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Autore: aljve    08/12/2012    0 recensioni
"Londra era decisamente troppo grande per una ragazza come me, proveniente dalla campagna. Nonostante la folla lo notai, fra tutti gli altri, vedevo solo lui: loro le tenebre, lui la mia luce accompagnatrice."
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate
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Era il sedici maggio, la giornata era più calda del solito, ed io, come sempre, picchiettavo violentemente la matita sul libro di geografia pieno di scarabocchi e sottolineature, aspettando impazientemente la fine delle lezioni, aspettando il fine settimana... "Signorina Tomson, la potrebbe gentilmente smettere di fare tutto questo casino?" balzai letteralmente dalla sedia, e ritornai nel mondo reale: tutta la classe mi fissava come se avessi combinato chissà cosa, solo la mia migliore amica, Candy, mi sorrideva, ero letteralmente in imbarazzo: "Ehm...m-mi scusi mrs Sue, non pensavo di fare rumore" mi lanciò uno sguardo quasi d'intesa, si rigirò e continuò a spiegare cose incomprensibili e a scrivere sulla lavagna. Poco dopo mi arrivò un bigliettino con su scritto "Sabato sera festa a casa mia, ci siete?" sotto c'erano quasi tutti i "si" della classe, così misi anche il mio, il biglietto era di Cloe, la più popolare dell'istituto, diversa dalle altre....simpatica. Passai il bigliettino al ragazzo vicino a me e così passò nelle mani di tutti; finalmente l'ora di matematica finì, così misi tutto a posto, mi lanciai letteralmente sulla schiena lo zaino, sulla spalla destra, aspettai Candy e uscimmo dalla classe per dirigerci agli armadietti: "Che ti succede?" mi chiese Candy con aria sospetta, quasi arrabbiata. "Niente...?" la guardai molto male, soprattutto per la paura che qualcuno avesse messo in giro cose strane su di me, non avevo molti amici a scuola, ma nemmeno nemici. "Sei strana" disse con tono freddo....ghiacciato. "Io sono sempre strana" risposi cercando di sdrammatizzare. "Si m-ma sta volta di più, mi nascondi qualcosa?" "Io?! No! Sei la mia migliore amica, ti direi subito se fossi innamorata o cose del genere..." Mi sorrise, mi prese a braccetto e ci dirigemmo verso l'uscita, per poi andare a casa assieme, lei abita nella casa vicino alla mia. Ah, non mi sono presentata: sono Zoey Tomson, una ragazza di sedici anni, abitante di una cittadina sperduta del Canada, dove ad agosto se ci sono venti gradi, fa già caldo... Non c'è molto da dire su di me: ho una sorellina di dodici anni, Jessy, una mamma, un papà... ah, e poi c'è Candy, ma di lei sapete già abbastanza. Sono una tipa molto timida, una sognatrice a tutti gli effetti, insicura di sè e forse debole dentro, in sostanza....un'adolesciente. Comunque, ci dirigemmo per casa nostra: "Allora, ci vai domani?" "Alla festa, dici?" era una domanda stupida, ma considerando che mi considerava "strana", poteva trattarsi di tutto. "Si" "Ah si, ci vado e so già cosa mettermi: leggins-jeans strappati, converse basse bianche e una camicetta di jeans con sotto una maglietta larga. Tu?" "I-io non vengo." "Cosa? Come no? Devi esserci, ci sono tutti." era sempre venuta a tutte le feste, lei era il tipico "animale da festa". "Mia zia ha appena partorito e devo andare a trovarla." sorrise. "Allora non ci vado nemmeno io, mi inventerò una scusa..." stavo per prendere il telefono per dire a Cloe una scusa per non andare alla sua festa, ma Candy mi fermò. "No. Tu ci vai anche senza di me, lo hai detto tu: ci sono tutti, sarà divertente, no?" "Hahahaha no. Senza di te non è divertente, io non ci vado, ok?" "Ok." mi venne in contro e ci abbracciamo, solo Dio poteva sapere quanto io tenessi a lei. Arrivammo a casa, ci salutammo con un "Ti voglio bene" e entrai. Appena scavalcai la soglia della porta vidi i miei seduti vicino al tavolo, con in volto un'espressione tra il sorriso, e la tristezza. "C-che succede?" ero spaventata, così poggiai lo zaino a terra, la giacca sull'appendi-abiti e entrai; mi avvicinai a loro, nella cucina: avevano in mano dei fogli bianco-giallastro, mamma si alzò, e si diresse verso di me, quasi felice. "Tesoro, io e papà dobbiamo parlarti..."
  
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