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Autore: cioco_93    08/12/2012    1 recensioni
Tratto dal primo capitolo:
- Devo dire che vai un po’ veloce rispetto al codice stradale italiano – azzardai nervosa. Quel ragazzo aveva un un qualcosa che sapeva mettermi tremendamente in soggezione.
- Sei hai paura, la prossima volta niente passaggio, mi spiace – rispose con straffottenza. “Antipatico” pensai.
- Non ho detto quello – dissi, non mi piaceva l’idea che pensasse che avessi paura.
- Sembrava, la prossima volta sii piu’ precisa – mi contraddi’
- E tu meno acido – risposi a mia volta
- Ti piace avere l’ultima parola e’.?? – continuo’ lui.
- Senti chi parla – ribattei, anche se aveva pienamente ragione, adoravo avere l’ultima parola, ma a quanto pare lui non era da meno. Giusto in quel momento Anne sali’ in macchina e pose quindi fine alla nostra veloce e sciocca discussione. Vicky 1 Logan 0.
Spero di avervi interessata ;)
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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4. Non si può più negare

Dopo aver confessato, il mio terribile atto alle mie amiche, Ola compresa, finalmente l’argomento per qualche giorno fu taciuto. Ovviamente Ola con il suo “chi si odia si ama” aveva dato la propria opinione sul scottante tema, e io avevo solo avuto le forze di replicare, che ammettevo che fisicamente Logan era decisamente un bel ragazzo, e che sotto quel punto di vista avrei potuto dire che mi interessava, ma oltre a questo non c’era altro, se non il nostro odio reciproco. Con lui nel frattempo continuavamo il nostro perenne stato di guerra.
Il venerdi’ sera di quella stessa settimana dopo un pomeriggio chiusa in casa a studiare, per le imminenti interrogazioni di letteratura tedesca, gia’ preannunciate dalla Nasoni a giugno, ebbi il permesso da parte di mia madre di uscire la sera con la compagnia.
Rispetto all’uscita di quel lunedi’, si era aggiunto anche Sic, che in quei ultimi tre giorni, insieme a Daniel ,era diventato pappa e ciccia con Logan, e tutti insieme ci dirigemmo al Joker.
- Sei tornata al tuo solito the’ alla pesca e.?? – constato’ divertita Veronica vedendomi in mano la lattina.
- Gia’...dopo due mesi di sola vodka e birra, e altre due settimane decisamente passata ad alcolizzarmi, meglio che il mio stomaco abbia un po’ di tregua – risposi sconsolata. Purtroppo avevo avuto a soli 16 anni una bellissima ulcera allo stomaco, per la quale rinunciai all’alcol per due anni. Finalmente in quell’ultimo anno avevo ripreso sporadicamente a bere, ma avevo decisamente esagerato durante l’estate, quindi avevo preferito ritornare alla mia astinenza forza almeno per un po’
- Bhe’ almeno mi fai compagnia – disse la ragazza, che quella sera aveva preso la macchina.
- Voi due invece di nuovo a bere.?? – dissi sorpresa vedendo tornare Cici ed Anne con due bicchierozzi di nuovo pieni.
- Tanto non guidiamo – si giustifico’ Felicia.
- E poi qui il cubalibre e’ troppo buono.!! – disse l’americana – Alice dov’e’ finita.? – chiese dopo di che’ notando l’assenza della ragazza.
- E’ li in fondo. Sta litigando con Fabri – rispose Veronica indicando la coppia.
- Com’e’ andata quand’ero a Berlino.?? – domandai preoccupata. Le cose ultimamente tra loro due andavano sempre peggio.
- Male. Non litigavamo tutti i giorni ma quando iniziavano....Ciao proprio – commento’ Cici.
- Sono cosi’ carini assieme pero’ – disse Anne.
- Gia’, ma oramai non bastava piu’ esser carini – replico’ Veronica – Va bhe’ dai, lasciamoli chiarire tra di loro, senza che gli fischino le orecchie. Avete visto il mio uomo.? – chiese infine cercando con lo sguardo Gennaro.
- Sono andati a Fumare a fine vetrina – le rispose Cici – oh mamma com’é passato il tempo – disse infine guardando l'orologio.
- Perche’ che ore sono.? - chiesi.
- Le 23.10 – rispose.
- Merda.! Sono in stra ritardo.! Meglio che vada o per le mezza non ci arrivo manco morta a casa.! – constatai preoccupata.
- Dobbiamo pregare mamma Ewa di darti un coprifuoco un po’ piu’ lungo in settimana, cosi’ almeno non dovresti tornare con i mezzi – disse divertita Cici.
- Aspetta chiedo a Logan di accompagnarti – propose Anne dirigendosi verso il fratello. Non feci in tempo a dirle di lasciar perdere che era ormai andata.
- Se vi baciate sta volta diccelo – disse comparendo dal nulla Alice.
- Primo da dove diavolo spunti.? Secondo basta con questa storia – replicai.
- Primo arrivo da una vivace discussione con Fabri e secondo era solo per dire – rispose.
- Allora dov'è questa fuffa versione di cenerentola.?? - domandò Logan avvicinandosi con la sorella.
- Scusa.?? - gli chiesi stralunata
- Non lo sai.?? Lei poteva tornare a mezzanotte, non alle 23,30 – disse divertito.
- Devo dire che diventi proprio ogni giorno più simpatico – risposi inacidita.
- Vedo che hai voglia di correre per tornare a casa...ciao – controbatté girandosi e facendo un cenno con la mano. Le ragazze mi fulminarono all'istante, tanto che, per quieto vivere decisi di fare meno la preziosa.
- Ok, ok...scusa – gridai rassegnata. Il ragazzo si voltò nella mia direzione sorrise e mi fece cenno di seguirlo alla macchina.
In 10 minuti ero sotto casa mia, ma il silenzio aveva fatto da padrone per tutto il tragitto.
- Grazie mille del passaggio. Ciao – dissi solamente io nell'uscire dalla macchina. M'incamminai al portone, quando senti sbattere nuovamente la portiera. Mi girai di scatto e mi trovai a venti centimetri di distanza dal suo volto.
- Cosa c'è Logan – riuscì a sussurrare.
- Tu mi piaci – rispose serio il ragazzo. A quelle parole persi un battito.
- Tu mi odi – lo contraddissi velocemente io.
- Non è vero, solo che è più facile così – Spiegò lui.
- Ahah, è più facile litigare con me che fare la persona matura e seria.? - chiesi divertita e amareggia allo stesso tempo.
- É più complicato di così – disse cupo.
- Ma che scherzi idioti ti passano per la mente a te.? - domandai sconcertata, guardandolo arrabbiata. Perché era quello che provavo: rabbia. Ero stanca di esser presa in giro dai ragazzi, di esser riempita di belle parole per nulla, e da uno come Logan, che se ne usciva con dichiarazioni del genere non potevo aspettarmi altro.
- Mai stato più serio in vita mia – disse con voce seria e profonda. Lo fissai negli occhi: sembravano sinceri ... Due pozze verdi di pura verità. Nonostante ciò mi girai nuovamente verso il portone, pronta a salire le scale per andare a casa, quando di scattò mi girò e mi trasse a se per poi baciarmi.
Non era decisamente come il nostro ultimo bacio.
Questa era dolce e amaro allo stesso tempo. Cercai inizialmente di non rispondere, ma poi mi resi conto, che le mie labbra non avrebbero mai trovato luogo più perfetto per posarsi, e caricai anche tutti quei miei sentimenti contrastanti sulla sua bocca. Non so quanto durò il tutto, ma quando si staccò da me, io ero senza fiato e parole.
- Passo domani. Sogni d'oro – mi sussurrò. Dopo di che si incamminò verso la sua BMW come se nulla fosse, mentre io lo fissa ancora attonita.
Solo quando partì ebbi modo di riprendere coscienza e finalmente varcai il portone di casa.
Una volta salita, mi buttai sul letto e in automatico scrissi la buona notte alle ragazze.
“Mi ha baciata. Ci siamo baciati. Non capisco niente, ma in quel momento sapevo che andava bene così. Sogni d'oro bellezze e a domani”

La mattina seguente l'ansia del tragitto verso scuola, mi aveva messa in piedi fin dalle 6,30 del mattino. Non sapevo come comportarmi, cosa dire, soprattutto data anche la presenza di Anne in macchina. Insomma era un bel casino.
Fortunatamente (o sfortunatamente, dipende dai punti vista), non fu la mitica BMW nera a presentarsi sotto casa, ma ben si una 500 rossa cabriot nera guidata dalla mia amica.
- Giorno bellezza – disse sorridente mentre entravo in macchina
- Giorno a te cara. Come mai qui da sola, con questo gioiellino.?? - chiesi interessata.
- Il messaggio ricevuto sta mattina diceva “Scricciolo usa la tua macchina e passa a prender Vicky. Ci vediamo diretti a scuola. Stai tranquilla bacio” - mi spiegò lei.
- E tu invece sei tutto fuorché tranquilla giusto.? - domandai preoccupata.
- Esattamente. Non è tornato nemmeno a dormire... - rispose tristemente. Nei suoi occhi si poteva benissimo intravedere tutta l'ansia che si portava appresso, e il bene immenso che custodiva per suo fratello.
- Ma si avrà dormito da un amico – cercai di rassicurarla.
- Se non è tornato a casa senza avvisare, vuol dire che i guai sono purtroppo in vista – disse rassegnata.
Non volevo infierire oltre quindi abbandonai l'argomento, lieta comunque della consapevolezza che il mio momento imbarazzante s'era posticipato.
Una volta arrivate a scuola dedicai i miei pensieri al francese per i primi 30 minuti di lezione, dopo di che giunsi a conclusione che avevo troppa fame per aspettare di fare colazione tra la prima e la seconda ora, e uscì quindi con una scusa. L'intenzione era di andare diretta in mensa, quando dei rumori ambigui dal bagno destarono la mia attenzione. Non mi sarei mai aspettata di vedere ciò che si presentò davanti ai miei occhi.
Logan era appoggiato al muro del bagno vicino ai lavandini con una mano scorticata ancora sotto il getto dell'acqua, un labbro rotto e tutto gonfio e gli occhi chiusi.
- Ma che diamine hai fatto.??- domandai d'impulso, evidenziando quindi la mia presenza.
- L'altro è messo peggio – rispose sogghignando dolorante il ragazzo, rimanendo ancora fermo con gli occhi chiusi.
- Si ma quando è successo.?? dove.?? e soprattutto perchè?? - iniziai a chiedere a raffica preoccupata.
- Allora un po' t'interesso se ti preoccupi tanto - rispose sorridendo lui e aprendo finalmente quei suoi meravigliosi occhioni verdi per fissarmi.
- Fai un'altra battuta e me ne torno in classe - risposi dura.
- Ok, ok...- si difese il ragazzo. Dopo di che si sedette a terra e iniziò a raccontarmi l'accaduto – Ieri sera dopo che ti ho lasciata a casa, son tornato a prendere Anne. Siamo rimasti ancora un po' lì e ho riaccompagnato anche lei, per poi andare a una gara. Fin lì tutto regolare, come anche il fatto che abbiamo dato da mangiare polvere a tutti e abbia vinto. Peccato che però, la mia vittoria non è andata a genio a tutti i presenti, e uno ha pensato bene di andarmi addosso, e abbiamo iniziato a menarci. Lo so che sono messo un po' male, ma fidati, l'altro è davvero in condizioni peggiori – concluse soddisfatto.
- Perchè ti fai questo.? Perchè soprattutto lo fai a tua sorella -domandai seria e dispiaciuta.
- Non è stupidità...le auto sono una mia grande passione, ma se faccio tutto questo, non è solo per provare il brivido della corsa fuori legge – disse lui con un filo di rabbia nella voce.
- Perchè me lo stai dicendo.? - chiesi incredula delle sue parole.
- Ma se me l'hai appena chiesto tu – rispose stranito dalla domanda.
- Si ok, ma non l'hai mai detto ad Anne, o ai tuoi amici. Ti sei sempre rifugiato dietro la banale scusa dell'amore per l'alta velocità. Perchè a me stai dicendo la verità.?? - continuai il mio interrogatorio.
- Non lo so. Mi è venuto naturale – spiegò lui sorpreso della sua stessa risposta.
Ci scambiammo entrambi un lungo sguardo stupito. Avrei voluto in verità chiedergli di più, ma capii che dopo la constatazione della sua apertura nei miei confronti, non avrebbe più detto parola.
- Va bhè vieni qua, fai vedere sto labbro. Stai ancora perdendo sangue – dissi avvicinandomi a Logan. Presi un pezzo di carta, lo bagnai e inizia a tamponare sulla ferita.
- Potresti esser una brava infermierina, sai.? - disse divertito. Premetti appositamente più forte – Ahia.! - Emise un gridolino da femminuccia – scherzavo, cambio idea..non potresti mai farlo – continuò dolorante.
- Ok...forse è meglio che torni in classe ora. Sono fuori da troppo tempo – constatai guardando l'orologio – Però dato che ho dedicato il mio tempo a te al posto che alla mia colazione, per punizione vai tu giù a prendermela e me la porti su in classe per il suono della seconda ora – annunciai fiera della mia geniale idea.
- Scordatelo – rispose scocciato il ragazzo.
- Non si discute – affermai divertita lasciandoli in mano le monetine – Caffè macchiato e brioche al cioccolato. A dopo – continuai uscendo dal bagno e ritornai in classe.
Passati gli ultimi 10 minuti di lezione, finalmente la campanella suonò e Logan fece il suo ingresso in classe, sotto lo sguardo basito di tutti per come era conciato. Ovviamente non disse parola, salutò la classe con un cenno di mano, posò la mia colazione sul mio banco e si sedette di fianco a una al quanto preoccupata e arrabbiata Anne.
- Potevi anche evitare di presentarti in queste condizioni a scuola sai.? - gli disse dura.
- Anne, stai tranquilla è solo qualche taglietto, sto bene – cercò di rassicurarla il fratello.
- Com'è che Logan ti ha portato la colazione.?? - mi chiese curiosa nel frattempo Ilenia destandomi dal battibecco dei due.
- Non ti fare strane idee. Quando ero uscita prima a lezione, volevo scendere giù a mangiare, ma mi sono ritrovata Logan nelle sue pessime condizioni. Mi sono fermata a parlare con lui per sapere cos'era successo, e non avuto più tempo per andare in mensa. Così l'ho obbligato a prendermela, dato che tanto aveva ancora 10 minuti da aspettare per il cambio dell'ora – le spiegai pacata.
- Mhmmm niente baci passionali di mezzo.?? - domandò maliziosamente. Alzai d'istinto gli occhi al cielo. Ovviamente le avevo già raccontato di quello che era successo la sera prima, ma quando avevo visto Logan in quelle condizioni, mi era sinceramente volato via dalla mente.
- No Ile, niente del genere. E abbassa la voce, non l'ho detto ancora ad Anne.!! - la rimproverai – E poi sinceramente quando l'ho visto mi sono più preoccupata di come era messo, che di altro - le spiegai. La ragazza mi guardò contrariata e si rimise e rileggere gli appunti di storia.
Durante l'intervallo scendemmo tutte quante giù per una sigaretta, e iniziammo a programmare un po' la prossima serata. Decidemmo che saremmo andate Borgo, una delle mie discoteche preferite a ballare, insieme anche alla mia compagnia e che noi ragazze ci saremmo fermate a dormire a casa Calligan, così da render felice Anne, sfruttando finalmente la sua mansarda per i pigiama party.

Alle 21 di quella sera, eravamo oramai tutte noi ragazze, disperse per l'enorme stanza dei pigiama party a prepararci: Anne, Ilenia, Ester, Melissa, Magda, Caterina, Angelica, Alice, Felicia, Mariamarta, Viola ed Io. Decisamente non avrei mai potuto invitare un tale numero di persone a dormire da me, ma parlando di Anne, tutto era possibile. Non tutte erano in grande confidenza, ma fortunatamente dati alcuni miei compleanni, di vista si conoscevano un po' tutte.
Nello sclero generale, io ero tranquillamente stravaccata sul letto, già truccata, ad aspettare il mio turno per lisciarmi i capelli, immersa nei miei pensieri, quando Mary si sedette accanto a me.
- Morale gli hai parlato oggi o no.? - chiese innocentemente.
- No...avevo intenzione di scendere adesso però in verità non c'è nulla di cui parlare. Ok, mi piace, ma si tratta solo di attrazione fisica al momento. Non so niente di lui, se non che mi da sui nervi – le spiegai.
- Quindi vuoi fare finta di niente.? -domandò ancora.
- Finchè non mi ritroverò nella situazione in cui dovrò dare delle motivazioni o fare qualcosa...si, direi che utilizzerò questa tattica – affermai fiera del mio pensiero.
Mary scosse la testa in segno di disapprovazione e raggiunse il bagno dato che era finalmente il suo turno per usare la piastra.
- Allora quanto ci ha messo la nostra Vicky a parlare un italiano comprensibile a scuola tornata da Berlino.?? - chiese nel frattempo ridendo Viola a Melissa.
- Perché, l'ha fatto.?? - rispose divertita la ragazza.
- Ah ah ah guardate che sono migliorata. Non è colpa mia se ho passato gli ultimi mesi più all'estero che a casa – le contraddissi io.
- Si ma rendiamoci conto che Anne ha meno problemi di te nel parlare l'italiano – commentò Ester.
- Oooook, e dopo queste simpatiche constatazioni io scenderò giù in cucina a farmi un caffè – dissi e mi dileguai dalla stanza.

La musica sovrastava i miei pensieri. Ballavo con Alice ed Ester sulle note di Callling come se niente al mondo potesse interessarmi. Quella canzone mi faceva quell'effetto. Ricordo ancora come, in macchina di Matteo, tornando da Cesano dopo una litigata con Marco poco dopo la nostra rottura, misi al massimo volume quella canzone: i piedi fuori dal finestrino, l'aria che mi scompigliava i capelli, mentre calde lacrime solcavano il mio volto. In quel momento ricordo che ero riuscita a non provare niente. Ne dolore o gioia, odio o amore...niente. In quell'istante, con le mie amiche , su quella pista, mi sentivo esattamente così.
Qualche momento dopo, non so come, mi ritrovai avvinghiato addosso un ragazzino. Avrà avuto si e no 16 anni. Mi misi a ridere e cercai di divincolarmi quando, come in un film, al cambio della musica fu qualcun altro a salvarmi. Due braccia possenti mi strinsero a se, sulle note di Tonight di Enrique Iglesias.
Quella melodia era come un pugno allo stomaco, mi ricordava in tutto e per tutto Marco, ma...quando mi voltai verso il mio salvatore una scarica di adrenalina attraversò tutto il mio corpo e Marco era sicuramente l'ultimo dei miei pensieri.
Logan mi fissava dritto negli occhi e io facevo altrettanto. Le sue mani vagano ovunque sul mio corpo e io lo lasciavo fare. Eravamo puro sesso che ballava. Mi sentì libera di ballare come piace a me, spinta, senza vergogna. Non mi interessava cosa potevano pensare i nostri amici, o Logan stesso. Sapevo che era la musica a guidarmi, e quel pizzico di malizia nel voler giocare in qualche modo con lui. Le note vibravano la mia anima e il mio corpo vibrava sotto il suo tocco.
Non so ancora cosa d'un tratto mi abbia spinta via da lui. Forse mi spaventò l'effetto che aveva su di me, oppure era il ballare quella canzone con qualcuno che non fosse stato Marco, o semplicemente il suo improvviso avvicinarsi delle sue labbra alle mie.
Inizia a camminare a caso tra la folla, quando mi scontrai con Viola, Ila ed Angie.
- Vicky ma dove vai.? -mi chiese stranita dal mio comportamento Angelica.
- Emh...nell'altra sala, questa musica mi ha stufato – cercai di spiegarmi – Su dai, venite con me – continuai iniziando a trascinare Ilenia e le altre lontano dal mio problema.
Verso le due mi ritrovai a chiacchierare sui divanetti nel giardino con Magda, Daniel, Anne e Cici.
- Se andiamo via tipo verso le 4 vi va bene.? - ci chiese Anne.
- Si si, nessun problema – rispose Cici
- Però Dan, voi ragazzi avete ancora qualche posto in macchina per darci un passaggio a casa.? - domandò poi rivolgendosi al ragazzo - Tre o due. La mia 500 è omologata per 4, ma non mi faccio problemi caso mai a portarne una in più – chiarì.
- Scusa, ma abbiamo posto nella macchina di Logan – constatai spaesata io.
- Non proprio, è appena andato via – mi disse Magda.
- Aveva una corsa...- sussurrò Cici. Posai automaticamente lo sguardo su Anne: aveva gli occhi tristi. Non avevo mai capito i primi giorni cosa provasse seriamente la ragazza nei confronti di quelle gare clandestine, ma dopo quella mattina, quando Logan si era presentato malmenato a scuola, bhè...la preoccupazione che provava era sempre più chiara.
-Eccovi ragazze.!! Non vi trovavamo più.! Cosa ci fate qui.? Dai dai è tempo di ballare – disse spuntando d'un tratto dal nulla Sic insieme a Alice, Caterina e Mirco.
- Il resto della gente.?? - chiese Cici
- La ritroveremo – commentò Mirco. Ci alzammo tutti e ci ridammo alle danze.

Mi giravo e rigiravo nel letto senza riuscire a chiudere occhio.
Eravamo arrivate verso le 5 a casa e tutte immediatamente si erano catapultate a letto. Avevamo provato a resistere e spettegolare un po' ma tutte, tranne la sottoscritta, erano crollate in un sonno profondo.
Verso le 6 decisi quindi di scendere in cucina a prendere qualcosa da bere.
Ero in canotta, pantaloncini inguinali, capelli raccolti e occhialoni da Nerd sul naso. Non ero il massimo della presentabilità, ma fortunatamente i signori Calligan erano fuori per il week end.
La casa, vuota e immersa nel silenzio sembrava ancora più enorme del solito. Metteva quasi i brividi.
Arrivata in cucina mi fiondai al frigo e mi diedi alla sua esplorazione, quando qualcuno accese d'un tratto la luce. Chiusi immediatamente il portello, e guardai terrorizzata verso l'entrata della stanza: in tenuta notturna, post serata ovviamente mi ritrovai un al quanto affascinante Logan che mi squadrava da capo a piedi.
- Wow devo dire che vorrei trovare più spesso ragazze così svestite in cucina al mio ritorno – commentò. Alzai gli occhi al cielo e riapri il frigo.
- Sei tornato tutto intero sta sera.?? - domandai cercando di scegliere qualcosa dal frigo.
- A quanto pare oggi la mia solita vincita non ha dato fastidio a nessuno – spiegò soddisfatto
- Vuoi qualcosa.? - chiesi da dietro l'anta..
- Un po' di cola grazie – disse prendendo due bicchieri dalla lavastoviglie.
Mi avviai all'isola che dominava la cucina e iniziai a riempi i bicchieri. Quando mi girai però mi ritrovai nella morsa del ragazzo, che aveva incastrato il mio corpo tra il suo e il bancone.
- Questi occhiali da Nerd ti rendono incredibilmente sexy sai.? - confessò a pochi centimetri dalle mie labbra e mi baciò. Non mi opposi. Fu un bacio dolce e sensuale .Mi fece appoggiare sopra il bancone e continuò a baciarmi fino a quando entrambi non avemmo più fiato per continuare.
- Cosa succede.? È la prima volta che non scappi – constatò il ragazzo liberandomi dalla presa.
- Sai com'è, sono le 6 del mattino, sto morendo di sonno e stufa oramai di fingere che tu mi sia indifferente – ammisi scendendo dal bancone e incamminandomi lentamente verso l'uscita.
- Allora ammetti che ti piaccio – domandò malizioso. Mi girai nuovamente verso la sua direzione e mi soffermai a pensare un attimo.
- Sarò sincera:tu non mi piaci, tu mi ispiri sesso. Per piacermi dovrei conoscerti, sapere qual'è il tuo piatto preferito, quali film non puoi vedere, e quali sono le canzoni di cui conosci i testi a memoria. Dovrei sapere i tuoi pregi e difetti e apprezzarti lo stesso. Quindi smettila di baciarmi a caso e rivolgermi la parola solo per litigare. Mostrami che sei più di una buona scopata e allora magari potrai piacermi davvero – spiegai avvicinandomi sempre più. Conclusi il discorso sfiorando la sua bocca, ma non lo baciai, girai i tacchi e me ne andai.

  
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