*Amabel’s pov*

Ero rimasta a Londra con Ginevra, Niall era partito due giorni fa per l’America, avremmo raggiunto lui e i ragazzi tra una settimana circa. Mi manca comunque tantissimo anche se ormai capita spesso di stare separati.  

Io e Ginevra eravamo al parco, ormai riusciva a fare qualche passo da sola. Camminavo all’indietro chiamandola perché mi seguisse quando vado a sbattere contro qualcuno. Mi giro di scatto e mormoro:
-Oh Dio, mi scusi. Non volevo. Scusi tanto.
Poi senza neanche vedere chi avevo urtato mi rigiro prendendo le piccole e paffute manine di Ginevra prima che cada a terra.
Sento qualcuno rispondermi:
-Oh tranquilla non preoccuparti. Non importa.
Prendo Ginevra in braccio mi giro e:
-Jackye?
-Amabel?
-Oddio quanto tempo. Cosa ci fai tu qui? Non eri partito per l’Australia circa quattro anni fa?
-Be si, ti ricordi bene vedo. Sono tornato qui da circa un mesetto. Come stai?
-Oh be, bene tu?
-Bene dai, non avrei mai pensato di rivederti.
-Be nemmeno io sai? Ahahaha

Ci andammo a sedere su una panchina, erano anni che non ci vedevamo, era stato il mio primo ragazzo, eravamo stati insieme due anni dopo i quali lui era partito per un viaggio di cui non ne conoscevo il ritorno. Mi ero rifatta una vita e un anno dopo avevo incontrato Niall, l’uomo della mia vita. E due anni dopo era nata lei, la mia piccola puzzola.
-Allora come te la passi? Cosa fai adesso?
-Be adesso lavoro, avevo iniziato l’università ma poi ho avuto dei problemi e ho dovuto cambiare i miei programmi.
-Mi ricordo volevi fare la psicologa. Peccato eri davvero una brava studentessa. Ma vedo che te la cavi bene anche come baby-sitter.
Fa il solletico con un dito sul pancino di Ginevra, che gli regala uno dei suoi migliori sorrisi.
-Ahahahaha baby-sitter? No, devi aver frainteso. Lei è mia figlia Ginevra.
-Ah oddio, non avrei mai immaginato. Tu così giovane con una bambina. Non lo avrei mai detto.
-Si dopo che te sei andato. Ho incontrato l’uomo più fantastico di questa terra e ci siamo innamorati follemente. E poi è arrivato il mio folletto.
Mi piego e lascio un enorme bacio sulle guance morbide del mio piccolo angioletto.

Dopo un pomeriggio a raccontarci gli ultimi avvenimenti di questi anni ci salutiamo promettendoci di sentirci ogni tanto, come dei buoni vecchi amici. Dovevo andare a casa a preparare le cose per il viaggio. Questa volta saremmo rimaste in America per un mesetto circa.
*Se vi ho incuriosito e vi piacerebbe che continuassi, recensite.
Spero che vi sia piaciuto.
Ciaaao bella gente*