X Mame. Ma allora non
sono l’unica ad aver fatto qualche pensierino su Havoc!!!
Povera stella: bisogna trovargli l più presto una fidanzata, a quel
ragazzo…
Su quasi 50 Royai, non
ho mai fatto dire a nessuno dei due quelle famigerate due paroline…Bisogna
rimediare!
Il fragile equilibrio di calore che si era creato sotto le coperte, fu improvvisamente turbato dai suoi movimenti. Sentì un paio di braccia avvolgerla, poi un bacio, uno solo, appena sotto l’orecchio.
Ancora mezza addormentata si voltò verso il suo amante, senza aprire gli occhi, cercando il suo viso con la punta del naso.
“Non riesci a dormire?” biascicò, la voce ancora impastata tra il sonno e la veglia.
In risposta, l’umida traccia di un altro bacio scivolò sulla tempia, sulla guancia, poi sulla sua bocca, ma senza toccarla.
“Ti amo.”
Questo, la fece svegliare del tutto.
Lo aveva sussurrato così piano, che non era del tutto sicura di averlo davvero sentito.
Non era tanto ciò che aveva detto, ad averla turbata, ma il come l’aveva detto. Così, nel cuore della notte, di punto in bianco. Semplicemente: “Ti amo.”
“Perché?”
Se c’era una risposta veramente stupida da dare, lo aveva appena fatto.
Sentì una risata sommessa contro la guancia, un piccolo sbuffo di calore nel calore, ormai diffuso su tutto il suo viso.
“Non c’è un motivo. Non si ama per un motivo. E’ così e basta.”
“No, intendevo… perché me lo stai dicendo proprio ora?”
Con una mano si fece strada tra le lenzuola, per cercare a tentoni l’interruttore della luce. Uno strano presentimento le dettava il bisogno di osservare l’espressione sul suo viso, di controllare che tutto andasse davvero bene. Lui, la afferrò prima che potesse far emergere il braccio dalle coperte.
“Riza, va tutto bene. Non volevo farti preoccupare, davvero: va tutto bene, non sono impazzito.”
“Sì, ma…”
“Riza. Riza.”
Sussurrò il suo nome come una ninna nanna, mentre le accarezzava la schiena.
“Volevo solo dirtelo. Non l’ho mai fatto, ci ho pensato tutta a notte e… volevo solo che lo sapessi.”
Sentì tutta la tensione dissolversi, fuggire insieme a un sospiro, infrangersi contro il suo petto.
“Grazie.”
Aspetto che si fosse addormentato, prima di rispondere piano: “Anch’io.”
Ma lui aveva inteso.