R.I.P. John Lennon
All
my loving
“Close your eyes and I'll kiss
you,
Tomorrow
I'll miss you.”
“Domani…
- si era sempre detto - …domani glielo dirai.”
Domani era perfetto, perché
avrebbe avuto il tempo di raccogliere pensieri e parole per consegnarli all’unica
persona che rappresentasse una solida costante nella sua vita.
Nel
bene e nel male.
John
Lennon.
E
Paul aveva rimandato così tante volte che alla fine aveva perso il conto,
lasciando che qualunque scusa fosse più importante di ciò che lui provava
realmente.
Domani
c’era Amburgo e Paul non voleva interferire con quell’eccitazione che aveva
coinvolto tutti, John per primo.
Domani
c’era Julian e Julian aveva bisogno di John, molto di più rispetto a Paul.
Domani
c’era Yoko e lei lo aveva coinvolto in un modo che ferì Paul, nel più profondo
del suo cuore, facendolo sentire solo un puntino insignificante nell’universo
di John Lennon.
Domani
c’era sempre qualcosa più importante di Paul.
Ma
lui non si era mai lasciato scoraggiare. Perché prima o poi sarebbe arrivato
anche il suo domani, il giorno in cui gli avrebbe finalmente potuto dire che
non passava giorno senza che Paul pensasse a lui con una tenerezza che lo
rendeva nello stesso momento l’uomo più felice e più triste del mondo. E andava
bene così perché il semplice pensiero che da qualche parte del mondo ci fosse
John, che ci fosse la sua voce alla radio, la sua immagine in televisione… era
già una speranza, un dolce conforto per Paul.
E
poi era giunto un altro domani.
Era
arrivato il domani in cui John non c’era più e il calore del suo corpo era
stato spazzato via dal freddo ferro di piccoli insignificanti proiettili.
Il
solo pensiero di quel corpo all’apparenza tanto forte, ma in realtà così
fragile, che cedeva alla violenza dell’uomo, la stessa violenza contro cui John
aveva combattuto, era insopportabile per Paul. Una violenza che gli aveva
impedito di dire addio ai suoi cari.
E
Paul… Paul non si dava pace perché aveva ancora così tante cose da dire a John.
Poi
qualcuno aveva detto che nel momento in cui era arrivato John, in ospedale stavano
trasmettendo una canzone.
“Close your eyes and I'll kiss
you,
Tomorrow
I'll miss you.”
Trasmettevano
una canzone di Paul, trasmettevano “All my loving”.
Allora
forse il destino, nella sua crudeltà, aveva lasciato una piccola speranza.
Almeno per Paul.
Come
se lui stesso potesse parlare con John.
Dai, John.
Chiudi pure gli
occhi. Non aver paura.
Sarò proprio lì accanto
a te.
E ti bacerò, perché
oggi è il mio giorno, John. È il mio domani.
E…non ridere, John, ma
te lo devo dire. Ti amo.
Ti amo, ti amo, ti
amo.
Ricordalo per sempre.
E se proprio vuoi, te ne puoi andare.
Ma sappi che mi
mancherai domani. E il giorno dopo e quello dopo ancora.
Mi mancherai per
sempre.
Mi mancherai da
morire.
Ed
è questo quello che sarebbe rimasto a Paul.
Tutto
il suo amore.
Una
manciata di rimpianti, troppe canzoni, infiniti ricordi. Ricordi di risate,
litigi, sorrisi, pianti, sguardi fugaci…
Così
tanti ricordi che forse…
Forse
Paul non aveva mai avuto bisogno di un suo domani.
Perché
Paul era sempre stato lì accanto a John.
Perché
Paul era sempre stato l’oggi di John.
Ok, non so da dove
sia uscita questa cosa. Volevo scrivere qualcosa per John, per questa giornata
così triste e questo è quello che è uscito.
Su “Il libro bianco
dei Beatles” dicono davvero che in ospedale stavano trasmettendo una versione
strumentale di “All my loving” quando John arrivò. E da qui è partito il filmino
mentale.
Niente, spero sia
piaciuta.