Fanfic su artisti musicali > Conor Maynard
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Autore: mlousty    08/12/2012    3 recensioni
Scappare.
Tutto ciò che sapeva fare, era scappare. Scappare dal bene, scappare dal male. Sempre e solo scappare. Ma non c'era mai via d'uscita.
Ogni uomo, davanti a delle difficoltà, si tirava indietro. E lui aveva fatto lo stesso.
Non sapeva affrontare, come la stagrande maggioranza delle persone, le difficoltà e gli ostacoli che gli si presentavano davanti.
Ma poi c'era sempre qualcuno a fare la differenza. C'erano quegli uomini che facevano delle difficoltà e degli ostacoli la loro forza. Grazie alle difficili scelte si rafforzavano, e ne uscivano più forti di prima.
Ma lui no. Lui non ci era riuscito e forse non ci sarebbe riuscito mai.
Continuava a scappare, sempre.
--
Mary avrebbe solamente voluto indietro la propria felicità. Avrebbe voluto tornare indietro e non averlo lasciato andare.
Conor avrebbe voluto ritornare indietro e non lasciare la sua ragione di vita. Avrebbe voluto non esser stato così tanto sciocco da averla lasciata andare.
Entrambi volevano non esser dimenticati.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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mary 2





(2)
Music.

 

 

 

 

 

 

Conor camminava,camminava senza sapere dove andare.
Si sentiva così spaesato in mezzo a tutta quella gente, che seguiva la figura della sua guardia del corpo a stento. Non sapeva dove andare, anche se doveva solamente seguire Travis. Non sapeva che via prendere,anche se la via da seguire gli era stata spiattellata davanti agli occhi.
Si sentiva solo maledettamente in colpa per le scelte prese nell'ultimo periodo. Sapeva di aver intrapreso la via del suo sogno, e finalmente era riuscito a realizzarlo. Ma sapeva anche di aver lasciato una persona che completava la sua vita. Aveva lasciato la persona che era riuscito a conquistarlo con un solo sorriso, aveva lasciato la donna che amava.

Il ragazzo entrò nell'auto senza far troppo caso alle fan che cercavano anche solo di incrociare il suo sguardo. Chiuse gli occhi, e in pochi secondi un paio d'occhi nocciola gli si presentarono davanti. Due occhi che lo guardavano con tristezza, colmi di rabbia. Lo guardavano interrogativi, come a chiedergli il motivo del suo abbandono così improvviso.
Aprì gli occhi di scatto, trovandosi ancora una volta miriadi di ragazze che urlavano il suo nome.
Ma come poteva render felici così tante ragazze,se proprio lui non riusciva ad esserlo? Come faceva ad esprimere benessere,quando sapeva di non provarlo? Come poteva riuscire ad amare tutti coloro che lo amavano, se lui non si ricordava più di come si facesse? Come faceva semplicemente a guardarsi ancora allo specchio,sapendo di star facendo soffrire la persona più importante della sua vita?
A tutte queste domande, a parer suo non c'era risposta. Ma forse ce n'era una per ogni domanda posta, e tutte si racchiudevano in una parola. La musica.
Era grazie alla musica che le persone lo apprezzavano e lo amavano. Era grazie alla musica che riusciva ad esprimere benessere, perchè solo cantando si sentiva bene. Si estraniava dal mondo,dalle sue sofferenze e quelle che stava provocando. Era grazie all'amore per la musica che riusciva a ricambiare l'amore delle sue Mayniacs. Era grazie alla musica che riusciva ad alzarsi ogni mattina col sorriso stampato in volto,grazie a lei che riusciva a guardarsi allo specchio e pensare alla sua donna. Era grazie a lei che riusciva a non pensare al dolore.

La limousine partì, e Conor salutò tutte le sue fans con sorrisi e cenni flebili con la mano. Arrivarono all'hotel in poco tempo, e appena entrò nella camera insieme a Travis, si buttò di peso sul letto. Durante tutto il viaggio non aveva fatto altro che pensare a come sarebbe stata la sua vita se non avesse inseguito i suoi sogni.
"Travis,credi che esista l'amore?",chiese sovrappensiero Conor.
Travis lo guardò stranito,ma subito dopo rispose.
"Certo che si! Esistono vari tipi di amore però. C'è quello delle tue fans, che si chiama idolatria. C'è quello che tu hai per la musica, che si chiama passione. E dopo tanti altri, c'è l'amore per una persona. E quello è il sentimento. E' quando hai un bisogno enorme di quella persona, è quando non vorresti mai lasciarla, è quando non faresti mai qualcosa che la ferirebbe, è quando non puoi fare a meno di lei. E ci sono altre tantissime cose, che non sto qui ad elencarti che sennò finisco l'anno prossimo!",sorrise.
"Allora credo di non aver mai amato.",disse afflitto il ragazzo.
"Perchè mai dici questo,ragazzo?",chiese la guardia senza aver capito del tutto.
"Sai, prima di arrivare a tutto questo",Conor si guardò intorno per far capire a Travis a cosa si riferisse,"io avevo una ragazza. Si chiama Mary, e credevo di amarla davvero. Perchè ne avevo sempre un enorme bisogno, non avevo mai la voglia di lasciarla, volevo starle sempre accanto. Non potevo fare davvero a meno di lei, ne dipendevo. E' solo che tu hai detto che quando ami, non faresti mai nulla che farebbe soffrire la persona amata. Giusto?",si interruppe.
"Si, ma ci sono vari casi..",rispose confuso Travis.
"Beh, io l'ho fatta soffrire. E tutto per inseguire i miei sogni. Io l'ho lasciata lì, da sola, quando le avevo promesso che non l'avrei mai fatto. Le avevo promesso che non l'avrei mai abbandonata. Mentre invece l'ho fatto. Non mi sono preoccupato affatto di lei quando mi hanno offerto un invito alla musica. Sono stato uno stronzo egoista, perchè ho pensato solamente a me. Mi sono immaginato la mia vita futura insieme alla musica, ma non con lei. Io l'ho ignorata,capisci?",le lacrime ormai scendevano copiose sulle guance del ragazzo.
Travis non fiatò,sapendo che Conor non aveva ancora finito di sfogarsi.
"E' solo che mi rendo conto di averne ancora un maledetto bisogno. Ho maledettamente bisogno di lei, delle sue carezze, della sua voce, della sua presenza. Ho voglia di tenerla stretta fra le mie braccia, ho ancora voglia di amarla. Ho voglia di tenerla con me, al mio fianco, sino alla fine. Ho voglia che sia lei la compagna di questo viaggio così meraviglioso.
Ma poi mi rendo ancora più conto che questo non potrà mai accadere, perchè lei ora mi odia.", Conor tirò su con il naso e Travis gli porse un fazzolettino di carta. Il ragazzo prese il fazzoletto, e guardando negli occhi il suo bodyguard, aspettò una sua risposta, la quale non tardò ad arrivare.
"Tu la ami, Conor. E per davvero.",gli sorrise.
"Si,forse hai ragione Travis.",il ragazzo ricambiò il sorriso.
"Ora dormi,domani hai varie interviste e devi riposarti."
"Notte, e grazie."
"Buonanotte ragazzino!"
Conor gli lanciò un cuscino in faccia, mentre una risata gioiosa lo invase.

Era contento. Contento di essersi sfogato, contento di essersi reso finalmente conto del suo amore così intenso.
Finalmente il sonno lo colpì, così chiuse gli occhi pervaso dal ricordo del primo incontro con la sua Mary.

 

Conor camminava felice per le vie di Londra. Quel giorno a scuola era andato particolarmente bene. Aveva preso un bel nove in matematica e un dieci in letteratura. Era un bel giorno, perchè finalmente sua madre avrebbe sorriso dopo una settimana di duro lavoro. Non guardando dove andava, andò a scontrarsi contro qualcosa. O meglio qualcuno. Sentì una voce femminile imprecare, e appena abbassò lo sguardo si trovò dinanzi agli occhi una ragazza minuta, e mora. Le porse una mano, che la ragazza naturalmente non afferrò. Lei si alzò inferocita e puntò un dito contro il petto di colui che l'aveva investita. Guardandolo negli occhi provò una strana sensazione mai provata prima,ma non se ne curò poi tanto. Doveva assolutamente sgridare quel ragazzino.
"La prossima volta guarda dove metti i piedi, ragazzino!"
No, lui non si faceva chiamare ragazzino da una che neanche conosceva. Era inconcepibile, ma qualcosa a lui ignoto non gli permetteva di aggredirla come avrebbe fatto normalmente. Si limitò a guardarla mentre lo sorpassava, e spinto da un impulso si girò e afferrò la ragazza per un polso,facendola girare verso di .
"Scusa,non volevo. Comunque io sono Conor,piacere."
La ragazza lo guardò stranita, e puntualmente gli diede una risposta con tono acido.
"Non mi interessa chi sei."
"Davvero? Non vuoi dirmi il tuo nome?",la punzecchiò il biondo.
"No,non te lo dico come mi chiamo.",la ragazza lo guardò strafottente.
"Sicura?",chiese Conor, acquistando un espressione a dirsi seducente, ma che alla ragazza risultò ridicola e buffa.
"Ok,te lo dico. Basta che la smetti di fare espressioni sceme. Mi chiamo Mary, e stranamente mi sei già sui coglioni anche se ti conosco da nemmeno cinque minuti.",la ragazza sorrise nel guardare la faccia di Conor offesa.
"Che bello!",esultò il ragazzo,"Ehi,gente.",disse fermando vari passanti,"Lo sapete che sto sulle palle di Mary anche se ci conosciamo da soli cinque minuti?"
Dio,ma quanto stupido poteva essere quel ragazzo?
"Smettila!",lo incitò la ragazza.
"Solo se vieni con me a prendere qualcosa da bere. Offro io.",propose Conor.
"D'accordo sciocchino!",accettò Mary.

 

 

 

 

 

Ciauuuu!

Dopo tantissimo tempo, rieccomi qui ad aggiornare!
Allora, come avete visto e letto, questo capitolo introduce la figura di Conor e dei suoi pensieri
.
Se vi state chiedemdo: "E Mary?"
Tranquille,ci penso ioo! Ahahahahah, no dai :)
Dicevo, non so ancora se nel prossimo capitolo si ritornerà a Mary oppure si continuerà con Conor...boh!
Lo scopriremo nel prossimo capitolo!! :D
Si, ho capito. Basta. Ma fatemi sapere cosa ne pensate,ok? OK.
Me ne vo,bella bella e calma calma ;)
Un bacione,
Marialuisa <3

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