Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Kodamy    25/06/2007    9 recensioni
[Serie di Oneshot basate sulla LJ Community 52Flavours]
34. The imperious Life. || “31 Dicembre: è finito un altro anno, e siamo ancora rintanate sotto le coperte. Fuori c’è bel tempo anche se fa freddo, ed i fuochi d’artificio erano bellissimi! Proprio come l’anno scorso! Ino-chan mi ha regalato un nuovo nastro. Anche questo è rosso, ma è di seta. E’ luccicosissimo! Saremo amiche per sempre, vero, Ino-chan? - Certo che sì, sceeema! Non ti eccitare per così poco!” [Ino e Sakura. Missing Moment. Malinconico.]
19. Another grey day in the deep blue world.|| Perchè a volte svegliarsi il giorno dell'anniversario della morte di tutta la tua famiglia con un lancinante crampo al polpaccio, scoprire l'ennesima nuova ragnatela sul soffitto e concludere in bellezza passando l'intera giornata in balia di un singhiozzo così poco... Uchiha, darebbe a chiunque il diritto di sentirsi un po' più emo ed inclini al suicidio del solito. (s)Fortunatamente, gli amici servono anche a questo. [Team Seven.] [PostHaku, preOrochimaru] [Amicizia.]
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mikoto Uchiha sorrideva

22. The laughter of women.

 

Mikoto Uchiha sorrideva.

Sempre.

Non v’era stato un solo momento in cui Sasuke non l’aveva vista con un sorriso stampato sulle labbra.
E lui la ricordava così, con gli angoli delle labbra pallide tesi all’insù, piccole rughe d’espressione attorno a quegli occhi scuri come inchiostro. Quella donna, quando sorrideva, abbagliava chiunque guardasse quella fila ordinata di denti bianchi e quegli occhi luminosi.

Ricordava che sua madre sorrideva, mentre gli raccontava quelle storie inventate appositamente da lei per seguire i suoi gusti da bambino.

 

“… le principesse sono noiose, mamma.”

“Ah, si?”

“Davvero davvero.”

“Allora, uhm, cosa ci dovremmo mettere?”

“… la missione per andare a recuperare un favoloso tesoro da un villaggio nemico?”

“… ah, ma allora che senso ha chiamarle favole, ne, Sas’ke?”

 

Ricordava che sua madre sorrideva quando lui rompeva qualcosa, nei suoi giochi troppo movimentati quand’era piccolo.

 

“Sasuke… hai per caso appena rotto il quadro con il diploma di tuo fratello?”

“Assolutamente no.”

“Oh, che strano. Eppure avrei giurato che qualcuno l’abbia effettivamente rotto. Che ci siano i fantasmi? Forse dovresti dormire con mamma e papà, oggi, Sasuke. Non si sa mai, i fantasmi sono pericolosi.”

“…C-cioè, forse sono stato io.”

“… forse?”

“… è possibile, si.”

“Ah, ma se continui così, mi sa che dovremo comprare un’altra casa, perché veramente non so cosa rimarrà di questa. E poi chi lo sente, papà?”

 

Ricordava che sua madre sorrideva quando lui si faceva male, nei suoi tentativi troppo concitati di emulare e raggiungere il fratello.

 

“Suvvia, basta piangere. Vieni qui, la disinfetto io. Non devi provare così tanto, sai? Che senso ha, se finisci solo per farti male? Ognuno ha i suoi ritmi, Sasuke. Papà lo sa che ce la stai mettendo tutta, ed è ugualmente fiero di te.”

 

Ricordava che sua madre sorrideva quando Itachi tornava dalle missioni, e non era il sorriso fiero di suo padre, bensì il sorriso di una madre sollevata nel riavere il figlio a casa.

 

“Sono fiero di te, Itachi.”

“…”

“Bentornato a casa, Itachi-kun.”

 

Ricordava che sua madre sorrideva nel porgergli il bento da portare in accademia. Ricordava che sorrideva mentre lo abbracciava, mentre lo coccolava e persino mentre lo rimproverava. Ricordava che sorrideva alle repliche burbere di suo marito, e rideva apertamente quando lui cercava di fare la parte del cattivo. Ricordava che sorrideva ed irradiava entusiasmo ogni qualvolta Itachi o Sasuke raggiungevano un traguardo. Ricordava che sorrideva mentre cucinava, mentre preparava il tè e quando, stanca, si concedeva un po’ di riposo per sdraiarsi sul letto.

Ricordava che sorrideva anche quando, in quei momenti, lui sgattaiolava nella loro stanza per accucciarsi accanto a lei sul letto matrimoniale. Sorrideva quando, in quei momenti, sorrideva anche lui.

Ricordava che quando era entrato in quella stanza che puzzava dell’odore metallico del sangue e aveva visto i suoi genitori per terra in quella pozza rossa e suo padre riverso su sua madre e sua madre che lo guardava con quegli occhi ancora spalancati nel vuoto e opachi e per niente luminosi, lui ricordava che …

 

… sua madre, sorrideva.

 

Sempre.

 

 

Sakura Haruno gli sorride.

Sempre.

 

Anche quando sono sorrisi falsi, anche quando è talmente preoccupata che lui riesce a sentire quasi il suo cuore esplodere per la velocità in cui i battiti si susseguono, l’uno dopo l’altro, senza sosta…

 

… Sakura Haruno gli sorride.

 

Sasuke pensa che, nonostante tutto, abbia un bel sorriso.

 

E’ un sorriso familiare, con gli angoli delle labbra pallide tesi all’insù, impercettibili grinze della pelle attorno a quegli occhi verdi, come le foglie di Konoha. Quella ragazzina, quando sorride, abbaglia chiunque guardi quella fila di denti bianchi e quegli occhi luminosi.

 

Lui detesta quel sorriso – quel sorriso che si sovrappone ad un sorriso molto più antico e più caro, e minaccia di cancellarlo con la sua sola presenza [ troppo rassicurante ].

 

Sakura sorride quando gli chiede di pranzare insieme [ e lui rifiuta ].
Sakura sorride quando chiede se può aiutarlo [ e lui rifiuta ].
Sakura sorride quando chiede se ha voglia di uscire con lei [ e lui rifiuta ].

Sakura sorride chiedendogli di sorridere, per lei, in quell’unica foto [ e lui rifiuta ].


Sakura continua a sorridere anche quando, in realtà, vorrebbe solo piangere. [ E allora piange, e sorride ].

Sakura piange, e sorride quel sorriso troppo simile a quello di sua madre mentre gli chiede di restare a casa.

 

“Resta con me, Sasuke-kun. Per favore. Resta con me.”

 

[ E lui, lui rifiuta. ]

 

Sakura sul volto ha solo lacrime, quando lui va via, e neanche la più vaga ombra di sorriso.

 

E lui pensa che, in fondo, preferisce di gran lunga vederla piangere.

 

 



 

A/N: Mikoto 2, il Ritorno. E’ un’idea vecchissima, questa, che ho avuto dal momento in cui lessi i temi delle flavour. Oggi, in una maratona contro il blocco dello scrittore [che si è risolta anche in un inizio di long-fic su Bleach, che sinceramente ho postato, ma penso di cancellare entro domani, dato che non mi piace] l’ho ripresa. E l’ho scritta. Chiedo perdono se è un po’… non saprei dire. Diciamo che è come la vecchia Snow Falling on Corpses. Se l’avessi scritta più lunga, penso avrebbe perso di brutto.

Mi son divertita molto a scrivere i momenti mamma/figlio con Mikoto. E questa è la mia personale interpretazione del perché, alla fine, Sasuke sembri far di tutto per veder Sakura piangere u_u. Sproloquio finito. Ci si risente ad un tempo indefinito! *_*


  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Kodamy