Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |       
Autore: LadyBlake    26/06/2007    4 recensioni
E' giovedì sera e Harry, dopo l'invito di Draco Malfoy, si prepara a partecipare a una fantomatica 'festa'. Divisa in tre sole parti, già belle semipronte sul mio pc, arriva questa piccola fanfiction, che spiega ciò che non ho scritto in 'Scacco matto'.
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Coppie: Draco/Harry
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Bene.

Come mio solito mi riprometto di fare una cosa e ne faccio un’altra. E poi, giustamente, vi starete chiedendo: ma che razza di titolo è?

Ecco la mia giustificazione: tempo fa ho pubblicato una one-shot che si intitola Scacco Matto, lasciando però in sospeso la faccenda privata tra i due protagonisti. Che ebbe luogo, per l’appunto, un giovedì sera.

Ora, ecco a voi cosa accadde davvero quel fausto giorno.

Divisa in tre sole parti, già belle semipronte sul mio pc, arriva questa piccola fanfiction.

Grazie a Carmi che ha letto in anteprima il chapter!!

Buona lettura!

 

Cosa accadde quel giovedì sera

Part I

 

Mancavano solo venti minuti e l’orologio della Sala Comune avrebbe scoccato le sette.

-Harry? Harry, ci sei?

Nessuna risposta dai piani superiori. Silenzio stampa.

-Harry!HAR-RY!

Hermione, con un’espressione che la rendeva tanto una McGranitt in miniatura, salì due gradini verso il dormitorio maschile.

-Lascia perdere, Hermione.

La ragazza si voltò fulminea verso colui-che-aveva-osato-parlare-inutilmente in un frangente tanto delicato.

Seamus.

E chi, altrimenti?

Lo fissò in malomodo, con le mani appoggiate sui fianchi.

-Come sarebbe a dire ‘lascia perdere’? Che intendi dire?– esclamò, scandendo bene le parole e con un tono leggermente stridulo.

-Intendo dire, oh bè, forse non mi sono spiegato bene…ehm…vediamo. Intendo dire proprio questo Hermione: ‘lascia perdere’.

-Seamus Finnigan! Non permetterò che tutto vada a rotoli proprio ora!

-Herm, datti una regolata – s’intromise Dean, sbuffando.

-Già. Andiamo. Non esagerare adesso! Sarà già abbastanza agitato e poi la cosa non ci riguarda.

-Riguarda tutti, la…‘la cosa’, come la definisci tu, Seamus. Tutti quanti.

-Non credo proprio.

-Non credo nemmeno io – gli fece eco Dean, mentre uno dei suoi pedoni tentava inutilmente di difendersi dall’assalto della regina di Seamus.

Tutto inutile. Il povero pedone dovette soccombere, accompagnato dalla risata sadica dell’irlandese.

-Lui è il nostro asso nella manica: svierà l’attenzione – e i malumori di Draco Malfoy- da noialtri. – spiegò lei.

-Merlino, Herm. Un po’ di contegno! Punto primo: non ti facevo così timorosa di quella mezza sega di Malfoy.

-Non sono timorosa! Ma ho gli esami a cui pensare, Seamus! Sono già abbastanza stressata, senza bisogno di ulteriori pressioni dall’esterno. Sembra che quest’anno ci abbia preso più gusto del solito…battutine, fatture da cui difendermi, rogne infinite da spiegare ai professori…devo continuare? – ribattè lei piccata.

-No, grazie.

-E poi – continuò lei, imperterrita - nonostante non lo stimi particolarmente, non definirei Draco Malfoy ‘una mezza sega’.

-Punto secondo – continuò Dean imperterrito, come se non ci fossero state interruzioni – da quando sei così favorevole al sacrificio di Harry per la patria? Voglio dire, non che mi riguardi, però…insomma. Un po’ di contegno, davvero. Definire il caro Harry ‘asso nella manica’ mi sembra un po’ esagerato.

-Per tua informazione, Dean, non sto cercando di immolare il mio migliore amico e…no, vi dico di no! È inutile che mi guardiate così: voi non vedete lontano quanto me, carissimi, poveri ingenui ragazzi. E comunque, voglio solo scambiare due paroline con lui prima che vada. Almeno cenerò tranquilla.

-Bè, intanto è Harry che deve andare a quella “festa” e se ha detto che ci va, ci va. Punto.– sentenziò l’irlandese, mimando le virgolette con le mani, come se bastasse quello a chiudere il discorso.

-Sbaglio o è una leggera nota d’invidia quella che giunge alle mie orecchie? – buttò lì Hermione, in modo malizioso, scatenando un rossore diffuso sulle guance del ragazzo.

-Ma di che parli? Insomma…che-che c’entra? E comunque, Hermione, lascia perdere. Non si tirerà indietro. Non è da Harry.

-Seamus, se dici un’altra volta soltanto ‘lascia perdere’, mi vedrò costretta a farti ingoiare quell’alfiere…sì proprio quello con cui stai per ‘mangiare’ la torre di Dean – minacciò Hermione, tornando a ricordare in maniera impressionante la cara Minerva.

A quella parole, Dean, tirato in ballo suo malgrado, decise di cambiare mossa, evitando di lasciare scoperta la sua regina.

-Ma come? Che diavolo significa?? Hermione, dannazione! Era un pezzo che mi stavo preparando all’attacco. Mi hai rovinato tutto!

-Ti sta bene.

-Come facevi a saperlo?

-Cosa?

-Che stavo per muovere proprio l’alfiere.

La ragazza si sistemò i capelli sulla spalla e gli riservò uno sguardo eloquente.

-Seamus, è da sette anni che Ron e Harry mi fanno una testa così con il gioco degli scacchi magici. Strategie e quant’altro….

Si bloccò, perlessa.

-A proposito di Ron…dove diamine si è cacciato?

Seamus e Dean si scambiarono uno sguardo.

-Non lo sappiamo. L’abbiamo visto imboccare il ritratto un’ora fa e da allora non è più tornato.

-Già…aveva una faccia…– confermò Dean – …ma sarebbe così fiero di me adesso! – esclamò poi con un ghigno, mentre il suo cavallo schiacciava senza pietà l’ultimo pedone di Seamus.

Neville, intento a copiare – per l’ennesima volta - il tema di Pozioni dalla brutta copia, emerse dai rotoli di pergamena che lo nascondevano e disse:

-Ha detto qualcosa sul fatto che non poteva star qui ad assistere alla disfatta del suo migliore amico.

Hermione scosse la testa rassegnata.

Poi parve riprendersi.

-Invece, a proposito di Harry…

-Ritiro mistico.

-Preparazione spirituale.

-Finitela! Tutti quanti.

-Ma è vero!- esclamaro all’unisono Dean e Seamus, vedendola marciare di nuovo verso la scala che portava ai dormitori maschili.

-Haaaarry!!

Nessuna risposta.

-Lascia perdere Hermione.

Calò il silenzio.

-Seamus?

-Eh?

-Dammi l’alfiere.

Lo sguardo terrorizzato del compagno non la fermò.

-Non dirai sul serio!

-Dammi l’alfiere!

-No!

-Sì!

-Dean, aiutami tu!

-Hermione, metti via la bacchetta!

La ragazza si avvicinò pericolosamente a Seamus, con una luce omicida negli occhi, ma dei rumori sospetti interruppero la ‘battaglia’ sul nascere.

Un fruscìo.

-Cos’è stato?

Poi un clang ben noto tutti.

-A me è parso…

-Forse era….

-Il ritratto della Signora Grassa!

-Cosa?

-Si è chiuso!

-Ma io non ho visto passare nessuno… – mugugnò Neville, grattandosi la testa, pensieroso.

Hermione scattò verso l’uscita dellla Sala, ma nel corridoio nessuna traccia di Harry.

-Dannazione! Ci ha fregato tutti!- esclamò poi, battendo un piede a terra con rabbia.

-Ma chi? Di chi parli?

Rassegnata, Hermione tornò vicino al camino e si sedette pesantemente sul divano rosso.

-Lascia perdere, Seamus.

 

 

 

 

A presto con la Part II!!

Besos,

Tess

 

 

 

 

 

 

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: LadyBlake