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Autore: Effy1508    08/12/2012    0 recensioni
Era tutto sbagliato. Come mi ero ficcata in questa situazione?.
Continuava a fissarmi con quei suoi occhi verdi, ora rossi e lucidi.
Non mi lasciava scampo. Tenendomi inchiodata tra le sue braccia e la
parete, i riccioli fradici gli cadevano sulla fronte rendendolo se
possibile...ancora più irresistibile.
Il suo respiro affannato si mescolava al mio, lo stomaco si
contorceva, e via via tutto attorno a noi andava a dissolversi, le
uniche cose chiare erano il suo viso e il mio cuore accelerato che
ormai batteva più forte dei tuoni assordandomi. Restammo bloccati uno
davanti all'altra, per un tempo indefinito.
Lo desideravo più di quanto avessi mai potuto immaginare di desiderare qualcuno, più di
quanto avessi mai ammesso, anche a me stessa, ma non dovevo mollare.
Era un punto di non ritorno, un bivio che evitavamo da mesi, avremmo
rovinato tutto e non potevamo permettercelo.
La pioggia correva su i nostri volti confondendosi, mascherando le
lacrime. Continuò a fissarmi e pian piano, incerto, appoggiò il suo
naso al mio. Non ci eravamo mai concessi questa vicinanza. Troppo
vicino. Stavolta ero in trappola, e avrei ceduto...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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London calling

 

Era tutto sbagliato. Come mi ero ficcata in questa situazione?.
Continuava a fissarmi con quei suoi occhi verdi, ora rossi e lucidi.
Non mi lasciava scampo. Tenendomi inchiodata tra le sue braccia e la
parete, i riccioli fradici gli cadevano sulla fronte rendendolo se
possibile...ancora più irresistibile.
Il suo respiro affannato si mescolava al mio, lo stomaco si
contorceva, e via via tutto attorno a noi andava a dissolversi, le
uniche cose chiare erano il suo viso e il mio cuore accelerato che
ormai batteva più forte dei tuoni assordandomi. Restammo bloccati uno
davanti all'altra, per un tempo indefinito.
Lo desideravo più di quanto avessi mai potuto immaginare di desiderare qualcuno, più di
quanto avessi mai ammesso, anche a me stessa, ma non dovevo mollare.
Era un punto di non ritorno, un bivio che evitavamo da mesi, avremmo
rovinato tutto e non potevamo permettercelo.
La pioggia correva su i nostri volti confondendosi, mascherando le
lacrime. Continuò a fissarmi e pian piano, incerto, appoggio il suo
naso al mio. Non ci eravamo mai concessi questa vicinanza. Troppo
vicino. Stavolta ero in trappola, e avrei ceduto...

 

... Inizio tutto poco dopo il mio ventitreesimo compleanno. Tesoro non sei felice? Mi chiese mia madre con l'entusiasmo di una bambina.

Certo mamma!!! lo sai frequentare il marangoni a Londra è sempre stato il mio sogno. Risposi cercando di dimostrare più gioia possibile. Non ero un mostro che non apprezza un regalo del genere come si può pensare...il marangoni era davvero un sogno per me, un qualcosa xo che avevo accantonato anni prima per...be....diciamo....vicissitudini.
Ma considerando che quasi tutto quello che c'era nella mia vita fino a poco fa era sparito, rispolverare un vecchio sogno, forse era la cosa più giusta da fare. E dura da ammettere ma mamma con me non sbaglia mai.

 

Le  4 del mattino la pioggia batteva violenta sul vetro della finestra della mia stanza, e io come sempre ero sveglia, mi guardavo attorno e ogni cosa che vedevo mi riportava al passato, flash back continui rimbalzavano nella mia testa, soffrivo, incredibile...dopo mesi ancora ci stavo cosi male, ero ridicola io ero quella forte, quella che dice fanculo tutto, sorride e va avanti, ma stavolta no, non ci riuscivo. Avevo visto il futuro che idealizzavo ormai da 6 anni dissolversi.

Non c'è la facevo più di sguardi compassionevoli, gentilezze forzate e convenzioni del cazzo che non facevano altro che ricordarmi quanto male fosse finita quella storia. La storia di due ragazzini innamorati che crescono assieme senza mai tradirsi, senza lasciarsi, che supera alti e bassi ma rimane sempre unita, la coppia che tutti prendono come esempio finire...com e finita.

 Forse cambiare aria mi farà bene mi ripetei quasi a convincermi.

DI' un tratto mi venne in mente un cosa che mi avevano raccontato i miei qualche anno prima " il ragazzo di ora, anche se puo sembrare non sara l' amore della sua vita, mandatela a  fare un viaggio in Inghilterra. Quello le cambierà la vita" così aveva detto la vecchia amica di famiglia che sembrava leggere il futuro. Sorrisi tra me e me, be' la vita era cambiata già abbastanza anche da cui.

Non solo non  mi riconoscevo, mi innervosivo pure, sempre depressa, mai voglia di niente, dominata dall'apatia. Ero diventata frustrante anche per me. Davvero non sapevo come facevano a reggermi  Maggy e Mya, Nico, Dany J. La luce cominciava a filtrare dalle veneziane non era un buon segno, riguardai l' orologio 5 e 15 REGOLARE  pensai, se non mi sveglio in tempo Maggy mi ammazza.

 Fortunatamente poco dopo mi addormentai cullata dai mi soliti odiosi incubi, continuavo a rivivere la stessa scena milioni di volte ogni notte, mi sembra di essere intrappolata, come nel film 20 volte il primo bacio.

S ...Ss svegliati sono le 8 Mag sarà qui a minuti, guardai mia madre com era preoccupata, si sforzava di non darlo a vedere ma non ci riusciva, se eravamo bravi in qualcosa nella mia famiglia di certo era a capire le persone. Tra noi non c'era mai bisogno di parole. 

Sbuffai, mi sentivo come Kate Richards dopo un party nel '70.  Infilai la tuta mi lavai viso e denti. Non avevo nemmeno appoggiato lo spazzolino che ecco suonare il campanello.  8 e 15 era Mag che come sempre spaccava il minuto. Ora scendiamo senti gridare papà dalla cucina. S muoviti mi disse La mamma prima di scendere in giardino.

 Presi la borsa il biglietto aereo riguardai la mia stanza sperano davvero di vederla in modo diverso al ritorno. Scesi velocemente, M e i miei avevano già caricato tutto eravamo pronte. Gli Abbracciai, non ero mai stata tanto via di casa . Salii in macchina e fissai per un ultima volta casa, era come se volessi imprimermi quell immagine, quella sensazione in testa per sempre, probabilmente in cuor mio già sapevo che al ritorno nulla sarebbe stato com era.  

 

Rimasi in silenzio ad ascoltare Mag su quanto fosse fantastico andare a vivere a Londra solo noi, in un appartamento nostro tutte e due lanciate verso una "brillante cariera" finche non fummo in aereo. Con lei, come con nessun altro parlavamo mai di quello che era successo, tra i miei vari difetti c'è quello di non sapermi esprimere quando soffro, quindi nessuno tocca mai l'argomento se non sono io per prima a parlarne. Mi rendevo conto di metterla in difficoltà con il mio poco entusiasmo ma purtroppo non ho mai saputo fingere. Mi faceva piacere partire ma non hai suoi livelli. Avevo costruito come una corazza per i sentimenti di qualsiasi genere fossero, mi ero ripromessa di non lasciarmi mai più coinvolgere tanto da niente e da nessuno. Non mi sarei mai più permessa di soffrire come ora. Ma di certo non potevo dirlo a Maggy. Così preferì tacere annuire e sorridere per tutto il tempo.

Per arrivare dalla nostra città a Londra non ci volle molto mezz'ora fino all aereo porto e un ora di volo. Per ciò in men che non si dica eravamo arrivate, non avevo mai e dico mai visto Mag così felice in 5 anni, il master che era venuta a fare qui era il massimo, il top a cui potesse aspirare, voleva fare management moda e ci sarebbe riuscita, aveva sempre tanta energia e si dedicava così tanto ai suoi progetti che non poteva non riuscire. La guardavo mentre si destreggiava con la cartina della metro in mano, avrei voluto avere meta del suo entusiasmo.

S prendiamo la metro gialla cambiamo con la rossa tra 10 fermate e siamo a casa!!!

Ok presi le mie cose e la seguii, per l'ennesima volta le chiesi quale fosse il programma della settima, così lei parlava di quello felice e nel frattempo evitavamo di fare discorsi spiacevoli su di me.

Scendemmo tre scale mobili e man mano io mi sentivo sempre peggio, non capivo una parola nel brusio di voci che mi circondavano, mancava l'aria e c'era un caldo pazzesco, cominciai a respirare inspirare come ad un corso premamam.

Ma ti senti bene? Che succede vuoi sederti?

No no tranquilla, non è niente solo il caldo.

La sensazione di disorientamento, affanno e caldo e nausa ormai mi era familiare mi capitava spesso ultimamente. La dottoressa aveva definito questa cosa come "attacchi di panico", non che in quel momento ne avessi uno ma il contesto mi portava a provare le stesse cose. Per fortuna la metro arrivo subito all interno c'era molta più luce e l aria condizionata così mi ripresi, M aveva ragione non ci mettemmo molto ad arrivare nella nostra nuova casa.

Avevamo preso in affitto un piccolo appartamento nel nord di Londra in una zona un po' fuori ma molto tranquilla. Residence  Felicity, ironico e...appartamento 5 terzo piano, sul sito non sembrava male, era una palazzina in cui abitavano solo studenti, scrivevano restaurata di recente. E tutte le recensioni erano buone, Eccoci arrivate! Esclamo M.

E grazie a dio risposi sottovoce. Da fuori era come in foto, ma l'importante era dentro, citofonammo alla portineria dove miss Joanne, una graziosissima vecchietta ci diede i nostri doppioni di chiavi e  ci auguro un buon soggiorno qui a Londra, o almeno mi sembro di aver capito così, più sentivo parlare la gente più mi rendevo conto che l'inglese che parlavo io non era quello che parlavano loro.

Salimmo le scale in silenzio ma so che stavamo pensando la stessa cosa... ti prego, fa che l'appartamento sia come in foto, ti prego. Ci trovammo davanti alla porta numero 5, fin qui la palazzina era ok un  po' fredda ma curata. Ora era il momento di vedere la parte più importante. Ispirammo preoccupate,fissando la porta per qualche secondo, presi coraggio e di getto infilai la chiave nella porta, piano la aprii, ci trovammo subito nel soggiorno. Con indescrivibile solievo ci rendemmo conto che era come in foto, sulla sinistra il piccolo angolo cottura, il bancone all americana, davanti a noi un grande divano ad angolo celeste che sarebbe diventato il mio migliore amico, sulla destra le stanze da letto e il bagno.
Andammo in perlustrazione, Bene ! Esclamai sollevata, è tutto ok. Niente piastrelle rosa con i cigni o altre pacchianate.

Già rispose Mag sfinita. Aveva pensato a tutto lei, volo rasidance, metro, si era studiata ogni dettaglio, sia per lei che per me, ecco arrivare il senso di colpa, mi sono pure comportata da amica di merda.

Mag vuoi che metta su un caffè?

Ma tu nn bevi caffè...

Ma tu si e ti dirò sembri averne bisogno. Sorrise è nella mia valigia blu al lato prendilo. 

Misi a fare il caffè. Rassicurammo casa in video chiamata e passammo all'assegnazione delle camere.

Ci sembro logico dare a me quella verso il soggiorno visto che certamente sarei stata io quella che faceva davanti alla tv.

Le stanze erano piccole ma carine. La mia aveva il letto sul angolo destro in fondo attaccato alla finestra. Adoravo i letti sotto alla finestra, mi sarebbe sempre piaciuto essere svegliata da un innamorato nel mezzo della notte. Com' ero sciocca, scossi la testa per cacciare quelli stupidi, inutili, patetici pensieri.

Davanti al letto una piccola scrivania in legno bianco e sulla destra un armadio, o meglio un mini armadio. Continuavo a guardarmi intorno e non capire cosa non andasse, poi ci arrivai era tutta bianca troppo bianca sembrava una stanza di ospedale. Per ciò la prima cosa che feci fu mettere il copriletto multicolere, tanto x rallegrarla un po', già il mio umore e pessimo, una stanza triste non mi aiutava. Ero giusto intenta a sistemarlo quando senti M appoggiarsi allo stupide della porta dietro di me.

Sai che ci manca qui? 

Avrei avuto un elenco infinito di cose che ci mancavano!. Ma lo tenni per me, mi limitarmi a chiedere.

Che manca?

Un radio abbiamo bisogno di musica...

Musica e...io per dire la verità avevo smesso di ascoltare anche quella perchè mi riportava indietro, troppi ricordi, ma non potevo certo continuare in questo modo, e poi Mag che centrava, cosi suggerii

Non abbiamo una radio ma abbiamo una tv...

Giusto M sgrano gli occhi, e corse verso la tv.

Un po' di rock e quello che ci vuole. Aspettavo speranzosa di sentire qualcosa come  Back in Black o London calling e invece sentii arrivare una canzone romantica...e no!!! sbuffai raggiungendo Maggy, la trovai imbambolata davanti alla tv.

M, ma co'sè questa canzone? Chiesi riduttante.

Ma non dirmi che non hai mai sentio questa canzone? non ti piace questa canzone? Dai, è sempre in radio, anche se non avrei mai detto che la cantano dei ragazzi così giovani e carini. I suoi occhi già brillavano.

Non so che canzone è, non l ho mai sentita. 

Ma come mai sentita?!  è gotta be' you!!! mi guardo incredula quella che fa: intono la prima strofa, tentando di spiegarsi.

 

Girl I see it in your eyes you’re disappointed Cause I’m the foolish one that you anointed with your heart .

 

O come fa: Ragazza lo vedo nei tuoi occhi,  sei delusa, perché io sono lo stupido con qui ho unito il cuore.

 

Grande !!! Incredibile quanto velocemente riuscii a tradurre una frase che mi arrivo dritta al cuore come una pugnalata. Mm si bellissima canzone, dissi seria. Prima di voltarmi e tornare a sistemare le mie cose.

Mag chiuse la tv. 

  
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