'Caro amico, anche oggi voglio solleticare le tue pagine con la mia penna a sfera. oggi, come ti ho già detto, è stata un giornata imbarazzante fino dall'inizio. fin da quando sono salita su quell'autobus dove tutti quegli occhi mi fissavano. stessa cosa all'entrata della scuola. tutti mi osservavano. però stavano tutti zitti, come se non avessero avuto coraggio di parlarmi'. mi fermai, perchè avevo il nodo alla gola.non volevo continuare ma era l'unico modo per sfogarmi. ricominciai a scrivere 'Oggi Leigh non c'era a scuola. penso che lei abbia fatto qualcosa di strano, quasi magico, perchè nessuno mi disse più niente. nessuno mi toccò più. i lividi sulle braccia stavano sparendo finalmente. non erano più prese di mira come un tempo. Ma dove era finita leigh? la mia migliore amica? sono preoccupata. nessuno parlava di lei, nessuno si interessava' . Lì mi fermai un'altra volta. ma decisi che per quella sera non avrei più continuato. Quando tornai da scuola, gettai lo zaino sul letto e afferrai subito il telefono. Aprii la chat vecchia fatta con lei, cercando ti contattarla e capire cosa era successo. non me lo disse, e tuttora non me lo vuole dire. però prima di scrivere notai che c'era un messaggio non letto. Leigh= 'Ciao geri... devo dirti una cosa non molto bella per te. Sai che ti ho voluta aiutare e che adesso non posso più stare qui. Non posso più stare con le persone della nostra scuola. Quindi mi sono trasferita da mio padre. Poi c'è un'altra cosa ... un po' più bella. lì in quella città c'è xfactor e sai che il mio sogno più grande è potermi esibire cantando. beh ... mi hanno presa. spero che tu sia felice per me. ci rivedremo presto ma comunque mi mancherai. ciao geri. Quel messaggio mi ha lasciato un po' sconvolto. non sapevo se essere felice o triste perchè dovevo restare da sola tra tutti quelli della mia scuola. era una delusione grandissima. però sapevo quanto ci tenesse e non volevo lasciare una persona tanto importante per me, l'unica. dopo aver riflettuto un po', anche se avevo deciso di non scrivere più per quella sera, presi la penna e scrissi ' Caro diario, questo periodo di tempo lo voglio dimenticare in fretta. non scriverò più finchè leigh non tornerà tra le mie braccia. arrivederci, caro amico.' mi ricordo benissimo quegli orribili giorni ma paradossalmente me li sono scordati tutti per non restare male. ------------------------------------------------------------------------------------- caro diario. finalmente, oggi ti scrivo. sono passati mesi e questa è la prima volta che ti scrivo con la felicità nel cuore. leigh mi ha scritto sul cellulare. Leigh: geri. non ci crederai mai. devo raccontarti un sacco di cose. tra un paio di ore sono lì. finalmente potrò abbracciarti. sono esaltatissima. finalmente dopo tutto questo tempo. oddio non ci credo ancora. e non vedo l'ora di sapere cosa mi deve dire! caro diario, adesso scappo a fare i compiti così ho tutto il tempo per stare con leigh. ' avevo due ore ed ero sommersa di compiti. quelle fottute espressioni ripiene di qualsiasi cosa non mi entravano nel cervello. ero troppo incredibilmente entusiasta. ero nervosa da morire. 'Caro diario sono passate due ore. ho miracolosamente finito tutti i compiti ma ho il terrore di non sentire il suo del campanello e non trovare leigh davanti alla porta. e se dovevo dirle dove trovarci? se dovevo interessarmi di più? oddio non sto più nella pelle. mia mamma mi guarda male, perchè non sono mai stata così. ahahaha ' ad un certo punto sento mia mamma gridare. mamma: geltrudeee c'è leigh al telefono. la mia mano lasciò la presa della penna. in un decimo di secondo ero già nel piano di sotto. corsi ferso la cornetta, la misi all'orecchio e sentii la sua voce. leigh : 'vieni nel nostro posto speciale. tu sai di cosa parlo. ciao' stacca la chiamata. misi giù la cornetta. afferrai il giubbotto. sbattei la porta e corsi verso il cancello del vecchio asilo. era li che ci frequentavamo sempre dopo le lezioni perchè c'era una panchina in uno spiazzo verde che era perfetto per noi. arrivata lì vidi una ragazza alta, vestita con degli abiti colorati e apparentemente molto costosi, con i capelli riccioli e gonfi, truccata. nel viso somigliava molto a leigh. ma non credevo fosse lei, la mia mente era rimasta alla piccoletta spettinata con la sua tuta grigia e jeans. non potevo concepire il fatto che fosse lei. ero ingenua. non capivo che le persone posso cambiare. feci la prima domanda. io: tu chi sei? una parente? chi? lei: ehi scema, sono io. non mi riconosci? io avevo una faccia incredula. giuro avrei detto che non era lei, leigh. passai la giornata in un modo diverso dal solito. era il gioro più bello per me e di parole da scrivere sul diario ce n'erano a quantità.