Silenzio
-Maledizione-
Tremava. Stava
tremendo.
Le braccia e le
mani non rispondevano più ai suoi comandi. ‘sta volta aveva
proprio esagerato. Erano dodici ore che si allenava ma non aveva fatto grandi
passi avanti.
Decise di tornare
a casa, quelle casa così silenziosa.
I tempi in cui
quella casa era sempre piena di gente erano lontani.
Nessuno lo
aspettava più ormai da anni.
Si era abituato al
silenzio di quella casa.
[anche se era davvero troppo]
E forse era per questo che non sopportava
le continue chiacchiere del suo compagno di squadra.
Troppo rumoroso per lui, per quella casa.
[ma anche quel
silenzio era troppo]
Si sedette sul
letto lasciandosi cadere con la testa sul cuscino.
Rimase così
per un po’, poi si coprì le orecchie con le mani come se quel
silenzio fosse troppo rumoroso.
[quel silenzio era
davvero troppo stressante]
Nel silenzio di
quella casa sentiva ancora le urla disperate che chiedevano vendetta e che lo tormentavano ogni notte.
[come anche di
giorno del resto]
In quel silenzio
sentiva anche quelle parole.
Se mi vuoi uccidere…
…mi devi…
…odiare!
Devi sopravvivere come un
miserabile…
…ed aggrapparti alla vita…
Quelle parole
riecheggiavano nel silenzio della casa fin troppo grande per una sola persona.
Gli rimbombavano
nella mente, e la testa faceva male.
Troppe volte,
troppe volte si era tormentato per la sua inutilità, per la sua mancanza
di forza, di potere.
Era diventato
forte seguendo quelle parole.
Ma non bastava.
Non era mai abbastanza.
-Perché?-
Sei debole…
…la tua debolezza…
…deriva
dall’inadeguatezza…
…del tuo odio.
Allora cosa aveva
fatto fin ora?
L’odio che
provava, che era cresciuto dentro di lui tutti quegli anni, non bastava?
No…non era
abbastanza…
…doveva
odiarlo ancora di più per ucciderlo.
E allora
l’avrebbe fatto.
Lo avrebbe odiato
ancora di più.
[e il silenzio di
quella casa l’avrebbe aiutato a farlo]