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Autore: Ila_JL    09/12/2012    1 recensioni
One shot demenziale con protagonisti Lily e James. Semplice e, spero, divertente!
*-*
dalla storia:
...Ma in quel momento la reazione della rossa fu sovrastata da un urlo che proveniva da sopra la sua testa.
Si staccò di colpo da James, accorgendosi che era proprio lui a gridare. Subito estrasse la bacchetta, convinta che stessero subendo un agguato da parte di animali della foresta, ragni enormi, oppure Mangiamorte..
-Lily non ti muovere! Stai ferma! Adesso..Adesso te lo tolgo ok? Ma tu stai tranquilla!
Lily che continuava a non capire cosa stesse succedendo, ma comunque era di certo più tranquilla del ragazzo, inarcò un sopracciglio udendo quelle parole.
*-*
Spero di avervi incuriositi! A presto
Ila
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Bambi, il cervo volante 

                                                                                     

Sirius entrò nel dormitorio sbuffando, azione solita per il Malandrino. In particolare, però, nell’ultimo periodo sbuffava più frequentemente del solito. Tutto ciò perchè da quando James stava con la Evans si trovava a passare più tempo con Remus. E Remus, unico Malandrino responsabile, era sinonimo di studio.
Sirius, dunque, sbuffava.
Ma, oltrepassata la porta del dormitorio, si trovò davanti a una scena che, almeno per quel giorno, gli avrebbe movimentato la giornata.
James era in evidente stato paranoico, come non lo vedeva dai tempi in cui la Evans non lo degnava di uno sguardo, se non per rispondergli male.
Il giovane grifondoro camminava avanti e indietro per la stanza, le mani nei capelli, arruffatissimi per l’occasione, e uno sguardo allucinato. Per completare la scena borbottava parole del tutto sconnesse e senza senso.
Sirius sorrise, fece un bel respiro e poggiando una mano sulla spalla dell’amico gli disse:
-Coraggio Prongs, racconta tutto al vecchio Pad come ai vecchi tempi.
James lo guardò triste, sospirò, e accasciandosi sul letto cominciò a raccontare.
 


Qualche ora prima
 
James era contento: aveva passato la mattinata di quella domenica assolata con i suoi amici, preparando scherzi, parlando del più e del meno e mangiando schifezze che avevano – e Peter se ne prendeva gran parte del merito – sgraffignato dalle cucine.
Finalmente, nel tardo pomeriggio era giunta l’ora del suo appuntamento con Lily.
Checchè ne dicesse Sirius, i due erano una coppia tutt’altro che sdolcinata e pronta a dichiararsi eterno amore in ogni momento, anzi. Da quando si erano – finalmente – decisi a stare insieme le cose non erano sostanzialmente cambiate: James faceva ancora arrabbiare Lily di tanto in tanto, la ragazza ci teneva alla propria media scolastica tanto da passare molto tempo sui libri con le amiche, e lui non avrebbe mai rinunciato a stare molto tempo con i Malandrini.
Le uniche volte in cui si comportavano effettivamente da coppia erano quelle: si davano appuntamento nel parco del castello e trascorrevano qualche ora da soli.
Così James, che comunque era un romanticone, sorrise vedendo Lily uscire un pò affannata dal portone, e dirigersi verso di lui con aria allegra.
- Scusa il ritardo, quel tema di trasfigurazione non voleva proprio saperne di essere finito – esordì Lily scoccandogli un bacio su una guancia.
James scosse la testa con aria da finto rimprovero:
-potevi chiamarmi, Lily cara, te lo avrei finito in un batter d’occhio.
Lo sguardo di Lily si affilò, rimanendo comunque sul tono giocoso:
-A si? Lo terrò a mente, signor Potter, in effetti non vedo perchè la sua straordinaria intelligenza debba essere sprecata in un modo così poco dignitoso.
-Esattamente, Evans. Il mondo soffrirebbe a sapere che un potenziale così importante rimane inutilizzato.
Lily, la più matura dei due, e senz’altro l’unica che voleva tagliare un discorso così insensato, scosse la testa, afferrò il ragazzo per un braccio e lo diresse verso il parco.
-Certo certo, lasciamo il mondo nel suo stato di lutto, ma intanto camminiamo, prima che decida che è meglio passare il mio tempo con il rospo di Alice.
-E tu preferiresti passare il tuo tempo con un rospo quando hai a disposizione niente di meno che James Potter? Il meraviglioso, fantastico, intelligente.. – si interruppe vedendo lo sguardo assassino negli occhi della sua amorevole ragazza. Ma, dopo aver deglutito continuò con una voce ferita:
- e cos’avrebbe più di me quel rospo, sentiamo.
Lily lo guardò, sorrise angelica, lo prese per mano e disse:
-Lui sta zitto, Potter. Ora andiamo.
James non potè ribattere e seguì la ragazza,che si avvicinava agli alberi al limitare della foresta.
Stetterò un pò in silenzio, ascoltando i rumori del bosco e osservando il guardiacaccia lavorare nell’orto dietro la capanna.
-Mamma e papà hanno detto che tra due settimane verranno a scuola per parlare con Silente di alcune questioni del Ministero – interruppe il silenzio James.
-C’è qualcosa che non va?- chiese Lily preoccupata.
-Oh no, le solite questioni da Auror.. Almeno così potrò salutarli bene, però! – concluse con un sorriso.
Lily sorrise, James sapeva essere veramente un tenerone a volte. A volte, quando non era impegnato ad autoelogiarsi.
Si inoltrarono un pò nella forsesta: era quasi il tramonto e tra gli alberi cominciavano a svegliarsi piccole creature notturne e gli insetti ronzavano nell’aria.
James si guardò intorno sovrappensiero.
-La prossima luna piena dovrebbe essere settimana prossima..
-Remus sta bene?
-Si, è solo un pò stanco, ma  non vediamo l’ora in realtà! – esclamò sorridendo.
-Incoscienti- brontolò Lily- un’altra notte senza sonno..
-Per te no, però. Non ci aspettare ancora in piedi.- disse James avvicinandosi e appoggiandole una mano sulla guancia.
Lily lo guardò e rispose con calma.
-Sai che non sono tranquilla. E poi chi è che potrebbe curare tutti i vostri graffi? Non vorrai che a te e al tuo amico Black rimangano brutte cicatrici sui vostri volti e fisici perfetti!
James esplose inuna risata, attirando a sè la ragazza:
- come no, Lily, come se non sapessi che sei preoccupata per noi, in realtà.
Lily appoggiò la testa sulla spalla del ragazzo e sospirò. Era preoccupata, è vero, ma chi non lo sarebbe stato al suo posto?
-E comunque, Lily- continuò James, sussurrando con aria accattivante -  le cicatrici conferisconopiù virilità e attirano molte ragazze, non che io e Sirius ne abbiamo bisogno!- Aggiunse ridendo, e stringendo di più a sè Lily per impedirle di sciogliere l’abbraccio e malmenarlo.
Ma in quel momento la reazione della rossa fu sovrastata da un urlo che proveniva da sopra la sua testa.
Si staccò di colpo da James, accorgendosi che era proprio lui a gridare. Subito estrasse la bacchetta, convinta che stessero subendo un agguato da parte di animali della foresta, ragni enormi, oppure mangiamorte..
-Lily non ti muovere! Stai ferma! Adesso..Adesso te lo tolgo ok? Ma tu stai tranquilla!
Lily che continuava a non capire cosa stesse succedendo, ma comunque era di certo più tranquilla del ragazzo, inarcò un sopracciglio udendo quelle parole.
-Potter, mi faresti il piacere di dirmi cosa c’è, prima che mi venga un infarto o decida di prendermela con te?
James prese un bel respiro, e facendosi  coraggio indicò qualcosa sopra la spalla di Lily.
Lei abbassò lo sguardo, seguendo la mano di James.
Sulla sua spalla si era appoggiato un insetto, un insetto che era sì di medie dimensioni, ma rimaneva comunque un dannato insetto!
-James ma ti sembra il caso di metterti a urlare come una ragazzina solo per questo? No ma dico, hai provato a pensare solo per un minuto che con quelle urla mi hai fatto pensare chissà cosa.. animali selvatici, Mangiamorte pronti ad ucciderci! E invece? Solo un innocuo cervo volante.- Disse la ragazza con aria scocciata mentre spostava l’insetto dalla sua spalla e lo appoggiava su un ramo lì accanto e si fermava ad osservarlo.
-Come l’hai chiamato, scusa? – chiese James mentre affiancava la ragazza e si soffermava ad esaminare quel terribile ed enorme insetto.
-Cervo volante, si chiama così. A casa mia d’estate ce ne sono molti, volano di notte e sono attratti dalle luci. Sul balcone della mia camera li vedo spesso.
-E cosa avrebbero dei cervi, scusa?- replicò James piccato.
Lily lo guardò con sguardo eloquente.
-Andiamo James, arrivaci. Non vedi cos’ha lì sulla testa? Sono corna! Assomigliano a quelle dei cervi, quindi gli scienziati lo hanno chiamato così!
-Ma per piacere! E quelle sarebbero corna? Certo che gli scienziati babbani ne hanno di fantasia!Si vede che non hanno mai visto un palco di corna degne di questo nome! Dovrebbero vedere me! Non mi chiamano Ramoso mica per niente! Le mie corna sono le più belle che io abbia mai visto, tutti i cervi della foresta me le invidiano. E di certo il mio orgoglio non può permettere che il primo insettino che capita da queste parti mi tolga il primato, o meglio, insulti il nome stesso di corna chiamando così quelle.. quelle.. semplici palettine che gli spuntano dal naso!-
James aveva pronunciato il suo discorso tutto d’un fiato. Aveva il respiro affannato, lo sguardo allucinato.
Lily era scioccata, non era la prima volta che assistiva a una “scenata alla Potter”, ma questa volta era davvero allibita.
Il ragazzo, però, non era evidentemente soddisfatto del suo discorso.
-Guarda!- disse, e prima che Lily potesse anche solo muovere un muscolo, si trasformò davanti ai suoi occhi nel maestoso cervo. Neanche il tempo di aprire bocca che era tornato di nuovo nella sua forma umana e stava di nuovo parlando.
-Visto? Queste sono corna. Parola mia, sono profondamente sconvolto, e anche offeso, lo ammetto.
Lily parve riprendersi.
-James..- cominciò cauta, il ragazzo la guardò in attesa- James.. nessuno ha voluto paragonare le vostre corna- continuò con un tono adatto a parlare con un bambino di tre anni, scosse la testa come se non volesse credere nemmeno lei alla situazione che si era creata- è come per il pesce-gatto, l’hanno chiamato così per i baffi, non perchè miagola o cos’altro, e hai mai visto la McGranitt uscire di testa perchè hanno dato quel nome a un pesce? Stai tranquillo, la tua predominanza sulla foresta è intatta.
James parve riacquistare un pò di lucidità, fissò Lily con occhi spaventati e disse, come se avesse bisogno di conferme:
-Davvero?
Lily sbuffò.
-Davvero James, davvero. Puoi stare tranquillo. Ma ora che mi ci fai pensare... – disse mentre tirava fuori la bacchetta e evocava un barattolo – credo che un pò di sana competizione non faccia male al cervello danneggiato che ti ritrovi.
Prese l’insetto, lo ripose nel barattolo e strinse il coperchio.
-Tienilo nel tuo dormitorio. E se muore entro la fine dell’anno, te la vedrai con me.- mise il barattolo in mano a James e continuò- James, ti  presento Bambi il tuo nuovo animale domestico. Bambi, mi dispiace che sia toccato proprio a te, fidati, hai tutta la mia compassione.-
E così dicendo trascinò il ragazzo verso il castello.
 


Sirius esplose nella sua solita risata fragorosa.
-La Evans è un fottuto genio! Dov’è il povero Bambi?
James indicò la finestra. Sul davanzale era appoggiato una scatola trasparente.
 Al suo interno aveva ricreato l’ambiente l’ambiente della foresta e aveva forato il coperchio per permettere all’ospite di respirare. A lato, scritto con la bella grafia di Lily un’etichetta portava il nome “BAMBI”
-Tu pensa, Sir, io cervo di prima categoria, cornuto di classe e fiero di esserlo, costretto a badare a un inutile insetto rubanomi..
Sirius fissò l’amico, scosse la testa e disse:
-E ti conviene veramente che non muoia Prongs, altrimenti credo proprio che potrai dire addio alla squadra di Quidditch che vuoi avere dal matrimonio con la Evans!-
-Grazie dell’appoggio, Pad.- sospirò James  mentre si avvicinava alla finestra.
Appoggiatosi al davanzale cominciò a lamentarsi della sua sfortuna e del suo orgoglio intaccato con il malcapitato cervo volante, supplicandolo di resistere fino a giugno.
Almeno questo doveva concederglielo!
 
E questa è la storia di come James Potter conobbe Bambi, il suo animale domestico, e di come, dopo un periodo di prova, il ragazzo si affezionò realmente all’insetto.
 
 


 
Quattro mesi dopo
 
-Lily sei sicura che possiamo lasciarlo andare? Non è che poi non è più abituato a vivere nella foresta e non ce la fa?- chiese James, con uno sguardo triste.
Gli esami erano finiti, ed entro pochi giorni sarebbero tornati a casa.
Bambi, contro ogni aspettativa, era sopravvissuto e Lily aveva deciso che era giunto il momento di farlo tornare alla sua solita vita.
-Si  James – rispose lei paziente – è nato per vivere nella foresta, e prima che incontrasse noi se la cavava bene. E poi... ha resistito quattro mesi con te, nulla potrà fargli del male a questo punto.-
-Se lo dici tu.. sei crudele però, fai entrare amici nella mia vita a forza, poi mi costringi ad abbandonarli..- constatò il ragazzo.
-James, apri quella dannata scatola. Non lo volevi neanche questo povero insetto.- ribattè Lily.
-Si ma ora è come se fosse un pò il mio fratellino!- piagnucolò James – d’accordo, d’accordo ora lo lascio andare.-
Con mano tremante aprì il coperchio della scatola. L’insetto ci mise un attimo a capire che la prigionia era finita. Zampettò sul bordo della scatola e spiegò le ali.
Lily, guardando la faccia afflitta del suo ragazzo scosse la testa con aria esasperata, gli prese la mano e insieme osservarono Bambi allontanarsi ronzando nel cielo al tramonto, finalmente libero.

 
 
 
 
 
NOTES:
Si, lo so, è una storia decisamente demenziale, ma è da un pò che mi frullava nella testa, e alla fine mi sono decisa a scriverla! Spero che appreziate e non mi consideriate completamente pazza!
Per quanto riguarda il cervo volante, onde evitare incomprensioni (vero Pad??) il cervo volante è l’insetto in figura, non un cervo in miniatura con le ali.. (ogni riferimento a cose e persone è puramente casuale)
E per il resto volevo solo descrivere un pò di “normalità”, per quanto sia possibile con Lily e i Malandrini nelle vicinanze!
Ok ho finito, spero che mi lascerete un commento, anche carico di insulti, è apprezzato lo stesso!
Buona domenica!
Ila
  
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