insomma, in parole povere: la voleva far arrabbiare.
Non che fosse un’impresa così disperata.
- e poi io preferisco altri tipi di gioco…- disse Temari, reprimendo il malsano impulso di sferrargli un pugno dritto sul naso
- tipo?- Shikamaru si alzò, riponendo la scacchiera nel cassetto della scrivania
Temari deglutì rumorosamente. Ecco, lei , di giochi, non se ne intendeva affatto.
Finché doveva picchiare, ruzzolarsi o provocare, allora nessuno era in grado di batterla, ma in fatto di giochi…
Attaccare Kankuro fuori dalla finestra per vederlo frignare, valeva?!
O nascondergli la sua marionetta preferita?..
Perché, in fondo, erano gli unici "giochi" che conosceva.
Da bambina non aveva avuto mai troppo tempo per dedicarsi ad attività tanto futili.
- devo essere sempre io a proporre?- l’assalì lei, alzando un pugno davanti il viso.
L’attacco era la miglior difesa.
Lui annuì poco convinto, gettandosi sul divano chiaro ed aprendo le braccia verso il ventilatore.
Vecchio, pigro e scansafatiche di un piagnone!
- mi annoio- ripeté ancora, poggiando violentemente il mento sui palmi delle mani
- mm…- mormorò di rimando lui, con gli occhi socchiusi.
Temari era furente.
Faceva caldo: questo avrebbe dovuto essere sicuramente un punto a suo favore, ovvio. Eppure con quell’afa, Shikamaru tendeva a divenire ancor più insopportabilmente apatico.
Uno a zero per l’ameba col codino.
- a dir la verità, io un gioco da proporti ce lo avrei…- disse, improvvisamente lui.
Lei sollevò gli occhi, fingendo disinteresse.
- ah si?...se mi ripeti ancora quella pizza dello sho…- cominciò lei, ma fu interrotta da un cenno della mano del ragazzo
- ti va di scommettere?- disse, voltando lo sguardo verso Temari, incrociando i suoi occhi chiari.
La ragazza lo fissò con un misto di ansia e curiosità.
Shikamaru non avrebbe mai smesso di stupirla.

- sei sicuro che dobbiamo giocare proprio qui?- disse lei, voltandosi per guardarlo chiudere a chiave la porta della stanza da letto
- è la sola stanza di cui sono riuscito a strappare la chiave dalle grinfie di mia madre…- biascicò lui, gettandosi sul tappeto ai piedi del letto, afferrando il mazzo di carte che teneva nella tasca del gilet
- ed è proprio necessario?- continuò la ragazza, lasciandosi cadere a terra accanto a lui
- hai paura di restare sola con me?- le disse, mescolando con eccezionale calma le carte
- certo che no!- sbottò lei, incrociando le braccia con un gesto stizzito
- ok- il ragazzo continuava a tenere il volto basso, leggermente imbronciato.
Come sempre.
- allora?...che gioco sarebbe?- proruppe Temari, stanca di quell’estenuante attesa
- Poker. Lo conosci?-
Temari lo fissò sbigottita per alcuni istanti. Era di Suna, mica di un altro pianeta!
- certo! Mi hai preso per scema?- gridò, col volto arrossato- le regole, intendo…- continuò il ragazzo, per nulla spaventato
La ragazza deglutì, iniziando a torturarsi le punte delle dita.
No, di quelle non ne aveva la minima idea.
- ovvio- rispose, scuotendo le spalle con indifferenza.
Non poteva dargliela vinta.
- ok, te le spiego…- cominciò lui, gettando a terra alcune carte.
Temari sbuffò.
- ti ho detto che le conosco!- sbottò, agitando le mani minacciosamente
- meglio. Allora…che posta vuoi giocarti?- Shikamaru la fissava con i suoi piccoli occhi scuri.
La ragazza avvampò.
Odiava quel meschino ragazzino.
- quello che vuoi!- inveì lei, mostrandogli un sorriso sicuro
- sicura?-
- SICURA!-

 

Cavolo. Quello no!
Eppure l’idea la stuzzicava.
E poi il pervertito sarebbe stato Kakashi, secondo quel folle di Naruto?
Si vede che non conosceva abbastanza bene i suoi amici.
- allora, ci stai?- disse il ragazzo, porgendole la mano.
La temperatura si stava alzando.
Ora era incandescente.
- si- era sicura,ma la voce, chissà perché, le sembrò tremare
- bene. Allora chi perde si leva uno dei vestiti!-
La ragazza sorrise.
Si era messa nei guai.
Sperò vivamente che il "giretto" di Kankuro per Konoha e la visita di Gaara dal Hokage finissero il più tardi possibile.
In fondo, ci teneva ancora alla pelle.

-allora iniziamo?- la voce del ragazzo sembrava divertita.
Temari annuì concentrata, afferrando le carte che le venivano passate.
Cercava di ricordare qualche regola…cavolo per fare poker dovevano essere tutte uguali?...o dello stesso seme? O no, forse tutte in fila! No scema, quella era scala!
- il poker ha quattro carte uguali- ruppe il silenzio Shikamaru, continuando a fissare le carte.
Ma quel carciofo in salamoia sapeva anche leggere il pensiero, oltre che controllare l’ombra?
- certo, certo…- borbottò la ragazza.
Che cavolo di carte…due "donne", un asso, un "fante" e un dieci. Che se ne faceva? Dovevano essere quattro uguali!
- cambi?- eccolo lì lui, calmo e pacato. Con il controllo della situazione.
Che rabbia!
Temari sfogliò rapidamente le carte, afferrandone una.
Due donne?...anche troppe…
- questa!- disse, ostentando sicurezza
il ragazzo mugugnò qualcosa, passandole una carta.
Ecco. Di male in peggio.
Shikamaru la vide sbiancare.
Fin troppo facile.
Con il suo full era impossibile batterlo.
- che hai?- chiese pregustando l’espressione contrariata della ragazza
- questo!- disse, gettando a terra le cinque carte.
Asso, "re", "donna", "fante"e dieci.
Scala.
Merda.
- e tu Shika?- chiese la ragazza, sporgendosi verso le carte che lui stringeva ancora tra le dita, inebetito.
- Hai vinto.- disse infine, sbuffando.
Come aveva fatto?...aveva battuto Shikamaru?...con cosa poi…quelle carte erano tutte diverse!
Il ragazzo si passò una mano sulla fronte, che aveva iniziato a sudargli freddo.
Lei sorrise maliziosa.
- allora?...a cosa rinunci, per primo?-

-ehm…Shika…sicuro di voler continuare?- la ragazza stringeva nel pugno i quattro elastici per capelli ( pegno di una partita sfortunata).
Il ragazzo la fissò con gli occhi cerchiati di rabbia.
- ancora una!- gridò, con voce esasperata.
Temari si ripromise di non scoppiare a ridere.
Impossibile.
Scoppiò in una fragorosa risata, coprendosi gli occhi con una mano.
Il ragazzo la osservò torvo per qualche istante prima di riprendere a mescolare le carte.
Aveva detto addio al gilet da tempo ormai e la maglia era stata l’ultima penitenza.
- ti prego!...smettiamola!- la ragazza afferrò le carte, scoppiando di nuovo a ridere
- …no!- sibilò, guardandola con gli occhi ridotti a fessura.
Giocherellava con gli elastici. L’unica cosa che era riuscito a sfilarle.
L’unica.
Cavolo. Non poteva essere così fortunata!
Quel gioco si basava sul calcolo delle probabilità.
E lei sembrava sempre anticipare le sue mosse.
Perfetto, pensò, fissando le sue carte.
Poker di "re" e una "donna" in mano ( donne…sempre una scocciatura).
Era dannatamente difficile che lei riuscisse a superarlo ora.
La guardò mordicchiarsi il labbro.
Era concentrata.
Quella ragazza gli stava dando del filo da torcere.
Non si sarebbe mai aspettato una simile attenzione ai calcoli. Certo, non era male come stratega, ma, di solito, lui riusciva sempre a spuntarla.
Sicuramente, pensò, stava elaborando una qualche strategia.
- allora…ho due "fanti" e due "donne"…e un asso… bhe…io detesto la faccia di questi "fanti".. sembrano prendermi in giro…e guarda questa "donna"…irritante. .- pensava la ragazza, abbassando tre carte sulla tavola.
- Sei disperata è?- disse il ragazzo, passandole dal mazzo le carte.
Temari sollevò appena lo sguardo dalle carte, con un’espressione interrogativa.
- poker di "re"!- sbottò il ragazzo, trattenendo un sorriso malcelato.
- poker significa avere quattro carte uguali, vero cry-baby?- chiese Temari fissando le carte
- non chiamarmi così, mendokuze- rispose lui, annuendo.
- Allora…poker d’Assi!- disse, sfoderando un sorriso.
Shikamaru deglutì rumorosamente.
Cavolo.
Quella ragazza era davvero pericolosa!
- probabilmente…ora ho vinto…- disse Temari, guardando il ragazzo arrossire.
Shikamaru si alzò in piedi, lasciando scivolare a terra i pantaloni.
- non me lo sarei mai aspettato da te...- mormorò la ragazza, fissandolo meravigliata.
Lui si sedette nuovamente, passandole il mazzo.
- è il tuo turno- sibilò, afferrando un cuscino e gettandolo sulle sue gambe
- …mutande…con…i..cervi!- urlò Temari, lasciandosi scivolare a terra indicando con il dito i boxer rossi del ragazzo, sui quali, sorridenti, spuntavano le allegre faccine dei tanto amati cervi
Shikamaru arrossì nuovamente, mormorando un qualche insulto a mezza voce.
- perché, non ti piacciono?- disse, fingendo disinteresse.
- Oh no, sono adorabili…cocchetto di mamma!- rispose lei, soffocando le risate nella coperta del letto del ragazzo.
- Mendokuze- rispose lui, afferrando le carte che la ragazza gli lanciava

 

- tris?- tentò di dire lui, abbassando le carte al suolo.
Temari non si scompose, gettando con stizza le sue.
Di nuovo.
- full…- sospirò, rassegnato
Il volto della ragazza si illuminò
- quindi…ho vinto ancora?- chiese, sdraiandosi a terra, con il viso raccolto tra le mani.
- Si…- biascicò lui, chiudendo istintivamente le gambe.
Lei sorrise sorniona.
- penitenza, Nara…!- sussurrò, ondeggiando il viso
- ma prima…mi spiegheresti le regole di questo gioco?non credo di averle afferrate!- scoppiò a ridere, divertita dall’espressione attonita del ragazzo
- sei…- Shikamaru strinse il pugno, abbassando, torvo, lo sguardo
- giù le mutande!- gridò lei, sollevando un braccio al cielo
Il ragazzo la fissò incerto, retrocedendo di un passo
- …dai Shika…come se non ti abbia mai visto nudo!- disse lei, facendogli la linguaccia
- Temari…-sorrise lui, alzando rassegnato gli occhi al cielo
- Questa penitenza?- chiese la ragazza, alzandosi da terra
- Vuoi sempre arrivare al sodo, tu?- mormorò il ragazzo
- Prima che tornino i miei fratellini, cry-baby…-rispose lei, posandogli un dito sulle labbra.
- Poker mi piace- continuò, lasciando scivolare le braccia attorno al collo di lui
- Anche a me, solitamente…- rispose il ragazzo, avvicinando le labbra a quelle della kunoichi
- …ma di solito, con Ino, vinco sempre io!- mormorò, prima di terminare la frase con un bacio, trascinandola sul letto.
La ragazza sbarrò gli occhi verdi, cercando di forzare l’abbraccio del ragazzo
- mammammo - mormorò, con le labbra premute su quelle di Shikamaru
Riuscì, infine, a staccarle, respirando pesantemente
- bastardo!- urlò, con gli occhi lucidi
il ragazzo bloccò la mano che stava per colpirgli il viso, fissando il volto arrossato di Temari
- a cuccia!…- disse, sorridendo, bloccandole i polsi sul letto
- ..scherzavo, amore…- continuò, sussurrandole nell’orecchio
- ...così impari a battermi - disse, mentre un sorriso affiorava sulle labbra di lei.
- Ti amo, bastardo…- l’interruppe lei, spingendolo di lato, cadendogli sopra.
- Penitenza?- chiese lui sbuffando, alzando gli occhi al cielo
- Mi sembra che tu non abbia rispettato i patti…hai ancora qualcosa addosso…- mormorò lei giocherellando con l’elastico dei boxer del ragazzo..
Shikamaru sorrise.
Finiva sempre così.
Lui si sforzava di fare il bravo.
Ma alla fine, in un modo o nell’altro, non riusciva a controllarla.
Cosa poteva fare lui, se non assicurarsi che la porta fosse ben chiusa?

 

 

Dedicata a tutti gli amanti delle Shika/Tema...e ad Alessandra, il mio angioletto che in questo stressantissimo periodo di studio mi è sempre vicina!! Ti voglio bene Ale!...e a Fabrizio...( sono sicura che Temari concederà a Shikamaru una rivincita ^_-).

Ripeto, sarà l’esame, sarà il caldo, ma io Shikamaru non riesco proprio a tenerlo vestito ( faccino malizioso^_^).
Spero vi sia piaciuta…è tratta in parte da una "storia vera"…perciò incriminate un mazzo di carte e un noioso pomeriggio per questa sorta di obbrobrio.
Cercherò di pubblicare ( e, a dir la verità, scrivere) il prima possibile il 7 capitolo di" recalling the past"…appena avrò un minutino di tempo…prometto!...volevo comunque ringraziare tutti coloro che seguono le mie ficcy, senza di voi…*Roberta si asciuga le lacrime da commozione*…vabbè ora vi lascio andare…
Grazie grazie ancora!
Baci!
Aspetto vostri commenti!

Roberta

  
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