Pairing: Jordan/Perry;
Seconda persona: Jordan;

Sulle note di “Carry on”; Fun.

Tentativo

“ … nemmeno nel comodino. Scusami, Jordan. Ero convinto di averla dimenticata qui.”

Lo osservi con un sopracciglio alzato, ostentando noncuranza.

“ Non hai idea dell'importanza di quella cartella. Quel tizio di cui non mi ricordo il nome dovrà subire un bypass aortocoronarico, domani mattina ”

“ Hm, Perry? Non ricordo di averti pregato, supplicandoti, di raccontarmi le vicende mediche dei tuoi pazienti e di come risolverai il problema con valorose gesta. ”

Abietta, lo fissi cercando di mantenere quell'espressione sprezzante sul viso.

Lo fissi, aggrotta la fronte, socchiude le labbra e strabuzza gli occhi.

Aspetti che dica qualcosa di terribile, tipico di quando assume quella smorfia facciale.

Magari un'offesa su come sarebbero i tuoi zigomi senza quel tuo intervento di chirurgia estetica, o un qualsiasi genere di insulto per poi scuotere la testa e uscire a grandi passi da casa tua.

Ma non dice nulla.

Mozza il respiro a metà e richiude le labbra, voltandosi verso il suo zaino che poi prende in mano.

Si allaccia meticolosamente i bottoni della giacca, e istintivamente parli di nuovo.

“ Potrebbe essere nella mensola sopra la televisione ” dici.

“ La mensola? ”

“ Quella mensola. Quella mensola lì ”

“ Non vedo nessuna cartella su quella mensola. ”

“ È molto alta, dovresti salire sopra una sedia per controllare che non sia scivolata in fondo ”

Vi guardate.

“Senti, è meglio che vada ”

Ti scosti un ciuffo di capelli dalla fronte sudata, piena di vergogna per il patetico tentativo.

Fai per accompagnarlo alla porta e cerchi di concentrarti sul rumore delle sue scarpe sul parquet.

“Grazie per avermi fatto entrare a cercare la mia cartella. Probabilmente è in ospedale, cercherò meglio. Ciao ”

Cerchi di cogliere una nota di sprezzo nelle sue parole, quel cinico sgarbo che vi ha sempre uniti in qualche modo.

Non cogli nulla.

Il vuoto, l'indifferenza.

Si sta congedando con sufficienza come non farebbe neanche con uno dei suoi specializzandi, senti nel petto un suono simile a minuscoli frammenti di vetro che crollano a terra e un pianoforte malinconico che, lento, si perde nel fischio del vento.

Lo vedi dirigersi ormai alle scale, ma il nome di Perri ti muore in gola dopo la prima sillaba .

Chiudi la porta, ti volti.

La casa è vuota, così come la vedi ogni giorno.